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Delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali Sei in:

INCE
Scheda sull'organizzazione


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L’INCE ha la sua origine nell’accordo firmato a Budapest, nel novembre del 1989, dai Ministri degli esteri di Italia, Austria, Jugoslavia e Ungheria (c.d. Quadrangolare). Nel Vertice dei Capi di Governo di Vienna (16-17 luglio 1992) fu adottata la denominazione attuale.
Gli obiettivi principali dell’INCE sono:

  • rafforzare la partecipazione di tutti i Paesi membri al processo di integrazione europea, ed in particolare favorire la trasformazione economica, sociale e legislativa dei Paesi membri in transizione;
  • rafforzare la cooperazione nei settori di comune interesse, con particolare riferimento alla lotta contro la criminalità organizzata e i traffici illeciti;
  • realizzare una rete integrata di comunicazione.

Fanno parte attualmente dell’INCE 17 Paesi:

Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Italia, Serbia e Montenegro, Moldova, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.

L'Assemblea parlamentare dell'INCE, nata per impulso autonomo dei Parlamenti di alcuni dei Paesi membri, è stata "istituzionalizzata" nel 1993, durante la Presidenza ungherese, con l'approvazione di un Regolamento ad hoc. Essa è composta da delegazioni parlamentari formate da un numero di componenti variabile, a seconda della popolazione di ciascun Stato, da tre a sette delegati, per un totale di 81 membri. L’Assemblea si riunisce di norma in autunno, almeno 15 giorni prima del Vertice dei Capi di Governo.

La Commissione Parlamentare, a cui ogni Paese può inviare due delegati, si riunisce di norma in primavera, almeno 15 giorni prima dell'incontro dei Ministri degli esteri.

Sono inoltre previste: una Commissione permanente (Standing Committee), che assicura la continuità e l’efficienza dei lavori della Dimensione parlamentare nei periodi tra le sessioni, e tre Commissioni generali, ognuna delle quali formata da un terzo dei parlamentari dell’Assemblea, che sono incaricate rispettivamente degli affari politici, degli affari economici e degli affari culturali. Le Commissioni generali hanno la possibilità di istituire sotto-commissioni al loro interno, collegandone l’attività ai Gruppi di lavoro governativi.