Dichiarazione finale adottata
Noi, donne parlamentari, riunite a Roma il 17 e 18 ottobre 2004, partecipanti alla prima Conferenza mondiale delle donne parlamentari per la tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza:
A. richiamandoci agli impegni contenuti negli atti internazionali e in particolare nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (New York, 20 novembre 1989), nonché nel documento finale "Un mondo a misura di bambino" della sessione speciale sull'infanzia dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (New York, 8-10 maggio 2002), nella Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 182 sulle forme peggiori di lavoro minorile e nella raccomandazione n. 190 che l'accompagna;
B. riconoscendo il ruolo guida dell'Unione Interparlamentare nel portare avanti gli impegni dei parlamentari per le tematiche relative all'infanzia, nel promuovere il ruolo delle donne parlamentari e nel favorire la collaborazione tra donne e uomini parlamentari;
C. consapevoli di rappresentare culture ed esperienze differenti che possono alimentare un fertile scambio di idee e sviluppare una più ampia cooperazione tra i nostri Paesi, valorizzando l'azione dei Parlamenti;
D. convinte che la cooperazione parlamentare, in particolare il partenariato tra donne e uomini parlamentari, può garantire una più efficace promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;
E. certe che in seno alle Assemblee parlamentari le donne svolgono un ruolo di particolare rilievo per la realizzazione dei diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo;
F. consapevoli che, nonostante i notevoli risultati conseguiti nel campo della promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, permangono tuttora numerosi ostacoli e difficoltà per la loro piena ed effettiva realizzazione;
G. impegnate nel voler combattere le molte forme di discriminazione e violenza contro l'infanzia tuttora esistenti nel mondo;
H. consapevoli delle drammatiche conseguenze che la povertà, i conflitti armati e gli atti di terrorismo hanno soprattutto sulle nuove generazioni;
I. convinte pertanto dell'assoluta necessità di costruire una vera pace nel mondo;
J. consapevoli che l'infanzia segna fortemente il divenire e l'equilibrio dell'adulto;
K. convinte che il benessere, la libertà e i diritti della madre siano fondamentali per garantire la tutela dei bambini;
assumiamo la responsabilità di:
1. vigilare sulla effettiva attuazione delle convenzioni internazionali e dei piani d'azione intesi a garantire i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;
2. sostenere politiche di sviluppo privilegiando quei paesi che nella loro legislazione e nell'attuazione delle norme s'impegnano a sostenere i diritti dell'infanzia e delle donne;
3. valorizzare il ruolo politico e la partecipazione delle donne, in particolare per quanto riguarda le scelte in materia di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza ed in generale dei diritti civili;
4. riconoscere che in tutte le decisioni relative ai minori l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente, come previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo;
5. promuovere politiche che consentano una più efficace tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare riferimento al diritto alla salute, all'istruzione e al benessere psicofisico;
6. valorizzare la soggettività e la potenzialità femminile per migliorare la qualità della vita e della condizione dell'infanzia e dell'adolescenza;
7. contribuire a promuovere e sostenere linee d'azione per impedire il traffico dei minori, lo sfruttamento lavorativo e sessuale dei bambini e degli adolescenti e il loro coinvolgimento nei conflitti armati; a tal fine sarebbe utile promuovere una nuova definizione della tratta e dello sfruttamento dei minori individuando in quali casi questi crimini debbano essere definiti crimini contro l'umanità;
8. definire e difendere un'etica della famiglia, poiché essa è la cellula nella quale il bambino trova il suo equilibrio e si compie il suo pieno sviluppo;
riteniamo quindi necessario:
9. approfondire e rafforzare, in cooperazione e coordinamento con l'Unione Interparlamentare, continui e regolari collegamenti tra le donne parlamentari impegnate nella protezione dell'infanzia e dell'adolescenza;
10. istituire un comitato di coordinamento delle donne parlamentari che si occupano della tutela dell'infanzia e dell'adolescenza. Tale comitato avrà il compito di facilitare il regolare scambio di informazioni tra le donne parlamentari - anche per via telematica - , nonché di organizzare la prossima Conferenza, stabilendone il programma. Detto comitato sarà composto da una donna parlamentare per ciascun continente (Africa, America, Asia-Oceania, Europa), da una donna parlamentare dell'Italia, in quanto paese promotore della prima Conferenza mondiale, nonché da una donna parlamentare del paese che di volta in volta ospiterà le successive Conferenze. Ne è altresì componente la presidente del coordinamento delle donne parlamentari dell'Unione interparlamentare o un'altra rappresentante da essa designata;
11. organizzare successive Conferenze, al fine di verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti nelle sedi internazionali; le Conferenze potranno concentrarsi su temi specifici e concludersi con l'adozione di risoluzioni.
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