Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 863 del 20/2/2001
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(Recupero degli immobili della ex caserma Colli da Felizzano ad Asti)

PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Fino n. 3-05654 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 2).
Il sottosegretario per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica ha facoltà di rispondere.

LUCIANO GUERZONI, Sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica. Signor Presidente, l'onorevole Fino, nell'interrogazione in esame, ha segnalato l'opportunità del riutilizzo della caserma Colli da Felizzano, situata in una zona centrale del comune di Asti e dismessa dal demanio militare. L'onorevole interrogante riferisce di una disposizione normativa la quale prevederebbe che il comune di Asti possa acquistare la caserma ad una cifra notevolmente inferiore al suo valore, purché essa sia destinata all'istituenda università astigiana. Riferisce altresì che, a parere del comune, per il recupero del fabbricato sarebbe necessaria una spesa di 25 miliardi di lire, spesa per la quale l'ente locale dichiara di non avere le necessarie risorse.
L'onorevole Fino chiede l'intervento del Ministero per la verifica dell'ipotesi di fattibilità di tale progetto. In proposito, vorrei precisare innanzi tutto che non rientra nella programmazione universitaria (per essere più precisi, non rientra nella programmazione dello sviluppo del sistema universitario per il triennio 2001-2003) l'istituzione di una università ad Asti, essendo espressamente esclusi per tale periodo sia la nascita di nuove università statali sia il riconoscimento di nuove università non statali, in base ad una valutazione che si basa sull'elevatissimo numero di atenei esistenti nel nostro paese; come è noto, abbiamo ormai 76 università, tra statali e non statali legalmente riconosciute.
Ciò premesso, devo comunque ricordare che è previsto sia dall'università di Torino, nell'ambito del proprio progetto di decongestionamento, sia dall'università del Piemonte orientale il decentramento di alcuni corsi di laurea nel comune di Asti. Nonostante ciò, devo precisare agli onorevoli interroganti che, secondo quanto risulta al Ministero, né l'università di Torino né quella del Piemonte orientale, con sede a Vercelli, hanno presentato al Ministero una richiesta riguardante la possibilità di utilizzare la caserma Colli da Felizzano sita nel comune di Asti. In assenza di una tale iniziativa da parte degli atenei - che potrebbero anche avvalersi


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delle norme contenute nelle ultime leggi finanziarie, che prevedono il trasferimento a titolo gratuito alle università di immobili del demanio, in una prima versione, dichiarati disponibili e, in una seconda versione, dichiarati liberi -, non ricorrono le condizioni affinché il Ministero possa comunque intervenire.
Peraltro, l'università del Piemonte orientale, alla quale sono state chieste notizie in merito, ha comunicato di aver intrapreso alcune iniziative per l'utilizzazione del complesso immobiliare che potrebbe essere destinato alla facoltà di scienze politiche, precisando tuttavia che tale ipotesi è ben lungi dall'essere definita, essendo ancora in corso gli accertamenti necessari per una decisione in merito.
Questo è lo stato dei fatti secondo quanto risulta al Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica. Non ho difficoltà a dichiarare agli onorevoli interroganti la disponibilità del Ministero a valutare forme di intervento e di sostegno per il recupero di un immobile così prestigioso ai fini del potenziamento del polo universitario astigiano; tuttavia, nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni universitarie, lo ripeto, l'iniziativa deve partire dalle università e, come ho già detto, non risulta a tutt'oggi che sia stata intrapresa un'iniziativa in tal senso né dall'università di Torino né da quella del Piemonte orientale.

PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro delle Vedove, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Onorevole sottosegretario, la ringrazio per le sue precisazioni anche se, facendo riferimento all'università astigiana, ovviamente non intendevamo un'autonoma università ma una sede distaccata delle università già esistenti in Piemonte.
La preoccupazione che l'onorevole Fino ed io abbiamo manifestato, peraltro, deriva dal fatto che la generosità dello Stato, allorché ha offerto al comune di Asti la possibilità di acquistare l'immobile dell'ex caserma Colli da Felizzano con uno sconto del 90 per cento e con precisa destinazione d'uso, ci fa ricordare l'antico e saggio detto latino timeo Danaos et dona ferentes. Infatti, nel momento in cui viene acclarato che, per il recupero degli immobili e per il loro allestimento a beneficio dell'istruzione, occorre un investimento di 25 miliardi, appare di tutta evidenza che ci troviamo dinanzi ad un impegno assolutamente insostenibile da parte del comune.
Onorevole Sottosegretario, potrei dire scherzosamente che, se il presidente Berlusconi dovesse decidere tra pochi mesi, visto che probabilmente dovrà traslocare a Palazzo Chigi, di cedere a me la villa di Arcore con uno sconto del 90 per cento sul prezzo di mercato, forse l'acquisterei, ammesso che riuscissi a trovare il denaro, ma, dal mattino successivo a quello della stipula dell'atto notarile, probabilmente avrei qualche problema dal punto di vista della manutenzione e della gestione avendo io, per così dire, una dichiarazione dei redditi «lievemente» inferiore a quella del presidente Berlusconi! Se poi pretendesse in cambio di questo sconto di destinarla alla sede di una fondazione di studio sul conflitto di interessi, gli chiederei perlomeno che una parte anche abbastanza consistente della sua villa venisse attribuita ad un uso meno ozioso e certamente più «vivibile».
Dico questo perché evidentemente è chiaro che probabilmente il comune di Asti fa un buon affare, ma lo fa per modo di dire. Tenga presente, onorevole sottosegretario, che questa caserma, che per la vista degli astigiani è importante perché è memoria storica, memoria affettiva e struttura urbana assolutamente centrale, ha pregi non soltanto interessanti dal punto di vista architettonico ma anche e soprattutto dal punto di vista storico e affettivo. È ubicata in un luogo in cui oggi non sarebbe più possibile né immaginabile ubicare una caserma; si trova infatti nella centralissima via Alfieri e rappresenta una struttura fondamentale per una eventuale diversa sistemazione strutturale della città.


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Ho appreso dal lei - se ho ben compreso - che ad Asti vi è una possibilità di decentramento da parte dell'università di Torino. A questo punto, preso atto delle sue precisazioni, contatterò l'amministrazione comunale di Asti per verificare tali circostanze - prendendo comunque positivamente atto della manifestazione di interesse da parte del Governo, se questo iter procedimentale dovesse avviarsi - al fine di cercare di salvare un immobile e di destinarlo ad un uso corretto per far sì che questo patrimonio non sia anch'esso abbandonato e non cada in uno stato di degrado inammissibile in una società moderna, come purtroppo accade molte volte nel nostro paese.
Ciò detto, dichiaro la mia soddisfazione per la risposta fornita dal sottosegretario, e lo ringrazio.

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