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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
PRESIDENTE. Cominciamo con l'interrogazione Ricciotti n. 3-04053 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni - sezione 1).
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per le finanze. Signor Presidente, onorevole interrogante, con la sua interrogazione, nel premettere che l'estrazione del numero 13 sulla ruota del lotto di Torino avvenuta il 7 luglio 1999 ha determinato un ammontare di vincite pari a 1.552 miliardi di lire, ha rilevato che si sarebbero riscontrati forti ritardi nei pagamenti di tali vincite da parte dei ricevitori e ha chiesto di conoscere, tra l'altro, se siano state individuate eventuali responsabilità per i suddetti ritardi; se corrisponda al vero la notizia secondo cui alcune vincite verrebbero pagate attraverso la cessione di terreni del demanio.
la società Lottomatica, a mezzo del terminale di raccolta delle giocate, ha invitato tutti i ricevitori ad effettuare il pagamento delle vincite utilizzando la propria disponibilità di cassa e, per l'eccedenza, a validare e prenotare gli scontrini vincenti al fine di determinare l'importo concorrente per il pagamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Ricciotti ha facoltà di replicare.
PAOLO RICCIOTTI. Signor Presidente, signor sottosegretario, la risposta fornita è abbastanza precisa su alcuni aspetti, mentre su altri è stata meno puntuale. Il primo problema è se siano stati pagati gli interessi. L'entità della vincita era facilmente quantificabile e gli interessi dovranno essere pagati.
Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.
Al riguardo, l'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha preliminarmente asserito di aver messo a punto unitamente alla società Lottomatica, concessionaria del servizio del lotto, un procedimento che consente di pervenire al pagamento delle vincite eccezionalmente numerose nel termine di 15 giorni dalla consegna dello scontrino vincente, come previsto dall'articolo 35 del regolamento che concerne la disciplina del gioco del lotto affidato in concessione (decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 1990, n. 303, modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 16 settembre 1996, n. 560). Infatti, la medesima amministrazione dei monopoli dello Stato ha precisato che la mattina dell'8 luglio 1999, giorno successivo a quello di estrazione del numero ritardatario in questione comportante la vincita di lire 1.552 miliardi,
In base all'importo risultato a credito di ciascun ricoglitore dal conto individuale al termine della settimana contabile il 13 luglio, l'amministrazione dei monopoli di Stato ha effettuato, come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 1996, la provvista dei fondi con accredito alla data del 19 luglio, cioè nel predetto termine di 15 giorni necessario per effettuare i pagamenti.
Per quanto concerne la notizia secondo la quale alcune vincite verrebbero pagate attraverso la cessione di terreni del demanio, la medesima amministrazione ha comunicato che essa è del tutto infondata in quanto le tassative regole del gioco del lotto normativamente stabilite prevedono il pagamento delle vincite soltanto in denaro.
Un secondo punto che non è stato affatto citato, mentre nell'interrogazione era abbastanza preciso, anche se non specifico, consiste nel fatto che in questo caso non si comprende il comportamento del gestore, nel senso che una vincita così elevata è dovuta alla trasmissione Il Lotto alle otto, in cui si evincevano, anche se in modo non preciso, i cosiddetti «numeri ritardatari», di fatto con una pubblicità indotta cui lei, signor sottosegretario, non ha fatto cenno. Peraltro, ultimamente il concessionario ha fatto ricorso al TAR del Lazio ed al Consiglio di Stato ma lo ha perso, nel senso che il garante del mercato e della concorrenza aveva bocciato una pubblicità ritenendola ingannevole.
La sua risposta, signor sottosegretario, è stata dettagliata in merito al problema del demanio. Non nutrivamo dubbi al riguardo, ma abbiamo appreso che, se per caso il Governo avesse pensato di orientarsi sulla vendita dei terreni del demanio, ciò non sarebbe stato possibile. Sulla questione della pubblicità vorrei invece una specificazione aggiuntiva.