Seduta n. 328 del 18/3/1998

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(Esame dell'articolo 5 - A.C. 3194)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 , nel testo della Commissione, e del complesso degli emendamenti ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 3194 sezione 4)
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione (Commenti). Colleghi, per favore, consentite al relatore di esprimere il parere! Non obbligatemi a sospendere la seduta (Commenti - Proteste). Così non si può andare avanti!
Prego, onorevole Cambursano.

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. Esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 5, fatta eccezione per l'emendamento Cerulli Irelli 5.12 e per l'emendamento Merlo 5.10, che accolgo a condizione che sia riformulato nel seguente modo: «Con riferimento alle società nelle quali gli enti hanno conferito, in tutto o in parte, la partecipazione bancaria, l'assegnazione di cui al precedente comma 2, a favore degli enti conferenti che detengono l'intero capitale delle società medesime può essere altresì realizzata mediante liquidazione delle stesse».

PRESIDENTE. Qual è quindi l'inciso che viene aggiunto?

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. Viene praticamente riscritto il comma 2-bis.

PRESIDENTE. Ho capito, onorevole relatore. Mi pare che praticamente l'inizio sia uguale e poi, così recita: «Con riferimento alle società nelle quali gli enti hanno conferito in tutto o in parte la partecipazione bancaria ()». Poi, come continua?
Onorevole Cambursano, forse è meglio se lei leggesse completamente il testo delle modifiche da apportare.

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. Il comma 2-bis, così recita: «Con riferimento alle società nelle quali gli enti hanno conferito, in tutto o in parte, la partecipazione bancaria, l'assegnazione di cui al precedente comma 2 a favore degli enti conferenti che detengono l'intero capitale delle società medesime, può altresì essere...

PRESIDENTE. Benissimo, l'inciso inizia con le parole «a favore» e si conclude con le seguenti: «degli enti conferenti che detengono»?

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. L'intero capitale.
Poi prosegue nella seguente maniera: «(...) si applica lo stesso regime fiscale previsto dal comma 2».
È chiaro, Presidente?

PRESIDENTE. No, onorevole Cambursano. Deve dare lettura del testo dopo le parole «a favore degli enti conferenti».


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RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. La modifica continua nella seguente maniera: «che detengono l'intero capitale delle società medesime» (Proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, della lega nord per l'indipendenza della Padania e del CCD).

ELIO VITO. Chiudere!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia!
Onorevole Cambursano, completi la lettura!

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. Il testo della modifica prosegue nella seguente maniera: «può essere altresì realizzata, mediante liquidazione delle stesse».

PRESIDENTE. Finisce qui?

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. No, Presidente. Il testo prosegue così: «si applica lo stesso regime fiscale previsto al comma 2».
Presidente, visto che l'emendamento Merlo prosegue, al comma 3 si debbono sostituire le parole «della società bancaria» con le seguenti: «delle società che procedono». Si devono poi aggiungere le seguenti parole dopo il comma 2, alla terza riga: «2-bis».

PRESIDENTE. Onorevole relatore, mi faccia avere per favore il testo scritto.
Il Governo?

ROBERTO PINZA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Concordo con il relatore.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, possiamo iniziare le votazioni all'articolo 5, ponendo in votazione il testo alternativo del (Commenti dei deputati del gruppo di alleanza nazionale)...

MAURO GUERRA. Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Guerra, mi dica?

MAURO GUERRA. Presidente, stiamo procedendo a votazioni importanti, con risultati che sono molto incerti. In queste situazioni in particolare sarebbe opportuna una verifica generale delle schede in aula (Proteste dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania - Applausi polemici dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, e del CCD) può essere utile.

ELIO VITO. Iniziamo a votare!

MAURO GUERRA. Ciò riguarda tutti ed è nell'interesse di decisioni che vengono prese con un voto importante (Commenti dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, della lega nord per l'indipendenza della Padania e del CCD).

PRESIDENTE. Prego i deputati segretari di verificare se vi siano tessere per il voto in banchi di deputati che non sono presenti.

ELIO VITO. Inizia a votare!

PRESIDENTE. Onorevole Vito, «inizio a votare»? Certo, ma non perché me lo dice lei, ma perché debbo farlo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo dell'articolo 5 del relatore di minoranza Carlo Pace.

(Segue la votazione).

Ciascuno voti per se stesso, per favore!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Commenti dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale) (
Vedi votazioni).


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(Presenti e votanti 472
Maggioranza 237
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 243).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo dell'articolo 5 del relatore di minoranza Ballaman.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni - Vive proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD).


(Presenti e votanti 475
Maggioranza 238
Hanno votato sì 237
Hanno votato no 238).


Onorevoli colleghi, per cortesia! Colleghi, vi prego, in queste condizioni mi obbligate a sospendere la seduta (Vive, reiterate proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD - Dai banchi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania si grida: «Elezioni! Elezioni!»)!

ELIO VITO. Presidente! Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Vito, sarei felice di poterle dare la parola, ma non in queste condizioni!

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Questa votazione non è valida!

ELIO VITO. Presidente!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, permettete al Presidente di parlare (Vivi commenti dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD)!
Onorevole Vito, vorrei darle la parola, occorre però che i suoi colleghi le permettano di parlare. Onorevoli colleghi, lasciate parlare l'onorevole Vito! Prego, onorevole Vito.

ELIO VITO. Presidente, procediamo rapidamente al voto in condizioni di serenità e di uguaglianza per tutti i gruppi! Non è possibile che i segretari di Presidenza si dirigano in alcuni settori, mentre in altri visibilmente non ci sono. Non è possibile, Presidente, assistere a centinaia di votazioni nelle quali visibilmente la maggioranza ha retto il numero legale grazie a votazioni doppie...

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Quattro schede! Quattro schede!

ELIO VITO. ... e che quando la maggioranza è in difficoltà si serva dei propri segretari di Presidenza per mantenersi una maggioranza che non ha più!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per favore (Il deputato Benedetti Valentini si avvicina al banco del deputato Palma gridando: «Hai messo nella tasca quattro schede!» - Generali proteste)!
Onorevoli colleghi, in queste condizioni devo sospendere la seduta (Dai banchi dei deputati del gruppo di forza Italia si grida: «No! No!)! E allora vi prego di ascoltare la Presidenza e fare silenzio, altrimenti debbo interrompere la seduta (Vivi commenti del deputato Benedetti Valentini - Generali proteste).
Onorevole Benedetti Valentini, la prego!

DOMENICO NANIA. Presidente, chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Colleghi, per cortesia, lasciate parlare l'onorevole Nania.

DOMENICO NANIA. Intendo denunciare che l'onorevole Nardone ha votato anche nella postazione accanto (Vivi, generali commenti).


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SERGIO SABATTINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SERGIO SABATTINI. Presidente, sono d'accordo con il collega Vito, tanto è vero che abbiamo votato in questo settore alla presenza di una deputata segretario di Presidenza - può chiederglielo - appartenente al gruppo di forza Italia.
Se vogliamo rasserenare, non abbiamo pregiudizi: in questo settore c'era una deputata segretario di Presidenza...

ELIO VITO. Votiamo!

SERGIO SABATTINI. È la verità, chiedeteglielo!

ELIO VITO. Votiamo!

SERGIO SABATTINI. Quindi non vedo per quale ragione usare questo argomento, grazie (Applausi dei deputati del gruppo dei democratici di sinistra-l'Ulivo).

GIUSEPPE TATARELLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE TATARELLA. Vorrei informare i colleghi che in nome della par condicio, poiché i presidenti dei gruppi della maggioranza hanno invitato il Presidente a sospendere la seduta, mi sono recato al banco della Presidenza per pregarlo di non sospendere la seduta. Così siamo pari (Applausi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole Tatarella, prima che lei mi chiedesse di non sospendere la seduta ho ripetutamente manifestato la volontà di andare avanti, ma in condizioni che permettano la continuazione della seduta (Vivi commenti dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlo Pace 5.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

PIETRO FOLENA. Lì votano per tre!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni - Vivi commenti).


(Presenti 465
Votanti 464
Astenuti 1
Maggioranza 233
Hanno votato sì 224
Hanno votato no 240).


Onorevoli colleghi, spero sia passato il momento di tensione e si possa continuare a lavorare in condizioni normali, altrimenti debbo sospendere la seduta (Vive proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD - Vivi commenti).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ballaman 5.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

GABRIELLA PISTONE. Guarda lassù, al penultimo banco!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevoli colleghi, onorevole Soda!
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni - Commenti - Vive, reiterate proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale, del CDU-CDR e del CCD).


(Presenti 464
Votanti 463
Astenuti 1
Maggioranza 232
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 232).


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Onorevoli colleghi, in queste condizioni sono obbligato a sospendere la seduta (Generali commenti - Proteste)!
Onorevoli colleghi, vi prego di sedervi! Comincio dal settore di sinistra: onorevole Diliberto, onorevole Guerra!
Colleghi dei banchi in alto, potete sedere?

MAURA COSSUTTA. Guarda lì le due tessere!

PRESIDENTE. Onorevole Cossutta, la prego (Dai banchi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania si grida: «Voti! Voti!»)!
Onorevole Tatarella, ha chiesto la parola?

ROBERTO ALBONI. Presidente!

ELIO VITO. Vogliamo votare!

ROBERTO ALBONI. Presidente, la mia scheda non ha funzionato!

DOMENICO NANIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO NANIA. Presidente, le faccio notare per la seconda volta che l'onorevole Nardone ha votato per la postazione accanto dove non c'è nessuno. Vorrei che lei verificasse, perché l'emendamento è stato respinto per un voto!

PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di controllare se c'è una tessera incustodita di fianco all'onorevole Nardone.

ELIO VITO. Burani Procaccini vota!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, possiamo procedere?
Passiamo alla votazione dell'emendamento Ballaman 5.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brunale. Ne ha facoltà.

GIOVANNI BRUNALE. Signor Presidente, intervengo nel merito dell'emendamento all'attenzione dell'Assemblea per dichiarare il voto contrario del gruppo dei democratici di sinistra.
Questo emendamento nella sostanza tende a modificare profondamente il senso di quello che abbiamo discusso con molta attenzione durante l'esame complesso e difficile di tale provvedimento in Commissione e successivamente anche in sede di Comitato dei nove.
Preannuncio il nostro voto contrario, perché l'emendamento in questione va contro l'azione di modernizzazione del sistema finanziario e creditizio del nostro paese il cui processo è iniziato da tempo e che il Governo ed il Parlamento hanno il dovere di sostenere almeno per due ragioni fondamentali.
La prima è quella di favorire, anche attraverso l'incentivazione dei processi di ristrutturazione, una diversificazione degli assetti proprietari e l'accesso al mercato delle società bancarie. La seconda ragione fondamentale, Presidente, è quella di consentire alle fondazioni di realizzare a pieno la loro vocazione sociale, assumendo un ruolo di maggiore peso nel terzo settore. Si tratta dunque, come è evidente a tutti, di un compito alto il cui valore in assoluto riguarda il futuro del nostro paese nel contesto dell'Europa. Perciò anche in questo caso vi è l' assoluta necessità di rendere compiuta una transizione avviata otto anni fa dalla legge n. 218, determinando lo strumento che, per opinione largamente diffusa, può, anzi deve, aiutare il nostro sistema bancario a superare quei limiti, quell'arretratezza, che fin qui hanno comportato un condizionamento negativo sul costo del denaro e costituito un freno alla discesa dell'inflazione.
Non vi è dubbio che si tratti dunque di un argomento di enorme rilievo...

ELIO VITO. Ma dai!

GIOVANNI BRUNALE. ... sia per le dimensioni quantitative, sia per le auspicabili conseguenze che si produrranno in


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ambito nazionale e locale nella vita economica e sociale.
Le fondazioni bancarie nel loro complesso dispongono, cari colleghi, di un patrimonio di circa 55 mila miliardi di lire di cui 38 mila riferibili al patrimonio delle 82 fondazioni-casse di risparmio e circa 16 mila miliardi al patrimonio delle fondazioni di istituti di credito di diritto pubblico.
Il valore delle partecipazioni detenute dalle fondazioni-casse di risparmio nelle società conferitarie ammonta a circa 32 mila miliardi di lire e rappresenta oltre il 96 per cento del patrimonio ed il 94 per cento del totale dei bilanci. L'importanza del tema tuttavia va al di là della quantità in gioco, della qualità stessa della ristrutturazione che il sistema bancario vorrà perseguire nonché delle caratteristiche che assumerà la riorganizzazione dello Stato sociale per effetto delle scelte che con questo provvedimento le fondazioni riterranno di compiere quale loro missione.
È mia opinione, tra l'altro, che la stessa credibilità del disegno di riforma in senso federalista del nostro paese misurerà una parte non piccola (Il deputato Boghetta si reca presso i banchi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale)...

ELIO VITO. Presidente! Presidente! Abbiamo gli ispettori del popolo! Lo richiami (Vivissime proteste)!

GIOVANNI BRUNALE. ... della sua efficacia e della sua concretezza nella capacità di confrontarsi con questi problemi. Non si tratta (Commenti - Proteste del deputato Vito) ...

PRESIDENTE. Onorevole Vito! Onorevole Vito, non è il modo questo di parlare in Assemblea! Abbia pazienza!

ELIO VITO. Qual è il modo, mi scusi, Presidente (Vive proteste).

PRESIDENTE. Non credo che l'onorevole Boghetta sia impedito dall'andare a trovare qualche collega.

ELIO VITO. Direi di sì!

PRESIDENTE. Onorevole Boghetta, siccome la sua presenza è motivo di disturbo ... Onorevole Boghetta, ascolti ... (Scambi di apostrofi tra i deputati Bertucci e Boghetta, trattenuti dai commessi)! La richiamo all'ordine (Tumulto)!
La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 17.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vorrei che fosse chiaro fin dall'inizio che non potremo continuare i nostri lavori, se si ricreerà in aula un clima eguale a quello precedente alla sospensione.
Prima ho sopportato che l'Assemblea svolgesse i suoi lavori in condizioni assolutamente inaccettabili, perché era una situazione di particolare delicatezza che poneva la Presidenza in un forte imbarazzo nel prendere la decisione di una sospensione. Però vorrei fosse chiaro fin dall'inizio di questa ripresa dei lavori che tale tolleranza non potrà più essere usata per non danneggiare l'immagine e la serietà di questa istituzione (Applausi).

BEPPE PISANU. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BEPPE PISANU. Signor Presidente, la prego di porre, se le è possibile, maggiore attenzione alla situazione in aula.
Si è trattato, certo, di coincidenze non volute. Il fatto è, però, che un collega della maggioranza si è recato presso i banchi della opposizione...

DANIELE ROSCIA. Boghetta, sei un maestro della provocazione!

BEPPE PISANU. ... con l'evidente proposito di creare reazioni (Commenti dei deputati del gruppo dei democratici di sinistra-l'Ulivo) e dare consistenza alla minaccia precedentemente da lei avanzata di sospendere la seduta.


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LUIGI OLIVIERI. Non è vero: è arrivato Berlusconi nel frattempo!

BEPPE PISANU. Si dà il caso che lei, Presidente, abbia sospeso la seduta senza indicare per quanto tempo e che ora essa riprenda dopo che si è consentito alla maggioranza di fare la mobilitazione dei propri assenti.
Lo ripeto: sono coincidenze, ma su di lei incombe il dovere di evitare che esse diventino sospette (Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole Pisanu, mi permetto di farle rilevare che la Presidenza ha atteso, prima di sospendere la seduta, oltre ogni limite di decenza, perché i lavori in quelle condizioni non erano obiettivamente gestibili.
La Presidenza ha sospeso la seduta per tumulto (Commenti), quando sono dovuti intervenire i commessi per evitare che alcuni colleghi venissero alle mani. In queste condizioni la Presidenza non è tenuta ad indicare i termini della sospensione della seduta stessa.
Onorevole Brunale, la prego di continuare la sua dichiarazione di voto sull'emendamento Ballaman 5.2, che è stata interrotta.

GIOVANNI BRUNALE. La ringrazio, Presidente.
Stavo dicendo che è mia opinione, tra l'altro, che la stessa credibilità del disegno di riforma in senso federalista del nostro Stato misurerà una parte non piccola della sua efficacia e della sua concretezza nella capacità di confrontarsi con i problemi che stiamo affrontando con il provvedimento al nostro esame.
Non si tratta perciò, come ho sentito affermare con evidente scopo strumentale, di un intervento dirigistico, ma della messa a punto di una normativa che asseconda e favorisce una riorganizzazione sul mercato di questo particolare tipo di società e che le stesse società hanno contribuito, a mio modesto avviso, a definire anche nel corso dell'iter parlamentare.
Non crediamo allora di sbagliare né di essere strumentalmente orientati se qui affermiamo - come altri hanno già detto - che un provvedimento così atteso anche all'esterno costituirà un punto di riferimento positivo e certo per gli operatori e per l'intero sistema.
Per questi motivi il nostro gruppo voterà contro l'emendamento Ballaman 5.2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'amico. Ne ha facoltà.

NATALE D'AMICO. Signor Presidente, anche noi voteremo contro l'emendamento in esame. In proposito vorrei svolgere un breve ragionamento sul merito e sul metodo.
Per quanto riguarda il merito, l'emendamento è poco ragionevole: parla di retrocessioni con riferimento ai fondi comuni di investimento immobiliari chiusi, che ovviamente non hanno mai conferito alcunché rispetto ai soggetti di cui ci stiamo occupando.
Il punto vero è che questo e molti altri emendamenti che sono alla nostra attenzione hanno un significato strumentale e testimoniano un atteggiamento conservatore delle opposizioni rispetto ad un provvedimento che invece va nella direzione della modernizzazione del sistema finanziario italiano, dando un forte contributo a favore del pluralismo in settori importanti per la vita dei cittadini, come l'arte, la cultura, l'istruzione, la sanità.

GIOVANNI PACE. Sono ormai tornati tutti, D'Amico!

NATALE D'AMICO. Le scelte compiute da questo paese in materia di privatizzazione del sistema bancario e di riforma del sistema delle fondazioni (che è alle origini di molta parte del sistema bancario pubblico) sono state importanti e sono andate nella direzione di un accrescimento delle disponibilità di finanziamento per le imprese italiane, di un aumento dell'efficienza e della competitività del


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sistema bancario italiano e di una riduzione del complessivo costo dell'intermediazione per le nostre imprese. Queste scelte, inoltre, vanno in una direzione positiva, perché consentono di mobilitare ingenti quantità di risorse in settori di utilità sociale, anche in una fase in cui la finanza pubblica non riesce a disporre di grandi risorse - a causa dei debiti accumulati in passato - per intervenire in settori pure così importanti per la vita dei cittadini.
Rispetto a questa scelta, che è di civiltà e di progresso...

VINCENZO ZACCHEO. Ma siediti e vota!

NATALE D'AMICO. ... le opposizioni stanno tenendo un atteggiamento strumentalmente ostruzionistico, cercando di impedire a questo paese di fare passi avanti.

EDOUARD BALLAMAN. Ma se sei tu che parli!

VINCENZO ZACCHEO. Allora vota!

NATALE D'AMICO. Voglio ricordare che questo paese ha scelto di superare la proprietà pubblica delle banche. Voglio ricordare al Polo di centro-destra che in quel momento - rappresentato dalla legge n. 474 del 1994 e dalle cosiddette direttive Dini in materia di fondazioni - chi oggi si oppone sosteneva quei provvedimenti.

GIULIANO URBANI. Faccia tosta! Ma ti rendi conto?!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per favore!
Continui, onorevole D'Amico.

NATALE D'AMICO. Trovo assolutamente incoerente che i passi avanti fatti anche dal Governo Berlusconi in questa direzione siano negati dalla stessa maggioranza che lo sosteneva (Commenti del deputato Urbani). Forze politiche che spesso dicono di richiamarsi a ideali di libertà e di liberalismo stanno cercando di ostacolare proprio le misure che vanno in questa direzione: lo trovo assolutamente paradossale.

GIULIANO URBANI. Vergognati, vergognati!

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza per gli articoli da 3 a 6. Vergognati tu!

PRESIDENTE. Onorevole Urbani, la prego!
Continui, onorevole D'Amico.

NATALE D'AMICO. Questa disciplina tende a favorire una privatizzazione della proprietà delle banche. Trovo assolutamente paradossale che, nel momento in cui ci accingiamo ad intervenire - nel dibattito sul progetto di riforma costituzionale - sul problema del ruolo dei privati anche nello svolgimento di funzioni pubbliche, proprio chi sostiene questa tesi (o afferma di sostenerla) in realtà la contraddice nel provvedimento immediatamente precedente, che tende a rendere disponibile una grande quantità di risorse affinché una serie di soggetti (non lo Stato e gli enti locali, ma fondazioni autonome) possano intervenire nei comparti dell'arte, della cultura e nei settori di utilità sociale (Commenti del deputato Garra).

PRESIDENTE. Onorevole Garra, la richiamo all'ordine (Proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale).

GIOVANNI PACE. Ha sforato, Presidente!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per favore!
Continui, onorevole D'Amico.

NATALE D'AMICO. Credo che uno dei problemi di questo paese sia rappresentato dal fatto che nel settore del sostegno alla cultura troppo ampio è il ruolo della finanza pubblica e ciò crea pericoli in


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termini di rispetto del pluralismo delle posizioni, del pluralismo della produzione artistica. Trovo auspicabile che in questo settore, accanto ad un intervento pubblico...

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole D'Amico (Applausi dei deputati del gruppo di forza Italia).

NATALE D'AMICO. ... che dovrebbe essere il più possibile ampliato e sostenuto, vi siano altri soggetti, che accrescano il pluralismo, per esempio nella produzione di cultura. Per tale motivo voteremo contro questo emendamento e continueremo a sostenere, come abbiamo fatto finora, il disegno di legge alla nostra attenzione (Applausi dei deputati del gruppo di rinnovamento italiano - Applausi polemici dei deputati dei gruppi di forza Italia, di alleanza nazionale e del CCD).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Repetto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO REPETTO. Signor Presidente, colleghi, in merito agli emendamenti, in particolare a quelli che sono stati proposti dall'opposizione relativamente all'articolo 5, devo dire che rimango meravigliato, in quanto mi sembrava che dagli accordi intercorsi, ma anche dai lavori della Commissione, emergesse che questa seconda parte del disegno di legge di delega fosse condivisa anche dall'opposizione. Così evidentemente non è e quindi si viene a svelare il reale obiettivo che l'opposizione ha nei confronti di questo disegno di legge di delega. L'obiettivo è indubbiamente quello di impedire che si porti a compimento il progetto di legge e quindi di lasciare una parte del sistema capitalistico italiano, in particolare del sistema creditizio, alla mercé di un'assenza di regole che ne farebbe, di volta in volta, un facile oggetto di preda.
Credo che il sistema fiscale, che è stato inserito in questa proposta, sia davvero ragguardevole, tant'è vero che le stesse componenti, sia per quanto riguarda le fondazioni sia per quanto riguarda il sistema creditizio in generale, hanno manifestato una posizione favorevole ed una certa disponibilità a far sì che tale iniziativa possa essere accelerata, proprio perché ritengono che se ne possano trarre forti agevolazioni per il riordino del sistema creditizio.
Mi sembra, a questo punto, di dover fare anche un'osservazione di fondo, di costume. Ho provato, in questi giorni, la sensazione di vivere all'interno di un mondo virtuale delle fondazioni. Ho sentito, anche con accenti abbastanza patetici, narrare delle fondazioni quasi come se i componenti dei loro consigli di amministrazione si fossero dedicati, fino ad oggi, a raccogliere gli orfanelli che lungo la strada venivano di volta in volta incontrando, per poterli sostenere. A me pare, invece, che a fronte di questa situazione virtuale, che è stata disegnata a più riprese dai relatori di minoranza e da molti degli intervenuti, vi sia una situazione di fatto ben diversa. Mi sembra infatti che i componenti di molte fondazioni, mentre volevano fortemente un'autonomia operativa, di fatto l'hanno buttata all'aria, dissipando quel patrimonio che appartiene alle comunità locali. Mentre, infatti, si conduceva una lotta di potere all'interno di queste fondazioni, si dimenticava che le aziende di cui avevano le partecipazioni stavano andando a rotoli. Quindi queste banche, come il Banco di Napoli, la Cassa di risparmio di Venezia, la Cassa di risparmio di Salerno, hanno dovuto essere supportate attraverso interventi di questo Stato così disprezzato e così centralista. Dove erano questi commissari, dove erano questi componenti dei consigli di amministrazione delle fondazioni? Questo vorrei sapere!

FEDELE PAMPO. Eravate voi!

ALESSANDRO REPETTO. Perché oggi si parla tanto di un patrimonio che deve essere salvaguardato, qual è il patrimonio che è stato disperso? È stato il patrimonio


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delle comunità locali ad essere disperso! Mille, duemila miliardi sono stati dispersi!
Questa è la volontà che fino ad oggi è stata portata avanti: una volontà di potere, di conservazione, certamente anche da parte vostra, onorevole Armani. E si constata negli emendamenti che avete presentato l'intento di conservazione che continuate a perseguire!
Attraverso questa delega, desideriamo invece che le fondazioni abbiano veramente, all'interno del sistema italiano, un ruolo moderno, analogo a quello che esse hanno anche nel sistema anglosassone. Devono quindi poter agire all'interno del tessuto connettivo, economico e sociale, attraverso interventi che siano appropriati rispetto ai loro obiettivi e finalità. Vogliamo però, nel contempo, attraverso la seconda parte del progetto di legge, che anche il sistema bancario e creditizio possa finalmente essere liberato ed avere una connotazione di tipo europeo. Non possiamo più permettere che le fondazioni, per delle situazioni e degli egoismi a livello locale, finiscano di fatto per dissipare patrimoni sul piano delle professionalità e delle competenze...

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Repetto.

ALESSANDRO REPETTO. Ecco perché ritengo che in particolare questa seconda parte degli emendamenti dell'opposizione sia strumentale e nociva rispetto alle finalità che alle fondazioni si vogliono dare (Applausi dei deputati dei gruppi dei popolari e democratici-l'Ulivo, dei democratici di sinistra-l'Ulivo e di rinnovamento italiano).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ballaman. Ne ha facoltà.

EDOUARD BALLAMAN. Signor Presidente, desidero soltanto ricordare ai colleghi della maggioranza che le privatizzazioni si fanno vendendo i propri beni, ovvero le banche di proprietà del Ministero del tesoro; qui si stanno vendendo proprietà che sono non dello Stato ma delle popolazioni, motivo per cui, se questo rientra perfettamente nella logica comunista, non mi si vengano a fare lezioni di liberismo da parte dei gruppi dei popolari e di rinnovamento italiano! (Applausi dei deputati dei gruppi della lega nord per l'indipendenza della Padania, di forza Italia, di alleanza nazionale e del CDU-CDR).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Benetti. Ne ha facoltà.

LINO DE BENETTI. Signor Presidente, rispetto al regime fiscale delle fondazioni, credo che valga la pena definire un quadro normativo a livello europeo, affinché sia possibile capire bene quale sarà il radicamento che le stesse avranno nel nostro paese dopo l'approvazione del provvedimento, che mi auguro avvenga questa sera. Ricordo che, per quanto riguarda le fondazioni, non va sottovalutata l'importanza di disporre di un quadro di riferimento, come avviene con l'articolo 5: non si può infatti sottacere l'importanza sul piano fiscale di un quadro giuridico chiaro. Questo deve quindi esservi per le fondazioni che si incardineranno nell'ordinamento del nostro paese, anche se con procedure non del tutto rapide, ma comunque necessarie ad assicurarne l'operatività. Sarebbe altrimenti difficile agire in un contesto dove non esistesse un quadro normativo definito: ritengo quindi che gli esempi europei possano esserci d'aiuto.
Citerò pertanto qualche esempio relativo ad altri paesi europei. Anzitutto, però, va sottolineato il fatto che l'ispirazione generale del provvedimento da una parte attribuisce natura privatistica alle fondazioni bancarie, dall'altra parte assicura la loro autonomia al fine di perseguire con coerenza gli obiettivi di interesse pubblico della privatizzazione, della concentrazione, della modernizzazione di quella parte del sistema creditizio su cui si è già intervenuti con la legge n. 218.


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L'obiettivo si raggiunge attraverso la combinazione, sottolineata dai relatori più volte nell'ambito dei lavori della Commissione, di tre elementi: uno di carattere giuridico, uno di carattere economico e reddituale, uno di carattere fiscale (che riguarda più strettamente questo articolo ed i relativi emendamenti). Per quanto riguarda l'elemento di carattere fiscale, abbiamo i principi della non detenibilità e della diretta strumentalità od anche, come viene definito nell'articolato, della determinazione del limite minimo del reddito che le fondazioni devono devolvere ai fini istituzionali.
Risulta dalle disposizioni, che abbiamo peraltro già approvato, dell'articolo 2, ma anche dalle agevolazioni fiscali sulle diverse operazioni previste dagli articoli dal 3 al 6, quindi comprendendo anche questo articolo.
Credo che si tratti in sostanza di un provvedimento, per quanto attiene al regime fiscale di cui a questo articolo 5, ormai ampiamente condiviso da gran parte del mondo delle fondazioni in Europa. Trovo singolare che vi sia una disattenzione rispetto a questo aspetto, con emendamenti che potrebbero stravolgerne l'efficacia. Quindi, occorre che venga approvato così come esso è, senza stravolgimenti, perché altrimenti sarebbe difficile portare a termine le operazioni, che sono già in fase avanzata, riguardanti banche di primissimo livello, ma anche banche più piccole, più dislocate sul territorio e che hanno meno capacità di accedere all'avvio della privatizzazione, quindi banche medio-piccole.
C'è anche da considerare un altro aspetto. A partire dalla legge n. 218, che ricordavo prima, i provvedimenti di legge anche delegati, gli atti amministrativi e da ultimo la direttiva del ministro del tesoro del 1994, che d'altra parte è attualmente vigente, richiedono un lavoro di coordinamento normativo che si svilupperà poi in sede di delega. Occorre non essere eccessivamente spaventati, ma neanche mettere il carro davanti ai buoi, evitando che vi sia una frammentazione e quindi un depotenziamento dell'atto che il ministro del tesoro e questo Governo vogliono giustamente portare a compimento. Si tratterebbe in questo caso di un elemento non modernizzante della legislazione.
Dicevo prima che il quadro giuridico-fiscale europeo ci aiuta fortemente per farci capire quanto sia ormai maturo anche nel nostro paese un provvedimento come questo...

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

LINO DE BENETTI. Voglio semplicemente ricordare che in Germania il 10 per cento degli occupati nei servizi è in questo settore. In Francia e nel Regno Unito le percentuali sono forse minori, ma non di minore importanza.
Ho svolto questo intervento per offrire un contributo sui radicamenti non teorici ma amministrativi dei provvedimenti contenuti nel disegno di legge, pienamente inseriti nel contesto europeo.

GIANCLAUDIO BRESSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo? Il tempo per gli interventi per richiami al regolamento è già esaurito. In via equitativa con quanti hanno parlato oltre il tempo loro concesso, se lei ritiene di insistere, le posso concedere un minuto. Ha facoltà di parlare.

GIANCLAUDIO BRESSA. Grazie, Presidente, ma intervengo sull'ordine dei lavori, non per richiamo al regolamento. Volevo solo segnalare una stranezza del tabulato relativo alla precedente votazione. Alcuni deputati appartenenti al nostro gruppo - i deputati Bianchi, Cambursano, De Mita, Merlo, Servodio e Ciani - pur essendo presenti in aula e votanti, risultano assenti dal tabulato. Vorrei che questo fosse verificato in qualche modo, poiché nella votazione precedente la maggioranza ha prevalso solo per un voto. In realtà, sei nostri deputati presenti e votanti e che non risultano tra coloro che hanno votato mi pare una stranezza


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abbastanza singolare (Proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e della lega nord per l'indipendenza della Padania).

ELIO VITO. Imparate a votare!

PRESIDENTE. Onorevole Bressa, verificheremo l'accaduto. In via di pura ipotesi, posso pensare che sia accaduto qualche incidente tecnico in uno specifico momento in cui l'operatore non riusciva a chiudere la votazione, nonostante io l'avessi dichiarata chiusa. Quindi, la votazione è rimasta aperta per un tempo ulteriore dopo che io avevo dichiarato la chiusura della votazione e può darsi che in quel frangente non sia stato registrato il voto di quei colleghi. Comunque, verificheremo l'accaduto.

ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Per confortare il collega Bressa, perché dal tabulato risultano molti colleghi di maggioranza - in numero superiore ai cinque o sei che egli ha elencato - assenti e che pure hanno votato. Quindi lo inviterei a non preoccuparsi per quanto è accaduto (Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia e della lega nord per l'indipendenza della Padania).

ENRICO CAVALIERE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO CAVALIERE. Presidente, le affermazioni appena udite in quest'aula suscitano in noi delle preoccupazioni incredibili. Ciò vuol dire infatti che il sistema di votazione elettronica non è attendibile. La cosa è di un'estrema gravità e prego la Presidenza di prenderne atto.

DANIELE ROSCIA. Invalidiamo tutto!

PRESIDENTE. Onorevole Cavaliere, quanto è accaduto è dovuto essenzialmente al fatto che la situazione «ambientale» dell'aula era tale da impedire al Presidente di far capire quanto stava accadendo (Commenti). Se possiamo continuare i nostri lavori nel dovuto ordine...

DANIELE ROSCIA. No, bisogna invalidare tutto!

PRESIDENTE. Possiamo passare alla votazione dell'emendamento Ballaman 5.2...

DANIELE ROSCIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A quale titolo, onorevole Roscia?

DANIELE ROSCIA. Signor Presidente, qui bisogna invalidare tutto. Se questo meccanismo non funziona allora si devono invalidare i lavori almeno dall'inizio dell'anno. Questo sistema ha dimostrato di non essere né efficiente né efficace (Applausi dei deputati dei gruppi della lega nord per l'indipendenza della Padania, di forza Italia e di alleanza nazionale)!

PRESIDENTE. Se ora ci comporteremo tutti con attenzione, il sistema risulterà assolutamente efficiente.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ballaman 5.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (
Vedi votazioni).


(Presenti 531
Votanti 528
Astenuti 3
Maggioranza 265
Hanno votato sì 259
Hanno votato no 269).


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE (ore 17,26)

DANIELE ROSCIA. Prendi tu in mano le redini, Luciano!

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlo Pace 5.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione - Commenti).

Colleghi, per cortesia! Il Vicepresidente Petrini è andato a prendere la tessera per poter votare (Commenti).
Dichiaro chiusa la votazione. Colleghi (Vive proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale)! Colleghi!
Comunico il risultato della votazione...
Onorevole Armaroli (Vivissime proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale)!
Colleghi (I deputati Gasparri e Sgarbi si dirigono verso i banchi dei deputati dei gruppi di rifondazione comunista-progressisti e democratici di sinistra-l'Ulivo - Scambi di apostrofi). Onorevole Gasparri! Onorevole Gasparri! Onorevole Sgarbi, si accomodi! Onorevole Armaroli, per cortesia, vada al suo posto (Proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale). Colleghi, verifichiamo subito! Prego i deputati segretari di compiere gli opportuni accertamenti. Onorevole Armaroli, mi indichi per cortesia qual è la «luce» accesa (Vive proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale - Vivi commenti dei deputati dei gruppi dei democratici di sinistra-l'Ulivo e di rifondazione comunista-progressisti - Scambi di apostrofi). Per cortesia, colleghi non si capisce. Onorevole Bono, per cortesia, vada a vedere! Onorevole Armaroli mi può dire qual è? Colleghi, se non state zitti non si capisce niente.
Onorevole Bono, per cortesia vada a vedere. Colleghi accomodatevi! Onorevole De Simone, vada a vedere anche vicino al banco dell'onorevole Giovine.

LUIGI OLIVIERI. Vicino a Pisanu c'è una postazione!

PRESIDENTE. Onorevole De Simone, mi si dice che vicino al banco dell'onorevole Giovine risulta acceso il dispositivo luminoso.
Onorevole Burani Procaccini! Cosa sta dicendo?

ELIO VITO. Dove c'è la Burani... (Proteste dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale)

PRESIDENTE. Colleghi, dispongo l'annullamento della votazione dell'emendamento Carlo Pace 5.8. Per cortesia, prendete posto. Prego i deputati segretari di ritirare, da una parte e dall'altra, le tessere che non corrispondono ai deputati presenti. Onorevole Olivieri, si accomodi! Mi lasci fare il lavoro come posso.
Colleghi, accomodatevi!
Onorevole Malgieri, si accomodi!
Onorevole Gasparri, abbiamo effettuato gli accertamenti richiesti e stiamo ritirando le tessere cui non corrispondono deputati presenti in aula.
C'è un collega che non ha registrato il voto.
Onorevoli colleghi, per cortesia, dobbiamo considerare anche che il provvedimento in discussione è molto importante; lo dico anche per chi sta assistendo ai nostri lavori. Credo sia corretto tenere un comportamento in qualche modo coerente con la nostra responsabilità anche per i ragazzi che stanno assistendo alla seduta (Generali applausi).
L'applauso va benissimo, ma voglio vedere cosa succederà tra un minuto per capire come vanno le cose.

MAURIZIO GASPARRI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


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GABRIELE PISTONE. Vi prego di verificare Marras, che tira fuori la tessera dalla tasca!

MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, vorrei sapere perché ha annullato la votazione e come si chiama quel collega che ha palesemente votato per un altro, così gli studenti lo sapranno. Vogliamo il nome e cognome (Proteste dei deputati del gruppo dei democratici di sinistra-l'Ulivo)!

PRESIDENTE. Onorevole Gasparri, nei banchi di forza Italia l'onorevole Giovine o qualcun altro ha votato per l'onorevole Gastaldi, che è assente, mentre nei banchi del gruppo dei democratici di sinistra-l'Ulivo mi dicono che l'onorevole Bova risulta aver votato, pur non essendo presente in aula. Quindi, c'è stata un'equa ripartizione.
Dal momento che sono state tolte le schede, ripetiamo la votazione.
Indìco nuovamente la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlo Pace 5.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 501
Votanti 498
Astenuti 3
Maggioranza 250
Hanno votato 229
Hanno votato no 269

(La Camera respinge - Applausi dei deputati del gruppo dei democratici di sinistra-l'Ulivo -
Vedi votazioni).

Colleghi, quando discuteremo la riforma costituzionale cosa succederà?

DANIELE ROSCIA. La vita è bella, Presidente!

PRESIDENTE. Chiedo conferma circa i pareri sull'emendamento Cerulli Irelli 5.12.

RENATO CAMBURSANO, Relatore per la maggioranza sugli articoli da 3 a 6. È favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

ROBERTO PINZA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. È favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cerulli Irelli 5.12, accettato dalla Commissione e dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).


(Presenti 505
Votanti 299
Astenuti 206
Maggioranza 150
Hanno votato sì 286
Hanno votato no 13).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlo Pace 5.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).


(Presenti 506
Votanti 500
Astenuti 6
Maggioranza 255
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 269).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, a titolo riassuntivo


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sul principio di cui al comma 2, relativo al regime di attuazione degli scorpori di beni e partecipazioni non strumentali, avvertendo che, in caso di approvazione, si intenderanno preclusi gli emendamenti da Ballaman 5.4 a Ballaman 5.6, mentre in caso di reiezione si passerà alla votazione di ciascuno di essi.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:


Presenti 511
Votanti 509
Astenuti 2
Maggioranza 255
Hanno votato 273
Hanno votato no 236

(La Camera approva - Vedi votazioni).

Onorevole Merlo, è stata avanzata una proposta di riformulazione non semplicissima; infatti, le ricordo che il relatore Cambursano ha proposto di riformulare il suo emendamento 5.10 come segue:

«Sostituire il comma 2-bis con il seguente:

2-bis. Con riferimento alle società nelle quali gli enti hanno conferito in tutto o in parte la partecipazione bancaria, l'assegnazione di cui al precedente comma 2 a favore degli enti conferenti che detengono l'intero capitale delle società medesime può essere altresì realizzata mediante liquidazione delle stesse. Si applica lo stesso regime fiscale previsto al comma 2».

Il relatore Cambursano ha altresì proposto di aggiungere, nella parte conseguenziale, la seguente ulteriore modifica:

«Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: della società bancaria che procede con le seguenti: delle società che procedono».

Accetta la riformulazione proposta?

GIORGIO MERLO. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo su questa nuova formulazione dell'emendamento Merlo 5.10?

ROBERTO PINZA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Merlo 5.10 (Nuova formulazione), accettato dalla Commissione e dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).


(Presenti 502
Votanti 294
Astenuti 208
Maggioranza 148
Hanno votato sì 285
Hanno votato no 9).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Merli 5.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).


(Presenti 504
Votanti 499
Astenuti 5
Maggioranza 250
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 269).


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo modificato dagli emendamenti approvati (Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).


(Presenti 508
Votanti 505
Astenuti 3
Maggioranza 253
Hanno votato sì 271
Hanno votato no 234).


LUIGI OLIVIERI. Franz, ti ho visto!

PRESIDENTE. Che succede...?
Dispongo che i segretari controllino, nell'uno e nell'altro settore, che presso le postazioni in cui sono inserite le tessere siano presenti i relativi titolari. Onorevole Burani Procaccini, la prego Onorevole Bono, non è necessario che proceda alla verifica; c'è già la collega Burani Procaccini, che tra l'altro è il segretario di turno. Una signora è meglio...!

NICOLA BONO. Grazie, Presidente.

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