Il 27 maggio 1991, l’Italia ha ratificato con legge la Convenzione sui diritti del fanciullo sottoscritta a New York il 20 novembre 1989. I problemi legati al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza sono sempre stati oggetto di un’attenzione particolare del Parlamento italiano, specialmente negli ultimi anni. Alla base dei numerosi progetti di legge presentati e approvati, degli atti di indirizzo e di controllo rivolti al Governo, delle commissioni istituite ad hoc che hanno caratterizzato le ultime legislature, vi è sempre stata sullo sfondo la Convenzione del 1989, come punto di partenza per qualsiasi rivendicazione di nuovi diritti a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, per l’invocazione del rispetto della personalità e delle aspirazioni delle nuove generazioni, per la lotta alle forme peggiori di sfruttamento del lavoro o della sessualità minorile, per l’inviduazione degli strumenti di tutela dei minori dai pericoli presenti nei nuovi strumenti di comunicazione e di informazione, pur così importanti per la loro educazione e la loro formazione. D’altro canto, la Convenzione di New York del 1989 costituisce il fondamento dell’istituzione della stessa Commissione parlamentare per l'infanzia. La legge istitutiva del 1997 si riferisce a questo importantissimo atto internazionale in almeno in tre circostanze. La prima, quando definisce i compiti di indirizzo e di controllo della Commissione sulla concreta attuazione degli accordi internazionali, riferendosi in tal modo anche e soprattutto alla Convenzione ONU. La seconda, quando prescrive che la Commissione presenti una relazione almeno annuale sui risultati delle sue indagini e sulla eventuale necessità di un miglioramento della legislazione interna in modo che essa adegui le proprie disposizioni ai diritti enunciati dalla Convenzione. La terza, prevedendo la celebrazione della Convenzione il 20 novembre di ciascun anno, giorno della ricorrenza della sua firma da parte di quasi tutti gli Stati del mondo. La Commissione parlamentare per l'infanzia è stata istituita dall’articolo 1 della legge 23 dicembre 1997, n. 451 con compiti di indirizzo e di controllo sulla concreta attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativi ai diritti e allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. La Commissione, composta da venti deputati e da venti senatori, nominati dai Presidenti dei rispettivi rami del Parlamento in proporzione alla consistenza numerica dei gruppi parlamentari garantendo la rappresentanza di almeno un componente per ciascun gruppo, esercita le sue funzioni di indirizzo e di controllo chiedendo, anche mediante l’avvio di indagini conoscitive, informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte dalle pubbliche amministrazioni e dagli organismi pubblici e privati variamente coinvolti nella tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Strumento primario per l’esercizio della funzione di indirizzo è la risoluzione. La Commissione esprime un parere obbligatorio non vincolante sul Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, adottato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, e che costituisce il documento programmatico che traduce in obiettivi e in azioni concrete gli impegni assunti relativamente ai diversi articoli della Convenzione di New York. Nella XIII legislatura (1996-2001) la Commissione si è costituita il 17 dicembre 1998. Nei circa due anni e mezzo di attività, essa, oltre ad avviare una indagine conoscitiva sull’applicazione della Convenzione di New York, nel corso della quale si sono tenute numerose audizioni, ha approvato cinque risoluzioni, concernenti rispettivamente la pratica delle mutilazioni genitali femminili, dove si impegnava il governo a condurre un’indagine conoscitiva sulle dimensioni del fenomeno in Italia, individuando possibili modi di prevenzione e di assistenza; la prevenzione delle forme di violenza di gruppo da parte dei minori (il fenomeno delle cosiddette baby-gang); il divieto di utilizzare bambini nei conflitti armati, dove si stabiliva che il governo assumesse un ruolo propulsivo in sede internazionale per la cessazione del loro impiego; il complesso problema del rapporto tra televisione e minori, con l’individuazione di una serie di impegni a carico del governo perché questo importante strumento di comunicazione si adeguasse alle esigenze educative dei soggetti in età evolutiva; il fenomeno della pedofilia, che impegnava il governo ad adottare iniziative efficaci soprattutto sul versante della prevenzione. La legge 451 del 1997 prevede altresì che la Commissione presenti una relazione sull’attività svolta, con cadenza almeno annuale, con la formulazione di proposte relative alla legislazione vigente anche nel senso del suo adeguamento alle normative della Unione europea e in riferimento ai diritti previsti nella Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, cosa che è avvenuta lo scorso 13 febbraio. La ricorrenza della firma della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo viene celebrata il 20 novembre di ogni anno secondo quanto stabilito dalla legge 451 del 1997, che stabilisce che la Commissione parlamentare per l'infanzia determini le modalità di svolgimento della giornata, di intesa con il Governo. | |