GIOVANNI BATTISTA CASSINIS è nato a Masserano
(VE) il 25 febbraio 1806 ed è morto a Torino il 18 dicembre 1866.
Dopo essere stato consigliere municipale nella natia Masserano e
consigliere provinciale di distretto, rappresenta il collegio di Salussola nella I
legislatura del Parlamento subalpino; deciso fautore dell'intervento del marzo del 1848,
non prende parte attiva alla vita politica dopo l'armistizio Salasco e verrà rieletto
deputato solo nella IV legislatura. Molto vicino al Cavour, dal quale gli viene affidata,
nel 1857, la difesa giudiziario dei diritti relativi all'uso delle acque in terreni di sua
proprietà. Nel 1860 diviene ministro di Grazia e Giustizia nel ricostituito governo
Cavour e caratterizza la sua attività ministeriale subordinando decisamente il potere
giudiziario all'esecutivo ed estendendo i codici piemontesi nelle province annesse.
Il 2 ottobre 1860 è chiamato a reggere anche il ministero degli Interni in sostituzione
del Farini, inviato come luogotenente del re nelle province meridionali, ma dal 16
novembre alla fine di dicembre è anche egli nel meridione con il compito di affrettare
decisamente l'unificazione. Tornato a Torino elabora il progetto del nuovo Codice Civile
ma la crisi ministeriale che sopraggiunge con la morte di Cavour impedisce l'attuazione
del disegno legislativo. Da questo momento Cassinis non ha pił una partecipazione
particolarmente incisiva alla vita politica anche se ricoprirà ancora incarichi di
prestigio.
Eletto alla presidenza della Camera il 26 maggio 1863 fa votare, nel corso del suo
mandato, la proposta con la quale viene posto in coda ai programmi dei lavori parlamentari
il progetto di legge sul brigantaggio; riesce ad evitare in tal modo lo svolgimento di
un'ampia discussione generale. Nominato senatore il 25 ottobre del 1865, muore suicida a
Torino il 18 dicembre 1866.