LORENZO PARETO è
nato a Genova il 6 dicembre 1800 ed è morto a Genova
il 19 giugno 1865. Dopo aver compiuto i primi studi a
Genova, è allievo del collegio Tolomei in Siena e dellistituto Miliare di La
Flèche, in Francia; tornato in patria dopo la fine dellimpero napoleonico, si
dedica allo studio della geologia di cui diviene uno dei massimi cultori del suo tempo.
Già distintosi nei moti del 1821, nel 1833 ripara prudenzialmente
allestero per un breve periodo; ma è proprio in virtł della sua autorità
scientifica che ha modo di manifestare il proprio pensiero politico. Infatti, sin dal
primo congresso degli scienziati italiani (1839), ad opera quella tribuna per farsi
promotore dellunità politica dItalia; e continuerà, eletto pił volte
presidente della sezione di geologia ad agire in tal senso in tutte le successive
edizioni. Nel marzo del 1848 è ministro degli esteri del primo gabinetto costituzionale
presieduto da Cesare Balbo e nelle elezioni politiche generali dellaprile è eletto
deputato del settimo collegio di Genova. Sostiene inizialmente la fusione della Lombardia
al Piemonte, subordinandola al voto di unassemblea costituente, ma in seguito si
schiera anchegli (nel nuovo gabinetto casati) per laccettazione incondizionata
dell'unione che comprendeva ormai anche le province modenesi e parmensi. Dimessosi da
ministro dopo larmistizio Salasco, assume il comando della guardia nazionale di
Genova, che tiene sino al gennaio del 1849.Nella II legislatura viene riconfermato
deputato, e il 9 febbraio 1849 è eletto presidente della Camera.
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Dopo la disfatta di Novara (23 marzo), scoppiata la rivolta di Genova, accorre nella sua
città e si schiera con i rivoltosi; sedato il moto dal Generale Alfonso Lamarmora, il
Pareto è amnistiato da Vittorio Emanuele II e, ancora deputato nella II legislatura,
viene eletto, il 13 agosto 1849 per la seconda volta Presidente della Camera; una Camera
destinata ad essere sciolta il 30 novembre dello stesso anno. E rieletto deputato,
nella IV legislatura nel VII collegio di Genova che, tranne un breve intervallo,
continuerà a rappresentare negli anni successivi, pur avendo ormai, una parte secondaria
nei successivi eventi politici. Nel febbraio del 1855 si schiera alla Camera contro il
trattato di alleanza con la Francia e lInghilterra per la guerra in Crimea, e nel
1860 fa parte della commissione promotrice del dono nazionale al Generale Garibaldi; è
questo uno degli ultimi atti significativi della sua attività politica. Si spegne nella
sua città natale il 19 giugno 1865.