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I Presidenti della Camera dal 1848 al 1943
Il Presidente Lorenzo Pareto


Lorenzo Pareto
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LORENZO PARETO è nato a Genova  il 6 dicembre 1800 ed è morto a Genova il 19 giugno 1865. Dopo aver compiuto i primi studi a Genova, è allievo del collegio Tolomei in Siena e dell’istituto Miliare di La Flèche, in Francia; tornato in patria dopo la fine dell’impero napoleonico, si dedica allo studio della geologia di cui diviene uno dei massimi cultori del suo tempo.

Già distintosi nei moti del 1821, nel 1833 ripara prudenzialmente all’estero per un breve periodo; ma è proprio in virtł della sua autorità scientifica che ha modo di manifestare il proprio pensiero politico. Infatti, sin dal primo congresso degli scienziati italiani (1839), ad opera quella tribuna per farsi promotore dell’unità politica d’Italia; e continuerà, eletto pił volte presidente della sezione di geologia ad agire in tal senso in tutte le successive edizioni. Nel marzo del 1848 è ministro degli esteri del primo gabinetto costituzionale presieduto da Cesare Balbo e nelle elezioni politiche generali dell’aprile è eletto deputato del settimo collegio di Genova. Sostiene inizialmente la fusione della Lombardia al Piemonte, subordinandola al voto di un’assemblea costituente, ma in seguito si schiera anch’egli (nel nuovo gabinetto casati) per l’accettazione incondizionata dell'unione che comprendeva ormai anche le province modenesi e parmensi. Dimessosi da ministro dopo l’armistizio Salasco, assume il comando della guardia nazionale di Genova, che tiene sino al gennaio del 1849.Nella II legislatura viene riconfermato deputato, e il 9 febbraio 1849 è eletto presidente della Camera.

Lorenzo Pareto
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Dopo la disfatta di Novara (23 marzo), scoppiata la rivolta di Genova, accorre nella sua città e si schiera con i rivoltosi; sedato il moto dal Generale Alfonso Lamarmora, il Pareto è amnistiato da Vittorio Emanuele II e, ancora deputato nella II legislatura, viene eletto, il 13 agosto 1849 per la seconda volta Presidente della Camera; una Camera destinata ad essere sciolta il 30 novembre dello stesso anno. E’ rieletto deputato, nella IV legislatura nel VII collegio di Genova che, tranne un breve intervallo, continuerà a rappresentare negli anni successivi, pur avendo ormai, una parte secondaria nei successivi eventi politici. Nel febbraio del 1855 si schiera alla Camera contro il trattato di alleanza con la Francia e l’Inghilterra per la guerra in Crimea, e nel 1860 fa parte della commissione promotrice del dono nazionale al Generale Garibaldi; è questo uno degli ultimi atti significativi della sua attività politica. Si spegne nella sua città natale il 19 giugno 1865.