Allegato B
Seduta n. 671 del 15/9/2005


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DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

PISA e DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il Corriere della sera del 12 settembre riporta la notizia che il contingente di Carabinieri appartenente alla missione Onu Unmee di monitoraggio degli accordi di pace tra Etiopia ed Eritrea sarebbe stato ritirato dal paese eritreo a causa di ripetuti problemi con le autorità locali;
secondo lo stesso articolo, il contingente iniziale di 60 uomini sarebbe stato in un primo momento ridotto a venti unità e il ritiro sarebbe stato completato lo scorso 21 luglio;
non è chiaro dall'articolo in questione a quando risalga il primo parziale ritiro, ma è da ritenere, sulla base delle informazioni riportate dal quotidiano, che risalga ad alcune settimane, se non addirittura ad alcuni mesi prima del ritiro completo;
mentre avveniva il ritiro del contingente italiano dell'Unmee, il Parlamento era impegnato nella conversione del decreto-legge di proroga delle missioni militari all'estero, tra le quali era compresa


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anche quella Eritrea, con una previsione di spesa di oltre 1,7 milioni di euro, di cui 1,548 milioni riferiti ai soli carabinieri, che costituivano la parte essenziale di tale missione;
tuttavia, della situazione in quel Paese, né della ormai prossima conclusione della missione per i Carabinieri dell'Unmee, veniva fatto alcun cenno nel decreto in questione né informazioni in tal senso erano fornite al Parlamento durante la discussione sullo stesso -:
quali siano stati i motivi e i tempi della decisione di riduzione e poi del ritiro del contingente;
per quale motivo di tale decisione non sia stato fatto alcun cenno durante la discussione parlamentare del provvedimento di rifinanziamento delle missioni all'estero avvenuto nel luglio scorso, nonostante il ritiro dei carabinieri avesse già di fatto annullato la partecipazione italiana alla missione Unmee in Eritrea.
(5-04733)

Interrogazione a risposta scritta:

SQUEGLIA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
stando a quanto riportato dalla stampa locale, sarebbe imminente l'esecuzione di un provvedimento di soppressione del distretto militare di Caserta;
gli organi direttivi del ministero, direttamente interpellati, non hanno confermato, ma neanche smentito tali notizie;
sempre in base a quanto riportato dagli organi d'informazione, tale provvedimento sarebbe mancante di uno specifico piano di ricollocazione del personale civile del distretto;
le incertezze e i timori sul destino della struttura e, soprattutto, sul futuro lavorativo del personale civile che vi presta servizio troverebbero concreto riscontro in una nota della direzione generale del ministero della difesa inviata alle organizzazioni sindacali in data 2 agosto 2005;
nel detto documento, reso noto dalle stesse organizzazioni sindacali, non solo si escluderebbe la possibilità di reimpiego del personale civile nell'ambito dello stesso ministero, ma si segnalerebbe anche la difficoltà a reperire adeguate disponibilità in altre amministrazioni;
tale stato di cose sta determinando un clima di allarme e di crescente preoccupazione tra i lavoratori del distretto;
le stesse organizzazioni sindacali hanno pubblicamente e ripetutamente denunciato l'ambiguità della posizione fin qui assunta dal ministero e la mancanza di una seria volontà di dialogo e di confronto positivo sul futuro del personale civile del distretto -:
se esistano provvedimenti governativi già adottati o in via di adozione che dispongano la soppressione del distretto militare di Caserta; in caso affermativo, quali siano le motivazioni che l'avrebbero determinato; quali ne siano i tempi e le modalità di esecuzione; se e quali determinazioni o iniziative siano state assunte o si intende assumere a garanzia dei livelli occupazionali; e, infine, quali siano le ragioni per le quali è rimasta inascoltata la richiesta delle organizzazioni sindacali di settore per l'apertura di un tavolo di confronto, che punti a risolvere i problemi connessi al reimpiego del personale civile della struttura e, quindi, a restituire serenità e certezze ai lavoratori ed alle loro famiglie.
(4-16593)