Allegato B
Seduta n. 671 del 15/9/2005


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COMUNICAZIONI

Interrogazione a risposta in Commissione:

OTTONE. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
recentemente la stampa ferrarese si è occupata di proteste e petizioni di cittadini in merito ai disservizi di Poste italiane;
è stata lamentata la rimozione di cassette per le lettere in diverse località della Provincia, cosa che ha causato notevoli disagi, alla popolazione anziana in particolare;
si è venuti a conoscenza dell'intenzione di chiudere diversi uffici periferici, tra cui quelli di Saletta di Copparo, Monticelli, Anita, Marrara, Monestirolo, Masi San Giacomo, Campotto;
durante il periodo estivo molti uffici decentrati sono rimasti chiusi per diverse settimane e i portalettere sono stati sostituiti solo a giorni alterni, con conseguenti disagi;
in alcuni uffici postali si sono verificati ulteriori disservizi dovuti a terminali non funzionanti, cosa che ha determinato l'interruzione dell'attività per settimane;
i cittadini non comprendono come un'Azienda di servizi pubblici possa incorrere in tali inefficienze arrecando importanti disagi alla popolazione di alcune aree della provincia di Ferrara;
il consiglio provinciale, in data 7 settembre 2005, ha approvato all'unanimità un o.d.g. sui disservizi delle Poste Italiane -:
quali siano i piani di razionalizzazione dei servizi postali del territorio e di distribuzione delle cassette delle lettere;
quali luoghi rimarranno privi degli Uffici postali e delle cassette;
se esista una violazione delle regole relative alla fornitura del servizio universale, previsto dalla legge finanziata dallo Stato e dato in concessione a Poste italiane;
come le Poste italiane si impegnano a ripristinare un servizio che non disattenda il principio della solidarietà sociale.
(5-04730)

Interrogazioni a risposta scritta:

CESARO. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il ministero del tesoro, d'intesa con la Banca d'Italia e con la collaborazione dell'Associazione bancaria italiana, ha autorizzato nel 1992 l'Amministrazione P.T. al movimento dei fondi, da e per gli uffici


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nonché alla tenuta dei rapporti con la Tesoreria Provinciale dello Stato limitatamente alle anticipazioni ed ai versamenti di danaro o titoli equipollenti, tramite il circuito bancario avendo così finalmente la possibilità di controllare i flussi finanziari dalla operatività dell'allora Amministrazione P.T.;
a tale riguardo venne presentata da parte dell'ex Amministrazione P.T. la propria copiosa ma complessa certificazione contabile dei flussi finanziari così come deriva dalla documentazione della incrociata contabilità generale dello Stato e speciale P.T. a cui Poste Italiane deve ancora attenersi;
tenuto conto delle difficoltà di controllo rapido e conciso, il ministero del tesoro richiese la costituzione di appositi comitati provinciali formati da propri funzionari, da quelli dipendenti da Poste e da funzionari della Banca d'Italia;
ma per una rapida ed efficiente rilevazione dei dati contabili l'accertamento degli oneri indiretti, nonché la disaggregazione dei flussi per distinte voci di pagamento ed introito, si ritenne necessario «monitorare» sovvenzioni e versamenti in modo da controllare per ciascun giorno e per ciascun ufficio postale il «perché» ed il «quantum» della movimentazione dei fondi;
al fine di controllare ed agevolare l'operatività del servizio e la trasmissione di tali informazioni statistiche richieste, gli Istituti di Credito si avvalsero in un servizio denominato «DATAPOST». La procedura era utilizzata per la richiesta di movimenti di fondi sia da parte degli uffici postali sia dalle agenzie bancarie, creando delle considerevoli economie nel servizio ed assoluti e costanti controlli di sicurezza;
il tutto nel rispetto delle procedure in essere per i servizi di movimenti a denaro;
scopo del servizio DATAPOST era anche un costante e continuo monitoraggio sui lavori movimentati, non solo per evitare la presenza di smagliature nell'affidamento dei servizi ai vari vettori ma soprattutto prevenire l'insorgenza anomalie gestionali nel movimento fondi;
l'uso di tale procedura, oltre a migliorare considerevolmente la trasmissione di tutte le informazioni relative al servizio, ha portato notevoli benefici sia sulla qualità del servizio reso sia sugli indispensabili controlli di sicurezza, permettendo di fatto alle banche di continuare ad offrire il servizio alle Poste, anche quando divennero Società per Azioni, a costi estremamente contenuti;
nell'anno 2000 Poste Italiane decise di svolgere in proprio tale servizio, ritenendo di poter avere un considerevole beneficio non di personale, in quanto di fatto con solo tre impiegati gestiva il «movimento fondi» a livello nazionale, ma economico contando su una significativa riduzione del costo del servizio, allora di complessivi 75 milioni di euro, affidandone l'esecuzione prima a Securipost S.p.A. e successivamente a Poste Tutela S.p.A;
i fatti, come ben documentato nella relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria delle Poste Italiane S.p.A. per l'esercizio finanziario 2003, hanno dimostrato che i risultati ottenuti sono stati ben lontani dalle aspettative e gravi anomalie ed irregolarità sono subentrate in una gestione che si era contraddistinta negli anni per l'assoluta trasparenza dell'operato, la progressiva e costante ampia riduzione dei costi, la disponibilità in tempo reale di tutte quelle informazioni utili per una corretta gestione dei flussi monetari e vitali per una adeguata strutturazione dei servizi ispettivi e di sicurezza -:
se non ritenga di adottare iniziative presso Poste Italiane spa affinché sia valutata la possibilità di utilizzare, nella gestione dei valori, il servizio DATAPOST anche tornando ad una collaborazione con quegli Istituti di Credito che hanno dimostrato una fattiva collaborazione con Poste Italiane nell'ambito del movimento fondi.
(4-16592)


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PATARINO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
da diverso tempo in numerosi uffici postali della provincia di Taranto si registrano disfunzioni e disservizi dovuti alla carenza di personale;
tale carenza, secondo il parere di molti addetti ai lavori, dipenderebbe da una non equa distribuzione del personale stesso nei vari uffici. Non si spiegano, infatti, le ragioni per le quali vi siano uffici con impiegati in numero adeguato o addirittura superiore alle esigenze di servizio ed altri in numero del tutto insufficiente,
in questi ultimi si vive quotidianamente un clima di grande nervosismo, sia da parte degli utenti, spesso costretti a trascorrere lunghe ore di attesa per semplici operazioni, che da parte degli impiegati che si trovano in gravi difficoltà perché, mentre svolgono il proprio lavoro agli sportelli, devono anche prodigarsi in mille modi per mantenere la calma ed evitare pesanti contestazioni;
nel comune di Palagiano, le condizioni in cui opera l'ufficio postale sono così critiche e i disagi per i cittadini talmente pesanti che diversi consiglieri comunali hanno investito il sindaco e l'intero consiglio comunale perché facciano passi ufficiali presso la direzione provinciale affinché prenda i dovuti provvedimenti;
nell'ufficio postale di Laterza (perennemente afflitto dalla carenza del personale) la mancanza di serenità nel lavoro, oltre a diffondere malumore e a determinare un grave stato di stress tra gli impiegati, è stata, in qualche circostanza, causa di danni subiti dagli impiegati stessi per addebiti di ammanchi;
l'ufficio postale di Ginosa, oltre a lamentare, come altri, gli stessi problemi relativi alla carenza di personale, è stato assegnato un nuovo direttore proveniente da Matera (stessa sede di provenienza della reggente della filiale) in sostituzione di una dirigente di esperienza decennale e profonda conoscitrice del territorio;
non manca qualche altro elemento di turbativa che fa crescere il malcontento tra gli impiegati, soprattutto gli operatori della sala consulenze (che, nella maggior parte dei casi, sono quelli che determinano il raggiungimento dei budget degli investimenti), a causa della sperequazione nella distribuzione dei premi -:
quali iniziative intenda adottare, affinché in tutti gli uffici postali della provincia jonica, vi sia personale sufficiente in grado di svolgere il proprio lavoro, con serenità e nell'interesse degli utenti;
da chi vengano stabiliti i criteri adottati per la ripartizione dei premi relativi al raggiungimento degli obiettivi.
(4-16594)