Allegato B
Seduta n. 601 del 14/3/2005


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COMUNICAZIONI

Interrogazione a risposta in Commissione:

PANATTONI. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la WIND, società che opera nel settore delle telecomunicazioni, costituita con


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capitale pubblico e controllata da ENEL, costituisce un importante valore nel panorama dell'industria italiana;
essa ha molte sedi sul territorio nazionale, e tra queste, di particolare rilevanza per la sua storia e per le origini targate Infostrada, una sede ad Ivrea, nel Canavese, che l'A.D. dell'azienda ha lo scorso anno in una lettera relativa alle prospettive dell'impresa dichiarato una localizzazione strategica di WIND;
in questa sede lavorano più di 1000 dipendenti, tenendo conto dell'indotto collegato;
il Canavese sta vivendo una acuta crisi industriale, caratterizzata dalla chiusura e dal fallimento di molte aziende e dalla difficoltà che molte di esse stanno soffrendo, e quindi il futuro di WIND assume una importanza particolare per le prospettive industriali dell'intero comprensorio;
WIND ha deciso e iniziato un processo di trasferimento di attività e di personale da Ivrea a Milano, tendente, secondo l'azienda, a ottimizzare costi ed efficienza, secondo le organizzazioni sindacali immotivato dal punto di vista tecnico e organizzativo e molto pesante per i lavoratori interessati, oltre che oneroso per l'azienda;
non è stato raggiunto un accordo sindacale sulla materia, e quindi WIND sta procedendo unilateralmente;
questo trasferimento di attività costituisce, ad avviso dell'interrogante, un forte impoverimento del contenuto tecnologico e del valore aggiunto della sede di Ivrea, e mette a rischio le prospettive di lavoro, di consolidamento e di crescita locale;
non è disponibile il piano industriale più volte richiesto, il che rende la situazione ancora più indefinita e incerta;
le notizie di stampa relative alla dismissione di WIND da parte di ENEL, e i numerosi acquirenti citati aggiungono inquietudine ed incertezza ulteriore alla già precaria situazione;
le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio, che indicano nella vendita di aziende pubbliche lo strumento per fare cassa e ridurre il debito pubblico, non possono che introdurre elementi di forte preoccupazione sul destino delle aziende interessate, visto che viene privilegiata non la componente industriale, ma quella finanziaria -:
se il Governo sia al corrente di questa situazione, che riguarda una importante azienda pubblica del paese;
se non ritenga importante adoperarsi affinché siano definiti modalità, tempi, contenuti industriali della dismissione di WIND;
se non intenda intervenire affinché siano posti come vincolo all'operazione non solo il mantenimento delle sedi istituzionali, industriali e di valore aggiunto in Italia, ma anche i livelli occupazionali e le prospettive di crescita che oggi caratterizzano l'intero settore;
se non si reputi necessario e urgente intervenire affinché sia predisposto un piano industriale di riferimento per conoscere la situazione e i programmi dell'azienda, anche con riferimento agli acuti problemi che interessano la sede di Ivrea, sospendendo nel contempo le operazioni di trasferimento di attività e di personale, che dovrebbero avvenire in un quadro di coerente e condiviso progetto di medio termine.
(5-04124)

Interrogazione a risposta scritta:

PISTONE, ANGIONI, RUSSO SPENA e GIULIETTI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
alcuni mesi fa, sono state presentate due recenti interrogazioni parlamentari, sottoscritte da numerosi deputati, a proposito della vicenda riguardante la radio comunitaria di Roma «Radio BBS Popolare Network» chiusa per iniziativa del Ministero delle Comunicazioni a seguito del trasferimento non autorizzato del suo


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unico ripetitore con frequenza 94.200 MHz dal Comune di Guidonia Montecelio alla località Monte Gennaro nel Comune di Palombara Sabina;
tale chiusura ha suscitato grande perplessità per l'evidente disparità di trattamento tra «Radio BBS Popolare Network» e altre emittenti che, come «Radio Subasio», pur avendo commesso la medesima irregolarità amministrativa con alcuni dei propri impianti, non hanno subito provvedimenti repressivi e tanto meno l'inibizione degli impianti stessi;
il Ministero delle Comunicazioni si è più volte impegnato ad una soluzione del problema, in particolare proponendo l'assegnazione a «Radio BBS Popolare Network» della frequenza 103.500 MHz su Roma, dopo il riallineamento del servizio Isofrequenza Rai (oggi in servizio a Roma sulla frequenza 103.450 MHz) sulla più naturale destinazione 103.300 MHz. Una soluzione che non si è mai concretizzata, anche per un atteggiamento di fatto ostruzionistico prima di tutto da parte dei responsabili della Concessionaria Pubblica Rai, anche di fronte ad ipotesi tecniche di tutto vantaggio per il servizio pubblico. Tali ipotesi tecniche avrebbero anche garantito l'eliminazione di disturbi causati ad un'altra piccola emittente locale, «Radio Delta» di Velletri, sottoposta dalla Rai ad un vero e proprio assedio interferenziale;
secondo gli interroganti, la strategia della Rai nulla ha a che vedere con la giusta tutela del servizio pubblico, ma è riconducibile a una politica aggressiva nel campo dell'emissione in FM, con la quale si cerca di giustificare la discutibile scelta di dismettere i trasmettitori in Onde Medie. Naturalmente le vittime di questa politica sono gli editori più piccoli e le radio comunitarie. Una politica di incomprensibile «attivismo» contro cui si sono già manifestate le proteste delle associazioni delle radio private nazionali;
a parere degli interroganti, la situazione crea uno scenario in cui il Ministero delle Comunicazioni consente di fatto, in vari modi - a partire dalla inaccettabile disparità di trattamento tra emittenti commerciali, sistematicamente privilegiate, e radio comunitarie, sistematicamente penalizzate - a quella che si può definire una oggettiva «cannibalizzazione» delle piccole emittenti da parte della Rai e delle grandi emittenti commerciali -:
se il Ministro interrogato voglia prendere atto della gravità di questa situazione, come rappresentata, e voglia prendere tutte le opportune iniziative per correggerla, facendo seguito anche alle risposte date a suo tempo alle interrogazioni parlamentari formulate in tal senso, a partire dalla immediata riattivazione di Radio BBS Popolare Network, chiusa da oltre un anno.
(4-13394)