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TRANTINO, VILLANI MIGLIETTA, ZACCHEO e ZACCHERA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
sono passati più di sei mesi dal tragico attentato terroristico a Nassiriya, che costò la vita a diciannove militari italiani;
nell'esplosione delle autobomba rimasero feriti altri carabinieri, alcuni dei quali si trovano oggi con delle lesioni permanenti gravi;
rimpatriati tutti in Italia, anche coloro che avevano riportato le ferite più lievi, e una volta dimessi dall'ospedale, sembrerebbe che su questi nostri ragazzi l'attenzione sia calata in modo esponenziale;
parlando attraverso un avvocato di Verona, undici dei carabinieri feriti hanno raccontato il loro attuale status di «caduti in dimenticanza», anche perché alcune regioni non si sono ancora adeguate alle norme del decreto-legge sulle vittime delle stragi, di cui loro ovviamente rappresentano esempio eccellente;
due di loro, con lesioni permanenti gravi, hanno ottenuto il diritto di esenzione dal ticket solo poco tempo fa, avvicendandosi in questi mesi di ufficio in ufficio per poter conoscere il loro destino, professionale e, giustamente, anche economico, di vittime del terrorismo;
il prossimo avanzamento straordinario del grado, accompagnato dall'indennizzo di 250 mila euro, anche quest'ultimo promesso, non è ancora giunto;
oltre a ciò, a causa del rientro anticipato in patria, sembrerebbe che essi possano essere pagati solo per i giorni effettivamente trascorsi in Iraq -:
quali azioni immediate intenda promuovere il Ministro interrrogato per onorare gli impegni assunti nei confronti dei nostri militari feriti nell'agguato terroristico del 12 novembre 2003, anche adottando iniziative affinché vengano applicate pienamente le norme del decreto-legge sulle vittime delle stragi, e se non ritenga di adottare iniziative volte a costituire un apposito staff che coadiuvi i carabinieri tornati da Nassiriya nella definizione della relativa posizione, evitando loro iter burocratici confusi e dispendiosi.
(3-03603)