Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 437 dell'11/3/2004
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(Provvedimento di rimozione del sindaco di Copparo - n. 2-01106)

PRESIDENTE. L'onorevole Ottone ha facoltà di illustrare l'interpellanza Violante n. 2-01106 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 9), di cui è cofirmataria.

ROSELLA OTTONE. Signor Presidente, la vicenda è molto complessa perché riguarda la rimozione del sindaco del comune di Copparo, in provincia di Ferrara. Tale rimozione ha avuto luogo a causa di un susseguirsi di avvenimenti sviluppatisi in seguito alle dimissioni del segretario comunale per raggiunti limiti di età.
In sostituzione di questo segretario, veniva nominata, in qualità di reggente per detto ruolo, la dottoressa Ori, fino a quel momento vicesegretario.
Successivamente, la dottoressa Ori, in data 13 settembre 2000, con il decreto n. 53, veniva nominata dal sindaco quale segretario titolare in base alla norma che consente ai comuni riclassificati nella classe 1/B, ma con popolazione inferiore a 65 mila abitanti e non capoluogo di provincia, come appunto il comune di Copparo, di attingere all'albo regionale e non a quello nazionale, ai sensi dell'articolo 11, commi 4 e 10, della legge n. 465 del 1997.
Da qui nasce la vicenda di contrasto con l'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali, con vicende spiacevoli fra le quali ricordo la trasmissione di documenti riservati da parte del direttore e di altri due funzionari dell'Agenzia stessa ai componenti dell'opposizione nel consiglio comunale di Copparo, atto assolutamente grave che ha causato il rinvio a giudizio del direttore e dei funzionari in questione e che ha creato non pochi problemi nella gestione del consiglio comunale stesso. Aggiungo che l'Agenzia, nonostante l'evoluzione dei procedimenti in senso chiaro ed univoco, procedeva, in data 26 marzo 2003, con il provvedimento n. 515, a nominare il dottore Petrilli quale segretario reggente.
Nonostante ciò, il nuovo prefetto di Ferrara, il dottor Ferorelli, in data 7 giugno 2003, notificava al sindaco una diffida ad ottemperare all'assegnazione di un segretario reggente e ad iniziare le procedure per la nomina di un nuovo segretario titolare, richiamando anche la sentenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio, che non aveva recepito come ammissibile il ricorso presentato dall'Agenzia stessa.
Il sindaco Tumiati ricorreva al TAR dell'Emilia Romagna contro tale diffida e il presidente del TAR, con decreto n. 2850 del 2003, sospendeva il termine indicato dal prefetto di Ferrara; la quarta sezione del Consiglio di Stato, il 7 luglio, confermava tale sospensione e la discussione in camera di consiglio dell'oggetto il 15 dello stesso mese. Incomprensibilmente, il 7 luglio l'Agenzia inviava il dottor Petrilli, accompagnato da due carabinieri (manifestazione


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di forza di cui non si sentiva assolutamente la necessità), per l'insediamento con forza nel suo contestato ruolo di nuovo segretario. Il sindaco si è opposto a questa iniziativa e ha rivolto anche una denuncia alla procura della Repubblica.
In quell'occasione - il rappresentante del Governo ricorderà - il mio gruppo presentò - primo firmatario il mio capogruppo, onorevole Violante (come oggi) - una interpellanza, nella quale chiedevamo cosa avrebbe fatto il ministro per chiarire come potesse accadere che un sindaco di un ente locale come il comune di Copparo, in spregio ai principi costituzionali, quali la sovranità popolare e l'autogoverno della comunità, potesse essere fatto oggetto di un procedimento di rimozione, ex articolo 142 del testo unico sugli enti locali, senza che al medesimo sindaco potesse essere imputato alcun reato ed in carenza assoluta di qualsivoglia ragione di ordine pubblico, requisiti questi che sono imposti dalla norma come indefettibili presupposti per l'adozione della rimozione.
Il sindaco, in data 16 luglio 2003, acconsente all'invio da parte dell'Agenzia di un segretario reggente e procede in tal senso. Il 7 ottobre 2003 il prefetto di Ferrara notifica una seconda diffida, nella quale si chiede al sindaco di nominare un segretario titolare. Il sindaco risponde al prefetto adducendo le motivazioni che sono riportate nell'interpellanza.
L'epilogo di questa vicenda è che il 16 gennaio 2004 viene notificato il provvedimento di rimozione dalla carica di sindaco di Davide Tumiati, con decreto del Presidente della Repubblica (emanato in data 10 gennaio). L'articolo 1 stabilisce che Davide Tumiati, sindaco del comune di Copparo, è rimosso dalla carica; l'articolo 2, per effetto della disposizione di cui al precedente articolo 1, stabilisce che il consiglio comunale di Copparo è sciolto. Il decreto è emesso dal Presidente della Repubblica sulla scorta di una relazione del ministro che, mi sembra di ricordare, non ha subito modifiche rispetto a quella predisposta prima dell'assunzione in servizio, il 21 luglio 2003, del nuovo segretario Petrillo (che in realtà non è più Petrillo, ma è diventato il dottor Barrica, se non leggo male il nome).
Quindi, c'è una serie di comportamenti e un recepimento della diffida da parte del prefetto. In questa fase il rimosso è il sindaco; successivamente i poteri vengono trasferiti al vicesindaco, che continua, con la Giunta del sindaco Tumiati, a portare avanti le politiche del comune (che ovviamente erano anche le politiche del sindaco rimosso), fino alle prossime elezioni, previste per giugno.
Questa vicenda, signor sottosegretario, ha creato sconcerto, malessere, amarezza in tutta la comunità e nella famiglia del sindaco Tumiati e ha fatto nascere una mobilitazione di cittadini. È nato un comitato spontaneo, oltre a tutto l'attivismo che ovviamente le forze politiche hanno messo in campo per manifestare la solidarietà al sindaco Tumiati e la non condivisione di un comportamento e di un provvedimento di questo tipo. Ma non sono solo le forze politiche locali a sostenere il sindaco Tumiati; anche le associazioni delle autonomie - l'ANCI, l'UPE, l'UNCEM, la lega delle autonomie - hanno tenuto un'assemblea nel comune di Copparo manifestando la loro solidarietà e condividendo anche loro l'opinione comune che questo è un provvedimento spropositato nei confronti di un sindaco che si è sempre comportato bene e che è considerato un buon sindaco anche dagli avversari politici.
Alla luce di questi fatti, signor sottosegretario, vorremmo che lei si facesse carico di sottoporre al ministro Pisanu tale questione, che per noi è rilevantissima.
Io spero di essere stata esauriente, ma credo che la vicenda del sindaco di Copparo abbia occupato le pagine della nostra stampa (non solo locale). Ritengo che questo provvedimento sia spropositato; lo ritiene il gruppo a nome del quale oggi io parlo, lo ritiene un'intera cittadinanza.
Noi chiediamo che sia data la possibilità al sindaco Tumiati di terminare il suo mandato e di sottoporsi regolarmente al giudizio degli elettori.


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PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, senatore D'Alì, ha facoltà di rispondere.

ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, con decreto del Presidente della Repubblica del 10 gennaio scorso, ai sensi degli articoli 141 e 142 del testo unico sull'ordinamento degli enti locali, è stata disposta la rimozione dalla carica di sindaco del comune di Copparo, in provincia di Ferrara, del signor Davide Tumiati e il conseguente scioglimento del consiglio comunale.
Il citato amministratore si è reso responsabile di gravi e persistenti violazioni di legge per non aver ottemperato, nonostante reiterate e rituali diffide, al tassativo obbligo di avviare la procedura di nomina del segretario comunale titolare dell'ente il cui posto si era reso vacante sin dal 2 gennaio 1997.
Come prescrive consolidata giurisprudenza in materia, la persistenza della grave violazione di legge ha costituito presupposto per l'adozione della misura di rigore che, a fronte di tale condotta, l'amministrazione dell'interno, quale garante del regolare funzionamento degli organi e degli enti locali, non poteva non adottare.
Vorrei sottolineare, inoltre, che, nonostante la reiterazione degli atti omissivi da parte del sindaco, il Ministero dell'interno, consapevole dell'effetto particolarmente dirompente e invasivo della sfera di autonomia dell'ente locale del provvedimento di rimozione, ha tenuto sempre, nel corso degli anni (la vicenda, come ho già detto, si trascina dal 1997), un atteggiamento di estrema prudenza, tenuto conto anche del sostanzioso contenzioso pendente.
Detto questo, ritengo di dover ricostruire i fatti - e le loro inevitabili implicazioni di carattere giuridico - che hanno portato al decreto presidenziale del 10 gennaio scorso, provvedimento che lo stesso sindaco ha impugnato innanzi al TAR dell'Emilia Romagna e in ordine al quale il giudice amministrativo ha respinto, il 29 gennaio scorso, l'istanza incidentale di sospensione proposta dal ricorrente, argomentando, tra l'altro, che «le motivazioni poste a fondamento del provvedimento impugnato non appaiono frutto di travisamento dei presupposti di fatto e di diritto richiamati nell'atto e nella proposta ministeriale».
Come accennavo, fin dal 2000, l'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali, con numerosi e reiterati inviti, aveva richiamato il sindaco di Copparo ad avviare le procedure di nomina del segretario titolare dell'ente, secondo quanto prescritto dal decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 1997 n. 465 e lo stesso aveva fatto il prefetto di Ferrara con provvedimento del 31 gennaio 2001.
Tali provvedimenti di diffida non producevano alcun effetto e, anzi, venivano impugnati dal sindaco in sede giurisdizionale.
In esito all'impugnativa concernente la diffida dell'Agenzia autonoma, il TAR del Lazio, con sentenza del 25 febbraio 2003, rigettava il ricorso, ritenendo doveroso e obbligatorio l'avvio della procedura in questione da parte del sindaco e legittima la designazione di un reggente nelle more - lo ripeto: nelle more - della definizione della procedura di nomina del titolare da parte dell'Agenzia come prevede il citato decreto presidenziale.
Nonostante la pronuncia giurisdizionale richiamasse espressamente l'obbligatorietà dell'adempimento in questione, il sindaco di Copparo persisteva nel rifiuto di avviare la procedura di nomina e si rendeva inadempiente anche in ordine all'obbligo, anch'esso prescritto dalla normativa richiamata, di consentire l'insediamento del segretario reggente designato, a partire sin dal 2002, dall'Agenzia, in attesa della definizione della procedura di nomina del titolare.
L'amministratore, infatti, non ha per lungo tempo consentito al reggente incaricato di prendere servizio, confermando nell'ufficio il vicesegretario in servizio al momento del verificarsi della vacanza, che rimaneva pertanto in carica ben oltre i termini di legge, in carenza anche dei


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requisiti prescritti per l'assegnazione della titolarità di quella sede in base al nuovo assetto normativo in materia di ordinamento dei segretari comunali e provinciali.
Neppure a seguito della pronuncia del TAR il sindaco consentiva l'insediamento del reggente designato dalla sezione regionale dell'Agenzia con provvedimento del 26 marzo 2003 e persisteva nell'inadempimento anche dopo espressa, specifica diffida del prefetto, in data 3 giugno 2003, di cui chiedeva, peraltro, l'annullamento in sede giurisdizionale.
Durante il relativo giudizio, il Consiglio di Stato, nel rigettare l'appello proposto avverso l'ordinanza del TAR del Lazio relativa al possibile rigetto della istanza incidentale di sospensione, dichiarava, con ordinanza del 15 luglio 2003, la legittimità del provvedimento di nomina del reggente e della relativa diffida.
Soltanto dopo le dimissioni presentate dal vicesegretario, il sindaco consentiva, il 21 luglio 2003, l'insediamento del reggente e, tuttavia, pur avendo ottemperato a tale obbligo, continuava a non provvedere all'avvio della procedura per la copertura della sede.
Il prefetto, pertanto, diffidava nuovamente, il 29 settembre 2003, l'amministratore a porre in essere l'adempimento in questione entro dieci giorni, con espressa indicazione che, in caso di inottemperanza del termine assegnato, sarebbe stata applicata la misura sanzionatoria della rimozione, ai sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 267 del 2000.
Il termine indicato nella diffida, anche essa soggetto di nuova impugnativa da parte del sindaco, decorreva ancora una volta in maniera infruttuosa, integrando così la fattispecie della grave e persistente violazione di legge.
Sulla base di questi elementi ed accertato il configurarsi dell'ipotesi prevista dal citato articolo 142 del decreto legislativo 267 del 2000, il prefetto di Ferrara formulava, in data 4 dicembre 2003, proposta per l'adozione del provvedimento di rimozione del signor Davide Tumiati dalla carica di sindaco.
Credo che a quanto appena detto in merito alla reiterazione degli atti omissivi da parte dell'amministratore più volte citato, vada aggiunto soltanto che, come sottolineato dal ministro dell'interno nella relazione al Presidente della Repubblica, la gravità della violazione di legge posta in essere dal sindaco trova riscontro nella circostanza che esso ormai si pone come atto di aperta contrapposizione alle prerogative di competenza di altre istituzioni, avendo il sindaco disatteso gli atti propositivi e risolutori assunti nel tempo sia dall'Agenzia dei segretari sia dal prefetto di Ferrara. Si soggiunge infatti, per completezza di informazione, che l'Agenzia regionale dei segretari comunali ha interessato la procura regionale della Corte dei conti per l'eventuale accertamento del danno erariale procurato dal sindaco di Copparo in relazione al comportamento tenuto.
Vorrei ulteriormente ribadire, con riferimento agli accenni sulla riforma del titolo V della Costituzione, come emerga - l'ho già detto in premessa - l'atteggiamento di delicatezza e prudenza tenuto dal ministro dell'interno nel giungere alla conclusione, certamente non gradita ma inevitabile, di dover proporre al Presidente della Repubblica la rimozione dalla carica del sindaco di Copparo.
Ricordo che il nuovo titolo V della Costituzione ha soppresso ogni possibilità di controllo di legittimità successivo ed esterno, ma questo non significa che non abbia ribadito, così come il nostro Capo dello Stato ha più volte sottolineato, l'esigenza dell'unità e della tenuta dell'ordinamento nel suo complesso, al fine di evitare che l'autonomia, della quale siamo estremamente rispettosi, si possa trasformare in una disastrosa anarchia.
Con questi sentimenti e queste previsioni, il ministro dell'interno ha inteso prendere un provvedimento che certamente avrebbe voluto non adottare, ma che, alla luce delle considerazioni che mi sono permesso di esprimere, si è reso assolutamente indispensabile.


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PRESIDENTE. L'onorevole Ottone ha facoltà di replicare.

ROSELLA OTTONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non posso ritenermi soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, a maggior ragione per la conclusione che egli ha tratto dalla sua esposizione, quando ha fatto riferimento a problemi di anarchia.
Ho l'impressione che la rimozione del sindaco Tumiati rappresenti un test per verificare quali reazioni si sarebbero innescate in una comunità come la nostra, in una regione come la nostra, che ha sempre fatto della buona amministrazione e della correttezza dei suoi amministratori un punto di orgoglio e di merito.
La relazione che il ministro dell'interno ha inviato al Presidente della Repubblica non lascia dubbi: non si è tenuto conto delle motivazioni addotte dal sindaco, non si fa alcun riferimento ad esse. Ai sensi dell'articolo 141 del decreto, la rimozione comporta ineluttabilmente lo scioglimento del consiglio comunale. Considerato che i suddetti provvedimenti costituiscono due aspetti inscindibili del medesimo provvedimento, si ritiene che debbano essere adottati contestualmente con un unico decreto. Così è avvenuto. Abbiamo già citato il decreto del Presidente della Repubblica che recepisce integralmente le indicazioni del ministro.
La situazione odierna del comune di Copparo vede il sindaco rimosso, il comune gestito, per l'ordinaria amministrazione, dalla giunta del sindaco Tumiati, ed il consiglio comunale che lavora in ordinaria amministrazione. Ritengo saggia tale soluzione, considerata la vicinanza con l'appuntamento elettorale. Tuttavia, tale soluzione rafforza la convinzione che il sindaco Tumiati sia un capro espiatorio utile come esempio per altri che abbiano la velleità di sostenere con convinzione la propria posizione di autonomia.
Credo, signor sottosegretario, che nessun altro sindaco sia stato rimosso per i motivi per i quali è stato rimosso il sindaco Tumiati. Sono convinta, come lo è la stragrande maggioranza dei concittadini del sindaco, che non si sia mai stati in presenza di un reato commesso dal sindaco, e tanto meno di turbative dell'ordine pubblico, cose che voi non avete considerato e che la legge prevede di considerare quale elemento determinante per la rimozione di un sindaco. Ciò a meno che, signor sottosegretario, non si vogliano considerare come turbative dell'ordine pubblico la legittima azione svolta dall'opposizione nel consiglio comunale o la pervicace azione dell'Agenzia dei segretari, che si è espressa in tutte le sue varianti, compresa l'eclatante rappresentazione dell'accompagnamento del segretario attraverso i carabinieri, che potrebbero essere utilizzati per funzioni più degne, come spesso avviene.
Signor sottosegretario, la reazione dei cittadini copparesi e della comunità ferrarese è stata civilissima. Credo di interpretare il loro sentimento di stima ed affetto nei confronti del loro sindaco. Credo, altresì, che si sentano profondamente feriti nel loro diritto di giudicare, attraverso il voto, l'operato dello stesso. Infatti, hanno chiesto a noi parlamentari Democratici di sinistra di chiederle un atteggiamento diverso, di rivedere tale gravissima posizione. Non capiscono, signor sottosegretario, come, da una parte, il comune di Copparo riceva riconoscimenti dallo Stato centrale, dalle regioni e dall'ANCI e, dall'altra, il suo sindaco sia trattato in tal modo.
Il sindaco Tumiati è stato motore della buona amministrazione della città, anche attaverso l'attivazione di investimenti consistenti che ne hanno favorito lo sviluppo economico e il ricorso alla finanza innovativa (quella seria, signor sottosegretario). Quello di Copparo è stato il primo comune in provincia di Ferrara ad emettere i BOC: credo che la correttezza del comportamento del sindaco sia stata valutata nel concedere la possibilità al comune di avviare tale procedura. Il comune di Copparo, nel 1997, ha assunto un prestito obbligazionario: è stato il primo comune della provincia di Ferrara. Il comune di Copparo garantisce un alto livello di qualità nei servizi ai suoi cittadini.


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Si tratta di elementi che tutti noi possiamo trovare nel bilancio sociale di tale comune, che è alla quinta edizione.
Non siamo, quindi, di fronte ad un sindaco che non è aperto. I cittadini di Copparo, signor sottosegretario, hanno inoltrato, attraverso il comitato spontaneo costituitosi in quella comunità, una richiesta di incontro al Presidente Ciampi, con due argomentazioni molto forti. La prima è che sono profondamente convinti, avendone lette le motivazioni, che le informazioni sottoposte al Presidente della Repubblica dal ministro dell'interno per la firma del decreto di rimozione non risultano esaustive della complessa ed annosa vicenda. La rimozione è vissuta come un atto spropositato rispetto al merito della vicenda; pertanto, si esprime la ferma volontà di vedere riformato un provvedimento incomprensibile. Aggiungo che i gruppi consiliari del centrosinistra, di Rifondazione comunista, hanno ribadito l'assoluta onestà e correttezza da sempre dimostrata nella conduzione dell'istituzione pubblica da parte del sindaco.
Signor sottosegretario, la prego di rivolgere al ministro Pisanu questa semplice domanda: non considera eccessivo, sproporzionato e lesivo degli interessi della comunità in questione il provvedimento di rimozione del sindaco Tumiati, in assenza di un reato commesso e di qualsivoglia ragione di ordine pubblico, considerato che le gravi e persistenti violazioni di legge non sono sostenute sufficientemente dalle argomentazioni addotte? Valuti, il signor ministro, la richiesta di rivedere il provvedimento e di porre fine ad un'ingiustizia.

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