Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 385 del 6/11/2003
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(Deroga al blocco delle assunzioni in favore delle università - n. 2-00970)

PRESIDENTE. L'onorevole Cosentino ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00970 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).

NICOLA COSENTINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, la legge n. 289 del 2002, la legge finanziaria per il 2003, al quarto comma dell'articolo 34, stabilisce il divieto di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, anche per le università.
Lo stesso articolo 34, al comma 5, prevede che per effettive, motivate e indilazionabili esigenze di servizio e previo esperimento delle procedure di mobilità, le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici, le università e gli enti di ricerca possono procedere ad assunzioni.
Nel prevedere la possibilità di deroga, il legislatore stabilisce una serie di limiti sotto il profilo della spesa, della procedura e delle priorità. Infatti, il comma quinto dell'articolo 34 prevede che le assunzioni in deroga debbano essere effettuate nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa annua lorda a regime, spesa pari a 220 milioni di euro.
Il comma sesto dello stesso articolo prevede che le deroghe previste dal comma quinto debbono essere autorizzate secondo le procedure previste dall'articolo 39, comma terzo, della legge 449 del 1997. In sostanza, è necessaria una valutazione congiunta del Ministero dell'economia e finanza e del Dipartimento della funzione pubblica.
Lo stesso comma sesto, individua una serie di priorità funzionali da valutare ai fini della predisposizione del decreto di deroga, tra le quali è ricompresa anche la ricerca scientifica e tecnologica.
Dopo una lunga trattativa, tra le amministrazioni interessate all'utilizzo del plafond, con il DPR del 31 luglio 2003, vengono autorizzate le assunzioni di personale nelle pubbliche amministrazioni secondo le modalità previste dall'articolo 34 della legge finanziaria per il 2003.
Il decreto individua le amministrazioni, le unità di personale e la relativa spesa, che per le università è pari a 170 unità di personale, con uno stanziamento di 2 milioni e 560 mila euro per il 2003 e 8 milioni di euro per il 2004.


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Il comma 4 dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica prevede però che la ripartizione del contingente autorizzato per le università, tra i vari istituti universitari, sia proposta dal MURST, con una istruttoria prevista dall'articolo 39, comma terzo, della legge n. 449 del 1997 e questo per tenere conto delle richieste e delle esigenze dei singoli atenei, fermo restando il limite delle risorse finanziarie assegnate al settore dell'università dal presente decreto.
Ad oggi, nonostante i diversi solleciti, che provengono anche dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal dipartimento della funzione pubblica, il MURST non ha ancora provveduto ad inoltrare un provvedimento di ripartizione utile per essere approvato dal Governo, con il quale le università possano in qualche modo assumere questa 170 unità, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica del 31 luglio 2003.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, onorevole Aprea, ha facoltà di rispondere.

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, gli onorevoli interpellanti hanno posto la questione del blocco delle assunzioni del personale della pubblica amministrazione, in particolare per il personale delle università, posto dalla legge finanziaria 2003, per il quale però è previsto un procedimento di deroga già attivato a favore di alcune amministrazioni. Gli stessi onorevoli interpellanti chiariscono che anche per gli atenei sono state attivate le procedure per la concessione della deroga, per le quali peraltro è previsto un ulteriore passaggio al fine di definire ed individuare la deroga medesima, anche se poi l'argomento non è stato deliberato nella riunione del Consiglio dei ministri del 24 ottobre ultimo scorso.
Al riguardo, vorrei far presente che il ministero ha assunto le necessarie iniziative affinché alle assunzioni presso le università sia attribuita una priorità nelle deroghe previste dalla legge finanziaria del prossimo anno, così come era previsto dalla finanziaria 2003, che comunque proprio in questi giorni stiamo attuando.
La proposta attuativa è stata trasmessa al Ministero dell'economia delle finanze e al dipartimento della funzione pubblica e siamo in attesa del loro definitivo placet, nel quale confidiamo dal momento che le modalità attuative sono state ampiamente discusse. Il ministero è consapevole dell'esigenza di considerare con particolare favore le assunzioni dei ricercatori. In tal senso vi sono chiare indicazioni da parte del Senato in sede di esame della legge finanziaria, come risulta dagli emendamenti presentati da tutte le forze politiche. Si è ritenuto, pertanto, di trasmettere alla Presidenza del Consiglio un emendamento che consenta le assunzioni senza limiti di ricercatori da parte delle università, al fine di ottenere l'autorizzazione a presentarlo come emendamento governativo.
Desidero inoltre ricordare che il ministero, proprio al fine di favorire il rientro dall'estero di studiosi italiani, con il decreto ministeriale del 20 marzo 2003, ha previsto per gli atenei la possibilità di stipulare contratti di lavoro autonomo con i predetti studiosi che hanno svolto attività di ricerca all'estero. Peraltro, come è noto, l'articolo 3 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, attualmente all'esame del Senato per la conversione in legge, prevede agevolazioni fiscali per il rientro in Italia dei ricercatori residenti all'estero.
Da quanto sopra esposto sull'argomento, ritengo di aver chiarito che, da parte del ministero, la problematica segnalata dagli onorevoli interpellanti è stata affrontata con il massimo impegno e sensibilità.

PRESIDENTE. L'onorevole Cosentino ha facoltà di replicare.

NICOLA COSENTINO. Signor Presidente, ringrazio il Governo per la risposta che ha voluto dare alla nostra interpellanza, risposta della quale mi ritengo parzialmente soddisfatto.
Con gli altri colleghi avevo posto la questione che riguarda il decreto del Presidente


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della Repubblica del 31 luglio, l'applicazione dell'accordo stipulato tra le pubbliche amministrazioni e, quindi, mi riferivo in particolar modo alle 170 unità che già avrebbero potuto essere state assunte se il MURST avesse provveduto in qualche modo alla ripartizione tra i singoli atenei.
Sono pertanto soddisfatto degli impegni che il Governo ha assunto per la finanziaria che licenzieremo - mi auguro - tra qualche giorno, ma sollecito lo stesso Governo ad attivarsi affinché il MURST possa dare alle università la possibilità di utilizzare, già a partire da quest'anno, le 170 unità, così come da impegni assunti.

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