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D)
castrista, debbano trovare un'adeguata risposta da parte del nostro Governo, oltre che da parte della comunità internazionale, anche dismettendo le iniziative di collaborazione con Cuba -:
se non si ritenga di dover rappresentare all'ambasciatore cubano in Italia una protesta per l'atteggiamento del Governo cubano e la necessità di definire un preciso disciplinare, che regoli i comportamenti dei due Stati in caso di matrimonio fra cittadini dei medesimi sulla base delle normative internazionali.
la signora Picca Diana, costretta a sobbarcarsi viaggi intercontinentali per poter vedere per pochi giorni il marito, è ora al settimo mese di gravidanza;
la signora Belkis Fonseca S. Nicolas, trentenne dentista cubana, da poco più di tre anni è sposata con Mauro Feraboschi, operaio trentanovenne di Casalbuttano (Cremona);
legittima ambizione dei due sposi era quella di vivere in Italia;
il Governo cubano consente agli sposi di vedersi soltanto tre volte l'anno e, in base ad una legge assurda, vieta alla signora Belkis Fonseca S. Nicolas di lasciare l'isola definitivamente, come a tutti gli altri medici;
trattasi di una clamorosa violazione dei più elementari diritti civili, che, pur non essendovene alcun bisogno, testimonia il carattere strutturalmente criminale del regime comunista cubano;
risulta che il nostro ministero degli affari esteri si sia già interessato lodevolmente del caso, ma senza raggiungere alcun risultato concreto;
è di tutta evidenza che fatti di questo genere, confermativi della ferocia del regime
quali ulteriori iniziative intenda assumere per ottenere dal Governo cubano l'autorizzazione al trasferimento in Italia della dottoressa cubana Belkis Fonseca S. Nicolas, moglie del cittadino italiano Mauro Feraboschi, e se non ritenga, comunque, sino all'esito favorevole di tale vicenda, di rinviare l'iniziativa di aprire a Cuba un istituto italiano di cultura.
(3-02223)
(29 aprile 2003)
le recenti azioni criminose e liberticide del regime comunista cubano hanno finalmente avuto una doverosa eco mediatica, richiamando l'attenzione del mondo intero su una realtà ben diversa rispetto a quella, dolosamente oleografica, che in molti Paesi, e soprattutto nel nostro, viene da sempre dipinta nel metodico sforzo agiografico per dipingere Fidel Castro come leader degno di rispetto e di ammirazione;
si è anche diradato lo spirito di rassegnazione che sembra avere coinvolto i cittadini italiani e cubani interessati in prima persona alla soluzione dei gravissimi problemi personali derivanti dalla feroce dittatura cubana;
la signora Daniela Gasparoni, nata a Vicenza il 22 aprile 1966 e residente in Grumolo delle Abradesse (Vicenza), in via Venezia n. 43/B, ha contratto matrimonio con il dottor Fernando Manuel Santo Hernandez, nato all'Isola della gioventù (Cuba) il 18 agosto 1971 e residente a L'Avana, in Calle Recurso, n. 27 int. entre Av. 26 y Ulloa;
il matrimonio è stato celebrato a L'Avana il 24 novembre 2000 e regolarmente registrato in Italia tramite l'ambasciata italiana a Cuba, con notifica effettuata alla signora Daniela Gasparoni tramite il proprio comune di residenza nel mese di dicembre 2001;
Fernando Manuel Santo Hernandez è laureato in medicina con specializzazione in stomatologia;
secondo le migliori tradizioni del regime comunista cubano, il dottor Fernando Manuel Santo Hernandez si trova nell'impossibilità di espatriare e di vivere con la propria moglie;
la signora Daniela Gasparoni deve recarsi a Cuba per poter incontrare il proprio marito;
la signora Daniela Gasparoni ha chiesto l'intervento del ministero degli affari esteri nel vano tentativo di risolvere il proprio problema, interessando anche l'ambasciata italiana a Cuba, nonché vari organi di stampa, senza peraltro, fino ad oggi, riuscire a far cessare la disumana ingiustizia che tiene separati marito e moglie in ossequio ad una delle numerose follie castriste;
la condizione in cui versa la signora Daniela Gasparoni - com'è noto - non è eccezionale, ma riguarda molti cittadini italiani, che, avendo contratto matrimonio con cittadini cubani, sono costretti a vivere identica ingiustizia;
appare necessario non solo e non tanto risolvere il caso personale della signora Daniela Gasparoni, ma affrontare la questione nell'ambito di una rivisitazione complessiva dei rapporti bilaterali fra Italia e Cuba -:
quali formali iniziative siano state sin qui assunte per tentare di risolvere la situazione inconcepibile in cui sono costretti a vivere la signora Daniela Gasparoni ed il dottor Fernando Manuel Santo Hernandez;
quali ulteriori iniziative si intendano assumere per consentire il ricongiungimento fra marito e moglie;
(3-02260)
(7 maggio 2003)
si allunga ogni giorno la lista delle coppie che lamentano la crudeltà del Governo dittatoriale cubano, che - come è noto - impedisce per legge, in violazione di tutte le convenzioni internazionali, la libera circolazione delle persone e, quindi, anche i ricongiungimenti familiari;
il trentanovenne Mauro Feraboschi di Casalbuttaro (Cremona) si è regolarmente sposato, il 10 febbraio 2000, con la trentenne cubana Belkis Forseca, di professione odontoiatra;
alla dottoressa Forseca la dittatura castrista, liberticida, impedisce di lasciare l'isola di Cuba e di vivere con l'uomo che ha sposato;
della questione è già stato investito il Ministro interrogato ed è già intervenuta l'ambasciata italiana a L'Avana, peraltro, sino ad oggi, senza apprezzabili e concreti risultati;
è necessario non tanto ricercare improbabili approcci diplomatici con un regime che è perfettamente consapevole dell'ingiustizia del meccanismo da gulag costruito sull'isola dal comunismo castrista, ma piuttosto rivedere complessivamente, se non si avviano ad immediata soluzione i casi come quello del signor Mauro Feraboschi, il sistema, ingiustamente benevolo e colpevolmente premiante, di scambi ed agevolazioni che Stato e regioni da lustri regalano a Fidel Castro -:
quali nuove e forti iniziative intenda assumere per favorire la sollecita conclusione della triste «diaspora» cui sono condannati dalla dittatura comunista cubana i coniugi Mauro Feraboschi e Belkis Forseca;
se non si ritenga complessivamente, auspicabilmente con il coinvolgimento di altri Paesi dell'Unione europea, di dover rappresentare al Governo cubano la possibilità di rivedere l'intero sistema di rapporti bilaterali, laddove non venga consentita la possibilità, per i cittadini cubani che abbiano contratto matrimonio con uomini e donne di altri Paesi, di lasciare - se lo desiderano - Cuba.
(3-02262)
(7 maggio 2003)
la signora Picca Diana, nata a Benevento il 6 luglio 1966 e residente in Gattico (Novara), via Cascinetta Interna, n. 21, in data 12 marzo 2001 ha contratto matrimonio con il dottor Rodriguez Fernandez Abraham Emmanuel, nato a Matanzas (Cuba) il 22 ottobre 1963 ed ivi residente in Calle 129 13 Plantas, Piso 6 Apto 13 Playa Matanzas, laureato in medicina nel 1987 e specializzato in medicina generale integrale dal 1995, da quindici anni esercente la professione medica con un salario mensile di 25 dollari;
il medico cubano, dopo la celebrazione del matrimonio, ha inoltrato domanda per poter espatriare e per poter vivere con la signora Picca Diana;
la commissione provinciale della salute di Matanzas non soltanto ha respinto la domanda, ma ha disposto, per punizione, che il medico si rechi al lavoro in una sede disagiata ad una distanza di 115 chilometri dalla sua residenza per un periodo di tre anni;
il salario mensile di 25 dollari non è sufficiente neppure a pagare le spese di viaggio;
la documentazione medica comprovante la gravidanza è stata inoltrata alla commissione provinciale della salute di Matanzas, che, in linea con la politica liberticida del Governo di Fidel Castro, non ha ritenuto la nascita di un figlio motivo valido per anticipare il diritto del padre ad espatriare per vivere, ove ritiene opportuno, con moglie e figlia;
l'ambasciatore italiano a L'Avana, dottor Elio Menzione, ha attivato, purtroppo senza successo, tutte le procedure per ottenere l'autorizzazione delle autorità cubane all'espatrio da parte del dottor Rodriguez;
trattasi di una profonda lesione dei diritti fondamentali di due coniugi e, a partire dal mese di luglio 2003, di una lesione disumana al diritto della nascitura di godere della presenza e dell'affetto del padre -:
quali iniziative intenda assumere nei confronti del Governo cubano per consentire il ricongiungimento dei due coniugi, anche e soprattutto in ragione della nascita della loro bimba, prevista per il mese di luglio 2003.
(3-02273)
(8 maggio 2003)
la signora Belkis Fonseca San Nicolas, di anni 30, cittadina cubana residente nella provincia di Holguin, e il signor Mauro Feraboschi, di anni 39, cittadino italiano residente a Casalbuttano (Cremona), sono sposati dal febbraio del 2000;
la signora Belkis Fonseca San Nicolas è medico odontoiatra e lavora per il ministero della sanità cubano;
una legge cubana, conosciuta con l'appellativo di «risoluzione 54», impedisce ai cittadini con elevato livello di istruzione, intellettuali e professionisti di lasciare il Paese;
l'ambasciatore italiano all'Avana, dottor Elio Menzione, ha, fra l'altro, già contattato personalità di rilievo locali, affinché si interessassero del caso presso le autorità statali cubane;
lo stesso ambasciatore, dottor Elio Menzione, ha informato il Ministro degli affari esteri, onorevole Franco Frattini, della questione;
il ministero degli affari esteri ha provveduto ad inserire questa pratica in un carnet, con altri dieci casi simili, che seguirà un corridoio politico al fine di raggiungere una pronta soluzione -:
quale sia lo stato di avanzamento delle azioni già intraprese;
quali eventuali ulteriori azioni il Governo intenda intraprendere al fine di arrivare ad una rapida soluzione del caso specifico.
(3-02681)
(22 settembre 2003)
(ex 4-06154 del 29 aprile 2003)