organizzata nell'agricoltura delle regioni meridionali: la problematica è emersa da un'indagine commissionata dalla Confederazione Italiana degli Agricoltori (CIA): la mafia soffoca le piccole e grandi imprese agricole;
nelle prestazioni di lavoro per quanto riguarda gli appalti, il mancato rispetto delle norme che pongono a carica delle aziende gli oneri previdenziali e assistenziali e il mancato rispetto della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e relativi vincoli previsti dalla legge -:
il 27 luglio 2003, nel campo di accoglienza di Bari-Palese, una roulottopoli sulla vecchia pista dell'aeroporto militare, si sono verificati momenti di protesta dei manifestanti no-global contro lo stato di detenzione inumano degli immigrati e contro le procedure di identificazione ritenute eccessivamente lunghe e pertanto lesive dei diritti umani;
nel campo si trovano un'ottantina di profughi e immigrati, molti dei quali arrivati a Lampedusa e dalle coste siciliane nelle scorse settimane e in attesa di ricevere una risposta alla domanda di asilo;
malgrado le statistiche trionfalistiche e la «stretta» sui controlli di frontiera, continuano ad arrivare in Italia migliaia di profughi e di immigrati esclusi da qualunque possibilità di ingresso legale e dunque costretti alla clandestinità con il consueto corollario di accaniti rastrellamenti per rintracciare immigrati senza scampo, con l'internamento dei nuovi arrivati nei «centri di permanenza temporanea» (cpt) e nei nuovi «centri di transito», camuffati da centri di «prima accoglienza e soccorso»;
tutti i migranti sono trattati dai mezzi di informazione e dagli organi di polizia come «clandestini» anche quando appare evidente la loro condizione di richiedenti asilo;
si è arrivati alla proclamazione dell'ennesimo stato di emergenza-immigrazione da parte del Governo, autorizzando tutte le strutture decentrate dello Stato ad adottare prassi al di fuori della normativa prevista, per la creazione dei centri di detenzione e dei nuovi centri di transito e le prefetture già da tempo hanno avuto carta bianca per attrezzare strutture improvvisate presso palestre, scuole, capannoni industriali e caserme, aprendo un numero imprecisato di «centri di transito» per gli immigrati appena sbarcati, prima della loro deportazione con autobus, sotto scorta, verso i centri di permanenza temporanea della Puglia e della Calabria;
i «centri di accoglienza che funzionano ormai come veri centri di permanenza temporanea» anche se sono costituiti da tende da campo e da roulotte, come a Bari Palese, in cui sono internati immigrati in condizione di irregolarità amministrativa che non hanno commesso alcun reato, sono tecnicamente a tutti gli effetti, ad avviso degli interroganti, dei campi di «concentramento» (o di internamento che dir si voglia), in cui persone innocenti vengono recluse e spogliate di tutti i loro diritti. In quanto tali, essi sono strutture extragiuridiche ed incostituzionali;
queste strutture, spesso stazioni di transito verso i più capienti «centri di raccolta» pugliesi, stanno diventando così la risposta normale rispetto al fenomeno costituito dalla crescita dei migranti da respingere o da espellere per effetto delle nuove disposizioni di legge, che restringono l'accesso alla procedura d'asilo (ed anche per effetto delle disposizioni amministrative che consentono alla commissione centrale di intervenire direttamente nei cpt, accelerando al massimo l'accompagnamento forzato in frontiera di quanti vedono respinta la propria domanda di asilo);
risulta frequente, sia quando si verifica il trasferimento in Puglia, sia quando gli immigrati rimangono per giorni a Lampedusa o a Pantelleria, l'impossibilità di raggiungere persone che vengono trattenute al di là di quanto previsto dalla legge, senza ricevere copia dei provvedimenti, senza avere diritto ad un interprete, senza potere comunicare in alcun modo con l'esterno (possibilità questa consentita solo dopo l'internamento e l'identificazione);
risulta agli interroganti che si neghi agli avvocati nominati dai richiedenti asilo di presentare istanza di ammissione a tale procedura atteso che solo il richiedente possa fornire quegli elementi biografici che possano fondare la domanda: in questo modo, considerata l'impossibilità di esprimersi in italiano (o in inglese o in francese), oltre che per l'assenza di interpreti indipendenti e di informazioni obiettive al riguardo, si chiude di fatto ogni possibilità di richiedere asilo -:
se i Ministri interrogati non ritengono ormai improcastinabile adoperarsi con ogni provvedimento per il rigoroso rispetto dei diritti fondamentali della persona umana e per il rispetto dei diritti basilari dei richiedenti asilo attualmente trattenuti presso tali strutture;
se non reputino opportuno predisporre verifiche ed ispezioni per verificare le condizioni di trattenimento di coloro che vi sono internati e la possibilità effettiva di accesso alle procedure dell'asilo e della protezione umanitaria anche mediante la garanzia della presenza di interpreti e un minimo di informazioni ed il riconoscimento dei diritti di difesa.
(4-07186)
la signora Maria Giuseppina Cordopatri residente in Calabria, e stata oggetto di minacce da parte della organizzazione criminale «Andrangheta» per non aver voluto vendere alcuni suoi terreni;
in considerazione di quanto sopra, la signora Cordopatri è stata sottoposta in qualità di «testimone di giustizia» a programma di protezione;
la suddetta signora ha rilasciato al settimanale Famiglia Cristiana del 27 luglio 2003 una intervista nella quale rivolge pesanti critiche a funzionari del Servizio Centrale di Protezione -:
cosa intenda fare di fronte a questa situazione incresciosa.
(4-07190)
in data 10 luglio 2003, il dipartimento di prevenzione della Asl Roma H comunicava al 1o reparto Volo Polizia di Stato, Pratica di Mare, gli esiti delle analisi eseguite su campioni di acqua potabile prelevati presso la sede del reparto e del C.A.S.V.;
le analisi dei campioni di acqua potabile non risultano conformi a quanto prescritto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 236 del 1988 e a causa della presenza di coliformi totali e fecali;
la comunicazione affermerebbe, tra l'altro, che «l'accertata contaminazione rende necessario e urgente effettuare opere di bonifica sulla condotta idrica e nel particolare: approvvigionarsi immediatamente con fornitura idrica alternativa; prima di utilizzare l'eventuale nuova rete di distribuzione eseguire disinfezione della stessa e successivi risciacqui; è vietato l'utilizzo dell'acqua per qualunque impiego, fino a ripristino della potabilizzazione della stessa, mantenere i cartelli apposti sui rubinetti di informazione «acqua non potabile»; prima di utilizzare l'acqua per consumo umano, accertarsi della potabilità mediante analisi batteriologiche e chimiche -:
quali iniziative intendano prendere per scongiurare rischi per la salute dei dipendenti del 1o Reparto Volo e del C.A.S.V. di Pratica di Mare;
se intendano prendere iniziative urgenti per verificare le cause dell'inquinamento idrico e se intendano estendere le analisi dell'acqua potabile all'intero complesso aeroportuale e alle zone limitrofe.
(4-07192)
nei giorni scorsi il Procuratore Nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna, ha lanciato l'allarme sulla presenza della criminalità
aggressioni, racket nelle campagne, furti dei mezzi agricoli, del bestiame, pascoli abusivi, ricatti ai coltivatori, prezzi controllati dai boss;
le regioni maggiormente colpite da questa piaga sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ma le vittime non denunziano, preferendo assoggettarsi al «pizzo»;
l'interrogante, fin dalla passata legislatura, ha denunciato, in atti ispettivi, la presenza della criminalità organizzata calabrese in quasi tutte le Associazioni agrumicole della regione;
a conferma di questa aggressiva presenza mafiosa nell'agricoltura, proprio nella giornata di ieri, la compagnia dei carabinieri di Taurianova (Reggio Calabria) ha arrestato uno degli esponenti di primissimo piano delle cosche locali, con l'accusa di estorsione aggravata e continuata, danneggiamento in concorso e pascolo abusivo;
gli amministratori locali dei piccoli centri pre-aspromontani sono spesso oppressi dalla criminalità organizzata calabrese per ottenere in affitto o in vendita terreni demaniali di proprietà dei comuni -:
se non ritengano necessario ed urgente avviare le opportune iniziative per incentivare le attività investigative e di monitoraggio delle forze dell'ordine sul territorio urbano e rurale delle regioni meridionali.
(4-07202)
il dottor Eugenio Facciola, della procura distrettuale antimafia (DDA), di Catanzaro, ha affrontato importanti e delicate inchieste, in particolare nella provincia di Cosenza, che hanno fatto emergere le collusioni tra 'ndrangheta e imprenditoria e tra 'ndrangheta e «colletti bianchi» in genere;
i colpi inferti alla criminalità organizzata per il suo inserimenti negli appalti relativi ai lavori di ampliamento e ristrutturazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, sono legati proprio all'attività del pubblico ministero Facciola;
in passato il magistrato in questione è stato oggetto di pesanti intimidazioni; nei giorni scorsi si è avuta notizia che al magistrato Facciola è stato revocato il servizio di sorveglianza fissa alla sua abitazione -:
se quanto denunciato corrisponda al vero e quali urgenti iniziative intendano adottare al fine di garantire la massima sicurezza al magistrato Facciola impegnato negli ultimi anni in tutte le più importanti inchieste di mafia nella provincia di Cosenza.
(4-07205)
si apprende dalla stampa locale («Mattino di Padova» del 30 luglio 2003, e «Gazzettino di Padova» del 30 luglio 2003) che la Guardia di Finanza ha scoperto un traffico illegale di lavoratori extracomunitari (circa 140 lavoratori provenienti dalla Croazia) che venivano impiegati in tre grandi aziende del padovano;
tali lavoratori venivano ceduti da una azienda con sede a Pola alle tre aziende padovane tramite la stipula di contratti d'appalto dove il vero oggetto era la cessione di manodopera extracomunitaria, in violazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, che ha introdotto delle pene molto severe per chi utilizza manodopera non in regola con il permesso di soggiorno;
la Guardia di Finanza ha anche accertato una cospicua evasione fiscale, la violazione delle disposizioni che vieta l'intermediazione
se il Governo sia a conoscenza di questi clamorosi raggiri della normativa sull'immigrazione che permette, anche se solo formalmente, di impiegare lavoratori extracomunitari nel nostro paese anche se privi del permesso di soggiorno;
se risultino al Governo informazioni circa l'effettiva applicazione della recente normativa sull'immigrazione (legge Bossi-Fini) che prevede espressamente che il datore di lavoro che fa lavorare extracomunitari privi del permesso di soggiorno, o con permessi scaduti o peggio falsi, rischia l'arresto da tra mesi ad un anno e multe fino a 5.000 euro per ogni lavoratore non in regola.
(4-07206)
l'agricoltura italiana, soprattutto quella meridionale, è costretta da tempo a subire le violenze e le aggressioni della criminalità organizzata;
alcune associazioni di categoria hanno lanciato un disperato grido d'allarme, immediatamente raccolto dal Procuratore nazionale Antimafia, Dott. Pierluigi Vigna, che ha istituito, nell'ambito della Direzionale nazionale antimafia, un nuovo servizio con il compito di contrastare e combattere il fenomeno;
la CIA, assieme alla Fondazione Cesar, ha redatto un importante e documentato dossier contenente un dettagliato elenco di pesanti reati (espropri ai danni di piccoli produttori costretti a fare da prestanome ai boss; imposizioni dei prezzi per i prodotti agricoli; estorsioni mediante furti di mezzi destinati alle coltivazioni; controllo del mercato fondiario; furti di animali e di prodotti agricoli; abbattimenti di vigneti a tendone; incendi e vandalismi di diversa natura), consumati prevalentemente in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia;
le vittime dei predetti atti criminosi sono cittadini indifesi, costretti a vivere isolati e lontani dai centri abitati, dove le Istituzioni, a causa della esiguità di mezzi a loro disposizione, non sempre sono in grado di giungere con la necessaria tempestività -:
se non ritengano di intervenire con le più opportune iniziative per:
a) potenziare gli organici delle forze dell'ordine e del corpo forestale dello Stato;
b) garantire che soprattutto in quelle già citate Regioni più a rischio funzioni il servizio istituito dal Procuratore Vigna nell'ambito della Direzione nazionale antimafia.
(4-07207)