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del dottor Lo Scalzo dalla questura di Pescara alla polizia di frontiera;
di 32 anni, B. O., clandestino, è stato ricoverato in stato di coma a causa di un vasto ematoma cerebrale all'ospedale San Carlo di Milano dopo essere stato trovato la mattina di Pasqua da alcuni passanti ferito al capo a bordo di un furgone parcheggiato nell'area di Molino Dorino, ed è deceduto pochi giorni dopo per le gravi ferite;
il questore di Pescara, dottor Angelo Lo Scalzo, è stato trasferito ad Udine con incarico di servizio di polizia di frontiera;
il dottor Lo Scalzo era stato recentemente oggetto di violenti attacchi, da parte di esponenti nazionali della Casa delle libertà di Pescara in seguito alla mancata autorizzazione, per motivi di ordine pubblico, nella fase di ballottaggio, di un comizio che il centro destra pescarese intendeva svolgere nella Piazza adiacente a quella che avrebbe visto contemporaneamente un'analoga manifestazione, peraltro, già fissata, del candidato sindaco del centro sinistra risultato poi vincitore;
la notizia del trasferimento è stata resa pubblica da esponenti politici della Casa della Libertà di Pescara prima ancora che la conoscesse lo stesso interessato e ciò è stato riportato su tutti i quotidiani locali, peraltro non smentiti;
gli antefatti e le modalità del trasferimento, nonché la divulgazione della notizia, hanno suscitato gravissimo allarme ed indignazione dell'opinione pubblica abruzzese, tra le forze politiche, sociali e tutti i sindacati di Polizia, che hanno peraltro espresso unanime stima per il lavoro del questore Lo Scalzo negli anni del suo incarico a Pescara;
commenti preoccupatissimi sono stati svolti da Giovanni Aliquò segretario dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia che ha affermato che: «il trasferimento non è un normale avvicendamento» e che «non è normale che il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato ne venga messo, con davvero inusuale cortesia, a parte prima del diretto interessato», e che il trasferimento punitivo, per le modalità con le quali si è realizzato suona come allarme per tutti i funzionari e poliziotti italiani -:
tali notizie sono idonee a far ritenere all'opinione pubblica che trasferimenti di alti funzionari del Ministero dell'interno possono essere stabiliti in relazione al «gradimento» espresso da rappresentanti della maggioranza;
se ritenga condivisibile tale giudizio, considerando che la cosiddetta «fuga di notizie» è stata da tutti interpretata come voluta e premeditata, al fine di intimidire il dottor Lo Scalzo;
quando sia stata realmente avviata l'istruttoria della pratica di trasferimento
da chi sia stato proposto il trasferimento stesso;
come si spieghi che la notizia sia stata preventivamente comunicata ad un esponente pescarese della Casa della libertà;
come intenda tranquillizzare l'opinione pubblica e tutti gli alti funzionari del ministero dell'interno che possono ritenersi discriminati, minacciati o comunque intimiditi per l'applicazione obiettiva della legge, quando essa contrasti con gli interessi di esponenti della maggioranza politica di centro destra.
(3-02547)
sul quotidiano La Stampa del 17 luglio 2003 è apparso un articolo dal titolo «L'estorsione scatta al parcheggio» in cui si denuncia che chiunque si ribelli al pagamento dei parcheggiatori abusivi in piazza Vittorio Emanuele rischia l'aggressione;
in piazza Vittorio Emanuele il fenomeno della criminalità è diventato una realtà quotidiana tale da considerare la zona in pieno stato d'emergenza;
le decine di delinquenti in tale tratto del quartiere scoraggiano i cittadini dal posteggiare le auto in tale parcheggio, penalizzando così anche le attività di numerosi locali presenti nel centro della città -:
quali urgenti provvedimenti si intendano adottare per risolvere l'emergenza criminalità nella città di Torino;
se ritenga sufficiente l'attuale impegno delle forze dell'ordine sulla zona;
se non intenda potenziare l'effettivo di agenti delle forze dell'ordine impegnate sul territorio.
(5-02266)
è stata rilasciata dal comune di Milano l'autorizzazione all'insediamento di un campo di cittadini di nazionalità ucraina, moldava e rumena in via Cilea (Molino Dorino) in un'area (parcheggio della Motorizzazione civile) assolutamente non idonea;
il 4 marzo 2003 avveniva una prima rissa, e sei ucraini regolari di età tra i 25 e i 30 anni venivano arrestati dai carabinieri del nucleo radiomobile mentre si picchiavano nel piazzale in oggetto con i colli di bottiglie di vetro mandate in frantumi;
nella notte tra sabato 12 e domenica 13 aprile 2003 si è verificata un'aggresione a dipendenti dell'Atm che rientravano nel deposito di Molino Dorino, con danneggiamento delle vetture condotte; i suddetti dipendenti, temendo per la propria incolumità, dovevano attendere l'arrivo della polizia municipale per poter lasciare, scortati ed in sicurezza, l'area dell'Atm per raggiungere le proprie abitazioni al termine del proprio turno lavorativo;
negli stessi giorni le due persone di cittadinanza ucraina che avevano fatto da garanti e da tramite con il comune di Milano, sono state arrestate dalla Dia di Torino, in collaborazione con la Dia di Milano, in seguito a lunghe ed approfondite indagini, risultando implicati in attività illecite sul territorio dello Stato italiano;
il 18 aprile 2003 alle ore 22,40 circa una donna veniva aggredita, riportando gravi contusioni, nell'area del parcheggio di cui sopra;
il giorno 20 aprile 2003, come riportato dai principali quotidiani nazionali, nella medesima area un cittadino ucraino
quando la volante della polizia di Stato, avvertita dai responsabili dell'ospedale, interveniva sul posto del ritrovamento, il furgone non c'era più, e, in seguito ad alcuni controlli, venivano sequestrate alcune autovetture;
i suddetti cittadini di nazionalità ucraina, moldava e rumena risultano essere dimoranti nei propri automezzi di proprietà ivi parcheggiati, in particolare furgoni, trovandosi pertanto in una situazione di forte disagio;
appare altresì necessario garantire ai dimoranti le normali condizione igienico-sanitarie previste dalle normative e dai regolamenti in vigore, oltre che l'ordine e la sicurezza, viste le recenti manifestazioni di protesta dei cittadini milanesi residenti nelle adiacenze e gli episodi sopra descritti;
l'amministrazione comunale di Milano a tutt'oggi non appare ancora in grado di collocare i suddetti dimoranti in un'altra area idonea, posto che essi richiedono una sistemazione nelle immediate adiacenze della metropolitana -:
se si ritenga l'area indicata idonea ad ospitare i dimoranti, sotto il profilo dell'ordine pubblico;
se non sia il caso di adottare urgentemente i provvedimenti necessari atti a risolvere la situazione di disagio descritta, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini residenti nel comprensorio;
quale sia il parere del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza riguardo la situazione descritta.
(4-06983)
sul quotidiano La Stampa del 17 luglio 2003 è apparso un articolo dal titolo «Noi, prigionieri del giardinetto» in cui si denuncia il traffico di hascish e di altre droghe nonché liti e minacce nei confronti dei residenti di via Pastrone da parte di spacciatori e delinquenti;
in via Pastrone il fenomeno della criminalità è diventato una realtà quotidiana tale da considerare la zona in pieno stato d'emergenza;
le decine di delinquenti in tale tratto del quartiere assediano i residenti della zona costringendoli a barricarsi nelle proprie case -:
quali urgenti provvedimenti si intendano adottare per risolvere l'emergenza criminalità nella città di Torino;
se ritenga sufficiente l'attuale impegno delle forze dell'ordine sulla zona;
se non intenda potenziare l'effettivo di agenti delle forze dell'ordine impegnate sul territorio.
(4-06997)
sul quotidiano La Stampa del 17 luglio 2003 è apparso un articolo dal titolo «La via dell'eroina e della coca è lunga trecento metri» in cui si denuncia che «spacciatori e tossicomani sono diventati i padroni di un pezzo di via Ormea»;
in via Ormea angolo via Baretti, il fenomeno dello spaccio di droga è diventato una realtà quotidiana tale da considerare la zona in pieno stato d'emergenza criminalità;
le decine di delinquenti in tale tratto del quartiere assediano i residenti della zona costringendoli a barricarsi nelle proprie case -:
quali urgenti provvedimenti si intendano adottare per risolvere l'emergenza criminalità nella città di Torino;
se ritenga sufficiente l'attuale impegno delle forze dell'ordine sulla zona;
se non intenda potenziare l'effettivo di agenti delle forze dell'ordine impegnate sul territorio.
(4-06998)