Allegato B
Seduta n. 319 del 5/6/2003


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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:

TIDEI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la prossima conclusione dei lavori della Commissione per la riforma del diritto fallimentare e la redazione dello schema di disegno di legge delega al Governo per la riforma organica della disciplina della crisi di impresa e dell'insolvenza, suscita alcune riflessioni e preoccupazioni, condivise da tutti gli ordini del distretto di Roma;
le ipotesi di attribuire ai soli tribunali dei capoluoghi di provincia la competenza per le procedure di composizione concordata della crisi, per quella dell'insolvenza e per la tutela giurisdizionale alle stesse relativa, rischia così come formulata di non riflettere adeguatamente le specificità dei tribunali di Cassino, Civitavecchia, Tivoli e Velletri;
si tratta di tribunali che hanno, nel loro complesso un bacino di utenza (in termini di popolazione interessata al «servizio giustizia») di enorme rilevanza, non paragonabile ad altre realtà sub provinciali;
per quanto riguarda il tribunale di Cassino, si rammenta che nel circondario sorgono lo stabilimento della Fiat di Piedimonte San Germano, con circa cinquemila dipendenti, numerose società dell'indotto, che la città sede dell'Università


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degli Studi (con le facoltà di giurisprudenza, ingegneria, economia e commercio, lettere, scienze motorie) costituisce da decenni il polo di attrazione di tre regioni oltre al Basso Lazio (Abruzzo, Molise e Campania);
il conseguente tessuto industriale, economico, commerciale e culturale è vasto e di diretto impatto sulla società e sugli uffici giudiziari;
il tribunale di Cassino funziona bene, ha una sezione specializzata nella materia fallimentare e l'organico dei magistrati è tale da consentire l'agevole formazione dei collegi giudicanti, per cui impoverire un siffatto ufficio giudiziario, non avrebbe giustificazioni oggettive ed organizzative, e la conseguenza negativa sarebbe quella di eliminare ciò che funziona bene per creare notevoli sovraccarichi altrove che finirebbe per ingolfare l'attività giudiziaria;
i tribunali di Civitavecchia, Tivoli e Velletri, sono stati recentemente interessati da un ampliamento dei circondari, in via anticipata rispetto al previsto riordino generale, per la inderogabile esigenza di deflazionare il tribunale di Roma, obiettivo che può dirsi, ad oggi, pienamente raggiunto;
al contrario il tribunale di Roma esercita dal luglio 2000 giurisdizione limitatamente al proprio territorio comunale mentre, precedentemente, il proprio circondario coincideva in gran parte con il territorio della provincia tra i tribunali contermini di Velletri e Civitavecchia ed in parte attribuito al neo-istituito tribunale di Tivoli;
il tessuto industriale e commerciale di tale hinterland, ripartito tra gli anzidetti uffici giudiziari, costituiti da una popolazione di oltre 1.500.000 abitanti, ospita grandi, medi e piccoli insediamenti industriali con il relativo indotto commerciale ed economico e svolge una funzione insostituibile di riferimento non solo economico ma anche socio culturale per circa 170 Comuni;
sottrarre, adesso, ai detti Tribunali di Cassino, Velletri, Civitavecchia, Tivoli, le competenze attuali in materia fallimentare, nonché parte di quelle inerenti alle procedure di espropriazione forzata (e, in prospettiva quelle sul diritto di famiglia), oltre a svuotare ingiustificatamente tali realtà, finirebbe per contraddire quelle stesse istanze che avevano portato all'ampliamento dei loro circondari, attuando una forma sclerotica di interventi assolutamente incompatibile con una serena e pianificata amministrazione della giustizia;
peraltro, la conseguente restituzione al tribunale di Roma degli affari relativi alle suddette materie, non riguarderebbe solo quelli che prima gli competevano ratione loci ma anche quanto i tribunali contermini trattavano e trattano, con un prevedibile e rapido ingolfamento del foro capitolino, tanto più in assenza, come previsto dalla bozza di riforma, di interventi sulla sua pianta organica -:
come questo risultato possa conciliarsi con l'obiettivo solennemente enunciato e giustamente perseguito anche in sede europea di «efficienza» e «celerità» delle procedure;
se non ritenga che l'indirizzo criticato, contrasti con le nuove norme del Testo Unico degli Enti Locali (DGLS 267/2000) il quale prevede che, per l'istituzione di nuove province la popolazione non deve, di norma, essere inferiore a duecentomila abitanti;
se, infine, considerato che nei circondari dei Tribunali di Velletri, Cassino, Civitavecchia e Tivoli le popolazioni sono di gran lunga superiori all'anzidetto parametro numerico, non giudichi logico che le sezioni specializzate di tali circondari trovino sede nei rispettivi Tribunali.
(3-02351)

Interrogazione a risposta scritta:

VALPIANA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto penale per i minorenni di Treviso è ubicato all'interno della locale


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Casa Circondariale, struttura inidonea per l'accoglienza di giovani detenuti a causa della mancanza di locali adeguati a garantire il corretto svolgimento di attività educative;
una cella piccola ubicata nella sezione minori è utilizzata come aula scolastica dove permangono in media otto-dieci giovani, un mediatore culturale e due insegnanti; la sala mensa per due volte alla settimana diventa anche sala colloqui per i minori e i loro familiari; la palestra in diversi giorni della settimana diventa laboratorio per le attività informatiche; l'unico spazio aperto, costituito da un campo di calcio, attualmente inagibile, non è sempre disponibile, perché gestito in comune con la Casa Circondariale;
a rendere ancora più preoccupante questo stato di cose è la presenza del Centro di prima accoglienza situato, in difformità con la normativa vigente, all'interno della struttura penale;
le condizioni ambientali sono estremamente precarie e frustranti: per accedere alle stanze di lavoro è necessario stabilire turni, così come per utilizzare strumenti quali il computer, il telefono, la scrivania, creando una situazione sfavorevole sulla convivenza, aumentando i livelli di conflittualità;
i drastici tagli operati sulle spese volte a sostenere gli interventi educativi a favore dei giovani ristretti, hanno determinato una contrazione dell'offerta formativa, solo parzialmente recuperata attraverso contributi locali e la disponibilità proveniente dal mondo del volontariato;
a causa della mancata attuazione della riforma della salute penitenziaria e dell'irrisorio stanziamento per gli infermieri professionali, nei giorni festivi manca qualsiasi figura sanitaria;
in mancanza di personale adibito al compito di trasporto dei minori dal Centro di prima accoglienza al Tribunale per i minori di Venezia, tale compito è svolto da unità di polizia dell'Istituto, distolto quindi da compiti di sicurezza con aggravio dei turni lavorativi -:
quali provvedimenti intenda adottare al fine di rendere idonea la struttura dell'Istituto penale per i minori di Treviso;
se non ritenga opportuno trasferire il Centro di prima accoglienza;
quali siano le valutazioni e le risultanze emerse dalla sperimentazione attuata nel trasferimento della sanità penitenziaria al Ministro della salute;
quali siano tempi e modalità di attuazione previste per la riforma della salute penitenziaria.
(4-06531)