Allegato B
Seduta n. 295 del 9/4/2003

TESTO AGGIORNATO AL 10 APRILE 2003


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INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
I Commissione:

LEONI e CAPITELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Pavia, venerdì 28 marzo 2003, poco dopo le 22 una trentina di giovani aderenti a Forza Nuova, formazione che si richiama alla ideologia e alla prassi nazi-fascista, ha tentato l'assalto del Centro di aggregazione «Il Barattolo» in via dei Mille a Pavia;
intenzione era quella di impedire lo svolgimento di un dibattito in corso all'interno del Centro sul tema delle nuove destre, dibattito al quale partecipavano diversi esponenti delle forze politiche locali;
l'assalto, nonostante dall'interno sia stato prontamente chiuso il cancello d'accesso al cortile, è stato molto violento: botte, insulti, saluti fascisti, cori ed inviti provocatori allo scontro fisico, tentativi di scavalcare il muro di cinta;
le forze dell'ordine, accorse prontamente, ma in numero decisamente inadeguato, nel tentativo di frapporsi tra gli aggressori e l'ingresso del Centro, sono state a loro volta fatte oggetto di insulti e violenze. Il tutto per almeno trenta minuti e senza che arrivassero adeguati rinforzi;
i mancati rinforzi risultavano fatali a due giovani che, sopraggiunti in quel frangente, si vedevano colpita a sprangate la loro auto e aggrediti e malmenati al pronto soccorso;
l'episodio di aggressione, intimidazione e violenze sopra descritto è solo l'ultimo di una lunga serie, già segnalata peraltro da precedenti interrogazioni parlamentari -:
se vi siano programmi di tutela dell'ordine pubblico che il ministero dell'interno intenda adottare, soprattutto per i territori come quello di Pavia in cui si verificano da tempo episodi ormai intollerabili, finalizzati a impedire che le forze che si richiamano all'ideologia nazi-fascista facciano uso della violenza e della intimidazione;
se siano state accertate responsabilità locali delle forze dell'ordine.
(5-01867)

MASCIA e RUSSO SPENA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sabato 29 marzo 2003, a Torino, si è svolta una manifestazione per la pace, indetta dal Comitato Torino contro la guerra;
alla manifestazione partecipavano anche intere famiglie di immigrati;


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nel corso della manifestazione pacifista per ben tre volte le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nel corteo con manganelli e lancio di lacrimogeni contro un nemico invisibile, perché non c'era, come non erano affatto fondati i motivi di tanta rabbia contro gli immigrati;
sabato scorso avrebbe potuto essere una giornata di rinnovata interrelazione sociale tra la città e le comunità straniere che, per troppo tempo, hanno solo convissuto. Sabato, infatti, per la prima volta, si erano unite contro la guerra famiglie torinesi e famiglie di migranti. Poteva essere un momento importante per la città, e, invece: «sembrava di essere in Egitto, non in Italia» ha affermato l'imam di Torino, Bourichi Boucta, «non siamo andati alla manifestazione con bastoni e ferri, ma con i bambini in prima fila, con slogan trasparenti, contro Bush e Blair, ma senza offesa alcuna al Governo e ai politici italiani»;
l'azione più violenta della polizia, quella che ha travolto l'ultimo spezzone del corteo ferendo donne e, soprattutto, bambini, è stata un'azione a freddo. Nell'ultimo spezzone del corteo c'erano soprattutto le famiglie di migranti, Rifondazione Comunista, il Centro Sociale Askatusana, i COBAS; ed è proprio in questa parte del corteo che si sono concentrate le cariche. Evidentemente alla Questura torinese non va bene la saldatura tra pacifisti italiani e migranti;
contemporaneamente alle cariche di polizia e carabinieri, l'organizzazione nazi-fascista Forza Nuova, come aveva annunciato, per la prima volta a Torino manifestava in luogo pubblico a aperto. Tutto ciò, dopo un periodo di forte tensione, dopo l'assassinio di Davide Cesare a Milano e aggressione a due giovani del movimento non violento a Torino; dopo che ad una ragazza, iscritta ai Giovani Comunisti, era stata disegnata, con la punta di un coltello, una svastica sulla mano insanguinata -:
quali iniziative il Ministro voglia assumere per evitare che si verifichino, nel futuro, siffatti avvenimenti molto gravi, tali da acuire azioni violente sul territorio;
come sia possibile che venga data autorizzazione a manifestare in luogo pubblico ad un'organizzazione nazi-fascista, con contenuti anticostituzionali, quale è Forza Nuova; è stata violata la norma costituzionale fondamentale della convivenza repubblicana;
quali iniziative intenda assumere nei confronti del Questore di Torino, il cui comportamento, anche sul piano soggettivo, non sembra essere stato improntato a senso di responsabilità democratico e a trasparente gestione.
(5-01868)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MAZZARELLO e LUCIDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la polizia scientifica è attualmente strutturata in un organismo centrale costituito dal Servizio polizia scientifica e dalle divisioni periferiche situate sull'intero territorio nazionale costituite dai gabinetti regionali ed interregionali;
oggi, l'efficienza della polizia scientifica in ogni dove del territorio nazionale poggia sulle capacità operative, di coordinamento e di indirizzo dei gabinetti regionali ed interregionali che autonomamente o unitamente alle strutture provinciali provvedono agli interventi specialistici per fatti gravi o comunque degni di attenzione;
gli organismi regionali svolgono inoltre gli accertamenti complessi, mentre ai provinciali e alle unità presso i commissariati sono demandate correttamente le attività di pronto intervento per sopralluogo, interventi per ordine e sicurezza pubblica nonché le attività di rilevazione di impronte per le persone sottoposte a controllo di polizia a norma delle vigenti leggi e regolamenti;
presso i gabinetti regionali sono strutturati inoltre i laboratori di polizia


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scientifica cui sono addetti agenti, assistenti, sovrintendenti ed ispettori della polizia di Stato, nonché nei casi previsti personale tecnico;
indebolire i gabinetti regionali significa mettere in discussione un sicuro riferimento per l'attività di polizia giudiziaria, oltreché un punto di coordinamento fondamentale per indagini complesse;
un decreto ministeriale avrebbe previsto posti di funzione dirigenziale solo per i gabinetti regionali ed interregionali del Lazio, Campania, Lombardia e Veneto con sedi rispettivamente a Roma, Napoli, Milano e Padova escludendo - senza ragione alcuna - ma determinando - in un prossimo futuro - un grosso danno alla struttura, ben 10 gabinetti egualmente regionali ed altrettanto importanti -:
quale sia la motivazione di una scelta così grave; se non intenda correggere una impostazione sbagliata che indebolirebbe l'attività della polizia scientifica nel nostro Paese.
(5-01864)

Interrogazioni a risposta scritta:

PISTONE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
nel 1993 hanno avuto inizio i primi lavori nella sede centrale del settore «Uffici» del comando provinciale dei Vigili del fuoco della città di Reggio Calabria;
i lavori consistevano: a) nella costruzione del nuovo blocco da utilizzare per locali da destinare alle necessità del personale operativo e alla rimessa del magazzino; b) nella costruzione della palestra; c) nella costruzione del castello di manovra;
nel 1998 tutti i suddetti lavori si interrompono improvvisamente a causa del fallimento delle ditte appaltatrici, con conseguente abbandono e non ultimazione degli stessi, lasciando soprattutto la costruzione del castello di manovra con evidenti difetti di costruzione proprio nei punti che sono fondamentali per lo svolgimento delle istruzioni al personale (i davanzali, dove si dovrebbe agganciare la scala per svolgere normale addestramento tecnico-professionale, sono stati costruiti più larghi delle misure standard delle scale);
nel corso di questi anni, il rappresentante dell'amministrazione ha, di volta in volta, comunicato ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali di categoria che i lavori non potevano riprendere a causa dei mancati conteggi economici necessari per saldare le ditte appaltatrici;
sono oramai cinque anni che i Vigili del fuoco di Reggio Calabria sono costretti a destreggiarsi all'interno di un vero e proprio cantiere abbandonato, prestando la loro attività in condizioni non ottimali, né dal punto di vista abitativo né da quello del rispetto delle leggi, che gli stessi vigili dovrebbero far rispettare;
i fondi a suo tempo stanziati per i lavori di cui sopra sono stati indirizzati per altre opere costruite in altre province della regione, con buona pace dei Vigili del fuoco;
anche il parco automezzi del comando provinciale di Reggio Calabria risulta essere largamente insufficiente per le necessità ordinarie e non adeguato alla situazione orografica della provincia e che gran parte degli automezzi che servono per il quotidiano soccorso hanno più di venti anni e che i decibel di rumorosità all'interno dell'abitacolo risultano essere altissimi, tanto da mettere a repentaglio la salute degli operatori stessi -:
se non ritengano opportuno, ciascuno per i propri ambiti di competenza, adoperarsi per sbloccare la situazione di stallo descritta in premessa;
se non ritengano urgente intervenire con l'obiettivo di procedere al rifinanziamento delle opere avviate e mai portate a compimento e per dare una degna sistemazione


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ai Vigili del fuoco della città di Reggio Calabria, anche in funzione di un necessario ed imprescindibile rafforzamento degli organici per meglio affrontare le continue emergenze ed i continui bisogni del territorio.
(4-05994)

CIMA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 22 aprile di ogni anno a Chieuti (Foggia), nell'ambito dei festeggiamenti in onore di S. Giorgio, si corre la «Corsa dei buoi», durante la quale un carro molto pesante, carico di rami di lauro, viene trainato da quattro coppie di buoi;
i preparativi per la corsa sono lunghissimi; durante tutto l'anno si allenano i buoi, poi la sera del 21 aprile gli animali vengono fatti entrare in paese simulando la gara e portati nelle stalle dei Partiti (le contrade del carro) dove vengono attentamente sorvegliati;
il mattino del 22 i buoi vengono invece lavati e addobbati e, dopo che il Sindaco ha estratto l'ordine di partenza, carri e carrieri si dirigono verso la Chiesa per ricevere la benedizione;
a questo punto i carri si portano in aperta campagna, dove ha inizio la gara vera e propria: al segnale convenuto i carri si girano su se stessi ed i buoi iniziano a galoppare, trascinando il carro addobbato, verso il paese attraverso un percorso lungo 5 Km; la folla corre insieme ai carri, incitando i propri campioni, mentre un gruppo di uomini a cavallo pungola i buoi con lunghi bastoni -:
se il Governo non ritenga che la «Corsa dei buoi di Chieuti» sia una palese violazione dell'articolo 727 del codice penale in materia di maltrattamento degli animali, e in caso affermativo, quali provvedimenti intenda adottare affinché venga impedito che anche quest'anno abbia luogo una festa anacronistica, in cui vengono inflitte inutili sofferenze ad incolpevoli animali.
(4-06014)