Allegato B
Seduta n. 271 del 25/2/2003


Pag. 7655


...

COMUNICAZIONI

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che:
la scelta del consiglio di amministrazione della RAI di trasferire la struttura della seconda rete a Milano è ad avviso degli interpellanti un'autentica follia aziendale che comporterà disoccupazione a Roma e caduta di impresa da parte della Rai;
peraltro non si è scelto analogamente il trasferimento della terza rete a Napoli e in parte a Palermo -:
se non ritenga che tale scelta sia del tutto incongrua e inopportuna sia sotto il profilo dell'efficienza sia dell'economicità della gestione dell'azienda.
(2-00646)
«Mastella, Mazzuca Poggiolini, Cusumano, Ostillio, Potenza, Luigi Pepe, Pisicchio».

Interrogazione a risposta scritta:

CAPARINI e GIBELLI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il sistema di rilevamento dell'ascolto televisivo realizzato dall'Auditel condiziona profondamente le scelte e la qualità della programmazione televisiva nazionale, in particolar modo ai fini dell'allocazione delle Upa (associazione dei pubblicitari) svolge la sua attività di rilevazione in regime di monopolio;
sono stati da più parti sollevati fondati dubbi sul funzionamento del sistema di rilevamento dei dati d'ascolto dell'Auditel. Statistici di chiara fama, come il professor De Cristofaro, dell'università di Firenze, e il professor Zuliani, già direttore dell'Istat, ritengono sia la scelta del campione, che rappresenterebbe il 10 per cento appena della popolazione italiana, sia le metodologie di rilevamento non idonee. In particolare hanno segnalato tre differenti distorsioni che rendono macchinoso e, soprattutto, approssimativo il rilevamento dei dati che pertanto non sono in grado di registrare con fedeltà le reali scelte degli utenti. Mentre i dati forniti dall'Auditel sono maggiormente aderenti agli ascolti reali delle reti nazionali nelle ore di maggiore ascolto possono palesare errori, fino al 70 per cento, nella stima per le emittenti locali. Ciò determina un vantaggio del duopolio Rai-Mediaset e la conseguente forte penalizzazione per le piccole televisioni che si vedono così private di rilevanti risorse pubblicitarie ed una turbativa di mercato. Analoghe conclusioni possono essere tratte analizzando la scelta della distribuzione territoriale dei meter (gli


Pag. 7656

strumenti utilizzati Auditel per il rilevamento) a vantaggio delle emittenti con una migliore penetrazione e con elevati valori di copertura marginale;
un'inchiesta giornalistica durata due anni curata dal giornalista Giulio Gargia per conto dei periodici «Cuore» e «Avvenimenti» ed il libro «La favola dell'Auditel», di Roberta Gisotti, hanno denunciato un uso scorretto del meter;
la legge n. 249 del 1997 stabilisce che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni oltre che della «cura le rilevazioni degli indici di ascolto e di diffusione dei diversi mezzi di comunicazione [...] vigila sulla correttezza delle indagini sugli indici di ascolto e di diffusione dei diversi mezzi di comunicazione rilevati da altri soggetti, effettuando verifiche sulla congruità delle metodologie utilizzate e riscontri sulla veridicità dei dati pubblicati, nonché sui monitoraggi delle trasmissioni televisive e sull'operato delle imprese che svolgono le indagini». Vi sono definite le sanzioni penali conseguenti alla manipolazione dei dati tramite metodologie errate oppure tramite la consapevole utilizzazione di dati falsi «laddove la rilevazione degli indici di ascolto non risponda a criteri universalistici del campionamento rispetto alla popolazione o ai mezzi interessati, l'Autorità può provvedere ad effettuare le rilevazioni necessarie»;
le emittenti televisive e radiofoniche contribuiscono in proporzione ai ricavi al finanziamento all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che dovrebbe assicurare il rilevamento degli ascolti;
si tratta di una distorsione del sistema di rilevazione dell'ascolto e del gradimento televisivo che può violare i principi della concorrenza nel sistema radiotelevisivo, distorcere il pluralismo e penalizzare gravemente il diritto all'informazione dei cittadini -:
se il Governo non ritenga di dover adottare idonee iniziative affinché sia reso effettivamente attendibile il rilevamento dell'ascolto televisivo realizzato dall'Auditel e affinché si realizzi una rilevazione degli ascolti televisivi trasparente ed affidabile.
(4-05540)