Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 255 del 29/1/2003
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(Normativa relativa al potere degli enti locali di irrogare sanzioni amministrative per la violazione di regolamenti comunali - n. 3-00966)

PRESIDENTE. Il sottosegretario per l'interno, senatore D'Alì, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Delmastro Delle Vedove n. 3-00966 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 3).

ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Al problema correttamente sollevato dall'interrogante, il Parlamento ha dato risposta con la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante disposizioni in materia di pubbliche amministrazioni, che all'articolo 16 introduce dopo l'articolo 7 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali l'articolo 7-bis recante come titolo «sanzioni amministrative». Tale legge, com'è noto, è stata recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2003 ed entrerà pertanto in vigore il 4 febbraio prossimo venturo. La normativa consentirà a comuni e province di prevedere all'interno dei propri regolamenti l'irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie. Ciò in quanto effettivamente si era determinato un vuoto normativo, generato dall'abrogazione dell'articolo 106 del testo unico 3 marzo 1934, n. 183, ad opera del testo unico 18 agosto 2000, n. 267.
Tale articolo formalizzava il potere degli enti locali di irrogare sanzioni amministrative per violazioni di regolamenti comunali; potere che, giustamente, l'interrogante riteneva fosse venuto meno a seguito dell'abrogazione sopra descritta.
Regolamenti ed ordinanze dei comuni privi di potestà sanzionatoria rischiavano così di essere del tutto inefficaci. Ma - come ho già riferito - il Parlamento, in questa legislatura, ha tempestivamente provveduto a colmare il vuoto normativo.

PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha facoltà di replicare.

SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Signor sottosegretario, è con grande piacere che prendo atto della sua risposta estremamente puntuale e, soprattutto, risolutiva di un problema estremamente serio, in quanto si poneva in dubbio addirittura la potestà sanzionatoria degli enti locali, creando condizioni di illegittimità per qualunque sanzione fosse stata irrogata.
Il vuoto normativo creato dall'abrogazione dell'articolo 106 del testo unico 3 marzo 1934, n. 383, attraverso il testo unico 18 agosto 2000, n. 267, è ora colmato dall'articolo 16 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, che introduce un articolo 7-bis al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
Spiace, anzi, che non sia presente in aula l'onorevole Bressa, che ha il compito quotidiano di deliziarci con le sue stucchevoli rampogne per l'asserita nostra incapacità tecnica di produrre buone leggi. Forse l'onorevole Bressa era distratto quando la normativa del 2000, varata dal centrosinistra, creava una falla di proporzioni devastanti nell'ordinamento degli enti locali.
Prendo, dunque, atto con vivissimo compiacimento del tempestivo intervento


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del Governo che, con la legge pubblicata da pochi giorni, ha provveduto a tamponare un vuoto normativo che poteva produrre conseguenze estremamente serie.
Ringraziando il sottosegretario, mi dichiaro dunque pienamente soddisfatto della sua risposta.

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