TESTO AGGIORNATO AL 30 GENNAIO 2003
ad adottare tutte le iniziative necessarie ad impedire il transito nell'Adriatico di navi monoscafo o con oltre 15 anni di anzianità, applicando le misure analoghe, peraltro
previste dai regolamenti comunitari, stabilite dal governo spagnolo e dal governo francese il 26 novembre 2002.
ad intervenire agli appuntamenti internazionali per l'anno dell'acqua, favorendo la partecipazione di soggetti ed enti impegnati nella gestione pubblica della risorsa, di associazioni e organizzazioni impegnate nella tutela della risorsa, seguendo gli indirizzi votati dal Parlamento;
provincia di Chieti, Donato Iezzi è stato investito e ucciso dal treno nell'esercizio delle funzioni di protezione civile;
a riconoscere lo stato di calamità per le regioni Abruzzo, Molise e Puglia;
ad agire in ogni sede internazionale affinché:
ad adottare iniziative normative volte:
Premesso quanto sopra:
quota latte prodotta in montagna e con l'attuazione di specifici controlli per evitare comportamenti impropri;
premesso che:
il 19 novembre 2002 la petroliera Prestige, salpata dal porto di Riga, in Lettonia, si è spezzata in due al largo delle coste spagnole e portoghesi, con un carico di 77.000 tonnellate di greggio a bordo;
a largo delle coste galiziane sono state raccolte 12.350 tonnellate di fuel oil fuoriuscito mentre sulle spiagge galiziane si è dovuto lavorare per ripulire oltre 3.500 tonnellate di residui di carburante;
la petroliera aveva struttura definita «a scafo semplice», il che significa che fra il petrolio e l'acqua c'è solo uno strato di acciaio ed era stata costruita nel 1976;
si è trattato di uno dei peggiori disastri ecologici causati da una petroliera: una vera e propria catastrofe ambientale e umana. L'olio pesante trasportato dalla Prestige è simile a quello che inquinò per mesi le coste francesi nell'incidente dell'Erika del 1999;
uno sversamento di questa portata avrà conseguenze devastanti sia sulla vita marina che sulle popolazioni umane che vivono sulla costa: oltre il 60 per cento della popolazione di quell'area dipende proprio dalla pesca;
in seguito all'incidente della Prestige, Spagna e Francia hanno concordato in un vertice tenuto a Malaga il 26 novembre 2002 il bando delle petroliere senza doppio scafo o in servizio da più di 25 anni dalle loro acque;
quello della Prestige è solo l'ultimo di una drammatica serie di incidenti analoghi che hanno comportato danni talvolta irreparabili al nastro ecosistema marino, tra i più eclatanti si ricordano i seguenti:
a) il 18 marzo 1967 la petroliera liberiana Terrey Canyon naufragò davanti alle coste della Bretagna; si persero in mare 123.000 tonnellate di petrolio e la chiazza di petrolio raggiunse i 300 chilometri quadrati;
b) il 21 agosto 1972 si scontrarono due petroliere liberiane davanti alle coste sudafricane: dall'incidente che coinvolse la Taxanita e la Qswego Guardian vennero riversate in mare 100.000 tonnellate di greggio;
c) il 7 giugno 1975 l'incidente della petroliera giapponese Showa Maru: la nave fece naufragio nello stretto di Malacca e affondò con le sue 237.000 tonnellate di petrolio;
d) il 5 agosto 1983, Capo di Buona Speranza, la petroliera spagnola Castillo de Bellver rovesciò in mare 250.000 tonnellate di greggio;
e) il 24 marzo 1989 ci fu il disastro della Excon Valdez: la petroliera americana si schiantò contro un iceberg in Alaska, dopo l'incidente si rovesciarono in mare 42 milioni di litri di petrolio; la marea nera raggiunse i 250 chilometri quadrati determinando la più grande catastrofe ecologica nella storia degli Stati Uniti;
f) l'11 aprile 1991, la petroliera Haven si incendiò dopo un'esplosione nei pressi del porto di Genova, facendo rovesciare in mare 80.000 tonnellate di greggio;
g) il 12 marzo 1995, 30 mila litri di greggio fuoriuscirono dalla petroliera olandese Patric, devastando per più di 20 chilometri il corso del Danubio, nella Bassa Baviera;
h) il 15 febbraio 1996, la petroliera liberiana Sea Empress, dopo essersi incagliata nel sud del Galles, perse 70.000 tonnellate di greggio;
i) il 2 gennaio 1997, un forte temporale provocò il naufragio nelle vicinanze dell'isola di Oki, in Giappone, della petroliera russa Najodka facendole rovesciare parte del contenuto in mare;
j) l'8 febbraio 1997, la petroliera panamense San Jorge si incagliò al largo delle coste dell'Uruguay, rovesciando in mare parte delle sue ottantamila tonnellate di carico (petrolio e combustibili raffinati);
k) il 12 dicembre 1999, la petroliera Erika dell'armatore italiano Savarese naufragò davanti alle coste della Bretagna francese, riversando in mare circa 10 mila tonnellate di greggio che contaminarono più di 400 chilometri di costa;
l) il 3 ottobre 2000 la petroliera panamense Natuna Sea rovesciò 7.000 tonnellate di greggio davanti a Singapore e una chiatta della società argentina Pluspetrol perse 20.000 litri di greggio nel nordest del Perù;
m) il 4 aprile 2000, l'imbarcazione cipriota Verginia II, fermata dalla guardia costiera brasiliana, si schiantò contro il molo del porto brasiliano di San Sebastiao, rovesciando in mare 86.000 litri di greggio;
n) il 16 gennaio 2001 la petroliera ecuadoregna Jessica si arenò presso l'isola San Cristobal, nel paradiso faunistico delle Galapagos, disperdendo in mare gran parte dei circa 900.000 litri di greggio trasportati;
o) il 28 marzo 2001, lo scontro tra due imbarcazioni nel Baltico provocò il riversamento di 1.900 litri di petrolio davanti alle coste della Danimarca;
p) il 14 aprile 2001 naufragò nel mare degli Emirati Arabi la petroliera Zainab con a bordo 1.300 tonnellate di carburante diretti in Pakistan;
secondo i dati del Wwf, negli ultimi sette anni solo nel mare Mediterraneo si sono verificati oltre 1.300 incidenti che hanno visto coinvolte navi petroliere;
il 26 gennaio 2003 il Cargo Nicole, varato nel 1966, che, secondo la documentazione trasportava 3.300 tonnellate di feldspato - minerale per la lavorazione del vetro - è naufragato davanti al porto turistico di Numana sulla riviera del Conero - una delle mete turistiche più apprezzate dell'Adriatico -, riversando, inspiegabilmente, in mare una quantità considerevole di gasolio;
un incidente come quello verificatosi con la Prestige al largo della Galizia, e comunque qualsiasi incidente che accadesse nell'Adriatico, avrebbe conseguenze molto più gravi di quelle finora registrate sulle coste e nelle acque spagnole e portoghesi e conseguenze incalcolabili sulla costiera adriatica;
l'Adriatico, per la sua particolare conformazione di mare chiuso in un mare chiuso è particolarmente vulnerabile e ci vorrebbero almeno 100 anni per rinnovare le sue acque;
le coste adriatiche, di tutte le regioni costiere, sono meta di decine di milioni di presenze turistiche ogni anno. Già per altre vicende: mucillagini, inquinamento, ordigni inesplosi della guerra in Kossovo, le località turistiche dell'Adriatico sono state oggetto di campagne denigratorie e scandalistiche da parte di organi di stampa stranieri, con conseguenze negative per il comparto turistico;
un incidente nel mare Adriatico con fuoriuscita di greggio o, altro materiale oleoso, trasportato dalle petroliere, causerebbe un'inevitabile drammatica interruzione del flusso turistico su tutta la costa, con conseguenze economiche devastanti e incalcolabili sul settore maggiormente attivo in quasi tutte le regioni interessate;
il danno economico, calcolando tutti i fattori di rischio, anche eventuali, sarebbe comunque in proporzione più elevato anche del più drastico intervento restrittivo per la circolazione di navi petroliere nell'Adriatico;
(1-00148)
«Lion, Bulgarelli, Pecoraro Scanio, Boato, Cima, Zanella, Cento, Albertini, Ceremigna, Buemi, Intini, Alfonso Gianni, Pappaterra, Cossa, Nicolosi, Molinari, Grotto, Cusumano, Mazzuca Poggiolini».
premesso che:
l'acqua è patrimonio dell'umanità, un bene comune e una risorsa naturale per tutti; in quanto fonte di vita insostituibile per l'ecosistema, è infatti un bene che appartiene a tutti gli abitanti della terra e deve contribuire alla solidarietà fra i cittadini, le comunità, le generazioni;
sarebbe eticamente inaccettabile che venisse consentito, individualmente o come gruppo, di appropriarsene a titolo di proprietà privata;
dal 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha indicato nella giornata del 22 marzo di ogni anno la «Giornata mondiale dell'acqua» proprio per ricordare l'enorme valore che ha questa risorsa, e come da essa dipenda la salute individuale e collettiva. Non esiste nulla che sia in grado di sostituirla;
il diritto ad essa appartiene all'etica di base di una buona società e di una buona economia: ne consegue che è solo compito della società stessa nel suo complesso garantirne il diritto di accesso, secondo il doppio principio di corresponsabilità e di sussidiarietà, senza discriminazioni di razza, sesso, religione, reddito o classe sociale;
la salute individuale e collettiva dipende dall'acqua e l'agricoltura, l'industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa: il suo carattere «insostituibile» significa che l'insieme di una comunità umana - ed ogni suo membro - deve avere il diritto di accesso all'acqua, e in particolare, all'acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche, poiché non ci può essere produzione di ricchezza senza l'accesso all'acqua;
la civilizzazione deve riconoscere l'accesso all'acqua come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo, mentre in diverse aree del nostro Paese il diritto di accesso all'acqua potabile, è drammaticamente ancora troppo limitato, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo;
nel mondo, più di 1,4 miliardi di persone, ossia il 25 per cento della popolazione mondiale, non ha accesso all'acqua potabile, e questo è oggi sinonimo di lotta per la sopravvivenza;
con la risoluzione 55/196 del 20 dicembre 2000, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato il 2003 anno internazionale dell'acqua potabile «per aumentare la conoscenza, la protezione e il risparmio della risorsa acqua»;
dal 16 al 23 marzo 2003 si svolgerà in Giappone il terzo World Water Forum e nei precedenti due è intervenuta una delegazione dell'Italia;
nel corso dell'anno sono previsti molti convegni e incontri a livello internazionale e nazionale, come il Forum alternativo mondiale dell'acqua a Firenze il 21 e 22 marzo 2003 o la conferenza internazionale Acqua per la Vita e la Pace in Emilia dal 21 al 23 maggio 2003, ai quali è importante garantire un contributo e un indirizzo unitario da parte dei ministeri interessati;
già il Parlamento italiano ha approvato indirizzi e impegni unitari sull'acqua, in particolare con la mozione approvata il 20 giugno 2002 per l'accesso universale all'acqua e per la lotta contro la crisi idrica del Mezzogiorno;
le leggi italiane assumono il bacino idrografico come unità di analisi e di intervento economico-ecologico (legge n. 183 del 1989) l'acqua come un bene di proprietà pubblica con priorità agli usi potabili (legge n. 36 del 1994);
a partecipare al terzo World Water Forum a Tokyo, ribadendo gli indirizzi espressi in occasione del secondo WWF svoltosi in Olanda;
a finalizzare gli interventi della cooperazione allo sviluppo finanziati nel 2003 o impostati per gli anni successivi alla garanzia del diritto all'accesso all'acqua, in particolare:
a) promuovere l'utilizzo comune, equo e sostenibile, dell'acqua dei bacini fluviali e idrici transnazionali che occupano territori di più stati, in particolare in Medio Oriente e in Africa, evitando atti unilaterali, prevenendo conflitti e superando contestazioni;
b) promuovere partenariati per la distribuzione e sanitarizzazione dell'acqua, coinvolgendo enti locali e organizzazioni non governative, incentivando tecniche per il risparmio e il riutilizzo;
c) contestare la costruzione di nuove grandi dighe e proporre una moratoria di quindici anni per la costruzione di nuove grandi dighe;
d) contrastare la privatizzazione dei servizi idrici, sostenere i piani nazionali di lotta alla siccità e alla desertificazione nei paesi africani e interventi di lotta alla povertà e di cooperazione economica, culturale, scolastica, infrastrutturale coerenti con quei piani;
e) valutare l'istituzione di una imposta sul consumo dell'acqua per finanziare progetti e interventi in ambito internazionale atti a garantire la garanzia all'accesso all'acqua, istituendo un canone a carico dei titolari di concessione di acque minerali commisurato al quantitativo annuo di acqua estratta, da destinare per almeno il 50 per cento ad un fondo di cooperazione allo sviluppo in materia di risorse idriche;
a contribuire alle trattative internazionali sul commercio, sui cambiamenti climatici, sulla biodiversità, affermando l'acqua come patrimonio vitale comune a tutta l'umanità e il diritto di accesso all'acqua e, in particolare, all'acqua potabile nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita delle comunità, attraverso un piano per l'accesso paritario e l'equa distribuzione delle risorse idriche mondiali e l'esclusione della fornitura di acqua dal negoziato per il commercio nel campo dei servizi (GATS);
a preparare entro il 31 marzo 2003 un documento sulle iniziative italiane per la lotta alla siccità e alla desertificazione, in particolare in Africa, in vista della Conferenza delle Parti della Convenzione ONU del settembre 2003.
(1-00149)
«Cima, Pecoraro Scanio, Boato, Bulgarelli, Cento, Lion, Zanella».
premesso che:
le piogge torrenziali che ininterrottamente si sono abbattute sulle regioni Abruzzo, Molise e Puglia, hanno prodotto danni ingenti all'economia, danneggiando colture, impianti produttivi ed importanti infrastrutture indispensabili per la logistica e la comunicazione isolando numerosi comuni;
durante un sopralluogo per verificare la stabilità di un ponte della ferrovia Adriatica il sindaco di Torino di Sangro in
l'esondazione dei fiumi Pescara, Sangro, Trigno, Biferno e di tanti torrenti che solcano il territorio ricorda a tutti che la manutenzione del territorio ed il rispetto della natura deve essere messa con determinazione all'ordine del giorno delle istituzioni nazionali e locali;
la cementificazione selvaggia dei corsi d'acqua minori, il continuo prelievo di inerti lungo l'alveo dei fiumi, come è il caso del Trigno, aumenta la velocità dell'acqua e quindi la forza distruttiva a valle;
le aree industriali di Val Sinello e Vai Trigno, in Abruzzo aumenta e della Vai Biferno in Molise hanno subito danni ingenti la cui entità è ancora in fase di quantificazione;
le colture specializzate vallive e di pianura delle regioni Abruzzo, Molise e Puglia sono state danneggiate e dove i fiumi hanno trasportato diversi metri cubi di detriti, i terreni potrebbero produrre loro fertilità per diversi anni;
gli smottamenti e le frane diffuse sull'intero territorio, specie quello interno, il crollo e la inagibilità di ponti e strade, aggrava ulteriormente lo stato di degrado e l'isolamento fisico, economico, e sociale di moltissimi piccoli comuni delle zone collinari e montane; è emblematico il caso di Villa Santa Maria (Chieti) che non è raggiungibile se non attraverso strade di fortuna;
ad attivare l'unità di crisi della protezione civile per monitorare l'agibilità delle infrastrutture danneggiate e ripristinare quelle distrutte (ponti), interessando il genio militare;
a mettere a disposizione delle regioni interessate finanziamenti straordinari per far fronte ai danni prodotti dalle alluvioni.
(1-00150)
«Mariotti, Borrelli, Crisci, Cialente, Lolli, Maran, Luongo, Adduce, Galeazzi, Fluvi».
considerato che sono numerose le informazioni che giungono nel nostro Paese, da diverse ed attendibili fonti, circa una situazione gravemente lesiva dei diritti democratici e delle libertà civili in Kazakhstan dove è sistematica la persecuzione degli avversari politici del partito di Governo e diffusa la corruzione al punto tale da essere istituzionalizzata;
ricordato che nel corso del 2002 uno dei più noti giornalisti kazakhi, Sergei Duvanov, attivista nel campo dei diritti umani è stato prima accusato di diffamazione criminale «per avere infranto l'onore e la dignità del Presidente» dopo aver pubblicato un articolo che raccontava in dettaglio l'inchiesta sulla corruzione che coinvolge funzionari kazakhi, inchiesta condotta dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti e da funzionari svizzeri e poi arrestato con l'accusa di avere violentato una ragazza di 14 anni;
avuto notizia che conti personali svizzeri intestati al Presidente Nazarbayev sono stati congelati su richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti il quale sta indagando sul Presidente kazakho in base alla legge sulle pratiche di corruzione estere,
a) i media indipendenti kazakhi siano protetti;
b) i prigionieri politici kazakhi siano rilasciati;
c) le leggi repressive sui partiti politici esistenti in Kazakhstan siano abrogate.
(1-00151)
«Volontè, Emerenzio Barbieri, Lupi, Montecchi, Rizzi, Lusetti, Duilio, Palumbo, Stagno D'alcontres, Naro, D'Alia, Tucci, Lucchese, Grimaldi, Romele, Raisi, Romano, Floresta, Riccardo Conti, Licastro Scardino».
premesso che:
le raccomandazioni espresse dalla Corte dei conti nell'ambito della relazione speciale sul pagamento del prelievo per le quote latte esprime appieno la situazione di incertezza e di inefficienza amministrativa nella gestione delle quote che ha continuato a creare danni rilevanti al settore condizionandone le possibilità di crescita;
la mancata applicazione delle quote determina gravi ripercussioni sul bilancio dello Stato, con consistenti trasferimenti che pesano inevitabilmente sulla stessa dotazione finanziaria di tutta la politica agricola nazionale e sulle sue conseguenti scelte programmatorie;
il prezzo del latte è sceso sotto il livello dei costi di produzione e gli allevatori sono seriamente preoccupati per le prospettive future del settore;
il regime delle quote deve essere rispettato sino in fondo, perché solo così potrà iniziare la ripresa del comparto;
l'introduzione di nuove disposizioni di legge fin dall'avvio del periodo 2002-2003 è ormai una delle misure necessarie per conferire al settore le certezze d'indirizzo politico e per applicare in maniera corretta i regolamenti comunitari, evitando così di trascinare ancora avanti nel tempo un difficile contenzioso con l'Unione europea;
a fissare ad una quota non superiore al 90 per cento la percentuale minima d'utilizzo della quota disponibile, per l'individuazione delle aziende da assoggettare al procedimento per il riallineamento della quota alla produzione commercializzata pur persistendo alcune perplessità sulla legittimità della misura rispetto alla vigente normativa comunitaria;
a prevedere l'inoltro - da parte degli acquirenti dei dati di produzione mensili e delle dichiarazioni di fine periodo oltre che alle regioni, alle province autonome ed all'Agea anche alle Associazioni dei produttori (AP) o alle organizzazioni di prodotto (OP);
a non escludere dal beneficio le aziende che risultino avere cessato l'attività produttiva nell'arco di tempo considerato (dal periodo 1995-96);
a determinare le procedure per consentire ai produttori che hanno già adempiuto all'obbligo del versamento, il recupero di quanto versato in più rispetto alle percentuali previste dall'agevolazione;
a consentire anche ai produttori che hanno aderito al versamento rateale a sanatoria del pregresso, di poter usufruire dell'identica percentuale di versamento previsto per chi aderisce all'agevolazione contenuta nella bozza di proposta.
(7-00198)
«de Ghislanzoni Cardoli, Ricciuti, Jacini, Scaltritti, Catanoso, Franz, Grimaldi, Grillo, Mongiello, Misuraca, Collavini, Losurdo, Onnis, Patarino, Villani Miglietta, La Grua, Fratta Pasini, Marinello, Masini, Zama, Romele».
considerato che:
1. Il ritardo ed il modo con cui il nostro Paese ha applicato il regime delle quote latte hanno contribuito a consolidare pratiche non sempre corrette di alcuni produttori;
2. Dal 1996 il legislatore è stato impegnato in un'opera di recupero della legalità (vedi in particolare la legge 5 e la legge 118) in una situazione fortemente compromessa in cui non vi erano sicuri punti di riferimento:
non si conosceva la quantità di latte prodotto;
vi era incertezza per le quote di riferimento individuali;
mancavano efficaci controlli sulle importazioni e sul latte in nero;
3. L'azione legislativa ed i controlli hanno permesso di verificare la quantità di latte effettivamente prodotto dal Paese e dai singoli produttori (commissione Lecca), di avviare il processo di sblocco del meccanismo della riscossione del superprelievo inceppato dai numerosi ricorsi amministrativi, accertando che:
a)c'erano quote non prodotte;
b) erano stati posti in essere contratti atipici (soccide, affitto di stalla) allo scopo di aggirare le leggi;
c) c'erano rendite di posizione da parte di chi era impropriamente titolare di quote e le affittava;
d) il nostro Paese aveva prodotto più latte rispetto al proprio QGG;
e) che non tutti gli acquirenti avevano applicato il superprelievo nei confronti degli splafonatori e che c'era stato un'improprio ed in alcuni casi fraudolento utilizzo della forma giuridica cooperativa quale primo acquirente ed un indebito sfruttamento del bacino di compensazione delle vendite dirette.
È oggi necessario procedere ad una revisione della legge 468 del 1992 e costruire un robusto quadro normativo, capace di dare certezza alla platea dei produttori e di adempiere alle direttive dell'Unione europea,
ad adottare iniziative nominative volte a:
1) ridurre ai fini del riallineamento la percentuale di utilizzo da parte dell'assegnatario delle quote assegnate, per evitare che la norma sia un'implicita esortazione allo splafonamento, prevedendo anche gli impedimenti di forza maggiore e quelli debitamente giustificati;
2) esentare dalla riduzione di quote, qualunque sia la loro produzione, le Università ad indirizzo agrario, gli istituti di ricerca zootecnica, gli istituti tecnici agrari, le comunità riabilitative, gli istituti di pena... titolari di quote che hanno una produzione di latte propria;
3) prevedere che, per coloro che acquistano quote, un tempo più congruo di verifica della loro messa in produzione; giudicando insufficiente il termine di 24 mesi;
4) creare le condizioni, per superare gli illeciti derivanti da un uso fraudolento della distinzione tra quote consegne e quote vendite dirette;
5) a riconsiderare il meccanismo del pagamento mensile del superprelievo ai fini di:
a) semplificare le procedure amministrative per le aziende;
b) prevedere tempi certi e cogenti per la restituzione del prelievo non dovuto, con il riconoscimento degli interessi;
c) estendere a regime il periodo transitorio di tre anni previsto per le aziende titolari di quota B tagliata e per i produttori di montagna, in questo secondo caso con una più precisa definizione di
d) prevedere la comunicazione dei dati produttivi, delle quote, delle compravendite, delle compensazioni alle O.P., la dove nomate per legge regionale;
6) prevedere a carico dei trasportatori, colti senza distinte del latte trasportato, idonee sanzioni, non solo pecuniarie, che li responsabilizzi;
7) favorire la definizione stragiudiziale delle controversie aventi ad oggetto i provvedimenti, in materia di quote latte, precisando i termini e le modalità periodo la presentazione e la decisione dei ricorsi amministrativi;
8) assegnare ai giudici amministrativi la giurisdizione esclusiva sulle controversie in materia di prelievo supplementare, consentendo ad essi di conoscere anche l'opportunità, del contenuto e dell'eventuale revoca del provvedimento impugnato;
9) accentuare le misure di controllo ed il sistema sanzionario in conformità al regolamento (CE) n. 1392/2001 che richiede, tra l'altro, di porre a carico di coloro che non rispettano determinati obblighi comunitari il pagamento «di importo proporzionale al volume di latte (consegnato irregolarmente) e dalla gravità della irregolarità;
10) precisare i criteri per la riassegnazione dei quantitativi di riferimento revocati nelle ipotesi di violazione agli obblighi sulla pluralità degli acquirenti e sulla contabilizzazione delle consegne;
a confrontare nella soluzione, data alle campagne pregresse oltre che con l'Unione europea con le regioni e la filiera produttiva, tenendo conto con rigore, dei comportamenti fraudolenti al fine di garantire un criterio di legalità e di equità;
a verificare le compatibilità della prossima riforma con quanto previsto dalla riforma della PAC;
a verificare la possibilità di un'assegnazione delle quote derivanti dai quantitativi di riferimenti ritirati secondo i parametri e le modalità già utilizzati per la distribuzione dei quantitativi di riferimento supplementari derivanti dall'aumento di quote nazionali ottenute con Agenda 2000;
a promuovere, periodo la soppressione del fenomeno del latte in nero, la costituzione di un'apposita unità di coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali responsabili dei controlli amministrativi, fiscali e sanitari, al fine di disporre di una capacità di intervento adeguata alla necessità di reprimere in modo certo e rapido ogni fenomeno di illegalità e di frode a danno dei produttori e dei consumatori.
(7-00199)
«Rava, Marcora, Preda, Sedioli, Rossiello, Banti, Borrelli, Meduri, Oliverio, Franci, Ruggeri, Sandi, Santino Adamo Loddo, Monaco, Potenza, Albonetti, Raffaldini, Capitelli, Violante, Albertini».