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PRESIDENTE. L'onorevole Guido Giuseppe Rossi ha facoltà di
GUIDO GIUSEPPE ROSSI. Signor Presidente, con questa interpellanza vorrei evidenziare, a nome del gruppo della Lega Nord Padania cui appartengo, la difficile situazione dei valichi alpini di tutto l'arco alpino, ma soprattutto del settore occidentale.
autovetture), dall'autostrada dei fiori Ventimiglia-Nizza (a due corsie e percorsa da un traffico assolutamente spaventoso) o dal colle della Maddalena, che poteva rappresentare una via di passaggio alternativa (già utilizzata da centinaia di automezzi pesanti).
PRESIDENTE. Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Tassone, ha facoltà di
MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, in riferimento alle problematiche della viabilità stradale, sollevate dall'onorevole Guido Giuseppe Rossi e da altri colleghi nella loro interpellanza urgente, del versante occidentale dell'arco alpino, l'ANAS ha fatto un quadro generale delle principali strade interessate.
che i lavori attualmente in corso riguardano alcuni interventi di ripristino a seguito degli eventi alluvionali dell'anno 2000 per gran parte fuori sede e pertanto non comportano disagi al traffico. Viene segnalato, sotto tale profilo, l'intervento al km 71,500 in comune di Priola, ove si è verificata una frana che ha impedito il transito per quattro giunti. Attualmente, il tratto è stato aperto al traffico a senso unico alternato. Per la statale in parola, conclude l'ANAS, sono previsti, nel piano triennale 2002-2004, i seguenti interventi: per il tratto Ceva-Ormea è stato redatto il progetto esecutivo di 3 interventi di sistemazione il cui costo è stimato in circa 12,9 milioni di euro; per la variante di Mondovì è stato approntato il progetto definitivo con un costo stimato dell'intervento pari a 18,6 milioni di euro; per il tratto Ceva-Ormea è in corso il progetto esecutivo per interventi di sistemazione il cui costo è stimato in 12,9 milioni di euro.
PRESIDENTE. L'onorevole Guido Giuseppe Rossi ha facoltà di
GUIDO GIUSEPPE ROSSI. Signor Presidente, ringrazio il viceministro per la sua risposta.
immediate, ma più che immediate, che potrebbero essere attuate. Eventualmente, potremo fornire dati più precisi, ma le amministrazioni locali, con spese assai limitate e con soluzione di carattere, appunto, locale, utilizzando strade già esistenti che possono bypassare i centri abitati, possono rendere molto più fluido il passaggio dei mezzi pesanti, in attesa del traforo, della Torino-Lione e degli altri interventi che hanno un respiro europeo e che richiedono risorse economiche veramente eccezionali ed una progettualità sicuramente non a breve termine.
È una situazione preoccupante di cui si è già fatto carico anche il Governo nella risoluzione votata dalla Camera dei deputati nelle scorse settimane; tale risoluzione ha fornito, al ministro Frattini, alla delegazione governativa italiana, un indirizzo per le trattative che si stanno svolgendo, a livello europeo, al consiglio europeo di Copenaghen. Sul tavolo, tra le varie questioni, vi è quella relativa ai valichi alpini ed alla possibilità passare attraverso le Alpi. Le Alpi devono rappresentare non una barriera, ma lo strumento con cui la nostra economia si interfaccia con il resto dell'Europa.
Dunque, la situazione crea problemi sia all'autotrasporto, vale a dire alle migliaia di aziende piccole, medie e grandi che operano in questo settore economico (creando un indotto importantissimo in termini occupazionali, di mezzi e di componentistica), sia all'economia nazionale nel suo complesso. È chiaro, infatti, che avere valichi non percorribili o difficilmente percorribili - tutti gli studi condotti in questi anni danno un incremento sensibilissimo della quantità di merci trasportate, soprattutto di quelle trasportate su gomma - significa, in questo momento, penalizzare l'economia non solo del nord Italia, ma quella di tutto il nostro paese. A nostro avviso, il nostro paese viene danneggiato anche sotto il profilo della tutela di alcuni diritti fondamentali nell'ordinamento comunitario, quali il diritto alla libera concorrenza e, soprattutto, quello alla libera circolazione delle merci, principi sui quali la comunità economica europea è stata fondata cinquant'anni fa.
Sappiamo che esistono alcuni progetti, tra i quali la linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione; si parla anche di un nuovo traforo, il cosiddetto Mercantour, che dovrebbe passare nel sud del Piemonte. Si tratta di progetti importanti sui quali il Governo si sta impegnando ma che presuppongono tempi di realizzazione lunghi (10, 15 o 20 anni). La possibile ratifica, da parte del Parlamento, del protocollo aggiuntivo sui trasporti annesso alla Convenzione delle Alpi, ratificata dalla Camera qualche tempo fa senza il nostro voto favorevole - in quell'occasione, il nostro gruppo ha condotto una battaglia piuttosto dura - come viene riconosciuto anche dalla stampa economica specializzata, costituirà, probabilmente, un ostacolo in più o, quanto meno, un peso in più per il nostro paese, nei confronti dei partner europei, per la costruzione di nuovi valichi e trafori transalpini.
In provincia di Cuneo, zona di cerniera, sul fronte occidentale, tra l'Italia e la Francia, la situazione è ancora più complicata. Per recarsi in Francia e verso la penisola iberica ed altre zone dell'Europa, sì può passare dal colle di Tenda, opera che ha più di 150 anni (vi sono sensi unici alternati e vi transitano esclusivamente le
A questa situazione, non rosea, si sono aggiunte purtroppo, nelle ultime settimane, le eccezionali precipitazioni atmosferiche che hanno interrotto la statale 28 del colle di Nava, già devastata dall'alluvione del 1994, strada di collegamento tra il sud del Piemonte, la Liguria e, eventualmente, la Francia.
Una situazione complicatissima e preoccupante è quella che riguarda la strada statale 21, del colle della Maddalena. Considerate le situazioni di difficoltà sul Monte Bianco e sul Frejus, la predetta strada è sempre più utilizzata dai camionisti e dai mezzi pesanti, con ripercussioni sui piccoli paesi di montagna, che si vedono attraversati da un flusso spropositato di automezzi. La situazione forse più complicata viene vissuta a Demonte, comune sulla strada statale n. 21, che vede attraversare il suo bel centro storico da oltre 500 automezzi pesanti al giorno, con tutti i problemi sulla staticità dei palazzi già segnalati con preoccupazione dal sindaco.
Ovviamente, gli amministratori locali hanno segnalato sia per quanto riguarda il colle di Nava sia soprattutto per quanto riguarda il colle della Maddalena (la strada statale n. 21) delle soluzioni alternative che sono soluzioni che bypassano ad esempio il comune di Demonte e che potrebbero essere ottenute con una spesa relativamente contenuta. Ovviamente, il senso di questi interventi sta nella loro rapidità. Questi interventi devono essere fatti nel giro di pochi mesi per dare una risposta immediata; poi si potrà pensare ad interventi più strutturali e più importanti, ma questi interventi si possono e si devono fare subito.
Esistono già nei piani triennali dell'ANAS 48 milioni di euro per la messa in sicurezza dell'alta valle Stura, del passaggio del colle della Maddalena, per costruire dei paravalanga. Anche in questo caso dobbiamo dire che le cose stanno andando piuttosto a rilento. Si potrebbe stornare una piccola parte di questi fondi per realizzare immediatamente questo tipo di opere.
Da ultimo, voglio segnalare che il problema sul quale stiamo interpellando il Governo non è locale, ma nazionale e - oserei dire - anche internazionale: problema nazionale, come ho già spiegato prima, perché ingentissimi interessi economici del nostro paese sono messi in gioco, problema internazionale perché, ovviamente, una comunicazione transalpina con la Francia diventa una questione diplomatica, una questione internazionale, proprio per la tutela di quei principi comunitari di libera circolazione e di libertà di concorrenza che deve avvenire in tutti gli Stati dell'Unione europea.
Infine, durante la discussione sulla legge finanziaria alla Camera, un mio ordine del giorno sempre sulla questione del comune di Demonte e della strada statale del colle della Maddalena è stato accolto come raccomandazione dal Governo. Dunque, questo è il secondo atto con il quale si richiama l'attenzione del Governo su questo problema. Probabilmente, non sarà l'ultimo.
L'esperienza ci insegna che spesso e volentieri, per la sua rigidità e lentezza, l'apparato amministrativo-burocratico non è così pronto a ricevere le indicazioni parlamentari e governative; noi saremo pronti ad intervenire ancora su questo tema.
Dunque chiediamo al viceministro qui presente quali siano le misure di indirizzo che il ministro intenda adottare nei confronti dell'ANAS, verificando in che misura l'ANAS medesima abbia già provveduto per cercare di limitare i disagi ed i pericoli incombenti sui cittadini delle vallate interessate nonché i danni economici alle imprese di autotrasporto e al sistema economico nazionale nel suo complesso.
In merito alla strada statale n. 20 del Colle di Tenda, l'ente nazionale per le strade fa conoscere che la galleria del Tenda è interessata da un transito medio giornaliero annuale di circa 3.500 veicoli che comprende meno di 200 mezzi pesanti di cui due terzi sono italiani; tale traffico aumenta, in certi week-end estivi, a più di 10 mila veicoli al giorno.
Le dimensioni del manufatto - circa 6 metri di larghezza e 3,90 di altezza massima consentita - impediscono l'incrocio di due mezzi pesanti. Per questi veicoli è stato istituito nel 1990 un sistema di senso unico alternato regolato da semafori.
Per la parte italiana l'ANAS curerà la progettazione e la realizzazione del nuovo traforo del Tenda (seconda canna), con la relativa messa in sicurezza della galleria esistente. La spesa autorizzata, inserita nel collegato alla legge finanziaria (legge n. 166 del 2002) per l'anno 2002 è di un milione di euro.
La soluzione sulla quale si converge è quella che prevede un nuovo tunnel in modo bidirezionale che avrà una larghezza complessiva di metri 9,50 mentre il vecchio tunnel continuerà ad essere utilizzato come galleria di soccorso nonché di servizio. A lungo termine il vecchio tunnel sarà adeguato alle norme di un tunnel monodirezionale con miglioramento della funzionalità degli impianti. L'ente stradale, inoltre, fa conoscere che la stima dell'intervento ammonta a circa 150 milioni di euro, senza considerare l'allargamento del vecchio tunnel. Sono in corso, altresì, lavori di miglioramento urgenti quali il rifacimento e l'adeguamento alla normativa degli impianti tecnologici della galleria del Colle di Tenda per 3.372.962,61 euro ed altri interventi per l'eliminazione di curve pericolose con rettifica plano altimetrica tra i km 107,490 e 108,180 per 1.067.619,35 euro. È in corso di redazione il progetto esecutivo relativo ad opere di miglioramento dell'accessibilità alla galleria. L'intervento è previsto nel piano triennale ANAS 2002-2004 ed ha un costo di 5.165.000 euro.
Per il tratto Cuneo-confine di Stato della statale in questione, l'ANAS riferisce che è stato redatto il progetto preliminare riguardante la sistemazione della viabilità in variante alla statale e di collegamento tra la variante est-ovest di Cuneo e la variante di Roccavione-Robilante. Inoltre, sono in corso di redazione alcuni progetti finalizzati al miglioramento della statale per i quali dovrà essere individuata idonea copertura.
Per quanto riguarda la strada statale n. 21 «della Maddalena» - richiamata anche dall'interpellante nella sua illustrazione -, nel tratto compreso tra il km 56 ed il confine di Stato, l'ANAS rappresenta che essa è caratterizzata da una particolare conformazione orografica che, in occasione di rilevanti e frequenti precipitazioni nevose, favorisce la formazione di accumuli che possono dar luogo a valanghe con conseguenti rischi per la circolazione nella sottostante statale. In tali occasioni la strada deve necessariamente essere chiusa per periodi imprecisati al fine di garantire l'incolumità degli utenti. A seguito dell'esame di varie proposte progettuali è stata prescelta la realizzazione di una galleria paravalanghe naturale di circa 4 chilometri. Sono state avviate, inoltre, in conseguenza della necessità emersa in sede di conferenza di servizi, ulteriori e più approfondite indagini geognostiche mediante la realizzazione di un preforo con sezione allargata, che in seguito potrà assolvere a funzioni di galleria di soccorso.
Attualmente, è in fase di definizione il progetto di preforo corredato dal progetto definitivo della galleria. Successivamente, si procederà attraverso appalto integrato all'intervento, con la costruzione della galleria per un costo stimato in circa 46,5 milioni di euro.
Infine, relativamente alla strada statale 28 del Colle di Nava, l'ANAS fa presente
Queste notizie, onorevole Guido Giuseppe Rossi, sono state fornite al ministero dall'ente nazionale per le strade.
La problematica da lei posta è certamente importante e necessita di maggiore attenzione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche in riferimento alla politica intermodale, che richiede un'armonizzazione tra trasporto su gomma, su ferro, porti ed aeroporti.
Lei sa che facciamo riferimento anche alle indicazioni presenti nel libro bianco dell'Unione europea: non vi è dubbio, pertanto, che vi è bisogno di operare in termini estremamente celeri e rapidi per dare risposta a tutta la problematica riguardante l'arco alpino. Ci sono situazioni non più sostenibili, con un aggravio che, oltre al disagio dell'utenza, riguarda anche il territorio. Abbiamo risposto a questa interpellanza, ma tutti i dati, i riferimenti, le sollecitazioni da lei posti alla nostra attenzione non si esauriscono certo con queste mie parole. Certo, lei giustamente diceva che vi sono opere urgenti, che devono essere realizzate in breve tempo. Deve però esserci una strategia complessiva, nonché un'accelerazione nelle procedure di appalto, per far sì che le risorse siano impiegate e pienamente utilizzate.
L'assicurazione che le posso dare in questo momento, onorevole Guido Giuseppe Rossi, è che il Governo seguirà, attraverso l'Ente nazionale per le strade, tutti i procedimenti e tutti gli iter; questi non devono certamente fermarsi e non devono ovviamente bloccare i processi di sviluppo di quella zona, di quel territorio, in raccordo con tutto il territorio nazionale e con l'Europa. Infatti, concordo anche con quanto lei ha detto in relazione al fatto che la problematica sollevata non riguarda solamente una zona particolare o un singolo territorio. Essa, infatti, va oltre il territorio nazionale ed è una problematica che si fa sempre più urgente in un quadro di riferimento europeo ed internazionale.
È possibile subito verificare come l'ANAS, fornendo questi dati, abbia fatto la fotografia della situazione attuale, una situazione, dal punto di vista del trasporto su gomma, e del trasporto delle merci delle nostre imprese, assolutamente drammatica ed inadeguata; anzi, più drammatica che inadeguata. La situazione, ripeto, è drammatica dal punto di vista economico, oltre ad essere pericolosa per la salute e per l'incolumità anche e soprattutto dei cittadini, delle popolazioni che sono a contatto con questo passaggio importante - non ben gestito con la rete viaria attuale - di così tanti mezzi pesanti. Ricordo un dato che prima non ho citato: la chiusura del traforo del Monte Bianco, con tutte le indagini e le querelle che ci sono state tra l'Italia e la Francia (anche queste condizionate da dinamiche di carattere elettorale), è costato al nostro sistema produttivo più di 3 miliardi di euro (lo ripeto: più di 3 miliardi di euro). Questa situazione continua ancora in questo momento.
Nella risposta del viceministro non vengono citate le soluzioni non semplicemente
Su questi interventi immediati l'ANAS, a mio avviso, dovrebbe giocare la propria capacità di dare risposte ai cittadini ed al sistema economico, altrimenti si crea veramente uno sfasamento tra soluzioni prospettate e necessità reali. Ripeto, tali necessità possono essere soddisfatte con buonsenso, con capacità pratica e con risorse ed in tempi abbastanza limitati. Anche a causa del sistema burocratico che, a nostro avviso, all'interno dell'ente è probabilmente ancora presente, non si riescono, però, a trovare soluzioni adeguate.
Nella stessa risposta non viene citato, ad esempio, il problema del comune di Demonte che, probabilmente, è la vittima principale di questa situazione.
Dunque, lo ripeto, apprezzo il fatto che sicuramente vi sarà un seguito e si presterà attenzione a questo problema; noi, sicuramente, attraverso altri atti di sindacato ispettivo, seguiremo da vicino questa problematica. Tuttavia, credo sia compito di questo Governo riuscire a dare un nuovo indirizzo politico, capace anche di rimuovere quelle lentezze e quelle incrostazioni burocratiche che, purtroppo, sono ancora presenti nella struttura del nostro Stato.
Sicuramente, ciò è compito della politica e della maggioranza parlamentare che appoggia questo Governo ed è compito di questo Governo.