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PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Berselli, ha facoltà di FILIPPO BERSELLI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Per quanto attiene alla Calabria, l'impiego del personale dell'Arma dei carabinieri nell'attività di notifica di atti giudiziari è riconducibile soprattutto ad una generalizzata carenza organica degli uffici notifiche e protesti, alla quale il Ministero della giustizia sta cercando di porre rimedio. Infatti, con decreto ministeriale 6 aprile 2001, a seguito del mutato assetto organizzativo e ordinamentale conseguente alla stipula del contratto integrativo di amministrazione, sono state modificate le dotazioni organiche dell'amministrazione giudiziaria e, con particolare riferimento agli uffici notifiche e protesti di Catanzaro e Cosenza, oltre ad istituire nuove posizioni di ufficiale giudiziario di livello C3 e C2, è stata anche aumentata la dotazione organica di ufficiale giudiziario di livello C1.
le province di Catanzaro e Cosenza che presentano una flessione ancora più marcata di quella registrata su scala regionale, pari al 32 per cento.
PRESIDENTE. L'onorevole Ascierto ha facoltà di FILIPPO ASCIERTO. Signor Presidente, sono soddisfatto di ciò che mi è stato testè riferito. Tuttavia, presenterò un'altra interrogazione al ministro della giustizia, perché quello delle notifiche è un problema serio. Esso va analizzato, sviscerato ed infine risolto.
Naturalmente, i posti vacanti potranno essere coperti all'esito delle procedure di riqualificazione riservato al personale della giustizia, in quanto, come disposto dall'articolo 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto il 16 febbraio 1999, solo una volta esperite tali procedure e nel caso di esito negativo delle selezioni o in totale mancanza di professionalità da selezionare, potranno essere banditi concorsi pubblici per fronteggiare eventuali persistenti carenze di personale.
In particolare, per quanto attiene alle procedure di riqualificazione attualmente sospese, l'amministrazione giudiziaria sta esaminando ogni possibilità di sollecita riattivazione. Peraltro, sulla problematica è recentemente intervenuta la Corte costituzionale che, con sentenza n. 194 del 2002, ha richiamato le regole fondamentali da osservare in materia di reclutamento del pubblico impiego, con l'effetto di imporre a tutte le amministrazioni un momento di riflessione sul complesso delle procedure di riqualificazione comunque attivate.
Pertanto, il superamento dello stato di impasse in cui versano le predette procedure, che riguarda tutte le amministrazioni dello Stato, richiede decisioni concertate tra tutti gli interessati, in particolare l'ARAN e il dipartimento per la funzione pubblica, con i quali sono stati avviati i necessari contatti.
Nel frattempo, per quanto riguarda l'attività di notificazione degli atti giudiziari, la competente direzione generale del Ministero della giustizia, con circolare datata 6 maggio 2002, ha chiarito che, nel caso in cui le esigenze degli uffici giudiziari siano divenute tali da richiedere una maggiore contribuzione lavorativa ed una più equilibrata suddivisione delle attribuzioni tra il personale presente negli uffici NEP, sia gli ufficiali giudiziari di livello B3 sia gli ufficiali giudiziari di livello C1 possono provvedere alla notifica degli atti giudiziari, in base a quanto previsto dalle norme ordinamentali e contrattuali.
A fronte di questa situazione, tuttavia, il comando generale dell'Arma dei carabinieri, d'intesa con il ministro dell'interno, ha avviato un monitoraggio sul territorio nazionale in merito alla questione delle notifiche, alla luce della legge 26 marzo 2001, n. 128, recante «Interventi legislativi in materia di tutela della sicurezza dei cittadini», e della legge 15 dicembre 2001 n. 438, recante «Misure di contrasto al terrorismo», che hanno limitato l'impiego della polizia giudiziaria per la notificazione degli atti relativi ai soli procedimenti con detenuti.
I risultati ottenuti registrano, nel primo semestre di quest'anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una diminuzione del numero delle notifiche eseguite dall'Arma dei carabinieri pari al 5 per cento.
In particolare, per quanto concerne la regione Calabria, è stato rilevato un decremento tendenziale del 18 per cento con
Si tratta di dati confortanti se si considera che, in ambito regionale, i comandi più impegnati nell'assolvimento di tali incombenze sono le sezioni ed i nuclei operativi radiomobili delle compagnie per i quali, tuttavia, la specifica attività costituisce, nella particolare realtà criminale della Calabria, talvolta, fonte di conoscenza ed occasione di incremento del patrimonio informativo.
Non è possibile impegnare servitori dello Stato, che devono fare prevenzione dei reati e, casomai, indagini di polizia giudiziaria, come postini per la notifica, in giro per l'Italia, di atti giudiziari. Tale questione riguarda, non soltanto la regione Calabria, ma tutto il territorio nazionale. Ogni giorno, centinaia, migliaia di uomini vengono impiegati in questo servizio. Con una tale quantità di uomini, immaginate quanti servizi in più si potrebbero fornire nelle città e quante pattuglie al servizio del cittadino si potrebbero impiegare. Questo fenomeno è diminuito del 18 per cento nella regione Calabria (in modo particolare, del 32 per cento a Catanzaro). Prendiamo atto di ciò. Conseguentemente, possiamo dedurre che la situazione, in precedenza, fosse una tragedia. Ora siamo al disastro, ma precedentemente questo tipo di attività era insopportabile. La legge n. 128 del 2001 dispone che solo in casi di estrema urgenza occorre utilizzare le forze dell'ordine. Abbiamo appreso dell'esistenza di una grande carenza ma la stessa non giustifica l'impiego dei carabinieri e della Polizia di Stato in questo settore. Anzi, stiamo normalizzando l'urgenza; infatti, gli atti riferiti a molti processi che, da tempo, devono essere celebrati, sono notificati solo all'ultimo momento; si impone l'urgenza, dunque, altrimenti non si può celebrare il processo. Bisogna riorganizzarsi.
Vorrei fornire un suggerimento e a tal proposito presenterò un'interrogazione al ministero della giustizia. Oggi, esistono strumenti per notificare atti, tra cui la società Poste italiane. Vediamo di trovare strumenti nuovi (una raccomandata con ricevuta di ritorno può essere un sistema ovvio, talvolta, per notificare un atto).
Nel ringraziare il Ministero della difesa - quindi, anche i carabinieri e la polizia - per l'impegno profuso nell'analizzare il problema (sicuramente, il monitoraggio renderà giustizia a chi ha chiesto aiuto per questo problema), ritengo che vi sia ancora molto da fare nel settore della giustizia.