Allegato B
Seduta n. 193 del 26/9/2002


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

FRANCI e CORDONI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 e i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri conseguenti (5 agosto 1999; 14 dicembre 2000) disciplinano il conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro prevedendo il trasferimento di personale proveniente dal ministero del lavoro, ex uffici di collocamento, alle autonomie locali;
l'amministrazione provinciale di Grosseto, nel dare sollecita applicazione a decentramento e sulla base di specifiche indicazioni della direzione provinciale del tesoro di Grosseto, provvedeva direttamente al pagamento delle retribuzioni al personale trasferito presso il proprio Ente a partire dal primo gennaio 2000 e sino al 1o aprile 2001 assicurando la continuità nell'erogazione degli stipendi;
la direzione provinciale del tesoro di Grosseto, infatti, inoltrava all'amministrazione provinciale le schede individuali dei dipendenti trasferiti ed avvisava che i pagamenti sarebbero stati effettuati fino al 31 dicembre 1999 e che, dal 1o gennaio 2000, il capitolo di spesa relativo sarebbe stato chiuso per passaggio del personale del ministero del lavoro ad altra amministrazione;


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in realtà le retribuzioni al personale trasferito sono state erogate dall'amministrazione provinciale di Grosseto senza copertura finanziaria per i seguenti motivi:
1) il comunicato inviato con lettera raccomandata a/r del 23 luglio 2002 dal Direttore generale dottoressa Bruna Bagaglino del ministero del lavoro e delle politiche sociali (Dipartimento per le Politiche del Lavoro e dell'occupazione a tutela dei lavoratori - Direzione degli affari generali, risorse umane attività ispettiva - Divisione I) afferma che: «in realtà le risorse finanziarie relative agli stipendi non sono state trasferite contestualmente ai dipendenti; infatti sino al 31 marzo 2001, e per circa 910 partite ancora sino al 30 aprile dello stesso anno la corresponsione è avvenuta, onde evitare ogni possibile interruzione nel pagamento degli emolumenti, a cura delle Direzioni Provinciali del Tesoro» (ad eccezione della Direzione Provinciale del Tesoro di Grosseto!);
2) per l'anno 2001 il ministero del tesoro provvedeva alle variazioni di bilancio occorrenti disponendo, per le risorse da trasferire alle amministrazioni principali una variazione un aumento per il ministero dell'interno pari soltanto ai 10/13 delle complessive spettanze, considerato che l'erogazione degli stipendi aveva avuto luogo da parte delle direzioni provinciali del tesoro anche per i primi mesi del 2001 (ad eccezione della direzione provinciale del tesoro di Grosseto!)
3) conseguentemente il ministero del tesoro con proprio decreto n. 0102899 impegnava e autorizzava il pagamento delle somme corrispondenti ai 10/13 dell'importo annuo di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2000;
l'amministrazione provinciale di Grosseto e quindi ancora creditrice della somma di euro 1.050.694,67 erogata al personale trasferito e corrispondente al trattamento economico fisso e continuativo per il periodo 1o gennaio 2000 al 31 marzo 2001;
l'amministrazione provinciale di Grosseto ha più volte richiesto ai competenti ministeri il rimborso della somma anticipata senza ottenere alcun esito;
il ministero del lavoro e delle politiche sociali, come si evidenzia nella lettera della direzione affari generali del 23 luglio sopra richiamata al punto 1), indirizzata anche al ministero dell'economia e delle finanze e al ministero dell'interno, ritiene necessario conclusivamente, insieme a tutti gli uffici interessati dei predetti ministeri «...trovare soluzioni operative che consentano di assicurare nel più breve tempo possibile, dell'amministrazione provinciale di Grosseto il rimborso delle risorse a suo tempo anticipate per il trattamento economico del personale trasferito, per effetto del decentramento amministrativo in materia di mercato del lavoro» -:
quali siano le soluzioni operative, che i ministri interrogati ritengano di predisporre al fine di assicurare nel più breve tempo possibile il rimborso all'amministrazione provinciale di Grosseto della somma anticipatamente erogata al personale trasferito per effetto del decentramento amministrativo in materia di mercato di lavoro.
(5-01273)

Interrogazioni a risposta scritta:

CARLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il prodotto moda ha una «vita economica» normale della durata di pochi mesi dopo di che il suo valore di mercato tende rapidamente ed in maniera consistente a scendere, costringendo il commerciante a trascinarsi un magazzino che dal punto di vista economico è in gran parte virtuale;
i consumatori non acquistano un articolo di abbigliamento a prezzo pieno che non sia della stagione corrente e progressivamente tende a rifiutarlo anche a prescindere da un prezzo ridotto e più conveniente;


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tali giacenze di magazzino ed in specie gli articoli di abbigliamento, calzature e pelletterie che rimangono invenduti alla fine di ciascuna stagione sono, comunque, soggetti alle valutazioni ai fini fiscali dichiarate sulle fatture di acquisto, nonostante il passare degli anni;
oltre 142.000 piccole imprese commerciali del settore si trovano a sostenere pesi fiscali non adeguati al reale valore commerciale delle giacenze di magazzino e tali imprese, quindi, sono penalizzate dai cambiamenti radicali di usi, costumi ed abitudini del consumatore;
diventa, quindi, urgente una diversa e più equa valutazione delle rimanenze, come del resto rilevato da alcune associazioni di categorie commerciali, tra cui la Fismo Confesercenti, che hanno chiesto il progressivo abbattimento del valore fiscale delle giacenze -:
assume urgenti provvedimenti nella direzione di cui nelle premesse per rispondere alle legittime esigenze degli esercenti del settore moda.
(4-03960)

ROSSIELLO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Stampa (la Repubblica del 4 settembre 2002; La Gazzetta del Mezzogiorno del 5 settembre 2002) e servizi televisivi delle diverse emittenti locali hanno portato alla ribalta una «grave» situazione alla Banca di Credito Cooperativo degli Ulivi con sedi in Palo del Colle, Modugno e Bitetto (comuni della provincia di Bari), rilevando un «buco» (passivo di bilancio) di circa 5 milioni di euro nonché altre presunte irregolarità;
a seguito di accertamenti ispettivi di vigilanza condotti presso la suddetta Banca è emersa una situazione aziendale tale da richiedere l'adozione di provvedimenti di natura straordinaria che si sono tradotti nell'emanazione, il 2 settembre 2002, del decreto con il quale il Ministro dell'economia e delle finanze ha disposto lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale e l'avvio della procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi dell'articolo 70, I comma, lettera a) e b) del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia;
con provvedimento del Governatore della Banca d'Italia del 3 settembre 2002 è stato nominato un Commissario straordinario e un Comitato di Sorveglianza;
molti soci della BBC degli Ulivi, nonché i numerosi risparmiatori, stanno vivendo difficili momenti di disinformazione e di grande preoccupazione circa la sorte degli sportelli di detta Banca;
è indispensabile avere informazioni chiare in ordine:
all'indagine della Banca d'Italia;
al verbale di ispezione elaborato;
al percorso che si sta seguendo e a ciò che si intende fare con fermezza e trasparenza per perseguire tutte le eventuali responsabilità civili e penali -:
in dettaglio gli elementi relativi alla situazione gestionale e finanziaria della BBC degli Ulivi che hanno portato allo scioglimento del Consiglio di Amministrazione al fine di offrire un quadro di certezze ai risparmiatori, ai soci e alle relative comunità di questo importante territorio della provincia di Bari.
(4-03962)

PERROTTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
dalle ultime pubblicazioni dei maggiori organi di stampa si apprende che l'aggio richiesto da Lottomatica sul gioco del lotto ammonta a circa 800/1000 miliardi di vecchie lire all'anno;
la società concorrente Sisal pretende un aggio per la gestione del superenalotto di 200 miliardi di vecchie lire;
la Lottomatica ha versato nelle casse dell'erario, per l'anno 2001, appena il 21


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per cento della spesa, diversamente dalla Sisal che è arrivata al 54 per cento -:
se ritenga di far avviare un monitoraggio sull'andamento dei versamenti effettuati all'erario dalle predette società;
se ritenga di accertare se corrisponda al vero che l'attività pubblicitaria di Lottomatica sia un onere a carico delle casse dello Stato.
(4-03967)