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PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni Cennamo n. 3-00948, Burtone n. 3-01026 e Lettieri 3-01170, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 2).
VITO TANZI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con le interrogazioni a risposta orale nn. 3-00948, 3-01026, e 5-00927 trasformata in 3-01170 gli onorevoli Cennamo, Burtone, Lettieri ed altri pongono quesiti in ordine all'attività svolta dalla società Sviluppo Italia per quanto concerne il prestito d'onore. In proposito si premette che il cosiddetto prestito d'onore è stato introdotto con il decreto-legge 1o ottobre 1996, n. 510, convertito nella legge n. 608 del 1996 recante disposizioni urgenti in materia di lavori socialmente utili e di interventi a sostegno del reddito e nel settore previdenziale che, all'articolo 9-septies, reca misure straordinarie per la promozione del lavoro autonomo nelle regioni del Mezzogiorno.
fronte agli impegni già assunti e per garantire in tempi brevi la riattivazione delle misure, probabilmente con caratteristiche più adeguate all'impatto sulla finanza pubblica.
PRESIDENTE. L'onorevole Cennamo ha facoltà di ALDO CENNAMO. Ringrazio il professor Tanzi della risposta fornita all'interrogazione, ma non posso dirmi assolutamente soddisfatto dei contenuti di tale risposta. Ciò in quanto la risposta del Governo non offre alcuna garanzia ai giovani che sono in attesa di svolgere i corsi che, come sappiamo, sono propedeutici all'ottenimento del «prestito d'onore».
come lo stile, per alcuni rappresentanti di questo Governo, a volte, diventi un optional.
PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, anch'io esprimo una profonda insoddisfazione per la risposta fornita dal sottosegretario.
PRESIDENTE. Il tempo, onorevole Burtone!
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Riteniamo che questo strumento debba essere ancora alimentato. Durante l'esame della legge finanziaria, abbiamo proposto di reintrodurre la tassa di successione per i patrimoni plurimiliardari e di destinare i fondi ricavati al prestito d'onore.
PRESIDENTE. L'onorevole Lettieri ha facoltà di MARIO LETTIERI. Signor Presidente, anch'io devo dichiarare la mia insoddisfazione. I colleghi Burtone e Cennamo hanno evidenziato come il prestito d'onore nelle regioni meridionali abbia avuto grande successo. Questo ha rappresentato un'inversione di tendenza rispetto ad una cultura, presente nel mondo giovanile in Basilicata e nelle regioni meridionali in genere, dove di solito si aspettava il posto fisso. Per la prima volta, invece, i giovani cominciavano a rendersi conto della necessità di praticare altre strade e avevano individuato nella legge che istituiva il prestito d'onore il mezzo per mettersi alla prova, per avviare attività autonome: oltre 33 mila posti di lavoro sono stati creati con questa legge.
quali si adottano provvedimenti di riduzione del carico fiscale, ma non interviene a favore del Mezzogiorno e di coloro, come i giovani, che vogliono intraprendere un'attività autonoma.
Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, professor Tanzi, ha facoltà di
La disciplina è stata poi integrata dal decreto legislativo n. 123 del 1998, recante disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, a norma dell'articolo 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n. 59 che, all'articolo 2, prevede che i soggetti interessati hanno diritto agli interventi esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie previste dalla legge. Il soggetto competente comunica tempestivamente, con avviso da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana l'avvenuto esaurimento delle risorse disponibili e restituisce agli istanti, le cui richieste non siano state soddisfatte, a loro spese la documentazione da essi inviata.
Ciò premesso, in merito allo specifico quesito si fa presente che la società Sviluppo Italia, in linea con la citata normativa, ha deciso di sospendere i corsi e le erogazioni relativamente al «prestito d'onore», in relazione alla necessità di attuare un'attività di ricognizione delle risorse da destinare a tale strumento di autoimpiego; ciò in ragione del fatto che, sin dal secondo semestre del 2001, è pervenuto un numero progressivamente crescente e imprevisto di domande, che la società è tenuta comunque ad istruire. In particolare, nell'ultimo consiglio di amministrazione di Sviluppo Italia, svoltosi il 13 maggio ultimo scorso, è stato affrontato il problema della capienza dei fondi per l'occupazione giovanile stanziati per il periodo 2002-2004, rispetto a quelli impegnati nel 2001 sulla base delle domande pervenute ed è stato quindi dato mandato all'amministratore delegato di ricercare un'adeguata soluzione, a breve, da proporre alle autorità competenti, in considerazione dell'alto numero di richieste che quotidianamente pervengono alle sedi della società. Pertanto, non appena sarà ultimata l'attività di ricognizione delle risorse disponibili, se questa avrà esito positivo, sarà possibile riprendere i corsi di formazione, nonché l'erogazione dei cosiddetti «prestiti d'onore» e delle altre agevolazioni previste dal citato decreto legislativo.
Si precisa inoltre che sull'apposito capitolo destinato al finanziamento dell'attività agevolativa svolta da Sviluppo Italia per conto dello Stato risulta indicata, per il corrente esercizio, la somma di circa 520 milioni di euro, tra stanziamenti di competenza dell'anno 2002 e residui degli anni precedenti; essendo già stata trasferita la somma di circa 364 milioni di euro, residua uno stanziamento pari a circa 156 milioni di euro.
Si aggiunge infine che, alla luce dell'imprevisto impegno dei fondi, nel 2001, da parte di Sviluppo Italia, il Governo sta valutando quali misure adottare per far
Personalmente, mi sarei aspettato anche la presenza questa mattina in aula del viceministro Miccichè perché, a prescindere dai contenuti sui quali interviene la nostra interrogazione, puntualmente e senza polemica è da rilevare che il viceministro Micciché, all'atto della sospensione dei corsi per accedere al «prestito d'onore», si è lasciato andare a dichiarazioni a dir poco scandalose.
Il viceministro Miccichè, di fronte alle rimostranze manifestate all'atto della sospensione dei corsi, ha dichiarato che il prestito d'onore è stato utilizzato dal centrosinistra in maniera scellerata per fare campagna elettorale e, in particolare, che i Democratici di sinistra hanno fatto di questo strumento un uso sconsiderato.
Inoltre, il viceministro si era impegnato a nome del Governo a ricercare risorse per coprire il buco - questa del buco, evidentemente, è diventata proprio una fissazione - aggiungendo, nelle numerose dichiarazioni rese alla stampa dopo la sospensione dei corsi, che valeva la pena di lanciare uno strumento, comunque ritenuto valido, nel quale - disse - crediamo apertamente e che lavoreremo per riattivare presto. Sono trascorsi due mesi e, come si evince dalla risposta del sottosegretariato Tanzi, la riattivazione dei corsi non c'è stata.
Noi parliamo di una misura di politica attiva per il lavoro che, in questi anni, ha dato risultati straordinari. Sono state presentate 160 mila domande per il prestito d'onore, ma soltanto 34 mila sono state approvate, dunque una su cinque. Allora, vorrei capire da dove derivano queste dichiarazioni in relazione al fatto che si sarebbe fatta la campagna elettorale o un uso scellerato dei fondi. Se su 160 mila domande ne sono state approvate solo 34 mila, mi pare ci sia stata molta oculatezza!
Ma, a prescindere da tali cifre, il dato più significativo da segnalare è quello che, attraverso il prestito d'onore, si è data la possibilità a 42.700 giovani di avviare un lavoro senza aspettare il posto fisso. Dando fondo alla creatività dei giovani, soprattutto del Mezzogiorno, questo strumento ha messo in moto un meccanismo sicuramente positivo.
Sempre con riferimento alle risorse, occorre rilevare che è strano che la stessa società Sviluppo Italia pervenga a queste decisioni scellerate in quanto, nell'ottobre dello scorso anno, c'era stato già un avvertimento che i fondi potessero essere insufficienti. Tuttavia, siccome si era già in fase di discussione della legge finanziaria, si pensò che, evidentemente, l'insufficienza dei fondi potesse essere risolta con la previsione di uno stanziamento ad hoc nella finanziaria. Tale stanziamento c'è stato, ma era assolutamente insufficiente rispetto alla mole di domande presentate.
Ci troviamo di fronte ad un scostamento tra stanziamento ed impegni, ma questo è un fatto normale per chi conosce la contabilità della pubblica amministrazione. Infatti, lo scostamento tra competenza e cassa avviene normalmente in ogni gestione di qualunque comune, di qualunque ente pubblico. In particolare, il prestito d'onore avviene attraverso incentivi a sportello, cioè la quota prima non è predeterminata; ecco perché c'è la valutazione delle domande.
Dunque, ritengo che su tale aspetto vi sia, in primo luogo, una questione di stile su cui occorre richiamare il viceministro Miccichè e il Governo, anche se probabilmente sarà inutile, viste anche le vicende di questi giorni che ci fanno comprendere
Intendo riprendere il tema che lei, signor sottosegretario, non ha sviluppato con il dovuto approfondimento. Noi abbiamo sottoposto all'attenzione del Governo la decisione, assunta dai vertici di Sviluppo Italia, di sospendere, sino a data da destinarsi, i corsi finalizzati alla concessione di prestiti d'onore - sappiamo che si tratta di corsi propedeutici all'erogazione di prestiti - per alcuni destinatari che sono stati valutati nella loro capacità progettuale e che, dopo aver iniziato un corso avviato da Sviluppo Italia, sono stati invitati a sospenderne la frequenza.
Lo dico con grande chiarezza: ci sono giovani che si trovano in una fase avanzata di elaborazione del progetto, che hanno avuto una giusta valutazione e sono stati ammessi ai finanziamenti, che hanno avviato alcune spese. Oggi, essi sono bloccati senza sapere quale sarà il loro futuro. Ciò che più turba - mi si permetta - è l'atteggiamento del Governo e, in modo particolare, quello del viceministro, onorevole Micciché, il quale, subito dopo la presentazione della nostra interrogazione, ha rilasciato la seguente dichiarazione in un'intervista del 22 giugno al quotidiano la Sicilia: noi abbiamo predisposto un adeguato finanziamento; c'è stata una delibera del CIPE che assegna 23 milioni di euro per finanziare i corsi sospesi. In quest'intervista, in cui le parole del viceministro Miccichè sono riportate tra virgolette, si dice: a questo punto, abbiamo fatto ripartire i corsi che consentiranno ad oltre 1.700 persone di completare la formazione propedeutica all'accesso ai finanziamenti.
Signor sottosegretario, i corsi non sono ripartiti, come lei ha dovuto ammettere e come io ho verificato di persona, direttamente con gli interessati: infatti, oltre 100 giovani sono coinvolti nei prestiti d'onore anche nella mia città, a Catania, dove opero. Dunque, i corsi non sono ripartiti, diversamente da quanto detto dal viceministro Micciché, con una prassi costante per cui questo Governo annuncia e poi non opera. E lei stamattina lo ha confermato.
Signor sottosegretario, i giovani corsisti continueranno a subire danni, innanzitutto morali: si tratta di giovani che hanno superato una valutazione, che coltivano aspettative e che oggi tornano a nutrire sfiducia nelle istituzioni. Si registrano anche danni economici, perché questi giovani hanno sostenuto spese non previste, avendo iniziato un corso che, poi, in maniera inopinata, hanno dovuto interrompere.
Chiedo al Governo quando riavvierà i corsi. Quali sono le difficoltà, visto che, secondo il viceministro Miccichè, il CIPE ha destinato una somma per riprendere la fase formativa? Cosa aspettate? Volete trasformare in concessione uno strumento veloce, trasparente, accessibile, legato al diritto-dovere dei giovani di intraprendere un'attività lavorativa? Come abbiamo sottolineato, vorremmo conoscere dal Governo i tempi previsti, vorremmo sapere quando i giovani potranno riprendere la propria attività.
Aggiungo una seconda questione: il viceministro Miccichè, nella stessa intervista, ha evidenziato l'intenzione del Governo di modificare sostanzialmente il prestito d'onore, entrando in profonda contraddizione. Egli dice - e sono le sue parole - che il prestito d'onore è stato una delle migliori agevolazioni a favore dell'occupazione in Italia e che, tutto sommato, non costa molto allo Stato; dopo di che, anticipa l'intenzione di stravolgere lo strumento che ha dato tanti benefici, creando nuovi posti di lavoro. In che modo lo si vuole stravolgere? Abolendo il 60 per cento di finanziamento a fondo perduto ed erogando l'intero importo sotto forma di prestito agevolato.
A nome del gruppo della Margherita, anticipo che ci opporremo fermamente, in qualsiasi modo: il prestito d'onore è stato capito, accettato e pienamente utilizzato dai giovani.
Non siamo stati seguiti e abbiamo, in ogni caso, previsto una somma che oggi qualcuno considera insufficiente. Mi auguro che il Governo nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria operi una notevole modifica della propria dirittura politica e individui le risorse giuste per potenziare uno strumento che ha dato lavoro e che può riportare un diritto di cittadinanza nel nostro Mezzogiorno, che è il diritto al lavoro (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
Ebbene, dinanzi a questo dato positivo vi è una risposta estremamente negativa e di chiusura da parte del Governo di centrodestra. Evidentemente, l'esecutivo non ha consapevolezza che il cuore dei problemi del Mezzogiorno è costituito dalla disoccupazione, soprattutto intellettuale. Infatti, nel sud abbiamo ormai centinaia di migliaia di laureati e diplomati - per fortuna, dico io! -, ma che vivono una condizione di vera e propria disperazione, tant'è che oggi dal Mezzogiorno emigrano soprattutto giovani, laureati e diplomati. Si tratta di un nuovo tipo di immigrazione e questo costituisce un impoverimento del Mezzogiorno. Dinanzi a questa situazione, io credo che da parte del Governo si debba dare una risposta più puntuale e anche più consistente. È stato qui richiamato l'intervento fatto sulla stampa dall'onorevole Miccichè. Devo dire con franchezza che le cose che va dicendo Miccichè sono molto contraddittorie: evidentemente, nel suo intimo sente qualche dovere nei confronti del Mezzogiorno al quale appartiene; ma in pratica, poi, si limita alla propaganda. Il Mezzogiorno di tutto ha bisogno tranne che di propaganda.
Questo Governo ha fatto una scelta netta contro il Mezzogiorno: è stata qui richiamata la legge finanziaria approvata; i fondi per il prestito d'onore sono stati tagliati, insieme ad altri fondi, quelli per la contrattazione programmata di cui alla legge n. 488 del 1992 e così via. È chiaro che il Governo guidato dall'onorevole Berlusconi è contro il Mezzogiorno. Sono i dati, i numeri, i drastici tagli fatti agli investimenti che faticosamente il centrosinistra nel corso degli anni precedenti aveva deciso: è una situazione intollerabile. Mi rendo conto, professor Tanzi, che anche lei è un uomo del sud: lei è una persona squisita, ma la prego di intervenire con molta forza anche nei confronti del ministro dell'economia, che è il vero detentore dei cordoni della borsa, il quale allenta a favore dei ricchi e dei ceti forti, come i detentori di grandi patrimoni che sono stati esentati dal pagamento delle tasse di successione e di donazione, oppure a favore delle grandi holding, per le
Mi auguro che vi sia - questa volta sì - un scelta a favore del Mezzogiorno: lo vedremo nel prossimo documento di programmazione economico-finanziaria; se sono rose fioriranno. Ho qualche dubbio, ma nonostante tutto voglio essere ottimista, pur dichiarandomi insoddisfatto della risposta attualmente data dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).