Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 141 del 9/5/2002
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Informativa urgente del Governo sulla morte di un ufficiale italiano in Macedonia.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sulla morte di un ufficiale italiano in Macedonia.
Dopo l'intervento del sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Cicu, potrà intervenire un oratore per ciascun gruppo.


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Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Cicu.

SALVATORE CICU, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, onorevoli deputati, ieri alle ore 13,55 circa, il capitano dell'esercito Stefano Rugge, effettivo al 10o reggimento genio guastatori di Cremona ed in servizio presso il contingente militare italiano in Macedonia, è tragicamente deceduto, a seguito dell'esplosione di una mina nel corso di un'attività operativa.
Come è noto, l'operazione in Macedonia, denominata Amber Fox, è un'operazione NATO di carattere multinazionale a guida tedesca. Le forze impegnate sono denominate Task Force Fox e consistono in un limitato contingente di circa 700-800 uomini, che ha il compito di assicurare una adeguata cornice di sicurezza agli osservatori internazionali dell'Unione europea e dell'OSCE. L'Italia contribuisce all'operazione con circa 160 uomini.
Al momento dell'incidente il capitano Rugge partecipava ad una attività di ricognizione quale componente di un team per la bonifica di ordigni esplosivi. Il team era composto da undici elementi, nove tedeschi e due italiani, e muoveva a bordo di quattro veicoli: tre autovetture da ricognizione tedesche, ed una ambulanza.
La missione, al comando di un capitano tedesco, consisteva nell'effettuare la ricognizione della strada sterrata Spkolca-Brodec ed, in particolare, nel verificare il rischio mine nell'area di Popova-Sapka che si trova poco prima del luogo dell'incidente. La ricognizione era necessaria in quanto l'area non risultava bonificata in precedenza perché impervia e difficile da raggiungere per via ordinaria, inoltre era rimasta per lungo tempo innevata.
Giunta nei pressi di Popova-Sapka, vicino al confine con il Kosovo, l'autovettura su cui viaggiava il capitano Rugge, guidata dall'ufficiale tedesco, ha provocato l'esplosione di una mina anticarro posta sul sedime stradale, di modello ancora sconosciuto e non visibile ad occhio nudo. L'esplosione causava l'espulsione del motore e dell'asse anteriore del veicolo e ne determinava il rovesciamento.
L'ufficiale italiano, a seguito delle ferite riportate, è deceduto, mentre l'ufficiale tedesco è rimasto gravemente ferito.
I soccorsi hanno consentito di evacuare prontamente, con l'elicottero, l'ufficiale tedesco e il secondo militare italiano del team, il luogotenente Filippo Sturniolo, il quale, ancorché non direttamente coinvolto nell'esplosione, presentava un forte stato di shock. I due militari sono stati trasportati presso l'ospedale militare tedesco di Erebino.
Nulla invece è stato possibile fare purtroppo per il capitano Rugge, la cui salma risultava intrappolata all'interno del veicolo incidentato, ribaltato a seguito dell'esplosione.
Peraltro, le operazioni di recupero del corpo, non completate nella giornata di ieri, a causa della riduzione della visibilità e dell'alta probabilità della presenza in zona di ulteriori ordigni esplosivi che ne hanno consigliato la sospensione alle ore 20 per motivi di sicurezza, sono riprese alle ore 6 odierne. La possibile presenza, sotto il mezzo capovolto, di un'ulteriore mina ha richiesto l'impiego di mezzi speciali per la movimentazione del veicolo rovesciato.
Intorno alle ore 10 odierne è giunta la notizia che il corpo dell'ufficiale italiano è stato recuperato ed attualmente la salma è presso l'ospedale militare tedesco di Erebino. È previsto che essa faccia ritorno in patria nella serata odierna.
Il capitano Rugge aveva 28 anni ed era uno sminatore esperto che aveva già compiuto, nel 2001, una missione di circa cinque mesi in Bosnia. Partecipava alla missione Amber Fox dal 2 febbraio di quest'anno.
L'ufficiale lascia una giovane moglie con la quale era sposato da pochi mesi.
Queste, al momento, le informazioni in nostro possesso che, naturalmente, non sono esaustive.
Gli accertamenti in corso sul tragico evento consentiranno nei prossimi giorni di avere un quadro della situazione più


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chiaro. Rimane la profonda costernazione per un'altra giovane vita, spezzata nell'adempimento del dovere al servizio della patria, fatto che ci fa ancor più comprendere le difficoltà e i rischi che i nostri circa diecimila militari, impegnati nelle varie operazioni all'estero, affrontano con coraggio e determinazione ogni giorno.
Ad essi deve andare la nostra sincera gratitudine. Ad essi ed a quanto stanno facendo dobbiamo guardare con sempre maggiore rispetto. Il ministro della difesa, in missione negli Stati Uniti, appresa la notizia del tragico incidente, ha espresso, anche a nome del Governo, il profondo cordoglio ai familiari del militare che ha perso la vita nell'adempimento del proprio dovere e al capo di stato maggiore dell'esercito, Gianfranco Ottogalli.
Signor Presidente, onorevoli deputati, nell'unire a quelli del ministro i sensi del mio più profondo cordoglio alla famiglia del capitano Rugge, caduto per la patria nell'adempimento di una missione di pace (uscendo da quest'aula mi recherò all'aeroporto di Ciampino per ricevere la salma del giovane ufficiale con gli onori di Stato), voglio ricordare che l'intervento militare della Nato in Macedonia assume un significato che va al di là degli obiettivi operativi che la forza si è posta, dimostrando, ancora una volta, il ruolo di stabilizzazione che l'Alleanza sta svolgendo nei Balcani.
L'obiettivo strategico è quello di promuovere la rappacificazione ed il dialogo tra il Governo macedone e l'entità albanese, nel pieno rispetto della sovranità nazionale. In tale contesto, l'Italia, che svolge già responsabilmente il suo importante ruolo nell'area balcanica, non poteva esimersi dal fornire una partecipazione qualificata e significativa.
Questo servirà anche a migliorare la nostra immagine internazionale e, più concretamente, a tutelare i nostri interessi nell'Unione europea e nell'Alleanza atlantica.
Ma al di là di questi già importanti motivi, vorrei sottolineare, ancora una volta, che la stabilità dell'area balcanica è un nostro interesse vitale, primario ed irrinunciabile, se non altro per ragioni di prossimità geografica. È in tale ottica, che il Governo, a suo tempo, ha dato la propria disponibilità a partecipare alla missione Amber Fox, avvertendo l'esigenza di riaffermare la primaria importanza dei diritti dell'uomo e la necessità di sostenere un ruolo sempre più attivo e partecipe a favore della pace e dei valori di libertà, democrazia e giustizia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotundo. Ne ha facoltà.

ANTONIO ROTUNDO. Signor Presidente, ringrazio il Governo per la tempestività con la quale, raccogliendo il nostro invito, ha riferito sulla drammatica vicenda. Stefano Rugge, come ricordava il sottosegretario poco fa, era un ragazzo come tanti del Mezzogiorno che aveva scelto di fare il militare, di frequentare l'accademia, che credeva in ciò che faceva.
Penso che, in questo momento, sia difficile, anche dinanzi ad un fatto tragico, ad un incidente - per come appare dalla prima ricostruzione -, dare alla famiglia, e alla giovane moglie - con la quale, tra l'altro, avrebbe dovuto sposarsi in matrimonio religioso proprio sabato prossimo, 25 maggio - una risposta, spiegare le ragioni di una perdita così grave.
Abbiamo letto le parole di rabbia, di disperazione di questa giovane moglie. Penso che, a questi nostri giovani, alle Forze armate, a Stefano Rugge, dobbiamo rendere tutti gli onori che lo Stato può rendere, non per risarcire alcunché ma per testimoniare rispetto e solidarietà verso la famiglia e le Forze armate.
Non aggiungo altre considerazioni. Vedremo se, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, dagli accertamenti più puntuali, avremo un quadro più dettagliato e puntuale della situazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cossiga. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE COSSIGA. Signor Presidente, ringrazio il Governo per l'informativa. I deputati del gruppo di Forza Italia


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si associano al dolore dei famigliari per la perdita del loro congiunto. Non mi sento di aggiungere altro: i deputati del nostro gruppo conserveranno nel cuore le loro considerazioni personali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ramponi. Ne ha facoltà.

LUIGI RAMPONI. Signor Presidente, a nome del gruppo di Alleanza nazionale ma, in quanto rappresentante del popolo, anche a nome di tutto il popolo italiano, desidero esprimere la solidarietà più viva nei confronti della famiglia del capitano Rugge, che ha trovato la morte là dove noi lo avevamo mandato.
Vi sono più di 10 mila soldati che, nel mondo, tengono alto il vessillo dell'Italia ed operano realmente per la pace. Questi uomini sono l'espressione della nazione e delle decisioni del Parlamento italiano. Essi compiono il loro dovere come, forse, nessuno degli altri cittadini e gratificano l'Italia di un riconoscimento in ambito mondiale, come, forse, nessun altro cittadino fa.
Oltre che essere affranti da grande dolore, credo si debba anche sentire l'orgoglio di avere questi 10 mila italiani che sanno così bene comportarsi. Il Parlamento italiano può contare su questa gente e, nel momento in cui ne perdiamo uno, dobbiamo rivolgere il nostro pensiero anche agli altri che, proprio in questo momento, stanno continuando ad adempiere, in maniera esemplare, il loro dovere. Sarebbe bene ricordarsene quando si tratterà di deliberare su normative e di prendere decisioni salariali o di sostegno alle Forze armate in genere.
A nome del gruppo di Alleanza nazionale, rinnovo le più vive condoglianze alla famiglia e informo che, per quanto mi riguarda, accompagnerò il sottosegretario all'aeroporto di Ciampino per ricevere la salma.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Castagnetti. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Signor Presidente, anche il gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo si associa alle espressioni di solidarietà e di cordoglio pronunciate dai colleghi.
Prendiamo atto delle dichiarazioni del Governo e salutiamo il capitano Rugge come un martire della pace, un eroe, involontario, ma pur sempre tale. Viviamo tempi terribili in cui il mantenimento della pace richiede di correre rischi elevatissimi. Tutto il paese deve essere grato a questi nostri militari, che onorano l'Italia difendendo la pace in molti paesi del mondo. Rinnoviamo, quindi, le espressioni di solidarietà e di cordoglio alla famiglia del capitano scomparso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio il Governo per questa informativa, che ci offre una più ampia visione dell'accaduto e che ci mette, per così dire, sull'attenti, nell'orgoglio e nella condoglianza nei confronti della famiglia della vittima. Proviamo orgoglio per quanto i nostri militari stanno facendo all'estero e perché tutti noi sappiamo che questa vita non è stata spesa inutilmente, ma per un valore alto: quello di portare la pace e la civiltà italiana nelle nazioni che, anche attraverso le nostre Forze armate, hanno bisogno di sentirsi aiutate nel loro percorso di pacificazione e di democratizzazione.
Esprimiamo cordoglio e costernazione all'esercito e alla famiglia del capitano Rugge.
La preghiera, rivolta al sottosegretario di Stato e al presidente della Commissione difesa è che, nell'accogliere la salma e nell'abbracciare i parenti, rendano partecipi anche noi (anche se non saremo presenti a questo abbraccio); è un gesto che il Parlamento vuole compiere nei confronti di questa famiglia e di coloro che hanno familiari ancora in giro per il mondo a difendere la pace e la democrazia.

PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente del Governo sulla morte di un ufficiale italiano in Macedonia.


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Dovremmo proseguire con lo svolgimento delle interpellanze urgenti, però, poiché non è presente il rappresentante del Governo interessato, sospendo la seduta temporaneamente...

GRAZIANO MAZZARELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GRAZIANO MAZZARELLO. Signor Presidente, io sarei dovuto essere il primo interpellante di un'interpellanza urgente (tra virgolette) che ormai è datatissima...

PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo arriverà alle 18,30.

GRAZIANO MAZZARELLO. Sì, ma è già la seconda volta che il suo svolgimento viene spostato. Credo che la Presidenza della Camera debba sollevare il problema, visti i continui rinvii nella risposta su questioni rilevanti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 18,30.

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