Allegato A
Seduta n. 141 del 9/5/2002


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(Sezione 7 - Salvaguardia del parco archeologico di Crotone messo a rischio dal cantiere Agip-Eni di Capo Colonna)

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
il comune di Crotone ha recentemente sospeso l'autorizzazione che nel settembre 2001 era stata concessa all'Agip-Eni per lo svolgimento di lavori di manutenzione e ristrutturazione all'interno del giacimento di metano «Linda 3», in località Capo Colonna, fermo da un paio di anni;
tale decisione è stata assunta dopo che, al termine di un sopralluogo compiuto dagli agenti del nucleo igiene e ambiente presso la procura della Repubblica di Crotone e dai finanzieri della sezione operativa navale, il cantiere allestito dall'azienda petrolifera è stato posto sotto sequestro per carenze autorizzative;
la concessione è stata revocata dal comune anche per il fatto che i lavori sarebbero stati eseguiti in difformità rispetto a quelli descritti nella relazione tecnica allegata alla richiesta di autorizzazione e, in particolare, l'installazione


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della trivella da parte dell'Agip-Eni avrebbe modificato l'aspetto paesaggistico della zona;
infatti, nell'area del promontorio in cui l'Agip-Eni ha innalzato una torre di perforazione di circa cinquanta metri e dove avrebbe dovuto avviare i lavori di messa in produzione del pozzo di metano, sorge la colonna dorica superstite del tempio magnogreco di Hera Lacinia;
tale area è, quindi, sottoposta a vincoli idrogeologici ed ambientali ed è interessata da circa due anni dai lavori di realizzazione del parco archeologico, per i quali la delibera Cipe sulle aree depresse del luglio 1996 ha stanziato 44 miliardi di lire;
l'installazione del traliccio da parte dell'Agip-Eni ha provocato preoccupazioni e polemiche in tutta la zona del crotonese e tali proteste si sono accentuate quando si è venuti a conoscenza del fatto che la società ha chiesto al comune il nulla osta per l'utilizzo nel corso dell'attività di perforazione di materiali esplosivi, che potrebbero danneggiare la colonna dorica del tempio di Hera Lacinia;
il ministero per i beni e le attività culturali è stato interessato con la richiesta di parere da parte della soprintendenza dei beni archeologici di Reggio Calabria -:
quali siano le risultanze degli incontri avuti con i rappresentanti della divisione Agip-Eni di Ortona e della successiva ispezione generale disposta dal ministero per i beni e le attività culturali;
se lo svolgimento dell'attività posta in essere dall' Agip-Eni, all'interno del parco archeologico, sia a carattere temporaneo e se al termine di tale operazione sia garantito il ripristino dell'aspetto paesaggistico della zona;
quali provvedimenti intenda il Ministro interpellato adottare per salvaguardare l'intero parco archeologico, dove sussiste l'unica colonna dorica rimasta in piedi dell'antico tempio di Hera Lacinia, che è da sempre simbolo della città di Crotone e che potrebbe essere messa a rischio dai lavori di trivellazione effettuati dall'Agip-Eni.
(2-00322)«Volontè, Dorina Bianchi».
(7 maggio 2002)