Allegato B
Seduta n. 128 del 10/4/2002

TESTO AGGIORNATO AL 19 APRILE 2002


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interrogazioni a risposta scritta:

CUCCU. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
la grave crisi idrica, che ormai da troppo tempo affligge la Sardegna, è ulteriormente peggiorata quest'anno a causa delle scarse precipitazioni tanto da costringere le autorità competenti a disporre il divieto assoluto di utilizzo dell'acqua per gli usi irrigui in numerose località, ivi compresa la valle dei Coghinas, in provincia di Sassari;
tale provvedimento rappresenta un duro colpo per l'economia locale che ha nell'agricoltura uno dei settori produttivi che, per numero di occupati e qualità della produzione, consente a centinaia di famiglie di vivere più che dignitosamente;
nonostante la carenza di acqua l'Enel, che lungo il corso del fiume Coghinas ha una centrale elettrica, ogni anno scarica a mare non meno di cento milioni di metri cubi di acqua. Anche quest'anno nonostante il perdurare della siccità, l'Enel ha buttato a mare risorse idriche che avrebbero consentito sia l'irrigazione dei campi, sia l'abbeveraggio del bestiame -:
se siano a conoscenza di quanto citato in premessa;
se non ritengano necessario ed urgente intervenire, per quanto di competenza, al fine di evitare la dispersione di preziose risorse idriche consentendo altresì la sopravvivenza di numerose aziende agricole e del bestiame allevato nella zona.
(4-02637)

TOLOTTI, REDUZZI, STUCCHI, LUSSANA, JANNONE e ZUNINO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro del lavoro e


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delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la Magrini è un'azienda di Bergamo che in 100 anni di storia ha collezionato successi e primati nell'evoluzione delle apparecchiature elettriche, ma ha anche affrontato crisi e difficoltà societarie ed occupazionali, come mostra la sintetica cronologia riportata di seguito:
a) 1904: il «Laboratorio Elettrotecnico Ing. Luigi Magrini» (LEILM) viene fondato per la produzione di apparecchiature di bassa tensione con un nucleo iniziale di 60 operai;
b) 1961: Magrini realizza, prima in Europa, un interruttore di alta tensione a doppia pressione, isolato in SF6;
c) 1962: Magrini entra a far parte del gruppo Edison;
d) 1965: fusione con la Scarpa e Magnano di Savona, nasce Magrini MSM. La Magrini introduce, prima nel mondo, la nuova tecnica degli interruttori in SF6 modulari a pressione semplice, serie MHM, una tecnica conosciuta come «puffer» (soffio di gas) che rappresenta una vera rivoluzione nell'interruttore e tappa fondamentale nello sviluppo dell'elettromeccanica mondiale. Ancora oggi questa tecnica viene utilizzata da tutti i costruttori mondiali;
e) 1968: per la prima volta al mondo viene realizzato un interruttore in aria a dejonizzazione magnetica a 24 kV;
f) 1973: in seguito alla nascita del gruppo Montedison, si assiste alla fusione con le Officine Elettromeccaniche Galileo di Battaglia Terme (Padova), dando luogo alla «Magrini Galileo S.p.A.», uno dei più grossi complessi elettromeccanici europei;
g) 1978: inizia la progettazione di una stazione blindata a 1.000 kV per l'ENEL a Suvereto, una realizzazione ancora oggi unica al mondo. Intanto il pacchetto azionario della Magrini Galileo viene acquistato dalla società finanziaria Bastogi I.R.B.S.. Negli anni seguenti l'azienda vive una situazione economica precaria e, nonostante la qualità dei prodotti nel
h) 1984: si giunge al concordato preventivo; il gruppo francese di Grenoble Merlin Gerin, che in Italia è già presente con Merlin Gerin S.A. e Vanossi Sud di Rieti, acquisisce la Magrini Galileo con esclusione della sezione meccanica di Battaglia Terme e la FIR di San Pellegrino Terme (Padova);
i) 1989: per la prima volta al mondo viene realizzato l'interruttore MT in SF6 con protezione elettronica indiretta integrata (Sfset).
l) 1992: nasce il quadro SM6 a unità modulari in SF6 che segua un cambio di generazione in media tensione e i trasformatori di misura per esterno AT con isolamento in SF6 serie TAG. Viene installato in Venezuela, per la prima volta al mondo, l'interruttore MXM 550 kV dead-tank ad una sola camera di interruzione;
m) 1994: nasce la serie SB6 da 123 a 245 kV-31,5 kA: utilizzando il gas come fluido di comando NMG segna un'altra tappa introducendo un'innovazione unica al mondo nello sviluppo dell'interruzione in alta tensione;
circa dieci anni fa la casa madre Merlin Gerin è entrata a far parte di Groupe Schneider e attraverso operazioni di fusione ed incorporazione di altre società europee ed internazionali (Telemecanique e Square D) anche Merlin Gerin si è trasformata da azienda a vocazione industriale e produttiva a un'entità più spiccatamente a vocazione finanziaria. A livello mondiale da quel momento in poi la società si è configurata sempre più con il ruolo di multinazionale accentuando il ruolo strategico e decisionale della casa madre;
a Bergamo il gruppo dirigente italiano ha messo punto il progetto di investimento di un nuovo stabilimento a Stezzano, dove trasferire tutte le attività che si trovavano a Bergamo, lasciando libera un'area a destinazione residenziale e di servizi;


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nel dicembre 1997 venne sottoscritto tra azienda, organizzazioni sindacali, regione Lombardia, comuni di Bergamo e Stezzano un accordo di programma;
le istituzioni locali, sollecitate in tal senso dalle stesse organizzazioni sindacali, hanno assunto il ruolo di garanti rispetto agli impegni ed ai progetti che l'azienda si apprestava a intraprendere; il pericolo di allora era quello di procedere allo smantellamento di un'attività industriale importante senza nel contempo proseguire con gli investimenti che dovevano mantenere inalterate le produzioni e la presenza sul territorio;
nel testo dell'accordo si legge che l'azienda è impegnata al mantenimento dei livelli occupazionali (allora di circa 1.000 dipendenti) ed al consolidamento delle attività e delle competenze;
nella realtà è accaduto che nel 1998 la Società ha scisso il ramo d'azienda relativo all'attività di Media e Bassa Tensione (Schneider Electric in cui sono confluiti 800 lavoratori); nel contempo ha costituito a livello mondiale un'attività separata per l'Alta Tensione di cui fa parte Magrini Galileo, che conta a Bergamo 170 impiegati e quadri, a Cairo Montenotte (Savona) 150 dipendenti mentre a Battaglia Terme (Padova) circa 350;
tutto questo succede contemporaneamente al trasferimento da Bergamo a Stezzano, sia delle attività della Schneider Electric che della Magrini Galileo;
da allora per Magrini, e per la stessa Schneider, si è aperto un periodo di instabilità all'interno del Gruppo multinazionale francese che non ritiene strategica l'attività di Alta Tensione;
è stata quindi avviata la ricerca di un partner, culminata con la creazione, nel 2000, di una joint-venture con la multinazionale austriaca VA-TECH: Schneider partecipa al 40 per cento impegnandosi a rimanervi per 5 anni;
la JV di Schneider con VA-TECH per Magrini si è invece rivelata l'inizio di un lento e costante declino: per mancanza di strategie commerciali, per mancanza di finanziamenti, per la continua perdita di competenze e capacità e per la lentezza dell'aggiornamento tecnologico;
ad oggi il Gruppo Magrini, le cui strategie vengono decise in Austria ed in Francia a discapito del Paese Italia, ha perso il 30 per cento della forza lavoro e con essa competenze e capacità in nome di un rilancio strategico mai avvenuto. Pare prevalere ed affermarsi la volontà di disinvestire in Italia e ciò si registra anche nell'insediamento produttivo di Cairo Montenotte (Savona), dove si vive nella più assoluta incertezza;
non cambia in meglio la situazione per gli 800 dipendenti di Schneider Electric che con successivi piani di ristrutturazione hanno visto il ridimensionarsi dell'attività industriale di Stezzano: mobilità, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, out-sourcing, esternalizzazione di attività intere, dimissioni incentivate eccetera. Dopo la mancata fusione Schneider-Legrand dell'autunno scorso la società ha ribadito il proprio intendimento di concentrare in poche unità tutte le attività produttive;
è così che, nei prossimi mesi, la linea che produce gli interruttori in gas SF6 verrà trasferita in Turchia (che diventerà così il polo di competenza per questo prodotto a livello di gruppo);
è l'ennesima conferma che l'Italia e, nella fattispecie, Stezzano per Schneider, non rappresenta un territorio dove investire e produrre. Nel 1984 all'epoca del passaggio da Magrini Galileo a Merlin Gerin vi fu un tentativo da parte delle istituzioni e della politica per dare spessore e contenuti all'esperienza elettro-meccanica italiana nel cosiddetto Piano Italia, che avrebbe consolidato nel lungo periodo quell'humus industriale e tecnologico già presente nel settore energia del nostro paese;
le cose non sono andate così: si sono perse occasioni importanti ed oggi aziende


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quali Magrini, SACE, FIR, OTE a Bergamo, ma Ansaldo, Marelli, Tosi, GIE a livello nazionale non fanno più parte del patrimonio, del paese Italia -:
quali siano le informazioni in possesso dei Ministri interpellati a proposito delle prospettive occupazionali delle aziende Magrini Galileo e Schneider Electric di Stezzano Bergamo (che oggi conta circa 720 persone contro i 1.000 previsti nell'accordo di programma sottoscritto dalla regione Lombardia e dai comuni di Bergamo e Stezzano) e degli Stabilimenti di Magrini Galileo Cairo Montenotte (Savona) e Battaglia Terme (Padova), anch'essi in serio pericolo e che, in questi anni, hanno subito consistenti riduzioni occupazionali e quali interventi i suddetti Ministri intendano assumere in proposito.
(4-02655)