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PRESIDENTE. L'onorevole Ruzzante ha facoltà di PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, la nostra interpellanza al ministro dell'interno trae spunto dai gravi fatti avvenuti a Padova, nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2002: ignoti hanno tentato di scassinare la serranda della sede dell'Arcigay «Talaltro», in via Santa Sofia 5, con l'uso di fiamma ossidrica, rendendo impossibile l'accesso alla sede stessa. In detto attentato sono state fatte scritte con vernice spray volgari, ingiuriose e razziste verso le persone omosessuali.
nuova, hanno preannunciato, a mezzo stampa, una opposizione anche fisica alla manifestazione stessa.
introdurre regolamentazioni alle sole manifestazioni degli omosessuali. Questa è un'Italia, purtroppo, che l'Italia ha già conosciuto e che sappiamo tutti come si è conclusa: con un triangolo rosa, signor Presidente, nei campi di concentramento nazisti, dove vennero internati, insieme agli ebrei ed agli oppositori dei regimi fascisti e nazisti, migliaia e migliaia di cittadini, colpevoli solo di avere una concezione della sessualità diversa dalla mia.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, onorevole Balocchi, ha facoltà di MAURIZIO BALOCCHI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, colleghi, rispondo all'interpellanza urgente con la quale l'onorevole Ruzzante ed altri, prendendo spunto da episodi di intolleranza avvenuti a Padova nei confronti di associazioni di omosessuali, chiedono quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire la sicurezza di tali sedi e degli organizzatori della manifestazione programmata per il prossimo 8 giugno a Padova, in occasione del gay pride.
PRESIDENTE. L'onorevole Grillini, cofirmatario dell'interpellanza, ha facoltà di FRANCO GRILLINI. Signor Presidente, avevo intenzione di dichiararmi non proprio
soddisfatto ma, in ogni caso, di apprezzare l'intervento del sottosegretario in ordine alla volontà del Governo di fare il suo dovere e di garantire lo svolgimento della manifestazione, ribadendo quello che, in uno stato liberale democratico, dovrebbe essere un'ovvietà, ossia che le organizzazioni legalmente riconosciute hanno il pieno diritto e la piena libertà di manifestazione del pensiero.
prima persona plurale perché mi sento emotivamente coinvolto, anche se non ho un'età tale da poter dire che ero presente: in quel momento, ero sicuramente sul suolo italiano e non a New York).
incidenti anche se fu perimetrata; infatti, quella manifestazione aveva un percorso che era semiperiferico rispetto alla città, mentre, contemporaneamente, potevano sfilare nelle strade, in pieno centro, le organizzazioni di estrema destra.
Sempre a Padova, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2002, scritte analoghe sono state fatte sulla porta della sede del circolo lesbico «Drasticamente». Questi due episodi, uniti ad altri avvenuti nella città di Padova e nel Veneto, già denunciati dal sottoscritto, con precedenti interrogazioni parlamentari ad inizio legislatura, sono estremamente gravi e lesivi delle libertà individuali. Riteniamo tuttavia che essi debbano essere messi in stretto collegamento con l'iniziativa che si terrà a Padova, l'8 giugno 2002, la manifestazione del Padova pride 2002, manifestazione di rilievo nazionale, verso la quale gruppi di estrema destra, in particolare Forza
Credo sia inutile ricordare al rappresentante del Governo in questa sede che le manifestazioni che pongono al centro il tema dei diritti civili e delle libertà sono manifestazioni che si svolgono da anni in tutta Europa, in tante parti del modo, in un clima assolutamente pacifico, non violento e rispettoso, come è avvenuto nel 2000 nella città di Roma, nei confronti delle città che le ospitano.
Nonostante questo, a Padova, alcuni esponenti di Alleanza nazionale hanno avviato una raccolta di firme su una proposta di legge volta a regolamentare le manifestazioni degli omosessuali, in grave violazione del diritto costituzionale della libera manifestazione del pensiero e delle idee. In questo clima sarebbe opportuno che l'amministrazione cittadina di centrodestra si pronunciasse con una netta condanna di questi attentati e si impegnasse nel contempo a garantire gli spazi di agibilità democratica per la manifestazione stessa, anche attraverso la concessione del patrocinio: cose che fino adesso non sono avvenute.
Signor rappresentante del Governo, avevate promesso, nel corso della campagna elettorale, città più sicure. Oltre agli aspetti più noti della sicurezza e della lotta alla criminalità organizzata, che non sono ovviamente oggetto di questa interpellanza - lo sono stati attraverso precedenti interrogazioni, dal momento che riteniamo che non stiate garantendo l'impegno elettorale assunto -, un elemento fondamentale del tema della sicurezza riguarda la garanzia e la tutela delle sedi e dei luoghi nei quali si esercitano i principi sanciti dalla Costituzione relativi alla libertà di associazione e di pensiero. Diversi sono stati i fatti accaduti in queste ultime settimane e che ci preoccupano: l'attentato al Viminale, gli attentati subiti alle sedi di associazioni, come quelli denunciati nella nostra interpellanza, gli attentati alle sedi di partiti. A Padova, per esempio, poche settimane fa - sicuramente il rappresentante del Governo è a conoscenza di questo episodio - vi è stato un attentato incendiario alla sede della Lega nord Padania.
Quando viene colpita la sede di un partito, di un sindacato, di un ministero o di una libera associazione, vengono messe in discussione le nostre libertà. Non è soltanto un problema di attività criminale o terroristica, che deve essere ovviamente colpita e repressa.
Garantire i principi fondamentali della nostra Costituzione sanciti dagli articoli 17 (diritto di riunione), 18 (diritto di associazione) e 21 (diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero) richiede un impegno forte da parte delle forze di polizia e del Ministero dell'interno. Dopo tanti fenomeni di intolleranza e di vera e propria aggressione avvenuti a Padova, credo sia necessario garantire un maggiore impegno, volto, da un lato, a colpire gli autori materiali, ma, dall'altro, anche a prevenire il ripetersi di questi gravissimi episodi che riducono le nostre libertà.
È per questo che chiediamo al Governo quali iniziative intenda adottare per garantire la sicurezza delle sedi e degli organizzatori della manifestazione dell'8 giugno 2002 e l'effettiva agibilità politica nella città di Padova e se non ritenga opportuno incontrare il coordinamento degli organizzatori del Padova pride, per valutare attentamente la situazione padovana.
Sappiamo, signor sottosegretario, che i temi delle libertà civili dividono il Governo e la maggioranza della Casa delle libertà, come si è evidenziato nel dibattito politico e nelle polemiche che hanno coinvolto, sul tema del riconoscimento delle coppie di fatto, il ministro delle pari opportunità, onorevole Prestigiacomo, ed altri esponenti della destra. Queste polemiche e soprattutto le iniziative politiche proposte a Padova da un gruppo importante di questa maggioranza di governo - Alleanza nazionale - ci offendono, offendono il Parlamento e la nostra Costituzione. Ma dovrebbero offendere anche una coalizione che nella ragione sociale utilizza il termine «libertà». Ritengo vi sia poco di liberale e di libertario in una casa dove si vogliono
Vogliamo risposte precise dal Governo, ma vorremmo anche suggerirvi, su questi temi delle libertà civili, di fermarvi, finché siete in tempo.
A tale proposito, non posso che ribadire quanto già affermato dal sottosegretario, onorevole Mantovano, di fronte a quest'Assemblea, in occasione della discussione di un'interpellanza di analogo contenuto e cioè che il diritto di manifestare è insito nello stesso concetto di democrazia e non può essere disconosciuto. Anzi, precipuo compito del Governo è quello di garantire l'esercizio dei diritti dei manifestanti e di tutti i cittadini, predisponendo le misure idonee per un regolare e ordinato svolgimento delle iniziative, nel rispetto delle norme in vigore e dei limiti da esse indicati, a cominciare dal dettato costituzionale, in particolare dall'articolo 21 della Costituzione.
Venendo ora agli atti di intolleranza verso le associazioni gay, confermo che, nella notte fra il 23 e il 24 febbraio scorso, ignoti hanno imbrattato con scritte ingiuriose le due serrande della sede dell'Arcigay «Talaltro» di Padova, danneggiando la serratura dell'ingresso. Il giorno seguente, scritte ingiuriose sono state tracciate con vernice spray di colore nero presso il circolo Arcilesbica «Drasticamente». Inoltre, nella serata del 4 marzo, ignoti si sono introdotti nella sede dell'Arcigay ed hanno rovistato all'interno di alcuni cassetti. Tuttavia, una prima ricostruzione dei fatti da parte degli organi investigativi induce a ritenere che si sia trattato di un mero tentativo di furto. Non sono state, infatti, trovate scritte che possano ricondurre agli autori del gesto né sono stati riscontrati danneggiamenti.
Le altre azioni delittuose, seppure prive di rivendicazione, sembrerebbero inserirsi nell'ambito del fermo dissenso, espresso, più volte, da compagini estremiste nei confronti della manifestazione del gay pride 2002. Le indagini per l'identificazione dei responsabili sono tuttora in corso. Da ultimo, devo rilevare che la scelta di tenere il gay pride, proprio durante la «tredicina» di sant'Antonio - ossia in concomitanza con la serie di consuete iniziative religiose celebrative del santo di Padova che si svolgono ogni anno nella prima decade di giugno, per culminare nella processione finale del giorno 13 - crea imbarazzo negli ambienti cittadini, motivo per il quale il sindaco di Padova sta ancora tentando una mediazione con i rappresentanti delle organizzazioni.
L'evolversi della situazione è, comunque, attentamente seguito dall'autorità provinciale di pubblica sicurezza per l'adozione di tutte le misure necessarie al fine di garantire il regolare svolgimento della manifestazione e la sicurezza delle sedi degli organizzatori che sono state incluse negli itinerari dei servizi di vigilanza della polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri.
Purtroppo, devo dire che le conclusioni non sono per niente soddisfacenti, perché l'idea che una manifestazione degli omosessuali - sottolineo, dell'organizzazione per i diritti civili degli omosessuali - possa creare imbarazzo a qualcuno è per noi assolutamente inaccettabile. Peraltro - lo voglio dire con estrema chiarezza - quando è stata indetta la manifestazione, nessuno degli organizzatori aveva la benché minima cognizione che questa potesse coincidere con una qualsivoglia altra data. Quando una libera organizzazione decide di convocare una manifestazione, non si preoccupa se crea dispiacere a qualcuno; la decide, punto e basta.
Relativamente a Padova, è stata scelta una data precisa per la manifestazione; la ragione di questa scelta è che si prevedono altre manifestazioni simili nel nostro paese, come il gay pride di Milano e di Roma (manifestazioni simili si svolgono in tutto il mondo). È stata scelta, dunque, proprio questa data per non sovrapporre la manifestazione padovana - che per noi ha un particolare significato politico proprio per la situazione e la condizione che esiste in quella regione e in quella città - alle altre.
Onorevole sottosegretario, il problema del Veneto, in ordine ai rapporti tra la regione, la questione omosessuale e le organizzazioni come le nostre - mi onoro di essere presidente onorario dell'Arcigay, una delle organizzazioni principali che metterà in atto il Padova pride, l'8 giugno - non è nuovo. Sono accaduti fatti molto gravi, delittuosi - cito il caso Ludwig, che tutti conoscono - e tentativi di intimidazione, di cui, peraltro, ho sofferto personalmente (fortunatamente, sono una persona con un grandissimo sense of humor; l'ho presa a ridere, perché quando le cose non hanno aspetti e conseguenze tragiche, è meglio utilizzare lo humor). Sono stato oggetto di una contestazione personale; gruppi fondamentalisti d'estrema destra del Veneto - lo ripeto, del Veneto -, hanno ritenuto opportuno fare volantinaggio sotto la mia abitazione, in passato. Esiste, quindi, una particolarità del Veneto: la particolare vivacità dei gruppi neonazisti, la presenza dei gruppi di estrema destra che - come ha ricordato Piero Ruzzante precedentemente - minacciano di impedire fisicamente la manifestazione.
Queste minacce, purtroppo, hanno trovato un humus favorevole in azioni, reazioni e prese di posizione, a mio parere, molto malaccorte di alcune forze politiche della Casa delle libertà e segnatamente Alleanza nazionale, che ha soffiato sul fuoco. Spero che queste forze politiche facciano marcia indietro, rendendosi conto che ciò che è successo finora è molto grave, come scassinare una serranda, scrivere frasi ingiuriose o compiere un'irruzione notturna; con riferimento a quest'ultimo caso, sottosegretario, non si trattò di un semplice furto. Cosa si cercava? Liste di nomi?
Sono incredulo di fronte a ciò che è avvenuto ed anche molto inquietato. In questo clima, con quello che è successo, non si può far passare l'episodio per un semplice tentativo di furto: si sa benissimo che nelle sedi delle associazioni, soprattutto in quelle di volontariato, non vi è assolutamente nulla da rubare (se non carta, computer o arredamenti).
Ci dobbiamo rendere conto, onorevole sottosegretario - e mi rivolgo anche alla maggioranza - che le manifestazioni dei gay pride non si possono ignorare tranquillamente o dileggiare: si tratta di un enorme movimento di massa che, tra giugno e luglio, sposta milioni di persone, ormai in tutto il mondo, a partire da quel famoso 28 giugno del 1969, quando, a New York, dopo un'invasione brutale della polizia in uno dei luoghi più frequentati dagli omosessuali di quel tempo, noi omosessuali decidemmo di ribellarci (uso la
Nella ricordata occasione, per la prima volta nella storia dell'omosessualità, finalmente fu decisa una ribellione. Come ha sottolineato giustamente Piero Ruzzante, gli omosessuali non sono stati perseguitati soltanto nei campi di concentramento nazisti, ma per millenni: insieme alle donne e agli eretici, gli omosessuali sono saliti sul rogo a centinaia di migliaia in Europa! Essi sono stati vittime di una persecuzione millenaria, da notte dei tempi; soltanto con la modernità si comincia ad intravedere l'alba! Solo adesso stiamo intravedendo la possibilità di un reale cambiamento per milioni e milioni di cittadini!
Quando qualcuno della maggioranza sostiene che le questioni degli omosessuali sono elitarie, compie un doppio errore: il primo, ovviamente, per ragioni quantitative, considerato che gli omosessuali sono attorno al 10 per cento della popolazione mondiale, sono dappertutto, sono trasversali (non stanno solo a sinistra, ma anche a destra, come ben sapete) e sono presenti in tutte le classi sociali; il secondo errore è di sottovalutazione, perché si tratta di cittadini che non si nascondono più e che, anzi, rivendicano ormai la piena dignità politica: sono un nuovo soggetto politico, ripeto, a carattere mondiale. Nella settimana scorsa, per le vie di Sydney vi erano un milione e mezzo di persone che, badate bene, hanno manifestato facendo festa: le nostre manifestazioni non sono funerarie!
È interessante sviluppare l'argomento più nel dettaglio, poiché le critiche che ci vengono mosse riguardano anche il merito delle nostre manifestazioni. Ebbene, per rendere meglio l'idea, si può dire che a nessun'altra manifestazione, a nessun altro soggetto che organizzi manifestazioni viene fatta una sorta di analisi del sangue come quella che si pretende di fare alle manifestazioni degli omosessuali: come sono vestiti? Come si comportano? Cosa dicono? Non succede negli altri casi!
Visto che ci stiamo rivolgendo al sottosegretario al ministero dell'interno, teniamo a sottolinearlo: le manifestazioni dei gay pride sono le più pacifiche e gioiose che si svolgono al mondo! Non avviene un solo incidente, non viene consumato un solo atto di violenza! Nell'intera storia delle manifestazioni dei gay pride, dal 1969 ad oggi, non è mai avvenuto alcunché che possa essere indicato a detrimento delle stesse!
Da quando faccio militanza politica omosessuale - sono più di trent'anni che faccio militanza politica in generale e da circa vent'anni militanza politica omosessuale - posso assicurare che mai, mai e mai ho visto accadere il benché minimo incidente, la benché minima violenza alle manifestazioni. Eppure, ho contribuito ad organizzarne personalmente moltissime.
Ricordo, ad esempio, la manifestazione di Milano dell'anno scorso, alla quale parteciparono 50 mila persone. Ebbene, alla fine, persino le forze di polizia erano stravaccate e si divertivano; non c'era una sola serranda abbassata! Ricordo, ancora, la manifestazione che tanto ha dato fastidio alla maggioranza di Governo: il gay pride del 2000, la più grande manifestazione per i diritti civili della storia di questo paese, una grandissima manifestazione di popolo, alla quale hanno partecipato mezzo milione di persone che hanno sfilato per le vie della città di Roma.
Ebbene, anche lì si adducevano gli argomenti dell'imbarazzo, dell'inopportunità, perché coincideva con un'altra manifestazione di carattere religioso. A parte che io inviterei anche gli esponenti della gerarchia ecclesiastica a cambiare opinione su questa materia (ovviamente, non è questa la sede per un invito di questo tipo, ma consentitemi di farlo, perché la Chiesa cattolica ha cambiato opinione tante volte nella sua storia, ha chiesto persino perdono a tutta una serie di soggetti perseguitati, e crediamo sarebbe ora che chiedesse perdono persino per le sofferenze inflitte alle persone omosessuali), ebbene, anche in quella occasione la manifestazione fu assolutamente priva di
Credo questo sia stato veramente un problema, un vulnus ai diritti e alla libertà democratica di questo paese. E si vorrebbe fare la stessa cosa per Padova: non dovete passare di qua, non dovete fare di là, state attenti a come vi comportate, e via dicendo. A Padova, sabato 8, non c'è assolutamente nulla; ci sarà solo la manifestazione del gay pride, che sarà una manifestazione pacifica.
Invito ancora la maggioranza a riflettere, anche per il bene della maggioranza, ammesso che la maggioranza sia interessata al suo bene quanto l'opposizione è interessata al proprio, perché ormai la questione omosessuale - ripeto - è una grande questione popolare. In Europa sono state approvate leggi sui diritti degli omosessuali che riguardano ormai nove dei 15 paesi dell'Unione europea. Esiste un problema di armonizzazione; non chiediamo nulla, non chiediamo la luna, chiediamo l'armonizzazione delle leggi. Armonizzazione e omogeneizzazione. Italia compresa. Perché l'Italia deve stare in Europa e non essere un paese da dittatura del terzo mondo.
In Europa, e vado a concludere, sono stati eletti dal popolo dei sindaci di alcune grandi ed importanti città, come Parigi, con il sindaco Delanoe, come Berlino, con il sindaco Wowereit, che ha detto : sono omosessuale, va bene anche così. Sono stati eletti dal popolo. Guardate Parigi; erano cent'anni che era in mano ad una maggioranza simile alla vostra, ma la maggioranza del centrodestra ha perso quella città perché c'è stato un sindaco che onestamente ha detto: sì, sono omosessuale, giudicatemi non per quello che sono, ma per quello che sono in grado di fare. Questo è stato eletto in un'elezione popolare a grande maggioranza.
Quindi, vi chiedo di abbandonare posizioni revansciste, posizioni che, a volte, anche all'interno della vostra maggioranza sono al limite del razzismo. Vi chiedo di rendervi conto che su questo argomento è avvenuta e sta avvenendo una grande rivoluzione della modernità; vi chiedo di fare in modo che questa manifestazione di Padova si possa svolgere nella più serena tranquillità e nella più grande libertà (Applausi del deputato Piero Ruzzante).