Allegato A
Seduta n. 41 del 9/10/2001


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COMUNICAZIONI DEL GOVERNO SUI PIÙ RECENTI SVILUPPI DELLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

(Sezione 1 - Risoluzioni)

La Camera,
preso atto che:
i sanguinosi e devastanti atti di terrorismo dell'11 settembre 2001 costituiscono attacchi armati nei confronti degli Stati Uniti, e si risolvono in una minaccia alla pace, alla stabilità ed alla sicurezza internazionali;
tale minaccia deve essere contrastata con fermezza da tutti i paesi, in conformità ai principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, e senza differenziazioni, allo scopo di liberare la comunità internazionale dalla cultura del terrorismo e riaffermare i principi di solidarietà alla base della stessa Carta;
tale impegno è stato condiviso da un numero elevato di paesi in ogni area geografica, che hanno dimostrato di contrastare le giustificazioni del terrorismo confermandone altresì l'estraneità a tutte le culture ed a tutte le religioni, come dimostrato dalla inequivocabile presa di posizione di alcuni paesi arabi;

considerato che:
esiste l'assoluta necessità di individuare e neutralizzare i responsabili e gli organizzatori delle barbare atrocità dell'11 settembre 2001, nonché i relativi sostenitori e fiancheggiatori, al fine di prevenire ulteriori attentati e debellare le reti del terrorismo internazionale;
la cooperazione tra gli Stati per la lotta al terrorismo internazionale deve costituire una priorità fondamentale per tutti i paesi che in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite, credono nei valori universali della democrazia e della libertà e perseguono l'obiettivo della pace e della sicurezza di tutti i popoli;
gli elementi probatori evidenziati nel corso del Consiglio atlantico del 2 ottobre 2001 consentono l'individuazione dei responsabili degli attacchi armati dell'11 settembre 2001 insieme ai relativi fiancheggiatori, responsabilità poi confermata da dichiarazioni di rivendicazione del terrorista Osama Bin Laden rese il 7 ottobre 2001, al quale fa capo l'organizzazione «Al Quaida»;
si sono quindi dissipati i dubbi della comunità internazionale, ed in particolare degli Stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, circa l'imputazione della responsabilità degli attentati dell'11 settembre;
le iniziative militari, assunte dagli Stati Uniti a partire dal 7 ottobre 2001 costituiscono quindi esercizio legittimo del diritto di autodifesa ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, come riconosciuto dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU con le risoluzioni n. 1368 del 12 settembre 2001 e n. 1373 del 28 settembre 2001;
gli Stati Uniti, in applicazione del trattato istitutivo della NATO, hanno richiesto ai paesi membri dell'Alleanza specifiche


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misure individuali e collettive di solidarietà ed assistenza logistica evidenziate nell'ambito del Consiglio atlantico del 3 ottobre, poi accolte dagli Stati membri dell'Alleanza;
gli Stati Uniti hanno intrapreso, specifiche iniziative militari contro obiettivi ben delimitati, al fine di assicurare la preservazione dell'incolumità della popolazione afghana;
le iniziative militari intraprese sono affiancate da iniziative di assistenza umanitaria, consistenti nella fornitura di generi alimentari e medicinali a favore della popolazione afghana e di quella dei paesi della regione che possono subire le conseguenze delle azioni intraprese;
rilevato l'opportunità che la prosecuzione delle iniziative militari sia accompagnata dall'intensificazione delle iniziative della comunità internazionale per la definizione di soluzioni politiche durevoli per le principali crisi regionali in corso, prima fra tutte quella arabo-israeliana;

ascoltate le comunicazioni del Governo in merito agli sviluppi della situazione;

impegna il Governo:

a tenere conto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1368 del 12 settembre 2001 e 1373 del 28 settembre 2001;
delle dichiarazioni del Consiglio Atlantico del 12 settembre 2001 e del 4 ottobre 2001, che hanno reso operativo l'articolo 5 del Trattato di Washington;
delle conclusioni del Consiglio europeo straordinario dei capi di Stato e di Governo dell'Unione europea del 21 settembre 2001;
a confermare in questa fase cruciale di lotta al terrorismo internazionale, la piena solidarietà dell'Italia al popolo ed al governo degli Stati Uniti d'America, nonché alle istituzioni dell'Alleanza atlantica, assicurando il sostegno alle azioni anche militari, che si renderanno a tal fine necessarie, tenendo costantemente e tempestivamente informato il Parlamento;
ad assumere in particolare le responsabilità dovute per dare pronta esecuzione agli impegni derivanti dall'applicazione dell'articolo 5 del Trattato istitutivo della NATO;
a rafforzare tutte le misure necessarie per combattere la povertà, le malattie endemiche e per ridare una speranza di sviluppo, in particolare alle popolazioni del sud del mondo.
(6-00004) (Nuova formulazione) «Elio Vito, La Russa, Volontè, Cè, La Malfa, Craxi».

La Camera,
premesso che:
l'attentato l'attentato dell'11 settembre 2001 contro le Torri gemelle a New York elio contro il Pentagono costituiscono un atto terroristico che colpisce l'intera umanità. La brutalità di simili atti dimostra come sia illusorio proseguire nell'idea di un mondo sicuro per pochi e sia invece necessario lavorare per un mondo sicuro per tutti;
è assolutamente necessario individuare i colpevoli ed assicurarli alla giustizia;
è indispensabile isolare il terrorismo fondamentalista per poterne disarticolare ogni organizzazione locale o internazionale;
proprio per questo le iniziative di guerra contro l'Afghanistan del governo degli Stati Uniti d'America e della Gran Bretagna sono completamente sbagliate in quanto ispirate dalla logica della ritorsione e della vendetta. Iniziative di guerra tanto più inaccettabili perché colpiscono nelle città persone innocenti sommando alla sofferenza della dittatura dei Talebani quella provocata dai cruise e dalle bombe atlantiche;


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lo scatenamento della guerra, i concetti di «giustizia infinita», «crociata» eccetera, per quanto accompagnate da dichiarazioni più o meno rassicuranti sull'intenzione dell'occidente di non aprire un conflitto generalizzato contro l'Islam o, peggio ancora, in difesa della superiore civiltà occidentale, hanno già acceso molte micce che potrebbero, se non si pone subito fine ai bombardamenti indiscriminati, portare conseguenze inimmaginabili per l'intera umanità;
la pretesa degli USA di farsi giustizia da sé, e di scegliere a tale scopo gli alleati più utili, ha inferto un ulteriore colpo alla credibilità della funzione stessa delle Nazioni Unite ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, in un momento e su un problema, per giunta, sul quale non era e non è prevedibile l'opposizione del veto da parte di nessuno dei paesi membri;
l'invocazione dell'applicazione dell'articolo 5 della NATO per un atto terroristico, che per quanto grave in costo di vite umane e di sicurezza, non è in nessun modo assimilabile ad una aggressione militare da parte di un paese estraneo all'Alleanza, in realtà mira a proseguire, visto che già in occasione della guerra del Kosovo un passo significativo era stato compiuto, nella trasformazione della NATO stessa in una organizzazione militare offensiva completamente estranea al diritto internazionale e dedita ad imporre con la forza all'intero pianeta gli interessi dei paesi ricchi;
gli USA hanno boicottato in ogni modo l'istituzione di un tribunale penale internazionale, che invece è stata sostenuta con forza dall'Italia;
gli USA si sono sempre rifiutati di concorrere ad istituire una forza militare ad hoc o permanente sotto l'egida ed il comando dell'ONU, con l'evidente scopo di imporre un nuovo ordine unipolare ad egemonia statunitense come effettivo governo del mondo;
gli enormi problemi che affliggono gran parte dell'umanità, fame, sete, guerre, epidemie, negazione degli elementari diritti umani e politici, che vengono usati cinicamente dal terrorismo per giustificare i propri atti, sono all'origine, insieme ai disinvolti aiuti forniti in passato proprio dagli Stati Uniti d'America è da altri paesi «occidentali», di un pericoloso consenso - che la guerra con i proprio orrori pericolosamente allarga ed alimenta - dei gruppi dediti al terrorismo fanatico e religioso;
è necessaria l'immediata risoluzione del conflitto israelo-palestinese ponendo fine all'assedio ed alla invasione militare dei territori dell'Anp da parte delle truppe di Tel Aviv; la fine della, colonizzazione dei territori palestinesi; la tutela dell'incolumità fisica delle popolazioni civili da conseguirsi con l'invio di un contingente di interposizione dell'Onu con l'incarico di far rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza;

impegna il Governo:

a chiedere l'immediato cessate il fuoco da parte degli Usa e dei suoi alleati;
a dichiarare, in sede NATO, non applicabile l'articolo 5 del Trattato;
a sostenere la necessità di una operazione di contrasto al terrorismo promossa e guidata direttamente dall'ONU allo scopo di individuare ed arrestare i responsabili dell'attentato terroristico del'11 settembre;
a mettere conseguentemente a disposizione dell'ONU le strutture e il personale necessario;
a rifiutare l'uso del proprio territorio nazionale, dello spazio aereo e marittimo per qualsiasi operazione militare unilaterale degli USA o di altri paesi membri dell'Alleanza atlantica;
a predisporre il varo di un piano straordinario di aiuti alle popolazioni civili afghane in fuga dalla guerra, rafforzando e sostenendo il coraggioso lavoro dei volontari e delle ONG italiane impegnate in quel territorio;


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a insistere, in sede bilaterale con gli USA, affinché il governo degli Stati Uniti d'America ratifichi in tempi rapidi l'istituzione del tribunale penale Internazionale;
a promuovere, in ogni istituzione internazionale, a cominciare dall'Unione europea, e nei rapporti bilaterali ogni iniziativa volta a eliminare i paradisi fiscali e a cancellare rapidamente il debito dei paesi poveri, istituire tassazioni delle transazioni finanziarie al fine di ottenere le risorse per debellare la fame e la sete nel mondo, combattere le malattie curabili che mietono decine di milioni di vittime ogni anno;
a promuovere, in ogni istituzione internazionale, ogni iniziativa volta ad interrompere immediatamente qualsiasi embargo o blocco economico e commerciale che abbia conseguenze per la popolazione civile, e ad ottenere il rispetto e l'applicazione delle risoluzioni dell'ONU che interessano il diritto di ogni popolo ad avere un territorio sul quale vivere e nel quale autogovernarsi.
(6-00005) «Bertinotti, Giordano, Deiana, Titti De Simone, Alfonso Gianni, Mascia, Mantovani, Pisapia, Russo Spena, Valpiana, Vendola».

Considerato che:
gli attacchi terroristici perpetrati l'11 settembre contro le città di Nuova York e Washington hanno causato la morte di migliaia di persone innocenti e hanno scosso le coscienze del mondo;
l'Italia, gli altri paesi dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica hanno condannato prontamente tali attacchi terroristici e hanno espresso la loro totale solidarietà al popolo e al governo americano;
l'Assemblea delle Nazioni Unite il 12 settembre, condannando questi odiosi atti di terrorismo, ha fatto appello alla cooperazione internazionale per tradurre in giustizia gli autori, gli organizzatori, i mandanti e i complici delle atrocità commesse l'11 settembre e per prevenire ed eliminare ogni forma di terrorismo;
il Consiglio di Sicurezza sempre il 12 settembre, approvando la risoluzione 1368, ha definito gli atti terroristici dell'11 settembre come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale e ha riconosciuto il diritto inerente alla legittima difesa individuale o collettiva, qualora abbia luogo un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite;
il governo degli Stati Uniti sulla base di queste risoluzioni ha richiesto la consegna di Bin Laden, adducendo prove evidenti delle sue responsabilità nell'azione terroristica;
il governo talebano dell'Afghanistan si è rifiutato di consegnare Bin Laden, non ottemperando così alle indicazioni contenute nelle risoluzioni ONU, nonostante l'assunzione di responsabilità degli attentati dichiarata dallo stesso Bin Laden;
il regime dei talebani, che non è il governo legittimo dell'Afghanistan, è stato già condannato dalla comunità internazionale per le costanti violazioni dei diritti umani, a partire da quelli delle donne;
il Consiglio europeo il 21 settembre riunitosi in sessione straordinaria ha dichiarato che la lotta al terrorismo costituirà più che mai un obiettivo prioritario per l'Unione europea, ha sollecitato la costituzione di una coalizione globale la più ampia possibile sotto l'egida delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo, e ha approvato un piano di azione dell'Unione europea che comporta, tra l'altro, un rafforzamento della cooperazione giudiziaria e di polizia in seno all'unione, e lo sviluppo di strumenti giuridici internazionali per bloccare le fonti di finanziamento del terrorismo;
il Consiglio europeo ha inoltre respinto con fermezza qualsiasi identificazione tra i gruppi di terroristi fanatici e il mondo arabo e musulmano;


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il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 28 settembre ha approvato all'unanimità la risoluzione 1373 in virtù della quale tutti i paesi devono contrastare e azzerare il finanziamento del terrorismo e congelare i capitali finanziari di coloro che compiono atti terroristici o vi danno supporto, prevedendo sanzioni penali per chiunque raccolga e metta a disposizione capitali per il raggiungimento di obiettivi terroristici, e l'istituzione di una commissione di monitoraggio alla quale gli Stati membri dovranno comunicare entro 90 giorni le iniziative intraprese al riguardo;
il Parlamento europeo in una risoluzione del 4 ottobre, accogliendo con favore le decisioni assunte dal Consiglio europeo il 21 settembre in materia di lotta al terrorismo internazionale, ha condannato in particolare l'ignobile strumentalizzazione della religione commessa dagli autori degli atti terroristici dell'undici settembre, che non possono essere identificati con l'Islam e ha respinto fermamente le opinioni che proclamano il primato di una civiltà su altre;
il Parlamento europeo nella stessa risoluzione ha chiesto tra l'altro alla Commissione europea di: riservare una particolare priorità alla cooperazione con l'alto rappresentante dalle Nazioni Unite per affrontare il problema dei rifugiati afghani; accelerare la convocazione del Forum parlamentare euromediterraneo nel quadro del processo di Barcellona per approfondire il dialogo politico; intensificare la lotta contro le esportazioni incontrollate e illegali di armi, nonché contro le armi chimiche e biologiche; approvare le misure di bilancio necessarie per far fronte alle maggiori esigenze nei settori della lotta al terrorismo e in materia di aiuti ai rifugiati e contrasto alle povertà;

considerato inoltre che:
il Consiglio Atlantico riunitosi il 12 settembre ha deciso che, se viene stabilito che gli atti terroristici perpetrati contro gli Stati Uniti sono stati diretti dall'estero, essi saranno ritenuti come un'azione rientrante nell'ambito dell'articolo 5 del Trattato di Washington, secondo il quale un attacco armato contro uno o più paesi alleati in Europa e in Nord America sarà considerato come un attacco diretto contro tutti gli alleati;
il Consiglio Atlantico nella stessa riunione richiamando la condanna dei capi di stato e di governo della Nato dell'aprile del 1999 contro il terrorismo considerato come una minaccia alla pace e alla stabilità, ha riaffermato la sua determinazione a combatterlo in coerenza con gli obblighi reciproci;
il Governo, riferendosi alla riunione del consiglio Atlantico, ha fornito una informativa di segretezza ai Presidenti di Camera e Senato sugli esiti delle indagini compiute per accertare le responsabilità degli attacchi dell'undici settembre, che ha posto in luce le responsabilità della rete terroristica capeggiata da Osama Bin Laden, nonché i collegamenti tra tale gruppo e il regime dei Talebani in Afghanistan;
il Consiglio Atlantico della Nato sulla base di tali informazioni ha concluso che l'attacco agli USA dell'undici settembre era stato originato dall'esterno, facendo in tal modo venir meno la sospensiva alla piena attivazione dell'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che il Consiglio Nato aveva incluso nella sua decisione del 12 settembre;
il Governo, nella stessa seduta congiunta delle Commissioni affari esteri e difesa riunite del 4 ottobre, ha comunicato che in data 3 ottobre il governo degli Stati Uniti ha presentato alla Nato e ai paesi membri una prima richiesta di collaborazione - che comprende il permesso di sorvolo dello spazio aereo e di accesso a porti e aeroporti, la disponibilità degli aerei radar della Nato, lo schieramento nel Mediterraneo orientale delle forze navali permanenti della Nato, il rafforzamento dell'attività di «intelligence», l'elevazione dello stato di allertamento del nostro dispositivo di difesa, l'adozione di misure di assistenza finanziaria anche in favore di paesi che si impegnano a sostenere la lotta


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contro il terrorismo - quale il Pakistan - e ha informato che l'Italia ha dato il proprio assenso a queste misure di sostegno logistico, considerandole compatibili con le capacità complessive del nostro strumento militare e di sicurezza;

tutto ciò premesso, la Camera:
ribadisce la propria solidarietà alle famiglie delle vittime dell'attentato dell'11 settembre, al governo americano, al popolo degli Stati Uniti;
riconferma la necessità di individuare e punire i colpevoli di quegli spaventosi attentati, dando corso alle misure previste dalla carta dell'ONU e alle indicazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza;
condivide la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che ha riconosciuto la legittimità dell'azione di polizia militare internazionale di lotta al terrorismo messa in atto dal Governo degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di altri paesi;
sottolinea la necessità che tale azione, in quanto tale, sia perseguita e concentrata su obiettivi mirati e circoscritti, secondo criteri di proporzionalità, evitando il coinvolgimento di popolazioni e di civili inermi e immotivate estensioni del conflitto;
ribadisce l'urgenza di iniziative e politiche volte a dare soluzione ai conflitti aperti in molte regioni del mondo, a partire dalla ripresa di un'azione per la pace in Medio Oriente e sollecita un'azione specifica e permanente dell'Unione europea in tale direzione;
sottolinea la necessità dì dare corso ad una vasta iniziativa di soccorso e assistenza alla popolazione afghana e ai profughi;
manifesta la solidarietà alla coraggiosa resistenza e lotta delle donne afghane contro ogni forma di fondamentalismo e autoritarismo integralista;
condivide la risoluzione approvata dal Parlamento europeo e ne fa proprie le raccomandazioni, in particolare le misure indicate per il rafforzamento della cooperazione di polizia giudiziaria internazionale contro il terrorismo e i suoi finanziatori e sostenitori;
condanna l'ignobile strumentalizzazione della religione commessa dagli autori di tali atti assassini, che non possono essere identificati con l'Islam; respinge fermamente le opinioni che proclamano il primato di civiltà sulla base dell'adesione ad una determinata religione;
ribadisce l'importanza del dialogo interreligioso e dell'azione delle religioni nella lotta al terrorismo;
riafferma che la lotta contro il terrorismo deve avvenire nel rispetto delle libertà fondamentali e in aperto spirito di accoglienza verso musulmani europei e ai musulmani residenti negli Stati membri dell'UE;
sollecita la ratifica dello statuto del tribunale penale internazionale, collegato al sistema delle Nazioni Unite, con giurisdizione sui crimini più gravi, che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme;
ritiene che, anche le vicende di queste settimane, sollecitino a riprendere un'iniziativa per dare alla globalizzazione sedi di governo democratico sopranazionale, rafforzando le istituzioni internazionali, a partire dal rilancio dell'ONU e dalla riforma del suo Consiglio di Sicurezza;
esprime sostegno alle misure assunte dal Governo tese ad assicurare la sicurezza dei cittadini italiani e manifesta sostegno alle forze dell'ordine in esse impegnate;

tutto ciò premesso la Camera impegna il Governo a:
fornire la più ampia collaborazione sul piano internazionale per neutralizzare e sradicare ogni forma di terrorismo internazionale e, in questo quadro, a perseguire gli autori, gli organizzatori, i mandanti e i complici degli atti terroristici


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commessi l'undici settembre, conformemente all'appello rivolto dall'Assemblea delle Nazioni Unite;
collaborare in seno all'Unione europea nella predisposizione di tutte le misure di rafforzamento della cooperazione giudiziaria, di sviluppo di strumenti giuridici internazionali per bloccare le fonti di finanziamento del terrorismo, come deciso dal Consiglio europeo del 21 settembre e in conformità della risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre;
fornire alla commissione di monitoraggio, istituita dalla risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza, le informazioni richieste sulle specifiche iniziative intraprese per contrastare e azzerare il finanziamento del terrorismo;
prestare agli Stati Uniti la collaborazione di assistenza e sostegno richiesta ai paesi membri dell'Alleanza Atlantica, nella misura e nei modi comunicati dal Governo al Parlamento, contribuendo in tal modo a una necessaria ed efficace operazione di polizia militare, secondo criteri di una giusta proporzionalità;
concorrere con le sedi internazionali ed europee alle azioni umanitarie a favore dei rifugiati, in particolare nei paesi della regione;
promuovere iniziative intese a rafforzare lo sviluppo della democrazia e della stabilità nelle regioni medio-orientali, in primo luogo e in particolare contribuire alla definizione di nuove proposte per fare uscire dallo stallo il negoziato di pace e dare una soluzione giusta e definitiva al conflitto israelo-palestinese, fondata sulla costituzione di uno Stato palestinese indipendente e su confini sicuri e riconosciuti per lo Stato d'Israele;
promuovere, in sede ONU, iniziative volte a favorire il superamento dell'embargo verso l'Iraq, nonché ad alleviare la critica situazione alimentare e sanitaria di cui soffre la popolazione civile, anche per le gravissime responsabilità del governo iracheno;
sostenere i rinnovati sforzi da parte di tutti i paesi nell'assicurare con maggiore rigidità il controllo del traffico di armi e riprendere l'impegno per lo smantellamento degli arsenali di armi chimiche, batteriologiche e nucleari;
impegnarsi, anche in vista del summit mondiale FAO di Rimini del prossimo novembre, a promuovere politiche internazionali per lo sviluppo, la qualità della vita, il lavoro, la salute, i diritti umani che riducano quel disagio sociale che può essere strumentalizzato dal terrorismo;
operare per azioni volte a mutare la qualità dei processi di globalizzazione, attraverso: l'impegno ad accrescere progressivamente verso lo 0,7 per cento del Pil agli aiuti alla cooperazione internazionale assicurando alla stessa cooperazione italiana l'approvazione di quella riforma generale che si attende da tempo; assicurare una politica dell'immigrazione equa e intelligente; rendere effettiva la legge sulla cancellazione del debito; cogliere la prossima conferenza WTO del Qatar per sostenere politiche commerciali promotrici di sviluppo e rispettose dei diritti delle popolazioni; insistere per l'applicazione del protocollo di Kyoto e degli accordi internazionali per la salvaguardia e la tutela dell'ambiente;
riferire costantemente e tempestivamente al Parlamento sull'evoluzione della crisi e sulle relazioni con la NATO e con le altre istituzioni internazionali.
(6-00006) (Nuova formulazione) «Rutelli, Fassino, Violante, Castagnetti, Intini, Mussi, Roberto Barbieri, Boccia, Innocenti, Loiero, Magnolfi, Monaco, Ruzzante».

La Camera
premesso che:
riafferma con forza l'esecrazione per ogni atto di terrorismo e la solidarietà


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con il popolo e le istituzioni degli Stati Uniti per gli attacchi dello scorso 11 settembre;
esprime la piena e sincera solidarietà agli Stati Uniti da ribadire con la massima determinazione e con essa l'assoluta priorità di individuare, catturare e punire i terroristi;
gli atti di terrorismo di New York e Washington vanno intesi come crimini contro l'umanità e pertanto ogni azione di forza debba essere conforme alle convenzioni antiterrorismo delle Nazioni Unite ed alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e mirata esclusivamente alla consegna alla giustizia degli autori, corresponsabili ed organizzatori dei crimini in questione;
l'uso della forza ed il ricorso all'autodifesa sono sanciti dal diritto internazionale e dall'articolo 51 della Carta dell'ONU e sono quindi principi irrinunciabili, ma tuttavia sottoposti dalla stessa Carta a talune condizioni e limiti;
il ricorso all'articolo 5 NATO, dapprima annunciato come operazione di solidarietà politica, si sta trasformando in strumento di legittimazione per una azione militare su larga scala che si configura come atto di guerra, con i bombardamenti su varie città afghane, che rischiano di proseguire a tempo indeterminato;
sussiste il rischio di una militarizzazione diffusa e di un conflitto a bassa intensità con durata ed obiettivi indefiniti che potrebbe attraversare tutti i paesi islamici e non, accusati a rotazione di ospitare basi terroristiche, e che potrebbe essere utilizzato per risolvere militarmente conflitti interni quali quello ceceno o quello in Xinjiang;
l'acutizzarsi del conflitto con nuove distruzioni, nuove vittime e nuove violenze anziché sradicare il terrorismo può alimentarlo ulteriormente innescando una spirale di terrore dagli esiti imprevedibili;
condanna ogni manifestazione tesa all'incitamento all'odio antiamericano e/o antiislamico;
il regime dei Talibani non è il governo legittimo dell'Afghanistan, ed è stato già condannato dalla comunità internazionale per le costanti violazioni dei diritti umani, a partire da quelli delle donne;
dalla coraggiosa resistenza e lotta delle donne afghane contro l'integralismo fondamentalista ed autoritario dipende gran parte del futuro democratico di questo come di altri paesi islamici;
è dovere imprescindibile per la comunità internazionale prendere tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza ed il rispetto dei diritti umani fondamentali per la popolazione afghana ed i profughi e l'impegno per la soluzione della gravissima emergenza umanitaria nelle zone ai confini con l'Afghanistan, per la quale esprimiamo grande preoccupazione;
è in atto una mobilitazione delle forze democratiche della società civile per sradicare il terrorismo e costruire la pace contro la guerra, che avrà come momento particolarmente significativo la marcia Perugia-Assisi,

impegna il Governo:

ad adoperarsi con ogni mezzo per una soluzione politica del conflitto in corso che consenta la cattura, la consegna alla giustizia e la punizione dei terroristi, e quindi chiedere la cessazione immediata dei bombardamenti sull'Afghanistan, salvaguardando la popolazione civile, onde evitare l'estendersi del conflitto che è l'obiettivo degli stessi terroristi;
a rilanciare l'iniziativa diplomatica euromediterranea, accelerando il processo di partenariato euro-Mediterraneo e di allargamento dell'unione;
ad adoperarsi affinché venga permessa una presenza sul territorio della Croce Rossa internazionale e vengano sostenute le attività e le iniziative delle varie ONG umanitarie internazionali presenti al momento in Afghanistan;


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a sostenere un maggior coinvolgimento della UE in sede decisionale strategica, il raggiungimento di un effettivo sistema di difesa e sicurezza comune dell'Europa, ed una riforma delle Nazioni Unite che consenta un reale coinvolgimento di tutti i paesi sulla base dei mutati equilibri mondiali e riconosca il diritto alla pace ed alla giustizia per tutti i popoli del mondo;
ad intraprendere una iniziativa a livello comunitario al fine di migliorare la cooperazione tra forze di polizia e di «intelligence» dei paesi membri, a condizione che vengano contemporaneamente rafforzati strumenti di controllo democratico e vengano tutelate le libertà ed i diritti civili;
a continuare la via del dialogo e della trattativa per giungere ad una soluzione del conflitto nell'area medio-orientale che veda finalmente la nascita di uno Stato palestinese e garantisca la sicurezza dello Stato d'Israele, e la rimozione dell'embargo all'Iraq;
a lanciare una iniziativa diplomatica su scala internazionale affinché si giunga alla ratifica immediata della convenzione istitutiva del tribunale penale internazionale e ad un allargamento del suo mandato affinché vengano inclusi atti di terrorismo, a nuove misure per il disarmo nucleare e la riduzione, controllo e prevenzione dei traffici di sostanze nucleari e tossiche e del commercio di armi e di stupefacenti, a misure stringenti ed effettive di controllo e trasparenza sui mercati finanziari internazionali, in particolare sulle speculazioni finanziarie ed i paradisi fiscali;
a riaffermare l'impegno per il dialogo interculturale ed interreligioso, dando seguito alla decisione del Parlamento europeo di istituire nei prossimi mesi un forum permanente con il mondo islamico ed a rilanciare la cooperazione allo sviluppo con i paesi impoveriti, a partire dalla prossima conferenza ONU su finanza e sviluppo nel marzo 2002.
(6-00007) «Rizzo, Pecoraro Scanio, Bellillo, Bulgarelli, Cento, Cima, Cossutta Armando, Cossutta Maura, Diliberto, Lion, Nesi, Pistone, Sgobio, Zanella».