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causa dell'apertura da parte della magistratura penale di un'indagine tuttora in corso nella fase preliminare;
circolano voci insistenti sulla possibile cessione da parte della Banca di Roma della controllata Banca Mediterranea in relazione ad una serie di dinamiche finanziarie che si stanno determinando in questi giorni;
periodicamente la Banca Mediterranea dalle cronache finanziarie risulta oggetto di attenzione in relazione ad operazioni di rilevante interesse economico come nel caso della scalata Fiat alla Montedison;
la Banca Mediterranea con sede a Potenza ha circa 80 sportelli e dopo anni difficili nel secondo semestre del 2000 è tornata all'utile;
questo istituto di credito per il Mezzogiorno rappresenta una realtà significativa ed importante che opera in tre regioni Basilicata-Puglia e Campania;
l'interessamento da parte di un istituto di credito del nord non può pur nell'autonomia delle parti non interessare il Governo soprattutto in relazione al ruolo che la politica del credito riveste per lo sviluppo economico e produttivo della Basilicata e dell'intero Mezzogiorno;
il rincorrersi di notizie sta determinando tra i lavoratori una crescente incertezza in assenza di dinamiche precise sul futuro dell'istituto di credito con possibili conseguenze negative anche tra quanti apprezzano l'operato della Banca Mediterranea come operatori economici imprenditori e clienti -:
se sia al corrente di quanto sta avvenendo in relazione al futuro della banca mediterranea che all'interrogante appare estremamente penalizzante per i lavoratori e per gli operatori economici e quali iniziative di propria competenza intenda adottare per evitare che nella politica del credito si acuisca il divario fra le aree economicamente forti del Paese e il sud.
(3-00072)
da alcune settimane, nelle pagine della cronaca locale dei quotidiani della città di Civitavecchia, appaiono numerosi articoli riguardanti la vicenda di alcuni utenti che assumono di essersi visti attivare il servizio telefonico 1055 reso dalla società Infostrada senza aver sottoscritto alcun contratto con tale società;
da quanto affermato in tali articoli giornalistici, i contratti in questione sarebbero stati promossi da personale appartenente della società Multinet, agente locale della Infostrada, il quale personale avrebbe segnalato per via telematica e/o telefonica la proposta di contratti di nominativi realmente esistenti senza aver però ottenuto il loro preventivo consenso, ma al contrario a loro completa insaputa;
dalle informazioni pervenute, la vicenda di cui sopra riguarderebbe approssimativamente 800 contratti sui circa 2000 promossi in totale dall'agente;
da quanto risulta, la vicenda sarebbe iniziata nel giugno 2000 e sarebbe proseguita per diversi mesi, sino al marzo 2001, pur essendo emersa solo da pochi giorni a
in tutto questo periodo, ossia per circa un anno, la società Infostrada ha mantenuto nel suo parco clienti numerosi utenti «inconsapevoli»;
una brevissima ed assolutamente sommaria verifica sui mezzi di informazione ha consentito di appurare che fenomeni del tutto analoghi sono accaduti anche nelle città di Roma e Lucca;
da quanto sopra sembra dunque emergere che il meccanismo di attivazione telefonica e/o telematica del servizio favorisca il verificarsi dei fenomeni sopra descritti, se non supportato dall'attenta esecuzione da parte della società Infostrada dei dovuti controlli, previsti d'altra parte anche dalle condizioni contrattuali del servizio 1055;
in data 29 marzo 2001 la società Enel acquistava la società Infostrada dalla società Vodafone al prezzo di circa 15.000 miliardi;
ai fini della determinazione del suo valore patrimoniale, la società Infostrada dichiarava di possedere un parco abbonati di circa 6.350.000 unità;
il numero di abbonati concorre in maniera determinante a comporre il valore di questo tipo di società di servizi (vedasi, per esempio, il caso Freedomland, la quale perse in pochi giorni circa il 90 per cento del proprio valore alla Borsa di Milano a causa della possibilità che il 20 per cento del suo parco clienti fosse inesistente);
la società Enel è quotata in borsa per il 31,74 per cento del proprio capitale, essendo il rimanente 68,26 per cento a tutt'oggi detenuto dal ministero del tesoro;
pertanto, qualora la vicenda dei contratti Infostrada «non verificati» si rivelasse un fenomeno di dimensioni rilevanti, ciò potrebbe influire negativamente sulla quotazione del titolo Enel, con grave nocumento degli azionisti sia pubblici che privati, oltre naturalmente a rappresentare una ipervalutazione della società in fase di acquisto;
appare perlomeno anomalo che una azienda altamente informatizzata si accorga solo con un anno di ritardo del fatto che molti dei propri clienti non siano effettivamente tali, tenendo presente che con tutta probabilità la società Vodafone, proprietaria di Infostrada prima della cessione ad Enel, non aveva alcun interesse a depurare il parco clienti dai contratti «non verificati» -:
se non ritenga opportuno richiedere all'Enel la metodologia seguita per la valorizzazione della società Infostrada, al fine di: 1) verificare il peso del parco abbonati nella composizione del prezzo della società stessa; 2) appurare la reale consistenza del parco abbonati al momento della cessione della società Infostrada; 3) appurare se la società Infostrada abbia attivato e mantenuto in essere i servizi telefonici richiesti in via telematica o telefonica senza effettuare gli adeguati controlli.
(4-00226)