Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta
4-08029
presentata da GENNARO MALGIERI mercoledì 12 novembre 2003 nella seduta n.388

MALGIERI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:

il 13 ottobre 2003, presso l'ospedale Bambino Gesù di Roma, decedeva, straziata dagli effetti devastanti di una cancrena gassosa, Ylenia Canelli, di soli sedici anni;

la giovane, in data 24 settembre 2003, alla guida del suo motorino, era rimasta coinvolta in un incidente stradale in via Papiria a Roma, a seguito del quale veniva ricoverata presso il pronto soccorso del policlinico Casilino, dove i sanitari, riscontrato un trauma da frattura del femore e dell'acetabolo destri, provvedevano agli accertamenti radiografici ed agli interventi di sutura delle ferite riportate;

nel corso delle circa sette ore di permanenza presso il pronto soccorso del policlinico Casilino le condizioni di salute di Ylenia sono progressivamente peggiorate, tanto da indurre gli stessi sanitari a ritenere che potesse essere in atto una emorragia interna;

risulta all'interrogante che i sanitari di turno presso il policlinico Casilino avrebbero ingiunto ai familiari di Ylenia di accettare il trasferimento della giovane presso l'ospedale Spolverini di Ariccia, sostenendo che nessuna delle strutture ospedaliere della Capitale fosse in condizione di assicurarne il ricovero, a causa dell'accertata indisponibilità di posti letto;

trasferita la giovane all'ospedale Spolverini di Ariccia alle ore 17 circa del 24 settembre 2003, il medico di turno praticava immediatamente un intervento di trazione dell'osso, innestando un supporto metallico nel femore;

nelle ore a seguire, e fino al giorno successivo, si sono progressivamente evidenziati i primi sintomi di un ulteriore aggravamento della paziente, culminati nelle tipiche manifestazioni collegate all'insorgenza di cancrena;

nonostante le ripetute ed angosciate richieste di intervento dei familiari, Ylenia sarebbe stata visitata soltanto alle ore 15 del 25 settembre dai medici del nosocomio, i quali avrebbero esortato la paziente ed i familiari a rimanere tranquilli, essendo «la situazione sotto controllo»;

l'invito a non allarmarsi sarebbe stato ribadito dallo stesso primario del reparto in cui era stata ricoverata Ylenia, nonostante i sintomi della cancrena in atto si manifestassero con evidenza percepibile anche da chi non fosse in possesso di alcuna cognizione di carattere medico-chirurgico;

a fronte dell'inarrestabile aggravamento dello stato di salute della giovane paziente, alle ore 18 del 26 settembre 2003 veniva chiesto il trasferimento in un ospedale dotato di reparto di rianimazione, con diagnosi circoscritta esclusivamente alle fratture ossee riportate a seguito dell'incidente nonché all'insorgenza di una sintomatologia anemica;

ottenuta la disponibilità del reparto di rianimazione dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, veniva quindi disposto il trasferimento di Ylenia nella principale struttura ospedaliera pedriatrica della capitale, presso la quale veniva immediatamente diagnosticata una cancrena gassosa ormai diffusa nell'intero organismo;

nonostante sia stata assistita in modo esemplare dai sanitari e dal personale infermieristico dell'ospedale Bambino Gesù per tutto il periodo di ricovero, Ylenia ha cessato di vivere il 13 ottobre 2003;

la vicenda di Ylenia Canelli presenta profili inspiegabili e sconcertanti laddove si consideri, accanto all'atavico dramma della insufficiente capacità recettiva delle strutture ospedaliere del Paese, che i progressi realizzati nel campo della medicina consentono oggi di prevenire con relativa facilità l'insorgenza di cancrena o, comunque, di contrastarne efficacemente gli sviluppi in presenza di diagnosi tempestiva;

è assolutamente necessario accertare le gravi responsabilità che emergano dall'episodio descritto in premessa e, conseguentemente applicare le sanzioni più severe a coloro che risultassero responsabili -:

quali iniziative di propria competenza intenda assumere e, in particolare, se non ritenga di procede ad un'ispezione, esercitando i poteri di cui all'articolo 115 del decreto legislativo n. 112 del 1998;

quali atti intenda porre in essere affinché in futuro non abbiano più a ripetersi analoghe vicende. (4-08029)