Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01120
presentata da LUIGINO VASCON martedì 23 ottobre 2001 nella seduta n.051

VASCON. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:

nel corso degli anni novanta, una serie di note vicende ha posto la figura di Giancarlo Gorrini, già Presidente della MAA Assicurazioni, al centro di una vicenda giudiziaria, con gravi risvolti anche in sede penale;

varie vicende giudiziarie, sia di carattere civile, sia di carattere penale, svoltesi da allora, di cui alcune tutt'ora in corso, hanno infatti visto, con singolare continuità, il ripetersi nei confronti dello stesso Gorrini di una serie di provvedimenti e decisioni che all'interrogante appaiono non caratterizzati da imparzialità;

in particolare, una serie di immediate richieste di archiviazioni, a fronte di circostanziate e puntuali denunce presentate, ha dato luogo ad una situazione grave, anche perché, secondo l'interrogante, ciò ha prodotto un serio nocumento all'interesse generale e diffuso dei creditori di Gorrini - MAA e dalla IFMI in Liquidazione, società detentrice di un rilevante numero di azioni MAA;

a puro titolo esemplificativo, si indicano le seguenti circostanze:

in sede penale:

a) in data 24 maggio 1996 veniva dal Gorrini depositato, avanti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, un circostanziato e documentato atto di denuncia avente ad oggetto illeciti comportamenti ascrivibili agli organi preposti alla liquidazione della MAA Assicurazioni relativamente alla svendita della stessa alla SAI - Società Assicuratrice Industriale, pur essendovi offerte ben più remunerative. La procura di Roma, dopo aver predisposto alcuni atti istruttori, dichiarata la propria incompetenza territoriale e trasmesso gli atti alla procura di Milano, gia il 17 febbraio del 1997, e quindi molto celermente, chiedeva l'archiviazione del procedimento. Presentata rituale opposizione da parte del Gorrini, il GIP, con ordinanza del 31 ottobre del 2000, respingeva la richiesta del PM ed ordinava nuove indagini, fissando il termine di un anno per l'espletamento delle stesse. Allo stato, si è ancora in attesa della fissazione, da parte del GIP, della nomina del Consulente tecnico;

b) altra gravissima denuncia, per i reati di usura ed estorsione, veniva presentata da Gorrini in data 26 giungo 2000 avanti la procura di Roma, con richiesta di sequestro di atti relativi alle procedure esecutive poste in atto dalla Banca Popolare di Novara nei suoi confronti. La procura di Milano, a cui per competenza territoriale veniva trasmesso il relativo fascicolo, con una singolare rapidità, richiedeva già in data 3 agosto del 2000 l'archiviazione del procedimento. Anche in questo caso veniva presentata opposizione ma allo stato si è ancora in attesa di conoscere le decisioni del GIP;

c) in data 13 aprile 2001 la IFMI presentava una dettagliata denuncia nei confronti degli attuali liquidatori della MAA e di alcuni dirigenti della Banca Popolare di Novara per false comunicazioni sociali ed altre ipotesi di reato. A distanza di pochi giorni il PM richiedeva al GIP l'archiviazione del procedimento. Anche in questo caso, immediatamente predisposta e presentata l'opposizione, si è ancora in attesa che il GIP incaricato fissi l'udienza di discussione;

in sede civile:

a) in una causa promossa avanti il Tribunale Civile di Milano dal Fallimento Gefinam e dalla IFMI contro la Banca Popolare di Novara, il Giudice (R.G. n.9396/96 bis), con ordinanza in data 14 luglio 2000 revocava la Consulenza Tecnica d'Ufficio dallo stesso precedentemente ammessa. Tale revoca appare del tutto ingiustificata su di un piano giuridico, ingenerando all'interrogante perplessità sulle cause e sui motivi posti alla base del provvedimento di revoca, atteso che la CTU, ad avviso dell'interrogante, rappresentava lo strumento indispensabile per fare chiarezza nella complessa vicenda MAA;

b) in altra causa, sempre a Milano, intrapresa per la revoca degli attuali liquidatori della MAA (società di cui la IFMI detiene l'80 per cento dell'intero capitale, sia pur con azioni gravate da pegno in favore della BPN), il giudizio è terminato dopo il deposito della comparsa di risposta della controparte ed in una sola udienza, con il rigetto del ricorso ed una condanna a carico dell'IFMI nella misura di lire 31.314.900, oltre IVA e CPA;

va infine osservato, peraltro, che a fronte di questa serie di archiviazioni e lentezze nei procedimenti penali innescati dalle denunce del Gorrini, tutte le procedure civili esecutive contro la IFMI, a giudizio dell'interrogante, si sono realizzate in tempi rapidi -:

se il Ministro, dopo averne accertato i presupposti, non ritenga di avviare un'ispezione ministeriale in relazione alle vicende descritte. (4-01120)