...
Ministro della difesa britannico e stando al fatto che il contingente italiano dipende dal comando del Regno Unito;
nelle missioni di «shake and bake», letteralmente «scuoti e cuoci», per «stanare» gli insorti dalle trincee e dai ripari;
nell'inchiesta di Rainews24, «Fallujah: la strage nascosta», andato in onda l'8 novembre 2005 su Rai3 alle 7,35, sono stati mostrati documenti filmati e fotografici raccolti nella città di Falluja durante e dopo i bombardamenti del novembre 2004, dai quali risulta che l'esercito americano, contrariamente a quanto dichiarato dal dipartimento di Stato in una nota del 9 dicembre 2004, ha usato il fosforo bianco non secondo gli usi consentiti, per illuminare le postazioni nemiche, ma bombardando con questo agente chimico in maniera indiscriminata la città;
nell'inchiesta televisiva, realizzata da Sigfrido Ranucci e curata da Maurizio Torrealta, vengono trasmessi anche documenti altamente drammatici che riprendono gli effetti dei bombardamenti su civili, donne e bambini di Falluja, alcuni dei quali sorpresi nel sonno;
l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997;
il filmato mostra anche un documento dove si prova l'uso in Iraq di una variante del napalm, chiamata con il nome Mk77, dagli effetti ancora più devastanti; l'uso di questa sostanza è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980;
il Ministro della difesa della Gran Bretagna, rispondendo ad un'interpellanza di una deputata del Parlamento inglese, ha ammesso che effettivamente tali sostanze erano state usate nella città di Falluja nel corso dei combattimenti;
nella giornata del 14 novembre 2005, a un anno dalla presa di Falluja da parte degli americani, diverse centinaia di persone hanno assediato pacificamente l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, per protestare contro i crimini di guerra degli americani -:
se il Governo e i vertici militari italiani siano stati a conoscenza dell'utilizzo di armi chimiche vietate da parte dell'esercito Usa, vista l'ammissione del
se abbia espresso la propria riprovazione rispetto all'uso di tali armi e cosa abbia da riferire in proposito;
se non ritenga, anche alla luce di tutto ciò, di dover disporre l'immediato ritiro del contingente italiano dall'Iraq.
(2-01723) «Deiana, Giordano».
(15 novembre 2005)
la mattina dell'8 novembre 2005, su Rainews24, è andato in onda un video che testimonia che l'esercito americano, nel novembre 2004, durante la massiccia offensiva con la quale riprese il controllo della città irachena ribelle di Falluja, fece uso di armi chimiche proibite dalle convenzioni internazionali, in particolare di Mk77, nuova versione del nefasto napalm, ampiamente usato in Vietnam, e di fosforo bianco, che in gergo militare viene chiamato Willy Pete, un agente che brucia la pelle in modo irreversibile e penetra nel corpo, carbonizzandolo;
nel filmato, che contiene anche le testimonianze di ex militari americani, vengono mostrati riprese del bombardamento al fosforo e sequenze drammatiche, che mostrano gli effetti dell'agente chimico, oltre che sui guerriglieri iracheni, anche sui civili, comprese donne e bambini di Falluja;
il sospetto, dunque, è che le truppe americane avrebbero utilizzato sostanze chimiche proibite dalle convenzioni internazionali non per illuminare postazioni nemiche, ma al solo scopo di colpire indiscriminatamente la popolazione locale;
sarebbe gravissimo che un Paese che ha scatenato un conflitto per abbattere un dittatore, accusandolo di avere armi di distruzione di massa, usi contro la popolazione civile le stesse armi che diceva di combattere;
la giornalista del quotidiano il Manifesto Giuliana Sgrena fu rapita, nel mese di febbraio 2005, proprio mentre cercava testimonianze sugli effetti delle bombe che hanno distrutto Falluja, quando ebbe la consapevolezza di quello che tutti ormai in Iraq sapevano, cioè che in Iraq veniva utilizzato questo genere di armi chimiche;
non esiste un bilancio ufficiale di quanti morti abbia comportato la strage di Falluja, cittadina di soli 200 mila abitanti: secondo stime ufficiali diramate dal Pentagono le vittime sarebbe state tra 1.000 e i 1.500, secondo il personale medico tra i 4.000 e i 6.000, mentre quello che realmente si sa è che solo 700 sono state le vittime riconosciute prima di essere sepolte;
l'uso di queste sostanze incendiarie sui civili è vietato dalle convenzioni dell'Onu del 1980 e l'uso di armi chimiche è vietato da una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997. Pertanto, l'inchiesta giornalistica di Rainews24 vuole essere la denuncia di un crimine, della violazione di una convenzione firmata dagli Stati Uniti nel 1997 e non rispettata;
il Pentagono respinge le accuse di aver usato armi chimiche a Falluja. Il portavoce del ministero della difesa americano, il maggiore Todd Vician, ha dichiarato all'Ansa che «chi vuol screditare gli Stati Uniti trova utile inventare la falsa accusa che gli Usa stiano usando armi di questo genere», pur precisando di non aver visto il documentario di Rainews24 e commentando, quindi, sulla base delle contestazioni di questo genere fatte nel corso del tempo alle forze americane;
l'Osservatorio militare teme che dopo l'uso indiscriminato in Bosnia e Kosovo dell'uranio impoverito, dall'Iraq si possano ereditare gli effetti del fosforo bianco, che, anche se meno devastanti dal punto di vista fisico, sono altrettanto fatali per chi, ignaro, si trova contaminato;
secondo gli interpellanti, la responsabilità della strage di Falluja ricade anche su quei Paesi, come l'Italia, che hanno supportato l'aggressione americana all'Iraq;
la comunità internazionale, incluso il nostro Paese, dovrebbe intervenire;
l'inchiesta di Rainews24 rappresenta un positivo segnale in controtendenza per l'informazione del servizio pubblico radiotelevisivo e per la Rai una buona occasione per contribuire a restituire serietà di contenuti all'informazione;
in tale contesto, ad avviso degli interpellanti, il rientro immediato del nostro contingente è una scelta obbligata. È ora che il nostro Paese cessi di essere complice di questa carneficina, ritiri dai territori teatro di guerra le proprie truppe di occupazione e si attivi per l'invio di una forza multinazionale di pace -:
se il Governo italiano sapesse o meno e se intendano o meno esprimere la più ferma condanna in merito a quanto emerso dai documenti filmati e fotografici trasmessi da Rainews24.
(2-01718) «Bellillo, Boato».
(9 novembre 2005)
in un reportage trasmesso dal canale satellitare di informazione Rainews24, dal titolo «Fallujah: la strage nascosta», si denunciava l'uso da parte delle forze armate statunitensi di componenti chimici, come il «fosforo bianco», e armi incendiarie, come l'Mk77, nel corso dell'assedio alla città irachena di Fallujah nel novembre 2004;
il servizio giornalistico documentava la circostanza attraverso video, immagini e documentazione fotografica dei registri cimiteriali della città irachena, nonché riportando interviste e testimonianze dirette di soldati dell'esercito americano presenti allora sul terreno di battaglia;
le conseguenze devastanti delle munizioni al fosforo bianco e delle armi incendiarie, come l'Mk77, evoluzione del famigerato napalm, consistono nell'attaccare la pelle umana, penetrando nel corpo e carbonizzandolo;
l'utilizzo di questi agenti chimici è vietato dalle convenzioni internazionali, tanto da quella di Parigi del 1993 (Cwc), quanto da quella di Ginevra del 1980 (Ccw) sulle armi cosiddette «devastanti»;
nonostante la smentita delle autorità americane, tesa a negare l'uso di bombe incendiarie e a sostenere un uso del fosforo bianco limitato alle sue finalità di illuminazione degli obiettivi, si moltiplicano nuove gravissime conferme sull'uso illegale di tali agenti chimici;
in particolare, l'utilizzo dell'agente Mk77 è addirittura attestato dal ministero della difesa britannico, che, in risposta ad una specifica interrogazione parlamentare e rettificando precedenti rassicurazioni, afferma che le forze armate statunitensi hanno utilizzato 30 Mk77 nel corso della guerra in Iraq, con l'inquietante specificazione che, data la scarsa precisione dell'arma, il Pentagono sostiene che la stessa non è «generalmente» usata in zone abitate;
sull'utilizzo di fosforo bianco, nel corso dell'assedio di Fallujah, non per illuminare semplicemente gli obiettivi, ma come vera e propria arma diretta contro esseri umani, danno dettagliato e raccapricciante riscontro il capitano Cobb, il tenente colonnello Court e il sergente Higt in un articolo specialistico sulla battaglia di Fallujah, pubblicato dalla rivista ufficiale Field artillery magazine, edita dall'esercito degli Stati Uniti;
in particolare, in questa analisi tecnica si dà conto della «versatilità» di questo tipo di munizioni, rivelatesi efficaci
conferme sull'utilizzo illegale di proiettili al fosforo sono anche riportate su Infantry magazine, altra rivista militare, relativamente all'offensiva contro la guardia repubblicana attorno alla città curda di Erbil nell'aprile 2003;
anche in questo caso, le risposte e le smentite delle autorità militari confermano come ogni interpretazione restrittiva delle convenzioni internazionali che bandiscono l'uso di armi chimiche, batteriologiche o dagli effetti eccessivamente dannosi o indiscriminati finisce per aprire pericolosi varchi di indeterminatezza, che indeboliscono l'efficacia stessa delle norme -:
se il Governo italiano sia in grado di confermare o meno l'utilizzo di tali armi e munizioni nel corso della guerra irachena, se abbia contezza della disponibilità di queste armi negli arsenali della coalizione e in che misura, se abbia mai posto ai Governi alleati il tema dell'utilizzo di queste armi e se abbia mai ricevuto alcuna rassicurazione o riscontro su un uso limitato alle finalità consentite;
se non ritenga il Governo di dover esercitare una maggiore vigilanza, nel contesto delle attività proprie delle organizzazioni internazionali specializzate, quanto all'effettivo rispetto delle norme internazionali che bandiscono armi chimiche o di analoga distruttività.
(2-01724)
«Castagnetti, Mattarella, Molinari, Boccia, Lusetti, Monaco, Parisi».
(15 novembre 2005)
la trasmissione «Fallujah: la strage nascosta», mandata in onda da Rainews24 l'8 novembre 2005, ha mostrato e documentato l'uso del fosforo bianco come arma diretta da parte delle truppe statunitensi durante l'assedio di quella città, con conseguenze gravissime sulla popolazione civile, in particolare su donne e bambini;
dalla stessa trasmissione emergerebbe anche l'impiego di un'arma chiamata Mk77, in pratica una versione del napalm;
la Convenzione Cwc proibisce l'impiego di armi chimiche, di agenti chimici e di sostanze incendiarie nei conflitti;
l'amministrazione degli Stati Uniti ha sempre smentito l'utilizzo di armi non convenzionali;
la rivista bimestrale del Pentagono Famag (Field artillery magazine), secondo quanto riferito dalla stampa quotidiana italiana, scrive che «raffiche di fosforo bianco si sono dimostrate munizioni efficaci e varsatili insieme (...) abbiamo lanciato ripetuti attacchi «agita e cuoci» contro i ribelli, li abbiamo spruzzati con fosforo bianco e quindi eliminati con esplosivo ad alto potenziale» -:
se le notizie diffuse da Rainews24 corrispondano al vero;
se il Governo sia informato sulla qualità dei materiali bellici impiegati dalla coalizione in Iraq;
se il Governo fosse a conoscenza dell'utilizzo di armi non convenzionali utilizzate durante l'assedio di Fallujah;
quali iniziative il Governo abbia assunto o intenda assumere nei confronti dell'amministrazione Usa a seguito della diffusione di notizie così drammatiche e inquietanti.
(2-01725)
«Violante, Spini, Ranieri, Crucianelli, Minniti, Buffo, Calzolaio, Lulli, Cabras, Melandri, Fumagalli, Sereni, Carli, Nannicini, Ruzzante, Angioni, Chiti, De Brasi, Lumia, Luongo, Pinotti, Pisa, Rotundo».
(15 novembre 2005)
lo speciale di Rainews24 «Fallujah: la strage nascosta» ha messo in luce che le truppe statunitensi hanno fatto uso di fosforo bianco come arma diretta sulle persone, causando conseguenze gravissime sulla popolazione civile;
durante la trasmissione si sono potute vedere le immagini dei corpi di civili iracheni disciolti e carbonizzati dal fosforo bianco e ascoltare le testimonianze dei reduci americani, che hanno visto piovere le bombe al fosforo;
l'autorevole associazione britannica Physicians for social responsability sta chiedendo l'apertura di un'indagine internazionale sui crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti in Iraq;
il presidente dell'associazione, Robert Musil, ha dichiarato all'Independent: «Quando esistono chiare testimonianze sull'uso di questo tipo di armi, ciò esige una piena e completa indagine. È dalla guerra del Vietnam che l'uso del fosforo è stato condannato, per via delle ferite e delle conseguenze che provoca»;
il fosforo bianco s'incendia spontaneamente all'aria e si appiccica alla pelle, bruciando la carne fino all'osso; il suo vapore, se inalato, brucia i polmoni dall'interno e danneggia irreversibilmente gli occhi;
la Convenzione Onu del 1980 su «talune armi convenzionali» vieta l'uso di sostanze, come il fosforo e il napalm su obiettivi civili;
gli Usa non hanno mai ratificato la convenzione e continuano a fabbricare bombe al fosforo e al napalm;
militari statunitensi hanno ammesso di aver usato bombe al fosforo contro i nidi di presunti terroristi a Falluja;
il documentario di Rainews24 dimostra un uso molto esteso, con centinaia di corpi di civili «caramellizzati» e orribilmente deformati dal fosforo;
i comandi Usa hanno vietato per settimane il ritorno dei civili e hanno messo in opera bulldozer per strappare il terreno superficiale contaminato, onde far sparire le tracce di quanto avvenuto;
oltre al fosforo, il Pentagono ha autorizzato l'uso del napalm - in una nuova formulazione, chiamata Mk77, ancora più devastante - per azioni militari su Falluja -:
se il Governo sia stato a suo tempo a conoscenza del tipo di armi utilizzate dagli americani durante gli attacchi militari in Iraq e se, nel caso, non abbia ritenuto opportuno dissuadere i propri alleati dall'uso di armi chimiche non convenzionali e in contrasto, non solo con le convenzioni internazionali, ma anche con quei principi umanitari a cui molti sostenitori della necessità dell'intervento armato dichiarano di ispirarsi;
quali iniziative intenda assumere il Governo, a fronte dei drammatici episodi esposti, nei confronti dell'amministrazione USA.
(2-01726)
«Pecoraro Scanio, Boselli, Sgobio, Cusumano, Brugger, Mazzuca Poggiolini, Boato, Diliberto, Acquarone, Bulgarelli, Cento, Armando Cossutta, De Franciscis, Galante, Lion, Falanga, Luigi Pepe, Pisicchio, Pistone, Santulli, Sciacca, Lucidi, Preda, Guerzoni, Soda, Bonito, Borrelli, Giulietti, Chianale, Gambini, Lolli, Agostini».
(15 novembre 2005)