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parte di Consigli Comunali emerge l'esigenza di esprimere da subito un'adeguata capacità di proposta e di iniziativa volta a contemplare la specificità montana come elemento qualificante e necessario al fine di predisporre orientamenti per un nuovo sviluppo fondato sulla competitività economica, sulla coesione sociale e sulla valorizzazione del patrimonio territoriale;
della Campania, da Trapani a Sciacca e a Mazara del Vallo d'ora in avanti, per poter esercitare l'attività di pesca nelle acque libiche dovranno chiedere il permesso al Governo nordafricano;
nuova famiglia che lo accoglierà e provvederà alla sua crescita ed educazione;
secondo le stime attuali sono circa 200 gli eserciti che arruolano, in tutto il mondo, minori nelle proprie file, nella maggior parte dei casi, a forza;
quasi 300mila di questi minori sono attualmente impiegati in varie guerre del mondo, dall'Afghanistan alla Sierra Leone;
nonostante il Consiglio di Sicurezza dell'ONU abbia formalmente condannato tali pratiche e posto sotto osservazione i paesi che vi fanno ricorso, intervenendo con programmi di smobilitazione e procedimenti giudiziali internazionali, restano lettera morta per la mancata considerazione dei governi interessati;
enorme è lo sforzo letterario di Giulio Albanese che nel suo nuovo libro «Soldatini di Piombo» ha riacceso i riflettori sulla piaga dei bimbi soldato -:
quali iniziative si intendano adottare per manifestare il dissenso dell'Italia a queste forme di negazione dell'infanzia per i bambini del terzo mondo;
quali sforzi si sia in procinto di compiere per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema delineato in premessa.
(3-05040)
i giornali italiani hanno riportato con grande evidenza la notizia secondo la quale la Libia avrebbe, con atto unilaterale e in spregio a tutte le convenzioni internazionali, portato a 86 miglia marine il confine delle proprie acque territoriali, di fatto annettendosi le acque internazionali nel tratto del Mediterraneo compreso tra le coste della Sicilia e il Golfo della Sirte;
quel tratto di mare è molto spesso zona di pesca internazionale di natanti italiani -:
se la notizia corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali atti intenda compiere il Governo italiano per ripristinare il diritto internazionale salvaguardando altresì un fondamentale interesse nazionale, quale la difesa dell'economia della pesca delle regioni rivierasche dell'estremo sud d'Italia.
(4-16807)
da vari ordini del giorno pervenuti all'interrogante votati all'unanimità da
in sede di UE è stato aperto un dibattito sul Documento della Commissione europea concernente le prospettive finanziarie per i Fondi a finalità strutturale del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2007-2013, il quale prevede di stanziare risorse pari all'1,14 per cento del PIL dell'Unione rispetto alla richiesta italiana originaria di una quota dell'1,24 per cento e di fronte alla posizione di alcuni Paesi europei (Inghilterra e Germania in testa) che chiedono una percentuale solo dell'1 per cento e la nazionalizzazione delle politiche regionali;
la Commissione politiche dell'UE del Senato della Repubblica ha approvato, già il 13 aprile 2005, una Risoluzione che impegna il Governo, tra l'altro, a: sostenere la posizione che indica la necessità di raggiungere prima un accordo politico sul ruolo che l'Europa deve svolgere attraverso la sua azione politica e conseguentemente l'ammontare delle risorse a disposizione, e comunque che il tetto delle risorse, non sia inferiore alla percentuale dell'1,24;
ove la percentuale di risorse a favore delle politiche regionali si attestasse dall'1,24 all'1,14 per cento, l'Italia perderebbe una quota consistente di fondi necessari allo sviluppo e alla coesione territoriale destinati agli attuali obiettivi 1 e 2, con gravi conseguenze per le politiche di investimento degli enti locali, e che tale situazione si aggraverebbe ulteriormente qualora venissero approvate le proposte avanzate dalla Presidenza di turno lussemburghese della UE;
l'articolo III-220 del nuovo Trattato costituzionale dell'UE, nel proporsi l'obiettivo di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni e il ritardo di quelle meno favorite, richiede attenzione particolare alle zone rurali e ad altre realtà con svantaggi gravi e permanenti, naturali o demografici, quali le regioni settentrionali a scarsa densità demografica, quelle insulari, transfrontaliere e di montagna, e riconosce così in Costituzione le aree con handicap strutturale permanente -:
quali garanzie possa dare il Governo affinché questa decurtazione non venga posta in essere, poiché fortemente penalizzante per il nostro Paese, che verrebbe a perdere una parte consistente dei fondi necessari allo sviluppo ed alla coesione territoriale destinati agli obiettivi 1 e 2, con gravi conseguenze per le politiche di investimento degli enti locali;
come intenda agire perché l'Italia non arretri in sede comunitaria dall'esigenza di sostenere e di assicurare la quota dell'1,24 per cento delle risorse dell'UE a favore del QCS 2007-2013 per le politiche di sviluppo e coesione territoriale;
se intenda anche utilizzare il diritto di veto perché non si receda di fatto, dal riconoscimento conseguito con l'articolo III-220 della nuova Costituzione UE a favore della montagna e delle altre regioni con svantaggi strutturali permanenti.
(4-16808)
con decreto del 2005 la Libia ha esteso a 86 miglia marine, 74 miglia oltre il limite previsto dai trattati internazionali le proprie acque territoriali;
la Libia in questo modo si prende circa 100 chilometri di mare a scapito soprattutto dell'Italia, il cui limite delle sue acque territoriali si ferma a 12 miglia;
gravi saranno i danni per la marineria sicialiana, infatti, non poche imprese di pesca italiane, in particolare della Sicilia e
la normativa sulla pesca nel mediterraneo è confusa. Infatti esiste un vero e proprio ginepraio di accordi, leggi nazionali, trattati internazionali che complicano la materia;
la situazione è, quindi, incerta ed è necessario un intervento del Governo italiano per ristabilire la legalità e tutelare i pescatori italiani ed in particolare della Sicilia che sono fortemente penalizzati dall'ampliamento del mare territoriale libico che viola i trattati internazionali di pace;
a parere degli interroganti, non avendo la Libia, sottoscritto gli accordi di Montego Bay, non può vantare diritti internazionali in materia -:
come valuti la vicenda esposta nella premessa e quali forti e tempestive iniziative intenda adottare per ripristinare la situazione antecedente al decreto libico di ampliamento delle acque territoriali che, secondo gli interroganti, viola i trattati internazionali e mette in crisi il settore ittico della Sicilia in particolare.
(4-16810)
la condizione dell'infanzia abbandonata in Marocco risulta a tutt'oggi particolarmente grave e drammatica, ancora migliaia di minori si trovano in stato di abbandono e sono costretti a vivere negli istituti senza una famiglia; dati preliminari raccolti da UNICEF parlano di 43.000 bambini ricoverati in istituto con una progressione annua del 23 per cento;
le condizioni in cui vivono questi bambini, dal punto di vista igienico-sanitario, sono molto precarie, inoltre gli istituti rappresentano un «universo» totalmente a sé stante ed i bambini non mantengono pressoché alcun rapporto con il mondo esterno. In una situazione di tal genere l'adozione internazionale, in aggiunta agli interventi di cooperazione internazionale volti in particolare alla prevenzione dell'abbandono, rappresenta uno strumento molto prezioso per la tutela dei minori marocchini in stato di abbandono;
fino all'entrata in vigore in Italia della legge di ratifica della Convenzione de L'Aja del 1993 veniva applicata senza alcuna riserva l'adozione internazionale, da parte di coppie italiane, di minori abbandonati di nazionalità marocchina non accettati da parte delle stesse famiglie del paese;
con l'entrata in vigore della Convenzione sono sorti degli ostacoli, sotto il profilo giuridico, all'applicazione dell'adozione internazionale anche in Marocco; in effetti in questo Paese non esiste l'istituto giuridico dell'adozione legittimante o adozione piena - quella cioè che rescinde integralmente i legami tra il minore adottato e la sua famiglia di origine - ma esiste soltanto l'istituto cosiddetto della «kafala» o adozione semplice, che consiste in una sorta di affido illimitato del minore che non rescinde in alcun modo i rapporti con la sua famiglia di origine;
la kafala trova pieno riconoscimento nella Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989 che all'articolo 20 la richiama testualmente (...omissis «Gli Stati parti prevedono per questo fanciullo una protezione sostitutiva, in conformità con la loro legislazione nazionale. Tale protezione sostitutiva può in particolare concretizzarsi per mezzo dell'affidamento familiare, della Kafalah di diritto islamico, dell'adozione o in caso di necessità, del collocamento in adeguati istituti per l'infanzia ...omissis»);
l'istituto suddetto risponde alla stessa funzione sociale dell'adozione piena in quanto assicura ad un bambino abbandonato dalla sua famiglia di origine una
la kafala non può trovare applicazione né riconoscimento in Italia in quanto, per i Paesi non aderenti alla Convenzione de L'Aja, la legge vigente riconosce soltanto l'adozione piena ovvero l'affido a scopo preadottivo;
è evidente quindi l'impossibilità di pronunciare l'efficacia in Italia di un provvedimento straniero di kafala che non ha corrispondente nell'ordinamento interno;
per trovare una soluzione alla questione prospettata la Commissione per le Adozioni Internazionali a firma dell'allora Presidente Carmela Cavallo ha già steso una prima bozza di accordo bilaterale tra Italia e Marocco che tende a ricercare un percorso praticabile per il riconoscimento in Italia dell'istituto marocchino della kafala;
sulla base di un tale accordo la kafala verrebbe riconosciuta nei termini dell'adozione in casi particolari e cioè per il tramite dell'applicazione dell'articolo 44, lettera d) della legge n. 184 del 1983 e successive modificazioni;
il minore marocchino per il quale abbia trovato applicazione l'istituto della kafala manterrebbe cioè inalterati i rapporti con la sua famiglia di origine, conserverebbe il suo nome e cognome e anteporrebbe al proprio il cognome della famiglia adottiva;
in questi termini verrebbe garantita la peculiarità della kafala e allo stesso tempo si permetterebbe ai minori marocchini abbandonati di lasciare gli istituti e trovare finalmente una famiglia in cui vivere;
la succitata bozza di accordo bilaterale è già stata presentata all'attenzione del Ministero per gli Affari Esteri, uff. V Direzione Generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie;
a tutt'oggi l'ufficio competente ad emettere una valutazione sulla bozza di accordo non si è ancora espresso in alcun senso;
la questione dell'adozione dei bambini marocchini abbandonati da parte delle coppie italiane non ha ancora trovato un'adeguata soluzione -:
come si intende intervenire affinché venga trovata una soluzione alla questione dell'adozione dei minori marocchini da parte delle coppie italiane;
come si intende operare affinché la bozza di accordo bilaterale tra Italia e Marocco, che senza dubbio rappresenta un utile tentativo di soluzione della questione prospettata, venga al più presto, con le opportune eventuali integrazioni o modifiche, portata a conoscenza delle Autorità marocchine al fine di avviare un percorso volto alla sottoscrizione dell'accordo da parte di entrambi i Paesi;
se non ritenga di adottare in alternativa alla stipulazione dell'accordo bilaterale tra Italia e Marocco e laddove quest'ultimo risultasse di non facile soluzione, iniziative normative volte a modificare la disciplina vigente, in modo che possa essere riconosciuta e recepita nell'ordinamento italiano l'istituto marocchino della kafala.
(4-16818)
l'Associazione Internazionale «Amici di Pompei» con finalità socio-culturali organizza spesso escursioni di studio in Stati europei quali ad esempio Francia, Spagna, Portogallo, Grecia;
tale Associazione ha sempre fruito, in occasione di tali escursioni, di riduzioni del 50 per cento relativamente al costo dei biglietti d'ingresso a musei e scavi archeologici per visitatori che abbiano superato il sessantacinquesimo anno di età;
la legge n. 332 del 27 giugno 1985, prevede la gratuità per i soggetti ultra sessantacinquenni che visitano luoghi di rilevanti interessi culturali;
i cittadini dell'Unione europea in visita ai nostri musei e luoghi di interesse turistico godono del beneficio della gratuità previsto dalla suddetta legge;
le legge n. 332 del 1985, prevede la condizione di reciprocità tra gli Stati dell'Unione europea relativamente alla materia in oggetto;
i soci dell'Associazione Internazionale «Amici di Pompei», in visita presso Musei siti negli Stati dell'Unione, hanno potuto godere solo della riduzione del 50 per cento sul prezzo del biglietto e non della prevista gratuità;
vi è quindi una disparità di trattamento nella regolamentazione della materia tra diversi Stati -:
dai Ministri interrogati quali iniziative intendano assumere attraverso gli Uffici preposti per verificare quanto esposto;
quali iniziative intendano assumere per fare in modo che tale disparità di trattamento venga eliminata.
(4-16819)