Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 433 del 4/3/2004
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(Modalità di realizzazione del passante del nodo di Firenze per la linea di alta velocità-alta capacità - n. 2-01089)

PRESIDENTE. L'onorevole Bellini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01089 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 8).

GIOVANNI BELLINI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, i firmatari dell'interpellanza urgente in esame sono preoccupati per le notizie apparse sulla stampa toscana e nazionale a fine dicembre 2003, successivamente confermate anche dagli enti locali fiorentini e dalla regione Toscana. Esse riguardano il passaggio della titolarità del progetto e della realizzazione delle opere connesse alla realizzazione della linea di alta velocità-alta capacità a Firenze dalla società TAV alla società Rete ferroviaria italiana, anch'essa del gruppo Ferrovie dello Stato. Si chiede, in sostanza, di


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conoscere le motivazioni di questa scelta e l'impegno del Governo per far rispettare i tempi concordati.
È da ricordare che la Toscana è interessata dai lavori per la realizzazione della linea veloce Bologna-Firenze (ben 78 chilometri complessivi di tracciato, di cui 72 in galleria; circa 50 chilometri sono in Toscana) e dalla sistemazione del nodo di Firenze.
Il nodo ferroviario di Firenze verrà implementato, secondo quanto è stato stabilito dalla conferenza dei servizi di fine dicembre 2003, con la costruzione di una nuova stazione sotterranea per la linea alta velocità-alta capacità ferroviaria, strettamente integrata con quella esistente di Santa Maria Novella e con la realizzazione di un nuovo sistema cambiario di superficie, integrato con un sistema di mobilità di area metropolitana che si estende da Pistoia a Prato, alle zone del Mugello e al Valdarno aretino e che utilizzerà i binari lasciati liberi e disponibili con la realizzazione del passante sotterraneo della città.
Il tracciato delle nuove linee veloci si svilupperà in sotterranea, dalla stazione di Castello (l'imbocco nord di cui si è convenuto nell'ultima conferenza dei servizi di completare gli studi nei prossimi mesi per l'impatto ambientale) alla stazione di Campo di Marte, per uno sviluppo di circa 7 chilometri sotto terra.
Per quanto riguarda la nuova stazione sotterranea è da ricordare, oltre all'importanza di questa opera, che il progetto è il risultato di un concorso internazionale vinto dall'architetto Norman Foster e che si svilupperà su una superficie di circa 45 mila metri quadri. Il buon esito della conferenza dei servizi sul nodo di Firenze del dicembre scorso è il risultato di accordi realizzati nel corso degli ultimi dieci anni dagli enti locali e dalla regione Toscana, oltre naturalmente dalle Ferrovie dello Stato, dal Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, che finalmente hanno tutti dato il loro consenso, grazie anche ad una complessa trattativa nella quale la società Tav ha rappresentato un interlocutore importante. Poiché gli interventi richiamati sono compresi tra le opere inserite nel primo programma nazionale delle infrastrutture strategiche, deliberato dal CIPE nel dicembre del 2001, e poiché successivamente, nel febbraio 2003, vi è stato il via libera del CIPE al nuovo piano alta velocità-alta capacità ferroviaria, che sposta l'onere del finanziamento su infrastrutture Spa (ISPA), noi verifichiamo che ci sono tutte le condizioni per passare alla fase realizzativa delle opere previste, che in parte sono già state cantierate (ed alcune anche concluse), con una spesa complessiva attualmente di oltre 66 milioni di euro. Si sono realizzati lo spostamento e il potenziamento della stazione elettrica e le opere di mitigazione ambientale nel Viale Belfiore; si stanno concludendo le opere per l'armamento all'imbocco nord a Castello; è iniziata la cantierizzazione alla stazione di Campo di Marte per il tunnel sotterraneo ed è in fase di assegnazione in questi giorni il lavoro per il nuovo binario di servizio per la movimentazione dei materiali di scavo, che, in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e con l'accordo di tutti, verranno convogliati nelle ex miniere di Santa Barbara, in provincia di Arezzo, tramite esclusivamente sedime ferroviario, senza quindi impattare con il traffico locale della città di Firenze e dei comuni contermini.
L'impegno di TAV, che è ben conosciuto ed apprezzato dagli enti locali e dalla regione Toscana, era adesso di giungere a pubblicare il bando di gara - si era previsto nella primavera del 2004 - per assegnare i lavori della stazione sotterranea e del passante, con unico affidamento, in modo da consentire lo svolgimento contestuale e coordinato dei relativi lavori e giungere all'attivazione del passante della stazione entro l'anno 2010. L'appalto e il bando di gara dovranno seguire le procedure della legge obiettivo per individuare un unico general contractor a cui affidare tutto il lavoro. Lascia invece perplessi che, alla vigilia di una così complessa scadenza, si tolgano competenze alla società TAV invece di incrementare la


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capacità organizzativa complessiva per realizzare il bando di gara, che risulta essere estremamente complesso. D'altronde, il rispetto della scadenza del bando alla primavera del 2004 è essenziale per assegnare i lavori nel 2005 in concomitanza con la consegna dell'area della centrale del latte di Firenze alle Ferrovie dello Stato, area indispensabile per poi procedere alla cantierizzazione della stazione sotterranea.
E ancor più attuale è il problema del trasferimento di questa centrale del latte della città di Firenze, per la cui operazione la TAV si è impegnata a versare, in tre rate, circa 9 miliardi delle vecchie lire.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO MUSSI (ore 11,35)

GIOVANNI BELLINI. La prima rata scadeva il 31 dicembre del 2003 e non è stata pagata; le altre devono essere pagate nei prossimi mesi. Senza questo pagamento si blocca la complessa operazione volta a liberare le aree necessarie per il cantiere delle opere ferroviarie. Ecco una grossa perplessità: perché questo ritardo? Gli enti locali lamentano già questo ritardo ed una sostanziale mancanza di interlocutori con cui proseguire la trattativa. Ci domandiamo se questa non sia la conseguenza del passaggio di competenze dalla TAV alla RFI, senza aver previsto precisi piani organizzativi alternativi. D'altronde, le notizie - anche in questo caso solo di stampa -, che hanno motivato la sostituzione in corso d'opera dell'interlocutore degli enti locali, indicano un particolare interesse da parte della società ferroviaria italiana all'interoperabilità di questo progetto alla rete ferroviaria, che sicuramente rappresenta un valido motivo.
Infatti, ci rendiamo conto che queste nuove opere interferiscono con il sistema normale di trasporto dell'attuale struttura, con la rete trasportistica delle ferrovie nazionali, e che comunque vi è una differenza tra i lavori effettuati nei tratti e quelli dei nodi.
Tuttavia, non si comprende il motivo per cui questa scelta riguarderebbe solo il nodo di Firenze nell'ambito dei nodi ferroviari delle grandi città. Lo voglio ricordare: a Bologna i lavori sono stati appaltati, a Napoli sono in corso, a Roma sono stati eseguiti in parte.
La nostra costruttiva preoccupazione è che, come minimo, si allungheranno i tempi stabiliti per le consegne dei lavori, se non altro per la complessa questione del passaggio delle consegne tra TAV ed RFI, di cui non conosciamo - lo ripeto - l'organizzazione attuale. Né sappiamo come quest'ultima società intenda continuare a mantenere le scadenze concordate.
La nostra preoccupazione è ulteriormente rafforzata dal fatto che lo stesso Presidente del Consiglio, pochi giorni fa, ha dichiarato che il Governo sta lavorando ad una riforma strutturale delle Ferrovie dello Stato, senza che sia stato chiarito in cosa ciò consista. Sempre secondo la stampa specializzata, il ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi pensa allo scorporo della rete ferroviaria italiana dalla holding Ferrovie dello Stato.
Per un fatto di elementare chiarezza, si chiede che, in questo incerto contesto di riorganizzazione complessiva, il Governo nel suo insieme, e in particolare il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, si facciano interpreti e garanti degli impegni assunti dalla RFI con gli enti locali fiorentini e con la regione Toscana per le opere del nodo ferroviario di Firenze.
Per questo motivo, chiediamo una risposta chiara da parte del rappresentante del Governo.

PRESIDENTE. Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Tassone, ha facoltà di rispondere.

MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, tenterò di dare una risposta non ampia, come è stata l'illustrazione dell'onorevole Bellini, ma mi auguro esaustiva rispetto ai quesiti posti nell'interpellanza dai colleghi che hanno sottoscritto tale strumento di sindacato ispettivo.
In merito ai quesiti posti, Ferrovie dello Stato Spa, sentita in merito, ha comunicato


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che il nodo ferroviario alta velocità di Firenze sarà realizzato direttamente da RFI (Rete ferroviaria italiana), in forza della convenzione sottoscritta in data 9 dicembre 2003 con la quale è stato ridefinito il quadro complessivo dei rapporti tra TAV ed RFI medesima. Obiettivo del progetto del nodo di Firenze è la creazione di un nuovo assetto della mobilità nell'area metropolitana fiorentina che negli ultimi anni si è molto estesa.
Lo sviluppo di un sistema ferroviario metropolitano, possibile grazie al passaggio delle nuove linee dei treni a lunga percorrenza in sotterraneo, garantisce un cosiddetto effetto rete, rendendo più fluido anche il traffico regionale.
Nell'ambito della ridefinizione dei rapporti e delle responsabilità tra le due società del gruppo FS, è stato deciso che tutti i progetti dei nodi ferroviari per i quali non fossero già state da tempo avviate le attività realizzative sarebbero stati attribuiti alla diretta responsabilità di RFI.
Le motivazioni di tale decisione - fa sapere sempre Ferrovie dello Stato Spa - sono riconducibili, oltre al nuovo quadro normativo di riferimento che influenza le modalità di finanziamento del sistema AV-AC (alta velocità-alta capacità), anche al fatto che i principali nodi ferroviari (tra questi, sicuramente, quelli della rete AV-AC di Firenze, Verona, Genova, Torino e Milano) sono oggetto di molteplici interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico in un contesto estremamente delicato dal punto di vista delle interferenze con la circolazione ferroviaria e con la funzionalità degli impianti.
Tali interventi pertanto richiedono che la responsabilità progettuale e realizzativa sia attribuita ad un unico soggetto, che sia anche titolare del presidio e della disponibilità della struttura esistente, in termini di soggezione all'esercizio ferroviario.
Per quanto concerne gli impegni assunti in relazione ai contenuti e ai tempi di realizzazione dell'opera, RFI assicurerà la massima affidabilità nel garantire il massimo rispetto degli impegni assunti. Difatti, in base alla citata convenzione del dicembre 2003, RFI subentra a tutti gli effetti a TAV negli impegni relativi allo stesso nodo AV-AC, compresi quelli precedentemente assunti dalla medesima TAV.

PRESIDENTE. L'onorevole Bellini ha facoltà di replicare.

GIOVANNI BELLINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio il viceministro Tassone per la risposta che si presenta in modo articolato. Infatti, mentre è sicuramente condivisibile la procedura adottata per il rientro dell'intera operazione nell'ambito della gestione e del controllo da parte di un unico soggetto, in questo caso la Rete ferroviaria italiana, anche per le ragioni che noi stessi avevamo spiegato di interoperabilità con l'attuale struttura trasportistica, rimane purtroppo senza risposta la nostra preoccupazione per l'affidabilità di questa operazione nel momento in cui giungono a scadenza due principali questioni. La prima, e vorrei ricordarlo, è quella per cui non conosciamo più i tempi per il trasferimento della centrale del latte di Firenze senza i contributi già concordati con TAV e Ferrovie dello Stato e che attualmente non sono stati versati.
Non conosciamo inoltre se sarà rispettato il bando di gara per la primavera del 2004, cosa che differirebbe indeterminatamente tutta la complessa operazione.
Poiché riteniamo che queste due risposte siano fondamentali per tranquillizzare non soltanto le maestranze che saranno impegnate in queste operazioni così difficili, ma anche gli enti locali firmatari dell'accordo di programma, noi insisteremo affinché nei prossimi mesi il Governo riferisca costantemente circa il procedere di questa operazione.

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