Allegato B
Seduta n. 427 del 24/2/2004


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:

VENDOLA e DEIANA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per


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gli affari regionali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
molte regioni italiane hanno messo in vendita a privati, società, gruppi immobiliari e finanziari, gli immobili non strumentali della sanità pubblica per coprire i debiti delle aziende sanitarie locali;
la regione Lazio, per colmare un buco in bilancio di quattro miliardi di euro, sta operando nella direzione della dismissione del patrimonio immobiliare anche attraverso lo strumento della cartolarizzazione;
tale situazione è stata causata dal fatto che lo Stato italiano è debitore di 15 miliardi di euro per gli anni 2002 e 2003 sui flussi di cassa concordati con le regioni;
alcune aziende ospedaliere stanno vendendo i propri immobili, compresi gli ospedali, attraverso un'asta internazionale che vede partecipare svariate società, gruppi immobiliari e finanziari;
è assai difficile individuare la provenienza dei capitali investiti nell'acquisto degli immobili perché per la cartolarizzazione non è richiesta la certificazione antimafia;
la cartolarizzazione si sta rivelando un'operazione azzardata e molto pericolosa, visto che l'ipotesi di infiltrazioni mafiose nell'alienazione degli immobili per il tramite di società create ad hoc o di singoli privati «prestanome» è uno degli strumenti frequentemente utilizzati per il riciclaggio del denaro di provenienza illecita;
la regione Lazio, in attuazione dell'articolo 84 della legge n. 289 del 2002 concernente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato e delle altre disposizioni ivi richiamate, ha individuato l'Agenzia Sviluppo Lazio S.p.A. quale soggetto terzo incaricato di costituire o promuovere la costituzione di un veicolo, avente ad oggetto la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione dei patrimoni immobiliari della regione, dei suoi enti pubblici strumentali e delle aziende sanitarie locali e ospedaliere;
il costituente veicolo può essere utilizzato anche per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione dei patrimoni immobiliari delle province, dei comuni, di altri enti locali e dei rispettivi enti pubblici strumentali;
in data 8 maggio 2003 le Asl del Lazio (Aziende sanitarie locali) hanno siglato un accordo per la realizzazione di una nuova operazione di finanza innovativa, attraverso la quale la Regione Lazio, come nel caso di analoghe operazioni condotte negli ultimi anni, intende raccogliere sul mercato risorse finanziarie a copertura dei disavanzi del servizio sanitario regionale;
in particolare, si tratta di una operazione finalizzata alla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, oltre 900 unita residenziali e commerciali, appartenente alle Asl del Lazio. Questo patrimonio, affidato ad una comunione di beni (la GEPRA) le cui quote sono suddivise tra le 12 Asl in proporzione alla popolazione assistita, sarà conferito ad un fondo immobiliare gestito dalla BNL, che dovrà dismetterlo entro tre anni, In più, si prevede di avviare un'operazione di cartolarizzazione, per consentire alle Asl di incassare in anticipo i proventi delle future dismissioni, senza subire penalizzazioni per effetto della vendita in blocco;
nella definizione dell'iniziativa, la regione si è avvalsa del contributo di Sviluppo Lazio, in particolare per quanto riguarda l'analisi delle soluzioni possibili, tenendo conto sia delle esigenze della Regione sia dei mutamenti nello scenario normativo di riferimento. Tale supporto interesserà anche le fasi successive: Sviluppo Lazio affiancherà la regione e la Gepra nei rapporti con la banca incaricata, i legali e le agenzie di rating, provvederà a predisporre la documentazione a


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supporto dell'operazione, valuterà possibili alternative strategiche in fase di realizzazione, e infine curerà la presentazione dell'operazione agli investitori;
in data 30 dicembre 2003 il Fondo Lazio, fondo immobiliare ad apporto voluto dalla regione e gestito dalla BNL Fondi immobiliari, ha cominciato la propria attività. Si tratta della vendita di 926 unità immobiliari localizzate a Roma (l'80 per cento nel centro storico), per una superficie complessiva di 100.000 metri quadrati. La tipologia prevalente è rappresentata da abitazioni, che costituiscono circa il 70 per cento del totale, seguita da negozi, magazzini, laboratori ed uffici. Il valore complessivo degli immobili ammonta a 203,9 milioni di euro;
la Divisione Wholesale Banking è la struttura della BNL che curerà la cartolarizzazione degli immobili;
la messa in vendita degli immobili gestiti dalla Gepra sta creando una situazione di gravissima precarietà per quelle famiglie che da diversi anni vivono all'interno degli immobili oggi posti in vendita. Difatti, ad oggi agli inquilini «storici» non è stato ancora rinnovato il titolo di locazione riconoscendogli di fatto solo il diritto all'acquisto;
secondo quanto risulta all'interrogante, il diritto di opzione all'acquisto riconosciuto agli inquilini, in verità sta costituendo un vero e proprio mercato parallelo e nero; ciò per diverse ragioni: la prima è che trattandosi di famiglie quasi tutte monoreddito, pur in previsione di un abbattimento del 45 per cento (considerando anche le percentuali riconosciute in presenza di mandato collettivo) del valore immobiliare e l'accordo con gli istituti bancari e con l'ordine dei notai, vi è un'oggettiva impossibilità all'accesso di mutui bancari per il basso reddito rappresentato o l'età avanzata di alcuni inquilini. La seconda è che molte famiglie procedono all'acquisto ma con denaro di privati o società immobiliari e finanziarie che garantiscono l'elargizione del contante all'ente venditore, tramite gli inquilini, per poi chiudere il rogito notarile (dopo cinque anni) in favore non degli inquilini «storici» ma di vere e proprie holding o di privati molto facoltosi;
l'articolo 18 della legge regionale n. 29/2003 (pubblicata sul Supplemento ordinario n. 9 al Bollettino Ufficiale n. 26 della Regione Lazio) disciplina sia il diritto di opzione all'acquisto e sia il rinnovo dei contratti di locazione, sempre secondo criteri oggettivi e di imparzialità;
la Regione Lazio per il tramite della Gepra, quale società creata dalla regione con fondi pubblici, ad oggi non ha rinnovato moltissimi contratti di locazione agli inquilini «storici» e agli occupanti per emergenza abitativa, mentre sta procedendo con logiche e atteggiamenti clientelari;
suscitano perplessità alcuni casi concreti come quello del dottor Marco Bonamico, già direttore generale Asl Roma D e attuale commissario straordinario dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, a cui è stato concesso in fitto (stipulato il 4 dicembre 2003) un appartamento in pieno centro a Roma. Altro caso è quello di tale Raffaella Mafrica unitamente al suo consorte tale Marcello Maggi a cui è stato concesso un contratto di locazione nel mese di novembre 2003 di un appartamento già locato ad altri. Le anzidette operazioni secondo l'interrogante, favoriscono soggetti facoltosi e neo-locatari all'acquisto degli immobili con il diritto di opzione con il relativo abbattimento del valore immobiliare del 30 per cento con un ulteriore abbattimento del 10 per cento e del 15 per cento in favore degli aventi diritto che acquistano a mezzo di mandato collettivo e di tutte le convenzioni poste in essere dalla regione con gli istituti bancari e con l'ordine professionale dei notai;
l'acquisto degli immobili, divenuti di proprietà delle Asl locali, sono il frutto di una politica di investimento di soldi pubblici nell'arco degli anni -:
quali siano i meccanismi di controllo posto in essere su questo processo suddetto


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di cartolarizzazione di beni del patrimonio immobiliare pubblico, al fine di impedire che società legate ad organizzazioni criminali possano penetrare questa porzione appetibile di mercato immobiliare e finanziario e per impedire che possano esservi distrazioni di risorse pubbliche.
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