Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 423 del 12/2/2004
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(Esame dell'articolo 2 - A.C. 4347)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 4347 sezione 3).

RICCARDO MIGLIORI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Mascia 2.18, su cui ha espresso parere contrario anche la V Commissione, e sugli identici emendamenti Mascia 2.16, Bulgarelli 2.20 e Sgobio 2.22. Il parere è favorevole sull'emendamento Boccia 2.1.
La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Mascia 2.14, Bressa 2.2, Leoni 2.6, 2.7 e 2.8, sugli identici emendamenti Mascia 2.15 e Bulgarelli 2.19 e sull'emendamento Leoni 2.9. La Commissione esprime favorevole sull'emendamento Leoni 2.10. Il parere è contrario sugli emendamenti Leoni 2.11, 2.12 e 2.13 e sull'emendamento Boccia 2.3. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Boccia 2.4. Il parere è contrario sull'emendamento Bressa 2.5. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.25 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Mascia 2.17 e Bulgarelli 2.21.

PRESIDENTE. Il Governo?

MAURIZIO BALOCCHI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Mascia 2.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alfonso Gianni. Ne ha facoltà.

ALFONSO GIANNI. Signor Presidente, quello che dirò può valere, almeno dal mio punto di vista, anche per il successivo emendamento Mascia 2.16; quindi - come dire? -, «pago uno e prendo due».
Noi proponiamo la soppressione dell'articolo 2 per una serie di ragioni. Una è già stata esposta bene dai colleghi che mi hanno preceduto intervenendo sull'articolo 1: in altre parole, il passo indietro che si fa rispetto al rapporto di contrattualizzazione. La seconda è una ragione ancora più di fondo, che va al di là della materia di questo testo di legge. Mi riferisco, lo dico con molta franchezza, alla nostra contrarietà ad una modalità di legiferazione che è diventata imponente e soffocante, particolarmente in questa legislatura, per cui continuiamo a varare leggi delega che delegano al Governo l'adozione di uno o più decreti legislativi. Credo che gli uffici del Governo siano intasati dalle precedenti deleghe ricevute su molte, differenti e svariate materie, peraltro, e alcuni di questi decreti legislativi - l'ho constatato personalmente, avendo chiesto di vedere il testo di alcuni di essi - tardano a venire, in base al principio che nelle deleghe verrebbero posti solamente dei termini ordinatori e non perentori. Andando avanti di questo passo, otterremo un doppio risultato negativo: da un lato, un processo di legiferazione più virtuale che reale da parte del Parlamento; dall'altro lato, l'aumento a dismisura, per quanto concerne i contenuti e i tempi di attuazione, della discrezionalità dell'esecutivo. Tutto questo spinge ad un passaggio da una democrazia parlamentare a una democrazia di tipo «governamentale» ed è esattamente il contrario di ciò di cui una moderna democrazia avrebbe bisogno.
Vi sono poi le ragioni di merito che sono insite nel testo e che il linguaggio adottato - che non è la forma ma la sostanza delle cose - rivela fin troppo bene. Questa è la ragione per cui, ad esempio, con l'emendamento successivo - sul quale successivamente non interverrò dal momento che ne sto parlando ora - chiediamo di sostituire la parole «di negoziazione, denominato "vigili del fuoco e soccorso pubblico"», con le seguenti «del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e degli


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operatori di protezione civile». Noi assistiamo nell'atteggiamento governativo nei confronti dei vigili del fuoco a un epifenomeno di quella che alcuni grandi intellettuali - penso ad esempio al libro di Giorgio Agamben o al libro di Jacques Derrida, tradotto con il titolo italiano Forza di legge - definiscono logica di Stato di eccezione, per cui tutta una serie di funzioni vengono «curvate» in una logica di militarizzazione. Quindi, se ne perdono i connotati sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello della contrattualistica, sia soprattutto e, coerentemente - ciò è ovvio, anche se si tratta di una coerenza perversa -, dal punto di vista della missione, si perdono i connotati civili propri di un interna corporis della società civile puntando così verso una logica di militarizzazione.
Sparisce, da questo punto di vista, qualunque compito di prevenzione sul territorio e rimane semplicemente la funzione di intervento ex post, vale a dire, dopo che l'avvenimento tragico o comunque l'effrazione sul territorio si è verificato. Oppure emergono elementi di spettacolarizzazione e dunque di modificazione del ruolo, in questo caso del Corpo dei vigili del fuoco, da Corpo che tutela l'ambiente e controlla il territorio in Corpo che controlla le persone. La spettacolarizzazione è già stata usata, ad esempio, con l'utilizzo dei vigili del fuoco nei grandi avvenimenti (penso al caso dei Papaboys o di altri avvenimenti che producono assembramenti di massa). Si tratta di una logica poliziesca e di militarizzazione, che snatura profondamente le ragioni di questo corpo e le motivazioni individuali di quelle tante persone che hanno accettato di farne parte, con il rischio di perdere la vita, come pure a volte è accaduto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bulgarelli. Ne ha facoltà.

MAURO BULGARELLI. Signor Presidente, anche questo articolo 2, in particolare la lettera b) del comma 1, mira a modificare l'ordinamento del personale in relazione alle esigenze operative funzionali, facendo un confuso «minestrone» tra i compiti di protezione civile e quelli di difesa civile. Con la delega al Governo, si investe il Corpo nazionale dei vigili del fuoco di compiti riguardanti, oltre la protezione civile, anche la difesa civile, concetto che nel recente passato della storia di questa Repubblica è stato considerato praticamente eversivo, creando grossi problemi, anche con attacchi diretti alla Costituzione, come veniva ricordato dalla collega Mascia. Tra l'altro, si tratta di un concetto che potrebbe condurre ad una progressiva militarizzazione del corpo stesso.
In pratica, ai vigili del fuoco saranno affidati compiti che esulano da quelli istituzionali - cioè il soccorso pubblico, la prevenzione degli incendi e la protezione civile -, con il rischio di vederli trasformati da corpo di servizio civile a disposizione dei cittadini ad una sorta di nuova forza dell'ordine, mancando però, da questo punto di vista, il soddisfacimento dei diritti sindacali di cui parlavamo prima. Inoltre, i vigili del fuoco sono in numero assolutamente insufficiente a svolgere le mansioni loro proprie ed è un'autentica follia voler sommare a queste altri delicati compiti, pensando di farne l'ennesima forza di polizia impiegata in funzioni anche di ordine pubblico. Abbiamo già visto nel recente passato un tentativo di impiego dei vigili del fuoco per operazioni di ordine pubblico: il G8 prima di tutto, poi gli sfratti alle famiglie...
No grazie, signor ministro! No grazie, signor sottosegretario! Va invece mantenuto solidamente preponderante il ruolo tradizionale del corpo, che è quello di proteggere le persone e l'ambiente. Vorrei ricordare alcuni dati sul Corpo dei vigili del fuoco, per far capire di cosa stiamo parlando. Attualmente il Corpo dei vigili del fuoco è composto da 35 mila vigili: secondo gli standard europei, dovrebbero essere 45 mila; lo stesso sottosegretario Balocchi ha predisposto un monitoraggio e ha fissato addirittura a 14 mila e 700 le unità necessarie per completare l'organico. Anche per quanto riguarda i mezzi, il 60


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per cento dei quali ha oltre vent'anni di età - sì, poi è stato sostituito qualcosa, ma se non è più il 60 sarà il 55 per cento! -, ci sarebbe bisogno di investimenti molto rilevanti. Meglio sarebbe stato non presentare questo provvedimento e modificare la destinazione della copertura, tentando di restituire a questo Corpo la dignità che dimostra tutti i giorni, lavorando al servizio dei cittadini, all'interno di un paese sottoposto, per la sua struttura morfologica, ad un forte stress. Basti pensare che un comune su tre, nel nostro paese, è a rischio e che, se una volta doveva piovere abbondantemente per provocare un allagamento, oggi è sufficiente che piova. Di tutto ciò, invece, il Governo sembra non tenere conto ed ha preparato, con questa legge delega, un vero e proprio spostamento dei vigili del fuoco verso altri compiti e funzioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mascia 2.18, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 381
Astenuti 36
Maggioranza 191
Hanno votato
160
Hanno votato
no 221).

Prendo atto che l'onorevole Zanella non è riuscita ad esprimere il proprio voto e che intendeva esprimere un voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Mascia 2.16, Bulgarelli 2.20 e Sgobio 2.22, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 363
Astenuti 49
Maggioranza 182
Hanno votato
143
Hanno votato
no 220).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boccia 2.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 422
Astenuti 3
Maggioranza 212
Hanno votato
419
Hanno votato
no 3).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Mascia 2.14.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.

GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, insisto per la votazione del mio emendamento, volto a sostituire al primo comma, lettera a), terzo periodo, dell'articolo al nostro esame le parole «con decreto del Presidente della Repubblica con le parole »come da contratto collettivo nazionale di lavoro del pubblico impiego« per un significato ben preciso, che riguarda innanzitutto la collocazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Al riguardo, vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi del gruppo della Lega Nord Federazione Padana, che avevano presentato in precedenza proposte emendative volte a ripristinare il rapporto tra vigili del fuoco ed enti locali, come sarebbe corretto


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se si vuole svolgere una funzione di prevenzione, di cura del territorio e di programmazione degli interventi.
Infatti, dopo avere firmato l'ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro per il periodo 2002-2003, sono previsti anche contratti regionali, proprio perché si riconosce il collegamento con le regioni. Vorrei evidenziare in proposito che se il rapporto d'impiego dovesse invece essere disciplinato da un decreto del Presidente della Repubblica, non vi sarebbe più tale connessione con il territorio. Pertanto, mi sembra questa una buona ragione per chiedere all'Assemblea di votare a favore del mio emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bulgarelli. Ne ha facoltà.

MAURO BULGARELLI. Signor Presidente, intervengo brevemente per sottoscrivere l'emendamento Mascia 2.14 e per rivolgere anch'io un invito ai colleghi del gruppo della Lega Nord Federazione Padana a votare a favore, anche perché si tratta di una proposta emendativa che permette alle regioni e agli enti locali di stabilire un rapporto con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Attraverso l'approvazione di questo emendamento, infatti, in futuro sarà possibile lavorare su un concetto di protezione civile maggiormente legato al territorio. Ritengo, dunque, che sarebbe bene accettare un confronto anche sul federalismo, ma su quello vero, piuttosto che su quello presunto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grandi. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI. Signor Presidente, vorrei sottoscrivere anch'io la proposta emendativa Mascia 2.14, perché si tratta, in realtà, del cuore del problema posto dal presente provvedimento. Qualche collega si è risentito perché ho affermato che si sostiene una posizione conservatrice, ma è così; tant'è vero che il testo del disegno di legge recita, all'articolo 2, «con decreto del Presidente della Repubblica». A parte il fatto che scomodare il Presidente della Repubblica per un normale contratto di lavoro del pubblico impiego mi sembra francamente una procedura d'altri tempi, ritengo che i colleghi Mascia e Alfonso Gianni abbiano chiesto correttamente di sostituire la previsione di un decreto del Presidente della Repubblica con il riferimento al contratto collettivo nazionale del pubblico impiego.
Ribadisco che si tratta, evidentemente, del cuore del problema, perché il nodo è capire se questi sono lavoratori contrattualizzati - che mantengono della disciplina pubblicistica solo quanto è strettamente indispensabile -, oppure se sono integralmente lavoratori pubblici - secondo le antiche glorie del rapporto di impiego pubblico - e mantengono, di conseguenza, tutta la «liturgia» - vorrei dire tutto il ciarpame, se non offendo nessuno - che si porta dietro tale tradizione. Essa, infatti, comprende anche il decreto del Presidente della Repubblica, vale a dire l'atto unilaterale della pubblica amministrazione con cui - quando si vuole - si recepisce un contratto, che viene regolarmente trasmesso agli organi di controllo - che ne fanno l'uso che meglio ritengono -, il tutto chiamando in campo anche il Presidente della Repubblica.
Continuo a rimanere convinto, onorevole Bianco - e lo dico con spirito di grande fraternità - che questo rappresenti un passo indietro. Mi spiace che non siamo d'accordo, ma si tratta di un passo indietro (Applausi del deputato Bulgarelli)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mascia 2.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

PIERO RUZZANTE. Presidente (...)!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 369
Astenuti 50
Maggioranza 185
Hanno votato
142
Hanno votato
no 227).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Bressa 2.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guerzoni.

ROBERTO GUERZONI. Signor Presidente, questo emendamento potrebbe essere tranquillamente accettato anche da quei colleghi che, finora, hanno sostenuto una tesi diversa dalla nostra.
In relazione ad altra proposta emendativa, lo stesso relatore ha concordato sull'opportunità di recepire il contenuto degli articoli 42 e 43 del decreto legislativo n. 165 del 2001. Ebbene, con questo emendamento si propone semplicemente di recepire l'articolo 40, comma 1, del medesimo decreto legislativo. In sostanza, si tratterebbe di stabilire, compiendo in tal modo un'operazione di trasparenza, che nel nuovo regime debbano valere almeno le regole della contrattazione integrativa prevista dall'articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 2001.
Vorrei dire ai colleghi che stanno seguendo il dibattito che si tratta di un aspetto importante. L'articolo 40 prevede che, nel quadro del contratto nazionale, esiste un margine per la contrattazione integrativa. Conseguentemente, nell'ambito di tale contrattazione, anche la revisione e la soppressione di ruoli, qualifiche ed aree funzionali apparterrebbero al procedimento negoziale di cui alla lettera a) dell'articolo 2 del provvedimento in esame.
Anche chi ha sostenuto la congruità dell'articolo 1 potrebbe tranquillamente approvare l'emendamento in questione, perché esso va nella direzione di salvaguardare un meccanismo contrattuale più efficace per la pubblica amministrazione e per i lavoratori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bressa. Ne ha facoltà.

GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, a differenza di molti altri emendamenti, che sono stati accettati dal relatore e dal Governo, su questo il parere è contrario. Tuttavia, poiché è stato fatto lo sforzo di accettare di adeguare i principi ispiratori delle relazioni sindacali, della rappresentatività sindacale e della contrattazione collettiva di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001, coerenza vorrebbe che questa maggioranza e questo Governo facessero l'ulteriore sforzo di accettare anche il mio emendamento, che prevede l'applicazione dell'articolo 40, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001.
Accogliendo l'emendamento Leoni 2.10, che fa riferimento agli articoli 42 e 43 del citato decreto legislativo, il relatore ed il Governo hanno compiuto, a mio avviso, una scelta importante. L'approvazione del mio emendamento garantirebbe una coerenza complessiva che vale la pena di salvaguardare.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bressa 2.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

PIERO RUZZANTE. Presidente ...!

PRESIDENTE. Ciascuno voti per sé, per il popolo che rappresenta!

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 399
Votanti 396
Astenuti 3
Maggioranza 199
Hanno votato
178
Hanno votato
no 218).


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 394
Votanti 390
Astenuti 4
Maggioranza 196
Hanno votato
176
Hanno votato
no 214).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Leoni 2.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Amici. Ne ha facoltà.

SESA AMICI. Signor Presidente, rivolgendomi, in particolare, all'onorevole Migliori, desidero rimarcare la rilevanza di questo emendamento sotto il profilo dell'armonia delle disposizioni.
Il collega Migliori è a conoscenza (lo dimostrano la sua relazione introduttiva e la replica in fase di discussione sulle linee generali) del fatto che, pur in un provvedimento che non condividiamo, ci si è impegnati, nel momento del passaggio del rapporto di impiego dal regime di diritto privato ad una autonoma disciplina di diritto pubblico, al mantenimento delle caratteristiche determinatesi nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
L'emendamento in esame riguarda il comma 1, lettera a), dell'articolo 2, nel quale si indicano dettagliatamente gli elementi demandati alla disciplina del procedimento negoziale. Chiediamo che, dopo le parole «il trattamento economico fondamentale ed accessorio», siano aggiunte le seguenti: «la disciplina di affidamento, modifica e revoca degli incarichi dirigenziali, i criteri di valutazione dei dirigenti, la mobilità, le cause di estinzione del rapporto di lavoro, con particolare riferimento al recesso dell'amministrazione, il collegio arbitrale».
Vi sono una serie di elementi che attengono alle forme di contrattazione integrativa. Sarebbe opportuno - per questo motivo invitiamo l'Assemblea ad esprimere un voto favorevole sull'emendamento in esame - che, nel momento del sopracitato passaggio, fosse mantenuto questo aspetto specifico, oggi presente. Del resto, non si capisce per quale motivo, in una norma così dettagliata riguardante un comparto autonomo di tipo negoziale, ciò non sia previsto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 421
Votanti 417
Astenuti 4
Maggioranza 209
Hanno votato
192
Hanno votato
no 225).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Leoni 2.8.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guerzoni. Ne ha facoltà.

ROBERTO GUERZONI. Signor Presidente, vorrei illustrare le finalità dell'emendamento in esame, seguendo il filo di un ragionamento che, finora, mi sembra non abbia ricevuto grande attenzione da parte della maggioranza.
Con la decisione di modificare, all'articolo 1, il rapporto di impiego del Corpo dei vigili del fuoco, si è entrati in un congegno che rinvia a decreti legislativi, che saranno adottati sulla base del nuovo meccanismo negoziale; si tratta di un insieme di materie che, oggi, rientra nel contratto di lavoro.


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Ci siamo trovati di fronte al primo problema riguardante la legge di delega, vale a dire l'indicazione (qui c'è la dimostrazione di un passo indietro), per legge, in modo dettagliato, delle materie da sottoporre al nuovo meccanismo negoziale.
Superando un meccanismo come quello in vigore ormai da dieci anni, vi è tuttavia il rischio che ciò che è stato ottenuto nella pratica della contrattazione possa sfuggire in un rapporto nuovo, disciplinato dal legislatore. Nel fare questo, alcuni aspetti possono essere dimenticati. Il nostro emendamento vuole dimostrare che non è così automatico che il nuovo procedimento negoziale salvaguardi ciò che è stato ottenuto finora e che può accadere che in questo meccanismo negoziale si sia al di fuori di una delega.
Per questa ragione, abbiamo voluto precisare che anche gli infortuni sul lavoro, le malattie dovute a cause di servizio, la tutela dei dipendenti in particolari condizioni psicofisiche e dei disabili, i congedi per la formazione fanno parte del meccanismo negoziale. Non ce ne sarebbe bisogno, ma poiché siamo di fronte ad un mutamento del rapporto di lavoro che non affida più alla contrattazione queste materie, credo sarebbe opportuno approvare l'emendamento per fornire ai lavoratori questa garanzia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 413
Astenuti 4
Maggioranza 207
Hanno votato
190
Hanno votato
no 223).

Passiamo agli identici emendamenti Mascia 2.15 e Bulgarelli 2.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.

GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, ritiro il mio emendamento 2.15, che fa riferimento all'articolo 42 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e cioè ai diritti e alle prerogative sindacali nei luoghi di lavoro, perché è stato espresso parere favorevole sull'emendamento successivo, Leoni 2.10, che si richiama sia all'articolo 42 sia all'articolo 43 (legato alla rappresentanza sindacale ai fini della contrattazione collettiva) del decreto legislativo.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Bulgarelli ha ritirato il suo emendamento 2.19, identico all'emendamento Mascia 2.15 testè ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 413
Astenuti 4
Maggioranza 207
Hanno votato
189
Hanno votato
no 224).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.10, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 411
Astenuti 3
Maggioranza 206


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Hanno votato
408
Hanno votato
no 3).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Leoni 2.11.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guerzoni. Ne ha facoltà.

ROBERTO GUERZONI. Signor Presidente, anche questo è un emendamento che riporta nel procedimento negoziale, pur all'interno del nuovo meccanismo pubblico, le questioni che riguardano i congedi aventi cause particolari, la disciplina del diritto allo studio, la disciplina delle mansioni superiori, e così via. In altre parole, in previsione di una delega cerchiamo di indicare dettagliatamente ciò che oggi fa già parte della contrattazione. Visto che si introduce un nuovo meccanismo che non tutela a priori i lavoratori, noi vorremmo che, approvando questo emendamento, almeno la legge delega dettasse con chiarezza le materie sulle quali il procedimento negoziale dovrà comunque intervenire.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 395
Votanti 390
Astenuti 5
Maggioranza 196
Hanno votato
186
Hanno votato
no 204).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 410
Astenuti 4
Maggioranza 206
Hanno votato
189
Hanno votato
no 221).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 2.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 417
Astenuti 5
Maggioranza 209
Hanno votato
192
Hanno votato
no 225).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boccia 2.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 413
Astenuti 7
Maggioranza 207
Hanno votato
190
Hanno votato
no 223).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boccia 2.4, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 419
Astenuti 3
Maggioranza 210
Hanno votato
410
Hanno votato
no 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bressa 2.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 417
Astenuti 5
Maggioranza 209
Hanno votato
198
Hanno votato
no 219).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.25 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 408
Astenuti 5
Maggioranza 205
Hanno votato
398
Hanno votato
no 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mascia 2.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 347
Astenuti 70
Maggioranza 174
Hanno votato
126
Hanno votato
no 221).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bulgarelli 2.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 367
Astenuti 49
Maggioranza 184
Hanno votato
151
Hanno votato
no 216).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 406
Astenuti 10
Maggioranza 204
Hanno votato
275
Hanno votato
no 131).

Passiamo agli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 2. Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

RICCARDO MIGLIORI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.2.04.1 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Blasi 2.04


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relativamente alle parti che non sono ricomprese nel nostro subemendamento 0.2.04.1: quindi su tutto l'articolo aggiuntivo tranne la seconda parte, dalle parole «Conseguentemente» fino alla fine.
La Commissione, invita il presentatore a ritirare l'articolo aggiuntivo Molinari 2.01, che risulterebbe assorbito dall'eventuale approvazione del subemendamento della Commissione, ed esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Mascia 2.02 e Bulgarelli 2.03.

PRESIDENTE. Il Governo?

MAURIZIO BALOCCHI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.2.04.1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 401
Astenuti 6
Maggioranza 201
Hanno votato
280
Hanno votato
no 121).

Prendo atto che l'onorevole Nicotra non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Blasi 2.04, nel testo subemendato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 394
Votanti 389
Astenuti 5
Maggioranza 195
Hanno votato
313
Hanno votato
no 76).

Ricordo che l'articolo aggiuntivo Molinari 2.01 è assorbito.
Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi Mascia 2.02 e Bulgarelli 2.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mascia. Ne ha facoltà.

GRAZIELLA MASCIA. Signor Presidente, intervengo solo per sottolineare che il mio articolo aggiuntivo 2.02 è stato concepito come ultimo tentativo per limitare i danni. Si propone che, una volta approvato il provvedimento in esame, il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che lo chiedesse possa passare ad un'altra amministrazione.
Su questo articolo aggiuntivo è stato espresso un parere contrario e credo che ciò sia molto grave. Infatti, quando coloro che svolgono la propria attività lavorativa nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco hanno chiesto di farne parte, evidentemente erano spinti da una ragione sociale o da una motivazione che attiene proprio alla funzione di protezione civile che dovrebbe svolgere questo Corpo.
Accadrà sicuramente che il Corpo svolgerà funzioni diverse, perché reiteratamente sono stati sperimentati tentativi in questa direzione. Pertanto, lavoratori che pensavano di dover proteggere l'ambiente, prevenire gli incendi e le calamità naturali ed aiutare la popolazione saranno chiamati a sfrattare i poveretti (e non potranno sottrarsi, essendo sottoposti ad un rapporto di lavoro) oppure ad intervenire contro i manifestanti, come è capitato al G8 di Genova. Se l'ultima volta si sono potuti sottrarre con uno sciopero, perché vincolati da un contratto privatistico (e ciò è avvenuto, signor Presidente), la prossima volta non potranno farlo.


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Questa è la ragione per cui negli ultimi giorni molti lavoratori ci stanno scrivendo anche delle e-mail. Questa sembra per loro l'ultima possibilità per dire: noi abbiamo chiesto di fare un altro mestiere; oggi ci chiedete di passare in un altro settore e di svolgere una missione diversa da quella per cui abbiamo chiesto di far parte dei Vigili del fuoco; consentiteci, almeno, di passare in un altro ufficio o in un altro settore della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Mascia 2.02 e Bulgarelli 2.03, non accettati dalla Commissione né dal Governo, e sui quali la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 407
Astenuti 4
Maggioranza 204
Hanno votato
189
Hanno votato
no 218).

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