Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 414 del 28/1/2004
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La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, onorevole Matteoli, il ministro della salute, professor Sirchia, e il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi.

(Rilevamento del livello di radioattività nelle acque dell'isola de La Maddalena e iniziative per garantire la salubrità dell'ambiente - n. 3-02981)

PRESIDENTE. L'onorevole Lion ha facoltà di illustrare l'interrogazione Bulgarelli n. 3-02981 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), di cui è cofirmatario.

MARCO LION. Signor ministro, come lei sa, pare - la data non è certa in quanto non c'è stata mai una comunicazione ufficiale da parte del Governo degli Stati Uniti d'America - che il 25 ottobre 2003 sia avvenuto un grave incidente ad un sottomarino nucleare - l'Hartford - nell'arcipelago de La Maddalena. Successivamente a quella data, circa un mese dopo, l'accaduto è stato reso di dominio pubblico perché il comandante è stato rimosso dal suo incarico.
Al riguardo sono state presentate numerose interrogazioni e sono state assunte diverse prese di posizione. Lei, in quell'occasione, ebbe modo di dire che diversi organismi, preposti alla tutela e all'analisi dei dati ambientali, stavano controllando la situazione e che a quella data non risultava nessun effetto radioattivo nell'area.
A distanza di alcuni mesi, un importante istituto indipendente francese di ricerca, in base ad un'indagine realizzata sia nell'area dell'isola de La Maddalena sia nello stretto di Bonifacio ha portato a conoscenza, invece, dati molto preoccupanti di Bequerel di uranio presenti in quell'area.
Signor ministro, le chiediamo, pertanto, di conoscere quali sono i dati in vostro possesso, quali sono i piani di monitoraggio che vengono effettuati, qual è lo stato reale di inquinamento e quali provvedimenti si intendano adottare.

PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, onorevole Matteoli, ha facoltà di rispondere.


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ALTERO MATTEOLI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. Signor Presidente, sulla base delle informazioni comparse sulla stampa in merito all'evento dell'ottobre del 2003 che ha coinvolto il sottomarino statunitense Hartford, il presidio multinazionale di Sassari ha provveduto, su richiesta dell'APAT, ad effettuare, oltre agli usuali controlli di routine, un'indagine ad hoc al fine di verificare la presenza di radionuclidi artificiali. L'esito della verifica ha condotto ad escludere valori anomali nelle misure d'intensità di dose (gamma in aria) nei livelli di concentrazione di radionuclidi artificiali nel particolato atmosferico e nelle matrici ambientali. Peraltro, in tempi più recenti, il 15 gennaio, è stato diffuso un comunicato del Criirad (Commissione per la ricerca e l'informazione indipendente sulla radioattività) che, sulla base di campionamenti di acque ed alghe effettuate nei giorni 17 e 18 novembre dal WWF Gallura, indicava la presenza di torio 234, nonché piombo 210 e 212 e berillio 7 in concentrazioni giudicate anomale. A fronte di tale comunicato, il presidio multinazionale di Sassari, nel ribadire che i propri risultati del monitoraggio effettuato indicano l'assenza di pericolo per la popolazione e per l'ambiente, aggiunge che i dati forniti dalla Criirad provengono da analisi effettuate con matrici e criteri diversi da quelli utilizzati dallo stesso presidio multinazionale. Poiché i dati diramati dai vari organismi competenti sembrano in contrasto tra loro, in quanto basati su criteri e dati non omogenei, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, a mezzo dei più qualificati tecnici dell'APAT, si adopererà, nella maniera più completa, per chiarire tutta la vicenda.
Si ritiene utile altresì far presente che in data 14 gennaio 2004 il Ministero della difesa ha siglato un documento di accordo con la regione Sardegna in seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento coordinamento amministrativo, con il quale si è convenuto sulla possibilità di consentire a tutti gli enti pubblici territoriali interessati di effettuare analisi concernenti le qualità dell'aria, dell'acqua e del fondale marino, sulla rotta di transito delle unità navali statunitensi all'interno del comprensorio militare nell'area de La Maddalena. A tale proposito il comune de La Maddalena ha già avviato autonomamente un'indagine ambientale, effettuata tramite prelievo di campioni di organismi marini nelle acque dell'arcipelago. Tale indagine è tuttora in corso.
Circa la richiesta di interpellare le autorità competenti francesi, al fine di predisporre un piano di monitoraggio comune, si rappresenta che è già stata interessata, da parte del Ministero degli affari esteri, la nostra ambasciata a Parigi, per verificare, con le competenti autorità francesi, gli eventuali seguiti che da parte loro si intende dare alla problematica in esame.

PRESIDENTE. L'onorevole Bulgarelli ha facoltà di replicare.

MAURO BULGARELLI. Signor Presidente, ringrazio il ministro, ma siamo insoddisfatti della risposta (non vi è nulla di personale, la risposta viene redatta dagli uffici), anche perché si tralascia il parere dell'Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare francese (IRSN), che in data 28 novembre 2003 - dunque circa un mese dopo l'incidente al sommergibile Hartford - comunicava che le misurazioni effettuate non rilevavano livelli anormali di radioattività, precisando tuttavia che nel periodo in cui erano state condotte le rilevazioni «le correnti non erano propizie al trasferimento di eventuale radioattività emessa nella zona dell'incidente verso le bocche di Bonifacio».
Un ulteriore aspetto sul quale intendo richiamare l'attenzione e nel quale la vicenda va contestualizzata, anche se probabilmente esula dalle competenze del Ministero dell'ambiente, è costituito dal fatto che stiamo parlando di sommergibili a propulsione nucleare e con armamento nucleare nelle acque territoriali italiane, collocati nell'isola di Santo Stefano e La Maddalena: ricordo che l'Italia, nel 1987, mediante la volontà popolare espressa in


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un referendum, prese la decisione di dire un secco «no» al nucleare. Si trattava del nucleare civile, ma ci si riferiva implicitamente anche al nucleare militare, tanto che l'Italia ha firmato tutti gli accordi internazionali contro l'utilizzo di armamenti nucleari.
Nel 1954 fu sottoscritto l'accordo bilaterale con gli Stati Uniti d'America. Si trattò di un accordo segreto, e purtroppo quando si parla di segreto nel nostro paese si naviga nel torbido. Quanto a La Maddalena, sono stati sottoscritti ulteriori accordi nel 1972, nel 1978, nel 1997 e nel 1999, anch'essi segreti. Tali accordi, in palese violazione, a nostro avviso, degli articoli 80 e 87 della Costituzione, non sono mai stati conosciuti e ratificati né dal Parlamento italiano né dal Presidente della Repubblica.
È evidente che tale questione pone diversi problemi. Infatti, quando parliamo dell'Hartford non ci riferiamo ad un giocattolo, ma ad un sommergibile della classe «Los Angeles», del peso di circa 7 mila tonnellate, lungo 120 metri e del costo di circa 2 mila miliardi di vecchie lire. Tale sottomarino è stato dismesso dagli Stati Uniti d'America.

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