Allegato A
Seduta n. 411 del 22/1/2004


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(Sezione 7 - Misure per garantire i livelli occupazionali in Sicilia)

 G)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:
la Sicilia sta attraversando una grave crisi del suo sistema economico produttivo e, in particolar modo, industriale;
da mesi si susseguono crisi di importanti realtà produttive che danno occupazione sul territorio e che costituiscono una voce importante della economia regionale;
a crisi territoriali si aggiungono, inoltre, le ripercussioni di quanto sta accadendo a livello nazionale, ad esempio per quanto concerne la crisi Parmalat, che riguarda direttamente gli impianti del Latte Sole di Catania e Ragusa (latte fresco, a lunga conservazione e latticini), per i quali le banche hanno chiuso le linee del credito, con il rischio di travolgere lavoratori e allevatori siciliani;
si fa presente che il 60 per cento del latte ragusano viene conferito alla Parmalat e che nell'azienda Latte Sole sono occupati ben 171 dipendenti, con 900 allevatori;
il comparto produttivo siciliano sta vivendo ore di apprensione per il futuro della Cesame, con 350 lavoratori a rischio licenziamento, a causa di una grave crisi finanziaria ma non produttiva dello stabilimento impegnato nella produzione di ceramiche, sulla quale è stata richiesta dagli interpellanti l'applicazione urgente della cosiddetta «legge Prodi bis» per garantire salari e lavoro ad una realtà che ha un futuro;
è di pochi giorni fa la decisione di chiudere l'agenzia di recapiti espresso «Ventura» di Catania, con 34 dipendenti, che consegna le raccomandate per conto delle Poste Italiane spa;
a queste realtà vi è da aggiungere la crisi del comparto chimico di Gela, con l'Enichem pronta ad andare via e a chiudere la sua esperienza in Sicilia con oltre 3.000 lavoratori a rischio;
sulla vicenda Enichem vi è anche il fermo della produzione della raffineria, a seguito, nel mese di novembre 2003, della disposizione della magistratura di sequestrare i 92 serbatoi dell'impianto;
si era in attesa della sottoscrizione di un accordo di programma per il rilancio della chimica in Sicilia, del quale si sono perse le tracce;
in questo quadro disastroso il presidente della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, continua a dimostrare un ottimismo, ad avviso degli interpellanti, irresponsabile nella completa disattenzione del Governo centrale, che per ovvi motivi di coalizione non interviene;
il tasso di disoccupazione continua ad essere intorno al 20 per cento (di cui oltre il 50 per cento si tratta di giovani), il tasso di lavoro nero riguarda quasi il 37 per cento dell'economia regionale e solo negli ultimi due anni sono stati licenziati complessivamente quasi 3.000 lavoratori -:
quali iniziative il Governo intenda porre in essere per dare una soluzione alle vertenze riportate nelle premesse, garantendo i livelli occupazionali e il rilancio delle attività economiche in Sicilia, contrastando il lavoro nero e abbattendo le diseconomie che interessano il territorio siciliano, a partire dalla sicurezza e dal contrasto alla criminalità.
(2-01039)
«Burtone, Enzo Bianco, Annunziata, Giovanni Bianchi, Gerardo Bianco, Boccia, Camo, Carbonella, Cardinale, Carra, Ciani, Colasio, De Mita, Fanfani, Fusillo, Gambale, Iannuzzi, Ladu, Lettieri, Santino Adamo Loddo, Loiero, Maccanico, Marini, Mattarella, Meduri, Milana, Mosella, Pasetto, Ruta, Squeglia, Vernetti, Villari, Volpini, Finocchiaro».
(20 gennaio 2004)