Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 410 del 21/1/2004
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(Iniziative per ricondurre il dibattito tra magistratura e potere politico in un alveo di correttezza istituzionale - n. 3-02961)

PRESIDENTE. L'onorevole Gironda Veraldi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Anedda n. 3-02961 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.

AURELIO GIRONDA VERALDI. Signor Presidente, sia come parlamentare che come cittadino, ma anche come vecchio avvocato, avrei preferito che questo episodio non si fosse verificato.
Noi non intendiamo censurare ferocemente il comportamento dei magistrati, né vogliamo entrare nel merito della protesta che è stata fatta. È una protesta insolita che, a mio avviso, anziché agevolare il dialogo con il ministero - un'istituzione che va rispettata -, lo sta deteriorando ancora di più. L'interrogazione si propone di sapere quali iniziative il ministro intende assumere rispetto ai comportamenti evidenziati.

PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, senatore Castelli, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO CASTELLI, Ministro della giustizia. Nella giornata del 17 gennaio scorso si sono verificati, in taluni distretti di corte d'appello, episodi di contrapposizione tra magistrati e rappresentanti del ministero. Se in alcuni distretti, come ad esempio a Napoli, si è salvata la forma, assicurando un'atmosfera consona al prestigio dell'evento, altrove si sono notate manifestazioni di protesta, a mio parere ingiustificate, con episodi al limite della maleducazione.
Tengo tuttavia a sottolineare che la condotta tenuta dai magistrati, che al momento dell'intervento del rappresentante del Governo hanno lasciato l'aula in segno di protesta, pur appannando a mio parere l'immagine di equilibrio che i cittadini hanno di un modello ideale di magistratura, non è suscettibile di alcun rilievo in sede disciplinare. Ricordo, infatti, che il regio decreto n. 12 del 1941 sull'ordinamento giudiziario non prevede come necessario, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, l'intervento di tutti i magistrati del distretto, bensì unicamente l'intervento di almeno due terzi dei magistrati di corte d'appello e del procuratore generale della Repubblica. Ciò significa che i magistrati che sabato scorso, in alcuni distretti di corte d'appello, hanno ritenuto di non voler presenziare alla lettura del discorso inaugurale effettuata dai miei rappresentanti erano legittimati a farlo, e nessuno poteva costringerli a rimanere. Ritengo, tuttavia,


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che le modalità con cui è stato posto in essere l'allontanamento dall'aula denotino il mancato rispetto dell'istituzione che rappresento.
Voglio rimarcare come nel campo delle istituzioni la forma contribuisca, unitamente alla sostanza, a determinare l'autorevolezza delle stesse e, se ad una istituzione può bastare l'autorità per incutere soggezione, è l'autorevolezza che determina la fiducia e il rispetto che i cittadini ripongono in essa. Nel nostro paese la magistratura ha certamente grande autorità. Quanto invece ad autorevolezza, credo che la stessa sia in parte venuta meno anche a causa di tante polemiche ed atteggiamenti non consoni alla dignità di un magistrato. Proprio per questo motivo, ritengo che l'autorevolezza debba essere recuperata da legislatori, esecutori ed amministratori della giustizia, con uno sforzo comune e con il reciproco rispetto, anche formale.
Come ho già detto sabato, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Napoli, continuerò ostinatamente a ricercare la strada del dialogo e del rispetto istituzionale, pur avendo constatato, talora, l'assenza di reciprocità da parte degli interlocutori.
Concludo augurandomi che l'inaugurazione dei prossimi anni giudiziari sia caratterizzata da un maggiore rispetto, oltre che da una maggiore solennità del rito, e possa, contemporaneamente, offrire ai cittadini l'immagine di una giustizia efficiente, affidabile e scevra da influenze politiche.

PRESIDENTE. L'onorevole Gironda Veraldi ha facoltà di replicare.

AURELIO GIRONDA VERALDI. Signor Presidente, questa iniziativa del ministro è quanto mai opportuna (Commenti dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Socialisti democratici italiani). Consentitemi, credo di essere privo di faziosità nei miei interventi (Commenti dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Socialisti democratici italiani)! Voglio semplicemente dire che è un fattore di elementare correttezza portare rispetto alle istituzioni (Commenti dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Socialisti democratici italiani).
Ho assistito a questa forma di protesta, insolita e mai verificatasi, mi sono sentito a disagio ed ho ravvisato nella stessa un modo per realizzare un maggiore distacco tra le istituzioni. Anche il magistrato, che deve e può protestare, deve stabilire dei limiti alla sua protesta e porsi il quesito se una determinata forma di protesta possa incrinare l'autorevolezza ed il prestigio dell'istituzione.
Non sono qui per rivendicare, chiedere o sollecitare provvedimenti di natura sanzionatoria, che non sarebbero legittimi, né voglio, assolutamente, che da questa forma di protesta e da questi episodi si trascenda in una conflittualità ancora maggiore. Vorrei richiamare, invece, l'attenzione di tutti su tali episodi, al fine di cercare di recuperare quell'equilibrio e quella serenità che deve esserci tra queste istituzioni. Infatti, se manca la serenità, chi paga il prezzo di questa conflittualità? Non lo paga né il magistrato, né il ministro, bensì l'utente della giustizia, vale a dire il cittadino. Allora, traiamo spunto da questi episodi per auspicare che si crei un clima diverso, che sia utile a tutti (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

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