almeno fra i membri dell'Unione europea e dell'insieme dei 120 stati sui 188 in ambito Onu che hanno finora sottoscritto il protocollo così come proposto di fatto da Germania, Svezia e vari organismi non governativi, senza aspettare improbabili adesioni di Usa e Russia nell'immediato;
ad adottare le opportune iniziative dirette ad evitare la strumentalizzazione dei dati sanitari per i test genetici ed a salvaguardarne la riservatezza;
cittadini e, in particolare, quello di non essere localizzati senza giustificati motivi di pubblico interesse;
a prendere iniziative urgenti al fine di tutelare i diritti degli inquilini, a richiamare i presidenti degli Enti ai loro doveri o a promuovere l'azione incisiva degli organi proposti al controllo del buon andamento della pubblica amministrazione e alla sanzione del mancato rispetto delle leggi e dei princìpi di trasparenza e efficienza.
l'articolo 3, comma 20, della legge 410 del 2001; in particolare prescrive che «le unità immobiliari, escluse quelle considerate di pregio ai sensi del comma 13, per le quali i conduttori, in assenza della citata offerta in opzione, abbiano manifestato volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001 a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, sono vendute al prezzo e alle condizioni determinate in base alla normativa vigente alla data della predetta manifestazione di volontà di acquisto»;
ad adottare urgenti iniziative per l'applicazione dell'articolo 3, comma 134, della legge 350 del 2003, tanto per le nuove vendite che per quelle definite precedentemente in difformità del comma 20 dell'articolo 3 della legge 410 del 2001.
premesso che:
la nona Conferenza sul clima (Cop9) svoltasi recentemente a Milano ha verificato che sono ad oggi mancate sia le firme di ratifica necessarie sia gli obiettivi attinenti al Protocollo di Kyoto steso nel 1992 e ratificato nel 1997 che si poneva lo scopo di ridurre le emissioni di gas-serra del 5,2 per cento entro il 2008-2012 rispetto a quelle prodotte nel 1990 dall'insieme dei paesi industrializzati;
a causa della proliferazione eccessiva di tali gas, vari organismi, come ad esempio l'Ipcc (Intergovernamental panel on climate change), prevedono un aumento della temperatura di 2-6o entro fine secolo ed altri effetti negativi parzialmente già in atto, con gravi conseguenze sul clima, sulla salute degli esseri viventi, sull'economia;
già nel 2000 secondo una ricerca dell'Oms ci sarebbero stati 150.000 morti dovuti ad eventi come caldo eccessivo, alluvioni e malattie di vario tipo attribuibili alle anomalie climatiche;
le emissioni totali del 2001 rispetto al 1990 sono aumentate del 7,5 per cento e le nazioni maggiormente responsabili sono state Usa (+13 per cento), Canada (+18,5 per cento), Australia (+18,2 per cento) ed alcuni paesi europei come Spagna (+33 per cento), Austria (+10 per cento) e Grecia (+26 per cento);
significative riduzioni delle emissioni sono state ottenute soltanto da Germania (-17 per cento), Gran Bretagna (-12 per cento), Svezia, Francia e da Russia ed altri paesi dell'ex Europa dell'est (per questo ultimo gruppo la riduzione è stata la naturale causa della crisi industriale avuta nell'ultimo decennio conseguente al crollo della pianificazione comunista);
l'Italia, il cui obiettivo era una riduzione del 6,5 per cento entro il 2012, ha invece aumentato le emissioni del 7,3 per cento (da 521 milioni di tonnellate del 1990 a 546 milioni di tonnellate attuali invece di 487 milioni di tonnellate previste per il 2010);
tale aumento è dovuto probabilmente ad una politica dei trasporti che ha privilegiato quello su gomma (+20 per cento di emissioni di CO2 in questo settore) e ad una politica energetica che non ha favorito il lancio delle fonti rinnovabili a risparmio energetico, puntando invece sul carbone (soltanto fra il 2000 e il 2002 l'Enel ha aumentato da 9,5 milioni di tonnellate a 11,3 milioni di tonnellate i consumi di carbone e da 692 a 720 grammi la CO2 emessa per kwh prodotto);
in generale le scelte fatte nell'ultimo decennio non hanno privilegiato né nuovi mezzi e nuovi carburanti per il trasporto, né produzioni di energia basate su combustibili diversi (gas/cogenerazione e combustibili meno inquinanti come il gas), né tecnologie alternative tipo eolico, fotovoltaico-solare);
la «legge obiettivo» prevede un 69 per cento di investimenti in opere stradali e i programmi per nuove centrali di produzione di energia elettrica continuano a privilegiare le tecnologie a bassa emissione;
il dibattito del Cop9 ha inoltre messo in rilievo il contributo delle foreste per il contenimento delle emissioni e il fatto che fra le alternative di riforestazione (ripristino) e afforestazione (piantumazioni ex novo in zone brulle), risulta prioritario il controllo e il contenimento della deforestazione, specie quella illegale, dei principali polmoni verdi del pianeta (sinks); inoltre risulta necessaria una diversa politica di prevenzione e legislazione rispetto al dilagare degli incendi che colpiscono varie aree cruciali del pianeta;
a favorire la pratica attuazione degli impegni e degli obiettivi previsti nel 1997
ad attuare una incisiva politica di contenimento della deforestazione e degli incendi sia interna (applicazione della legislazione «urbanistica» sulle aree incenerite) sia internazionale (ad esempio riducendo le importazioni di legnami non certificati e potenziando l'utilizzo di strumenti di prevenzione satellitare come il progetto Galileo);
a favorire l'aumento della diffusione dell'efficienza del trasporto pubblico (bus e ferrovie) e di carburanti a minore impatto (metano-gpl) mediante la ripresa di investimenti in questi settori, oggi assenti o fortemente ridimensionati, adottando ad esempio iniziative normative volte a individuare incentivi significativi e permanenti nella conversione o sostituzione di mezzi con quelli a ecocarburanti (in particolare per mezzi commerciali, taxi, auto non catalitiche) oggi sostanzialmente assenti;
a privilegiare nella produzione elettrica nuovi impianti, o meglio ancora trasformazioni a gas/cogenerazione invece che carbone/liquidi, e dare piena attuazione alla legge n. 10 del 1991 sull'uso nazionale, il risparmio e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, anche attraverso la piena disponibilità dei necessari decreti attuativi;
a sviluppare in particolare la produzione di energia eolica, oggi limitata a meno di 800 mw singolarmente concentrati nelle province di Trento e Bolzano, rivitalizzando così un settore produttivo dove le due principali aziende sono costrette ad attuare la cassa integrazione, al contrario della vicina Germania nella quale sono funzionanti 12.000 mw con una ricaduta occupazionale di molte migliaia di addetti;
ad attuare una politica di facilitazioni e defiscalizzazioni nelle produzioni di elettrodomestici meno energivori e privi di gas tipo Cfc e nelle istallazioni di impianti solari termici nelle nuove costruzioni, nelle ristrutturazioni edilizie, negli edifici pubblici o ad uso pubblico.
(1-00303)
«Cima, Boato, Bulgarelli, Cento, Lion, Pecoraro Scanio, Zanella».
premesso che:
alcuni fenomeni che si stanno diffondendo mettono a rischio la protezione dei dati personali e la privacy dei cittadini, come la commercializzazione dei test genetici tramite la rete internet, che pone particolari problemi etici, sociali e giuridici e tende a trasformare uno strumento eminentemente diagnostico in una merce qualsiasi, il che, in assenza di sufficienti garanzie nella raccolta dei dati genetici inviati per i test, può mettere a rischio la riservatezza di dati sanitari molto delicati;
è estremamente facile localizzare esattamente ogni cittadino che fa uso di telefono cellulare: ciò incide sui diritti alla riservatezza di ogni individuo e pone il problema di valutare le implicazioni della conservazione dei dati della telefonia mobile;
si sta diffondendo anche nel nostro Paese il fenomeno dello spamming, cioè l'utilizzo di messaggi di posta elettronica indesiderati, che costituiscono una pratica invasiva nei confronti della sfera personale dei cittadini e causano disagi e costi anche ingenti;
ad adottare iniziative volte a disciplinare in modo più efficace il trattamento dei dati di traffico della telefonia mobile, al fine di tutelare i diritti di libertà dei
a predisporre un'iniziativa normativa diretta ad introdurre regole più efficaci di condotta per l'invio di messaggi pubblicitari tramite la rete internet, in modo che siano tutelati gli utenti, e per garantire che l'utilizzazione della posta elettronica, per scopi pubblicitari o promozionali, avvenga nella più assoluta trasparenza e dietro esplicita manifestazione del consenso da parte degli interessati.
(1-00304)
«Antonio Leone, Butti, Cannella, Airaghi, Guido Giuseppe Rossi, D'Alia».
ilsecondo capoverso del comma 20 dell'articolo 3, della legge 410 del 2001 recita: «le unità immobiliari, escluse quelle considerate di pregio ai sensi del comma 13, per le quali i conduttori, in assenza della citata offerta in opzione, abbiano manifestato volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001 a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, sono vendute al prezzo e alle condizioni determinate in base alla normativa vigente alla data della predetta manifestazione di volontà di acquisto»;
gli Enti interpretano il suddetto capoverso con la semplice facoltà per gli inquilini di avere diritto alla «normativa vigente» senza che questa vincoli l'ente al prezzo del tempo in cui l'inquilino espresse la volontà di acquisto, e piuttosto offrono un prezzo dipendente dal mercato corrente - molto dopo, e molto più caro, di quando i singoli cittadini chiesero di ricevere un'offerta;
ilprimo capoverso del comma originale sancisce il diritto all'acquisto con il prezzo convenuto - anche dopo il 31 ottobre 2001 - a chi aveva definito il prezzo di alienazione dell'immobile entro settembre 2001 e l'interpretazione data dagli Enti al secondo capoverso crea un'inaccettabile disparità di trattamento tra cittadini, tanto che case identiche sono vendute a prezzi del tutto differenti;
fin dal 2001 gli Enti hanno disapplicato l'indicazione di legge, cercando, tra mille altre vessazioni, di fare aderire alla loro lettura gli inquilini ricadenti nel caso del secondo capoverso del comma in discussione - con la minaccia dello sfratto in caso di mancata formalizzazione dei contratti di vendita nei termini imposti dagli enti;
ancora in questi giorni migliaia di famiglie si trovano nella drammatica incertezza se accettare quello che appare ai firmatari della mozione un ricatto posto in essere dagli Enti, acquistando l'alloggio e riservandosi, successivamente, di adire le vie legali o di porre resistenza all'azione arbitraria degli Enti previdenziali, rischiando di vedere la propria casa messa all'asta; altre famiglie hanno già dovuto acquistare a prezzi irregolari, altre si vedono recapitare lettere che le convocano alla firma di documenti con strana urgenza,
(1-00305)
«Buontempo, Ramponi, Canelli, Gironda Veraldi, La Grua, Arrighi, Caruso, Mazzocchi, Cola, Delmastro Delle Vedove, Maceratini, Villani Miglietta, Pezzella».
premesso che:
il comma 134 dell'articolo 3 della legge 350/2003, legge finanziaria 2004 conferma
ad oggi la SCIP e gli enti previdenziali continuano a recapitare agli inquilini lettere che non modificano i termini e le condizioni per le nuove vendite, né comunicano le variazioni di prezzo per i rogiti già definiti; ciò determina forte preoccupazione tra gli inquilini che si vedono negati diritti e tutele sanciti dalla legge -:
(7-00354)
«Pistone, Benvenuto, Battaglia, Maura Cossutta, Lucidi, Angioni, Rocchi, Cennamo, Lettieri, Tocci, Leoni».