Allegato B
Seduta n. 405 del 13/1/2004


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INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

BURTONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il forum antiracket del Cnel ha espresso il suo disappunto per il mancato rifinanziamento delle leggi contro l'usura ed il racket nonché per la mancata riapertura dei termini per la presentazione delle domande di ammissione ai benefici previsti dalla legge per le vittime; si tratta di una denuncia grave in quanto la piaga dell'usura e delle estorsioni attanaglia interi territori e intere categorie in particolar modo nelle regioni meridionali;
numerose indagini statistiche sulla fenomenologia in oggetto mostrano una recrudescenza del fenomeno e un aumento in termini percentuali della sua incidenza a danno di famiglie e operatori economici nel sud ponendo un grosso freno alla crescita economica del territorio meridionale;
in base ad una indagine demoscopica oltre il 70 per cento dei commercianti è costretto a pagare il pizzo;
questa disattenzione rischia di gettare nella disperazione migliaia di persone che vedono nello Stato la loro garanzia della legalità -:
quali iniziative intenda adottare il Governo anche con un provvedimento d'urgenza affinché vengano rifinanziate le leggi contro l'usura e il racket e venga disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande da parte delle vittime dell'usura per usufruire dei benefici previsti dalla normativa vigente.
(3-02917)

RUZZANTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i dati sulla criminalità relativi al 2002 e al primo semestre del 2003, dimostrano che la situazione dell'ordine pubblico a Padova e Provincia è preoccupante e che vi è un grave deficit negli organici delle forze di polizia, che non permette di fronteggiare efficacemente l'emergenza criminalità;
nelle scorse settimane sui giornali locali era stato annunciato l'invio a Padova da parte del Ministero dell'interno di 50 nuovi agenti di polizia, selezionati tra i 1.000 attualmente in fase di formazione;
in questi giorni alcune associazioni sindacali delle forze di polizia hanno


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messo in evidenza come non vi sia presso il Ministero dell'interno nessuna disposizione che preveda a breve l'invio di tali agenti di polizia a Padova;
la situazione criminalità a Padova non accenna a migliorare e il rapporto tra numero di cittadini e forze dell'ordine a Padova (1 ogni 574 abitanti, dato fornito dal Ministero dell'interno) è il più basso del Paese -:
se il Ministro sia al corrente della situazione criminalità a Padova e delle gravi carenze d'organico delle forze dell'ordine impegnate in città e Provincia;
se il Ministro sia in grado di confermare l'invio per la città di Padova di nuove forze di Polizia per fronteggiare l'emergenza criminalità;
come e in quali tempi il Governo intenda attuare l'Ordine del Giorno a firma dell'interrogante (approvato quasi all'unanimità dalla Camera dei deputati in data 17 dicembre 2003), in cui vi è l'assunzione dell'impegno per un adeguamento degli organici delle forze dell'ordine a disposizione della Questura di Padova e dei comandi provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza, e nuove risorse per la costruzione di nuove caserme in base alle priorità indicate dalle Prefetture;
se il Ministro sia in grado di fornire all'interrogante i dati relativi alla criminalità di Padova e Provincia per quanto concerne il 2003.
(3-02943)

Interrogazione a risposta in Commissione:

OLIVIERI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la notizia dell'arrivo a Trento del questore Nicola D'Agostino, in sostituzione dell'attuale questore Francesco Colucci da soli sei mesi in città, ha messo in luce i timori di un «capo a tempo», considerato che D'Agostino ha 63 anni e potrà rimanere al massimo due anni, termine ultimo per la pensione;
questa notizia, inattesa e insospettata ha preoccupato non poco il personale in servizio alla questura di Trento, alle prese con molti problemi, primo tra tutti il trasferimento della sede da piazza della Mostra a viale Verona;
si assiste un po' troppo frequentemente a nomine e trasferimenti di persone che non garantiscono un'adeguata continuità, interrompendo quei buoni rapporti con il territorio che un questore costruisce nel corso degli anni;
è evidente lo stato di disagio del personale della questura di Trento, peraltro espresso nel comunicato del SAP in cui si afferma «ancora una volta Trento viene considerata solo come il trampolino di lancio per l'ultima progressione di carriera di dirigenti ministeriali, che qui vengono a "scaldare" l'ultima fugace poltrona che gli consentirà di coronare il loro ultimo traguardo: "dirigente generale del gruppo B"»;
nel comunicato del Sindacato SAP si legge ancora: «i questori ultrasessantenni vanno e vengono come se si trattasse di una vacanza stagionale al lago o sui monti innevati dello splendido Trentino, mentre a noi operatori di polizia, a noi cittadini che qui viviamo e che qui hanno posto le loro radici, ci restano sedi fatiscenti, disservizi, code, croniche carenze di uomini e mezzi»;
non v'è nulla di personale con il nuovo questore, che nessuno conosce personalmente, ma ci viene descritto come un «operativo, dotato di grande umanità e umiltà» -:
se innanzi tutto è a conoscenza della situazione denunciata dal Sap di Trento che riguarda i problemi reali della questura di Trento: «sedi fatiscenti, disservizi, code, croniche carenze di uomini e mezzi»;
se non ritiene opportuno interrompere questo modo di operare in una questura importante e delicata com'è quella di Trento;


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quali provvedimenti intende assumere per fare in modo che in futuro si possa dar corso a nomine «più lunghe», che tengano conto della necessità che il questore abbia il tempo necessario per conoscere a fondo il territorio e con lo stesso instaurare dei solidi legami di scambio e di collaborazione.
(5-02740)

Interrogazioni a risposta scritta:

CAZZARO, MARTELLA, VIANELLO, ZANELLA, STRADIOTTO e CAMPA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sembra imminente il trasferimento del commissariato di polizia situato a Marghera-Venezia, in via Cosenz, nella sede della questura sita in via Nicolodi, per poi essere successivamente assorbito dalla sede centrale, con grave disagio dei cittadini che si troveranno privati di un punto di riferimento fondamentale per la loro sicurezza, il quale, tra l'altro, opera da decenni in perfetta sintonia con il territorio;
tale decisione sembra motivata esclusivamente dallo sfratto esecutivo che pende per morosità;
l'insufficienza di fondi a disposizione della questura di Venezia e la necessità di contenere le spese, costringe a scelte quantomeno inadeguate per la sicurezza del territorio, come questa soppressione, di fatto, di un commissariato collocato in una posizione strategica e sentito come indispensabile dalla popolazione e dalle categorie economiche;
le forze sociali ed istituzionali, i sindacati di polizia e la cittadinanza intera hanno espresso la loro contrarietà a questa riduzione di servizio e chiedono con forza, in primis al questore, di ripensare a questa soluzione, che infliggerebbe un duro colpo al controllo del territorio, e poi al Governo, perché metta in condizione la questura di operare al meglio ed in tranquillità per la sicurezza dei cittadini residenti in questa zona -:
se il Ministro non ritenga che la chiusura o il ridimensionamento di un Commissariato così importante a causa dell'impossibilità di pagare l'affitto della sede, siano in contrasto con le proprie affermazioni di voler investire nella sicurezza dei cittadini;
se non ritenga, quindi, di intervenire tempestivamente mettendo a disposizione i fondi necessari per sanare la morosità e consentire la permanenza del commissariato di Marghera, concordando con il questore le modalità per evitare un grave impoverimento del servizio della Polizia di Stato in un territorio così delicato.
(4-08449)

DEIANA e TITTI DE SIMONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
venerdì 12 dicembre alle ore 19,30 a Parma, in via Repubblica e poi in Piazza Garibaldi e nelle vie circostanti del centro cittadino si teneva una manifestazione in forma del tutto pacifica di alcuni giovani che con slogan contestavano un corteo leghista di ispirazione razzista (opposizione al diritto di voto agli immigrati) che si stava svolgendo contemporaneamente in città;
agenti di polizia della celere di Bologna, in perfetto assetto antisommossa, hanno senza alcun preavviso e tanto meno senza che venisse dato l'ordine di sgombrare la piazza, caricato il piccolo gruppo dei dimostranti antirazzisti, e coloro che come semplici osservatori si trovavano nelle vicinanze;
una volta disperso l'assembramento si è verificata una vera e propria caccia all'uomo nelle vie vicine e alcune delle persone inseguite, una volta raggiunte, sono state picchiate brutalmente, come dimostra il grave trauma cranico per il quale un giovane è stato ricoverato presso l'ospedale Maggiore di Parma -:
chi abbia autorizzato una tale azione repressiva e violenta, in palese contrasto


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con la funzione istituzionale di garante l'ordine pubblico della Polizia di Stato;
se il Ministro non ritenga, tale atteggiamento delle forze di polizia gravemente lesivo dei diritti e della volontà democratica di cittadini di manifestare i propri convincimenti e le proprie idee, oltre ad alimentare un clima di turbativa dell'ordinato svolgimento della vita pubblica.
(4-08450)

LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle maggiori città d'Italia migliaia di clandestini circolano indisturbati e fanno ciò che vogliono;
tale fenomeno sarebbe dovuto venire meno a seguito dell'approvazione della legge Bossi-Fini -:
quali siano i dati sull'applicazione di tale legge e quali siano le motivazioni per cui la stessa non ha realizzato le sue finalità.
(4-08453)

NESI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
tutta la stampa italiana ha dato notizia che 64 pericolosi capi della «mafia», della «'ndrangheta», della «camorra» e della «Sacra corona unita», condannati in modo definitivo per molteplici reati - che vanno dalla rapina all'associazione a delinquere, all'omicidio - hanno ottenuto di essere esonerati dalla applicazione delle norme restrittive note con la denominazione di «articolo 41-bis»;
altri numerosi delinquenti di questa specie - almeno quindici ogni mese - starebbero per godere di tale privilegio;
ad avviso dell'interrogante le forze dell'ordine non devono vedere il loro lavoro quotidiano, fatto di sacrifici continui e di gravi rischi personali, reso inutile da un facile pietismo di accatto, senza costi per chi lo predica e lo applica, ma con costi gravissimi per la giustizia e la dignità del Paese -:
quali iniziative di carattere normativo i Ministri interrogati intendano adottare, affinché tale prassi non abbia seguito in futuro.
(4-08455)

RAVA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Acqui Terme opera da anni in situazione di forte disagio avendo a disposizione una sede angusta locata in un appartamento;
detto distaccamento opera in un vasto territorio e negli ultimi undici mesi sono stati richiesti 578 interventi di cui 181 per lo spegnimento di incendi con 310 soccorsi e 55 interventi per incidenti stradali, affrontati con encomiabile impegno dai Vigili del Fuoco nonostante le ristrettezze di personale, di spazi organizzativi e di mezzi;
l'attuale sede non permette l'espletamento dell'attività addestrativa necessaria per la formazione permanente del personale e pregiudica il buon funzionamento del servizio per mancanza di spazi, mezzi e personale;
i lavori della costruzione della nuova sede sono iniziati il 17 dicembre 1999 e dovevano essere terminati entro il 9 marzo 2001;
a tutt'oggi i lavori non sono ancora ultimati e prosegue l'insostenibile situazione di disagio del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Acqui Terme -:
se non ritenga necessario chiarire i reali motivi che hanno determinato la mancata consegna nei tempi previsti della nuova sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Acqui Terme che sorge in Regione Sott'Argine e per garantire una sollecita ultimazione dei lavori.
(4-08465)


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PISICCHIO, BERTUCCI, CUSUMANO, DE FRANCISCIS, MASTELLA, MAZZUCA POGGIOLINI, MONTECUOLLO, OSTILLIO, LUIGI PEPE, POTENZA e ACQUARONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la inquietante sequenza di gesti terroristici che ha colpito i simboli più importanti delle istituzioni Europee, a cominciare dal Presidente della Commissione Romano Prodi, sembra convergere verso un'unica centrale ubicata nel capoluogo emiliano;
l'allarme suscitato su scala europea dei pacchi bomba è alto e commisurato all'importanza degli obiettivi individuati -:
quali siano le informazioni in possesso del Governo sui gravi episodi denunciati ed in particolare sulla matrice degli stessi.
(4-08467)