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avviati per opinioni e pensieri espressi dal Vicebrigadiere Di Fiore su esposti e atti di natura amministrativa e sembrerebbero essere stati quasi tutti vinti dal carabiniere (ci sarebbe un unico precedente penale che risale al 1999 per una condanna per ingiuria a tre mesi convertita in multa di lire 4.500.000 dilazionata in dieci rate), tanto da far sembrare artata e sproporzionata la motivazione dell'arresto;
i recenti episodi con i quali la sede dell'Autorità Provvisoria di Coalizione di Nassyria è stata fatta oggetto di attacchi diretti mediante il lancio di colpi di mortaio che soltanto in maniera fortunosa non hanno provocato vittime, hanno fatto emergere il ruolo svolto dal nostro contingente a protezione dello stesso organismo;
notizie stampa riportate da tutti i principali quotidiani hanno sottolineato infatti come la Brigata Sassari aveva da tempo informato l'Autorità Provvisoria della preparazione di un attentato che sarebbe stato realizzato con le caratteristiche con cui poi è stato effettivamente attuato, e aveva inoltre segnalato con insistenza l'estrema vulnerabilità della sede del Governo Provvisorio di Nassyria, consigliandone con forza una diversa e più sicura dislocazione, con ciò evidenziando un'attività di intelligence svolta dalle nostre truppe a protezione del Governo Provvisorio;
alle stesse forze della Brigata Sassari è affidata anche la protezione materiale della sede governativa sia garantendo personale di guardia sia con pattuglie in funzione antimortaio;
tale compito in futuro dovrebbe essere svolto, sempre in base alle notizie stampa, da una compagnia militare privata straniera -:
se siano intervenute modifiche per quanto riguarda la catena di comando e le regole di ingaggio riguardo al prossimo intervento nell'area di una presenza militare privata;
se il ruolo del nostro contingente militare, inviato in Iraq per garantire la sicurezza degli aiuti umanitari, non risulti modificato dall'essere impiegato a supporto dell'Autorità Provvisoria.
(5-02737)
quasi giornalmente centinaia di clandestini vengono scaricati sulle coste della Sicilia dal continuo afflusso di «carrette del mare»;
agli albergatori dell'isola pervengono disdette di chi aveva prenotato e non giungono nuove prenotazioni;
centinaia di africani e asiatici dimorano indisturbati nelle isole siciliane -:
se siano a conoscenza delle conseguenze negative che il fenomeno esposto in premesa procura all'economia siciliana;
quali interventi abbiano predisposto per scoraggiare, od ostacolare, il fenomeno sopra descritto.
(4-08452)
il 26 settembre 1944 un gruppo di persone (tre ufficiali e 42 legionari del Battaglione «Venezia Giulia», ed un numero imprecisato, pare 11, di civili), mentre si apprestavano ad attraversare il Lago Maggiore a bordo del battello «Milano» vennero mitragliati ed affondati da aerei angloamericani;
il battello colpito andò ad arenarsi davanti a Villa Eremitaggio, sulla punta della Castagnola, tra Intra e Pallanza, dove, incendiandosi, andò a fondo col suo carico umano;
i corpi di alcuni caduti vennero identificati e tumulati individualmente, mentre quelli trovati carbonizzati ed irriconoscibili, vennero sepolti come ignoti nel cimitero di Intra;
i corpi di molte vittime giacciono ancora sul fondo del Lago Maggiore, nella bara di lamiera formata dallo scafo del battello -:
se non si ritenga, ad ormai sessant'anni da quella tragedia, di dover provvedere a portare a termine i rilevamenti per localizzare il relitto ed accertare la presenza di salme, opera già a suo tempo avviata dal Comando regionale vigili del fuoco e dai sub di Verbania.
(4-08457)
l'UNAC (Unione Nazionale Arma dei Carabinieri), constatata la precarietà della missione del contingente italiano in Iraq, avrebbe di nuovo ribadito la necessità del rientro immediato delle nostre truppe dall'Iraq, prima che vi siano ulteriori morti di giovani soldati innocenti;
al call center dell'UNAC continuerebbero ad arrivare da parte dei militari italiani in missione in Iraq e dei loro familiari continue richieste di rientro, vista l'enorme pressione psicologica a cui sono sottoposti in una missione che, da umanitaria, risulta ormai essersi trasformata in una missione di guerra;
inoltre, l'ultima richiesta in ordine cronologico risulterebbe essere quella di un Capitano, già comandante della 1a Compagnia fucilieri di stanza a Nissirya, sollevato per altro dal suo incarico per, come si legge, «far fare esperienza» ad un altro ufficiale subalterno;
la soglia di sopportazione allo «stress» dei militari sarebbe giunta allo stremo -:
se il Governo non intenda immediatamente adottare le opportune iniziative perchè si proceda al ritiro del contingente italiano dall'Iraq.
(4-08470)
il 4 dicembre 2003 il Vicebrigadiere dei Carabinieri, Francesco Di Fiore - dal 1o dicembre 2003 in aspettativa per mandato elettorale, in quanto eletto consigliere comunale di Monfalcone (Gorizia) - è stato arrestato per la mancata restituzione nei tempi previsti della pistola d'ordinanza;
i motivi dell'asserita «pericolosità» del carabiniere - che avrebbe supportato tale provvedimento facoltativo - sarebbero da ricercare nei «numerosi procedimenti penali e disciplinari e precedenti penali»;
tali precedenti penali e disciplinari sembrerebbero tuttavia essere stati tutti
i sindacati di polizia avrebbero sollevato il dubbio che in un tale provvedimento, secondo l'interrogante, gravemente lesivo dei diritti di libertà, si celi una reazione al «tentativo di democratizzare ambienti sclerotizzati»;
quali iniziative intenda assumere il Ministro per accertare eventuali abusi nell'ambito dei procedimenti disciplinari intentati a carico del vicebrigadiere.
(4-08480)