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o di contravvenire alla variazione dei costi di spedizione entrata in vigore con il primo gennaio 2004;
con il primo gennaio 2004 sono cambiate le tariffe postali che hanno comportato l'aumento del prezzo del francobollo di posta ordinaria e la diminuzione di quello di posta prioritaria, portando il costo di una lettera ordinaria fino a 20 grammi di peso da 41 a 45 centesimi di euro, mentre quello della posta prioritaria da 62 a 60 centesimi di euro;
l'impatto della manovra, a detta delle Poste «sarà solo dello 0,01 per cento» e corrisponderà ad un aumento medio di spesa di soli 2 euro all'anno a famiglia;
il vero problema di questo «ritocco» del costo dei francobolli è legato al fatto che non esistono ancora né francobolli da 0,45 euro per la posta ordinaria, né quelli da 0,60 euro della posta prioritaria, né tantomeno, i francobolli di taglio giusto per la spezzatura;
viene spontaneo constatare l'evidente volontà di mettere in difficoltà l'utente del servizio postale e creare difficoltà in quanti vendono francobolli: dalle tabaccherie agli stessi uffici postali -:
se innanzitutto sia a conoscenza della grave situazione di disorientamento dei cittadini di fronte ad una variazione delle tariffe postali resa di pubblico dominio solo l'ultimo giorno dell'anno;
quali iniziative intenda assumere per rispondere alle difficoltà create dalla mancata dotazione presso Uffici postali e Tabaccherie dei necessari francobolli al fine di evitare all'utente del servizio postale di dover scegliere tra un invio «tassato» con un'affrancatura insufficiente, o di dover pagare più del dovuto;
come intenda agire per correggere la decisione di modificare dal 1o gennaio 2004 le tariffe postali, senza far corrispondere la reale presenza dei necessari francobolli;
se sia a conoscenza del disagio in cui versano gli utenti indecisi tra il «pagar meno ed il pagar troppo», anche in considerazione del fatto che i tabaccai non sanno cosa consigliare a quanti si rivolgono a loro al momento dell'acquisto dei francobolli, i responsabili degli uffici postali e gli addetti allo sportello, sono costretti a consigliare di pagare in eccesso
conclusivamente, quali iniziative intenda assumere per fare in modo che sia applicato in modo equanime la variazione tariffaria decisa sul finir del 2003 evitando nocumento e difficoltà ad utenti, tabaccai ed addetti postali.
(5-02732)
in data 1o gennaio 2004, sono entrate in vigore le nuove tariffe postali: in particolare, nel caso di invio ordinario, la tariffa è salita da 0,41 a 0,45 euro, mentre in caso di invio prioritario, è scesa da 0,62 a 0,60 euro;
nonostante l'entrata in vigore delle nuove tariffe, i francobolli nelle nuove «pezzature» sarebbero assolutamente irreperibili nelle tabaccherie, provocando conseguentemente gravi disagi per gli utenti e gli esercenti;
non essendo ancora in circolazione i nuovi francobolli, infatti, gli esercenti si trovano nell'impossibilità di corrispondere agli utenti la corretta affrancatura, non potendo infatti neanche ricorrere all'integrazione di un francobollo da 0,40 con quattro da 0,1, oppure con due da 0,2, o, ancora, con uno da 0,1 e uno da 0,3, in quanto questi piccolissimi tagli non esistono;
ne consegue che gli utenti, per avvalersi del servizio postale, sono costretti ad acquistare francobolli di valore superiore a quello stabilito dal recente provvedimento, pagando ingiustamente un surplus (per l'invio di posta ordinaria, devono spendere 0,52 euro - valore dei francobolli precedentemente previsti per tale tipo di spedizione, e ancora disponibili - invece dei 0,45 richiesti e, analogamente, per quello prioritario, 0,62 euro, anziché 0,60);
la gravità della situazione è stata lamentata anche dal Segretario generale della Federazione italiana tabaccai (Fit), Sergio Baronci, che ha proclamato lo stato di agitazione, minacciando anche lo sciopero generale degli esercenti -:
se il Ministro sia a conoscenza del problema sollevato in premessa;
quali siano state, e con quali modalità siano state adottate, le regole per la distribuzione dell'emissione in questione;
se non ravvisi motivi di critica e di intervento nei confronti di tale situazione che ha creato, e continua a creare, gravi disagi per esercenti ed utenti e costringe i cittadini al pagamento ingiustificato di un surplus rispetto alle tariffe attualmente vigenti per il servizio postale;
se intenda adottare con urgenza le iniziative di propria competenza affinché i nuovi francobolli vengano distribuiti nelle 56.000 tabaccherie presenti nel nostro Paese.
(4-08456)
è noto che il servizio di recapito postale viene svolto con notevole ritardo;
una società come Poste italiane S.p.A. che si regge con pubblico denaro dovrebbe assicurare ai cittadini la possibilità di interloquire con i responsabili del servizio prestato -:
se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare affinché Poste italiane S.p.A. assicuri un servizio efficiente e rispettoso degli utenti.
(4-08471)
la deregulation introdotta con il decreto Gasparri di luglio 2002 ha permesso il proliferare disordinato di infrastrutture di telefonia mobile che vengono installate senza alcun accordo tra i gestori e le amministrazioni comunali;
nella zona di Mestre e Marghera, soprattutto nelle ultime settimane, lo situazione sta divenendo sempre più critica dato che i gestori stanno accelerando l'installazione di antenne, e la cittadinanza, preoccupata per la propria salute ha cominciato a reagire, a volte in modo anche molto determinato, per impedire la collocazione degli impianti;
in particolare, a Mestre, si è avuta una manifestazione per impedire la collocazione dell'impianto nei giardini pubblici siti nella Rotonda di Viale Garibaldi, che è un'area vincolata dalla Soprintendenza;
la sentenza della Corte Costituzionale n. 303 del 1o ottobre 2003 ravvisa nel decreto Gasparri del 2000 una misura incostituzionale in quanto rappresenterebbe sostanzialmente una sottrazione di democrazia ai danni delle comunità locali e prevedendo un ritorno di competenze alle amministrazioni comunali;
se non ritengono che sia indispensabile adottare iniziative normative dirette a regolamentare, secondo il principio di precauzione, tale materia, che sta generando un forte allarme sociale, al fine di pervenire al risultato di pianificare in maniera adeguata la collocazione degli impianti di telefonia mobile utilizzando criteri di impatto ambientale e urbanistico, di salvaguardia della salute dei cittadini, evitando l'aumento della conflittualità sociale.
(4-08486)