Allegato B
Seduta n. 358 del 18/9/2003


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POLITICHE COMUNITARIE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per le politiche comunitarie, per sapere - premesso che:
il comune di Civitavecchia ha approvato, nell'area ubicata a nord dell'autostrada Roma-Civitavecchia, una variante al Piano Regolatore Generale per la realizzazione di un insediamento turistico-termale;
in particolare con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 146/90 si sono avviate concretamente le procedure urbanistiche per la realizzazione del comprensorio turistico termale che dovrebbe interessare


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la zona circostante l'area delle antiche Terme Taurine e le adiacenti fonti di acque sulfuree in loc. Ficoncella, per una superficie di circa 400 ettari dove, secondo le previsioni di massima contenute in quella delibera, si sarebbero dovuti edificare parchi tematici, centro termale e zone turistico residenziali;
la regione Lazio ha approvato tale variante e che, il Comune avrebbe dovuto, puntualizzare, nell'ambito di tale vasto comprensorio, quali aree destinare alle varie tipologie di intervento che, in via generale, venivano previste con la prima variante;
questa operazione, la più importante di tutte, perché, ovviamente, attribuiva o non attribuiva cubature, dava o non dava possibilità edificatorie, autorizzava o meno la realizzazione di impianti sportivi e/o ricreativi, è stata portata a termine dall'attuale Amministrazione Comunale ed è culminata con l'approvazione della variante di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 37/2002;
l'operazione, quindi, andava nel senso della continuità del lavoro precedentemente iniziato e pertanto di per se ineccepibile perché attesa da tempo dagli operatori del settore e dai proprietari delle aree interessate;
una parte delle aree interessate risulta costituita da lotti di terreno di proprietà dell'Associazione Agraria di Civitavecchia ed assegnati a cittadini civitavecchiesi, gran parte dei quali ha intrapreso e, in molti casi, ultimato le procedure di sdemanializzazione e quindi di svincolo dagli usi civici che gravavano su detti terreni;
gli intenti dell'A. Agraria da decenni, aspettavano la riqualificazione dell'area e l'opportunità di mettere a frutto quelle zone con iniziative private di tipo turistico-residenziale, per poter avviare in proprio un'attività imprenditoriale o semplicemente per trarre benefici dall'accresciuto valore economico dell'area;
infatti la variante approvata nel 1990 prevedeva, per la gran parte dell'area in questione, un indice territoriale di edificabilità di 0,10 mc/mq che aveva alimentato giustificate speranze per un miglior utilizzo di detti terreni, e che anche in quest'ottica molti assegnatari avevano investito propri risparmi per portare a conclusione l'iter di affrancazione dei lotti loro assegnati;
nel momento in cui l'iter amministrativo della variante approvata nel 2002 sta arrivando alla fine del percorso, il sottoscritto ha voluto verificare quali destinazioni urbanistiche erano state previste per le varie zone all'interno del comprensorio turistico termale, anche perché erano cominciate a circolare voci di richieste di acquisto di terreni dell'area a prezzi superiori a quelli medi di mercato;
l'interrogante ha potuto constatare che la nuova variante ha modificato il perimetro del comprensorio turistico termale, con l'eliminazione di alcune zone e l'inserimento di altre, senza alcuna giustificazione;
proceduto alla zonizzazione dell'intero comprensorio ed alla ridistribuzione delle cubature già previste dalla variante del 1990 assegnando ad alcune aree un indice maggiore dello 0,10 generale e ad altre un indice inferiore, destinando alcune aree ad insediamenti turistico termali e residenziale ed altre al recupero ambientale, ai fini agrituristici, dando alle prime un indice di 0,123 mc/mq ed alle altre un indice di 0,035 mc/mq (meno di 1/3 delle altre), prevedendo inoltre aree a parco archeologico, aree a insediamenti sportivi e del tempo libero eccetera;
lo strumento urbanistico approvato nel 2002 dal Consiglio Comunale di Civitavecchia è stato pesantemente condizionato da un atto transattivo sottoscritto dal Comune con i curatori fallimentari delle due società private interessate alla realizzazione dell'impianto termale (Soc. Terme Taurine e Soc. Mastrofini) che nel 2001 erano state dichiarate fallite e che prevedeva l'obbligo da parte del Comune di


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approvare detta variante concentrando gli indici di edificabilità distribuiti in maniera omogenea dalla prima variante del 1990, nei terreni delle due società o di proprietà comunale e concessi alle stesse in diritto di superficie;
con tale atto transattivo il comune, inoltre, cedeva ai curatori fallimentari la nuda proprietà di oltre 40 ettari di terreni già concessi alle società in diritto di superficie ed inseriti nella variante con indici edificatori rilevanti e riceveva in cambio il terreno (di sua proprietà ed in diritto di superficie alle società) di circa ettari 14 dove è ubicato il fabbricato (in corso di costruzione) dell'impianto termale i cui lavori erano fermi da molti mesi per i sopravvenuti fallimenti delle due società;
lo stesso (atto transattivo) era subordinato al favorevole esito della variante; ma ad oggi la situazione si è evoluta nel senso che la soc. Mastrofini s.r.l. è uscita «in bonis» dal fallimento e la Procura della Repubblica di Perugia ha aperto una indagine su questa vicenda;
la suddetta Procura ha disposto il sequestro degli atti relativi ai passaggi di proprietà dei terreni interessati al fallimento (e quindi alla variante urbanistica);
in data 20 marzo 2003 la soc. Mastrofini ha ripreso possesso, con atto unilaterale, dell'area ove è ubicato l'impianto termale che, secondo la transazione sottoscritta, avrebbe dovuto passare al comune di Civitavecchia;
il 31 ottobre 2003 scade l'ultima proroga concessa da regione Lazio e Unione Europea per l'ultimazione dei lavori dell'impianto termale quale parte di un progetto finanziato a valere sull'Obiettivo 2 dell'Unione Europea;
tale scadenza, essendo attualmente il cantiere sotto sequestro e nella non disponibilità del comune non verrà rispettata con rischio reale che Regione e U.E. richiedano la restituzione della quota di contributi già concessi per tale progetto ammontanti a circa 6 milioni di euro;
tale situazione sta mettendo a rischio, per la palese incapacità dell'Amministrazione Comunale di gestire l'intera vicenda, la realizzazione dell'intero comparto turistico termale risultando, ad oggi, la situazione decisamente compromessa per quanto attiene il comune di Civitavecchia;
la mancata corretta gestione dell'intera vicenda rischia di procurare illeciti ed eccessivi benefici ad alcuni soggetti ben specifici (società, banche, proprietari dei terreni inseriti «ex novo» nella variante del 2002 eccetera) su cui, ad ogni buon conto, sta svolgendo indagini la Procura della Repubblica di Perugia -:
se il Ministro, valutando i fatti in premessa e considerandone la gravità per la lesione apportata al patrimonio pubblico e agli interessi della città, non ritenga di dover intervenire per scongiurare la prevedibile dannosa revoca dei finanziamenti concessi dall'U.E., secondo la procedura da legge, in modo che sia evitato l'ingiusto arricchimento di alcuni, a danno di molti cittadini di Civitavecchia, che sono stati arbitrariamente esclusi dalla nuova variante n. 37/2002, e nell'auspicio che la regione Lazio, consapevole delle sue responsabilità, si attivi d'urgenza bloccando l'approvazione dello strumento urbanistico in parola.
(2-00892)«Tidei».