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PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (vedi l'allegato A - A.C. 388-B sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, passiamo alla votazione dell'articolo 3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Delbono. Ne ha facoltà.
EMILIO DELBONO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rispetto all'articolo 2 l'articolo 3 è rilevante. Siamo decisamente favorevoli a tale articolo che mi sembra il cuore del provvedimento. Infatti, rispetto all'articolo 2 in cui sono stanziati 5 miliardi di vecchie lire, la possibilità per lo Stato, per le regioni, per gli enti locali e le comunità montane, di concedere in comodato beni mobili ed immobili per le funzioni sociali degli oratori indicate dalla legge è un fatto di grande rilevanza. Ovviamente, si tratterà di vedere come tale norma verrà applicata non solo dagli enti locali, ma anche dallo Stato.
Non sfugge a nessuno che vi sono molti beni immobili dismessi che potrebbero essere utilizzati, interamente o parzialmente, proprio per le funzioni sociali indicate da questo provvedimento. Dunque, tale articolo, che è forse sfuggito all'attenzione del dibattito quasi che dovessimo concentrare la nostra riflessione sull'articolo precedente, è, a mio parere, quello potenzialmente più importante.
Tra l'altro, in questo caso viene ulteriormente ribadito l'approccio laico che vogliamo dare a questo provvedimento, cioè la possibilità di riconoscere agli oratori quella funzione di aggregazione sociale ed un ruolo, di dimensione comunitaria, di lotta all'esclusione sociale, che spesso è fatta esclusivamente dagli oratori, soprattutto in realtà locali; penso ad esempio ai comuni in aree montane o ai comuni in aree particolarmente disagiate, che sono gli unici soggetti ad agire attraverso
queste politiche di inclusione sociale ed anche di sostegno ai nuclei familiari nei progetti educativi e nei progetti civici.
Credo, quindi, che l'articolo al nostro esame sia da sottolineare e per queste ragioni il gruppo della Margherita voterà convintamente a favore di questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.
TIZIANA VALPIANA. Diceva bene il collega Delbono che questo è l'articolo clou del provvedimento al nostro esame, nel senso che mentre si dice che di fatto viene solo riconosciuta la funzione sociale svolta dagli oratori, qui viene invece riconosciuto - oltre all'esenzione dall'ICI, che abbiamo visto precedentemente - un importante privilegio agli oratori parrocchiali. Peraltro, questo importante privilegio credo vada visto anche nell'ottica che sicuramente alla Chiesa cattolica e agli enti ecclesiastici non mancano gli immobili e non mancano gli spazi in tutto il nostro territorio nazionale.
In questo articolo si statuisce che lo Stato, le regioni, gli enti locali e le comunità montane possono concedere in comodato gratuito loro immobili agli oratori parrocchiali. Al riguardo penso che questa sia prima di tutto un'ingerenza, ancora una volta, dello Stato centrale, che invita, per così dire, gli enti locali a fare una certa politica; in secondo luogo vorrei far rilevare che si dice «possono concedere in comodato». Ebbene, penso che anche senza questo articolo a nessuno sarebbe venuto in mente di vietare ad un comune, che lo volesse fare, di concedere un proprio immobile in comodato gratuito ad un oratorio, ma in questo credo si evinca in modo particolare l'aspetto discriminante di questo provvedimento. Sappiamo che sono moltissime le associazioni giovanili, i gruppi giovanili e i centri sociali che hanno bisogno di spazi ed immobili per poter svolgere la loro attività, le loro riunioni e il loro lavoro. Sappiamo anche come nelle nostre città, quasi sempre, i ragazzi siano costretti ad occupare questi spazi e a dare vita, poi, ad una serie interminabili di sgomberi e di contenziosi con i comuni.
Stabilire allora in una legge che si possono dare in comodato gratuito gli spazi solo agli oratori parrocchiali sia ancora una volta estremamente discriminante rispetto ai diritti di tutti i bambini e di tutte le ragazze e i ragazzi, i quali hanno diritto a spazi dove vivere il loro tempo libero, il loro tempo di aggregazione e il loro tempo di solidarietà.
Annuncio, pertanto, il voto contrario del gruppo di Rifondazione comunista anche sull'articolo 3 (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione comunista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.
LUANA ZANELLA. Vorrei ricordare all'Assemblea che con questo provvedimento si tenta di dare ordine ad una materia che, per molti aspetti, è già regolata. Per esempio, anche quanto previsto dall'articolo 3 è di fatto già regolamentato in via generale dalla legge quadro n. 328, al comma 1 dell'articolo 4, che prevede che Stato, regioni ed enti locali riconoscano ed agevolino il ruolo degli enti operanti nei servizi sociali; è inoltre regolamentato anche dalla legge n. 285 del 1997, per la promozione dei diritti dell'infanzia l'adolescenza ed, infine, anche dalla legge sull'associazionismo di promozione sociale, che prevede proprio la figura del comodato.
Questo provvedimento va letto, inoltre, in continuità con quanto previsto dalla legge n. 285; esso precisa, soprattutto, la possibilità - a mio giudizio, invece, dovere - delle regioni di attuare il principio, ormai costituzionale, della sussidiarietà orizzontale, oltre che quella verticale.
Quindi, questo provvedimento, al di là delle accentuazioni che i diversi gruppi hanno posto in evidenza, ha visto di fatto tutto il Parlamento riconoscere una realtà che già da tempo è presente nei vari territori.
Sono stati proprio gli enti locali, e in particolare i comuni, ad avviare per primi progetti di collaborazione, a prevedere poste nei bilanci e a sottoscrivere convenzioni al fine di promuovere lo svolgimento di attività culturali e ricreative per contrastare il disagio e l'emarginazione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze in difficoltà. Così come sono state numerose le regioni che a tale proposito hanno già legiferato.
Con questo provvedimento - che non ha potuto trovare una posta in bilancio, soprattutto in quanto l'assistenza è una competenza delle regioni, mentre auspichiamo un aumento del fondo sociale -, si cerca di estendere a tutto il territorio il forte invito del legislatore affinché le regioni svolgano fine in fondo il proprio dovere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Serio D'Antona. Ne ha facoltà.
OLGA DI SERIO D'ANTONA. Signor Presidente, esprimeremo un voto favorevole su questo articolo, che prevede la concessione in comodato agli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato intese di beni mobili e immobili, in quanto riteniamo che ciò costituisca un contributo concreto per perseguire quelle finalità che abbiamo sempre e comunque ritenuto importanti per l'educazione dei giovani e delle giovani, ricordando che molto spesso queste realtà sono le uniche presenti in alcuni luoghi del nostro territorio.
Comunque, tengo a ribadire che in quest'aula non ci stiamo dividendo tra chi è favorevole agli enti di promozione sociale e chi non lo è; tutti, vogliamo perseguire l'interesse collettivo dell'educazione dei giovani e delle giovani del nostro paese.
Sappiamo che esistono altri provvedimenti legislativi che già prevedono disposizioni favorevoli agli enti di promozionesociale, per i quali il centrosinistra aveva disposto gli opportuni finanziamenti, mentre in questo caso ci sembra si vogliano fare le «nozze con i fichi secchi» enunciando un principio che, di fatto, ha ben poca sostanza.
Ciononostante, esprimeremo un voto favorevole su tale proposta di legge, in quanto riteniamo che, in linea di principio, sia importante sostenere questo tipo di realtà (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 407
Astenuti 8
Maggioranza 204
Hanno votato sì 394
Hanno votato no 13).
Prendo atto che l'onorevole Buontempo non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
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