Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 229 del 26/11/2002
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Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni (ore 9,07).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.

(Spot di un'impresa americana riguardante la città di Roma - n. 3-01383)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, onorevole Baccini, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Buontempo n. 3-01383 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 1).

MARIO BACCINI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, in risposta all'interrogazione presentata dagli onorevoli Buontempo e La Starza, vorrei precisare che la nostra ambasciata a Washington ha svolto un'approfondita indagine presso esponenti della collettività italiana, agenzie turistiche, ambienti giornalistici e canali televisivi, che hanno potuto verificare come nessuno spot pubblicitario, mandato in onda su canali televisivi americani, avesse le connotazioni negative nei confronti dell'Italia alle quali fanno riferimento gli onorevoli interroganti.
Si è potuto appurare che, in passato, era stato trasmesso un diverso filmato pubblicitario, che rappresentava una turista americana a Roma la quale, dimenticato in un taxi il proprio portadocumenti, malgrado un audace inseguimento, non riesce a raggiungere il veicolo. La scena così rappresentata non è in alcun modo riconducibile ad uno scippo, anzi descrive una Roma gradevole, tranquilla e non mette in luce aspetti negativi per l'immagine della capitale. Dopo aver visionato il filmato, la stessa impressione è stata confermata anche dal direttore dell'ufficio ENIT di New York.
In un altro spot, invece, si assiste effettivamente ad uno scippo, ma la scena è girata ed ambientata a San Francisco e


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non in Italia, come si evince da una proiezione di entrambi i filmati pubblicitari in Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma.
Il consigliere per affari internazionali della capitale, anch'egli presente alla proiezione, ha infatti potuto confermare l'assenza, a suo giudizio, di elementi denigratori nei due filmati in questione, dalla visione dei quali non deriva alcuna impressione lesiva dell'immagine di Roma né dell'Italia in generale.
Di quanto precede hanno dato atto anche vari organi di stampa (la Repubblica, La Stampa e lo stesso Libero), che hanno riportato la notizia con le dichiarazioni del presidente dell'American Express in Europa e del sindaco di Roma, il quale ha pubblicamente riconosciuto l'assenza di qualsiasi circostanza che potesse dare adito ai sospetti avanzati nell'articolo di stampa che per primo aveva dato conto, evidentemente sulla base di notizie inesatte, degli spot sopra menzionati.
Detto ciò, nei prossimi giorni, sarà mia cura verificare ulteriori elementi, al fine di evitare che iniziative, poste in essere anche all'estero, possano ledere l'immagine del nostro paese, per la quale stiamo investendo in termini di promozione culturale.
Comunque, è opportuno che i parlamentari della Repubblica italiana vigilino su queste iniziative che si svolgono all'estero e che possono apparire lesive dell'immagine del nostro paese.

PRESIDENTE. L'onorevole Buontempo ha facoltà di replicare.

TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, la prima regola che si insegna a chi si avvia verso la malavita è la seguente: prima negare e poi discutere. E, senza voler svolgere un riferimento fuori luogo, a me pare che questo sia stato atteggiamento di coloro che hanno fornito risposta al Governo e al sottosegretario.
Ritengo, invece, che il filmato visionato dalle nostre autorità sia diverso: forse hanno sbagliato canale o orario, perché è stata realizzata una pubblicità dei traveller's cheque che sconsigliava ai turisti americani di venire in Italia con denaro contante, suggerendo di utilizzare questo mezzo bancario. Per convincere dell'utilità di questo mezzo di pagamento, in un filmato si evidenziava che lo scippo si verifica quando si porta denaro contante e che, invece, ciò non avviene quando si portano carte di credito bancarie. Questo è il filmato che è stato trasmesso e mi dispiace che le autorità italiane non lo abbiano visto.
Apprezzo l'ultima frase del sottosegretario che, se fosse scritta, si direbbe di suo pugno: c'è, infatti, l'impegno del Governo ad approfondire ulteriormente il caso e, comunque, ad attivare una campagna di promozione dell'Italia all'estero. Ovunque si vada, in qualunque paese, si sperimenta fortemente l'assenza di una promozione del modello Italia; il nome del nostro paese viene utilizzato con una facile denigrazione, essendo ormai quasi un marchio di malavita, di malaffare e di furto. Certamente, c'è anche un'altra Italia, quella prestigiosa dei nostri cervelli e delle nostre qualità professionali; però, le posso assicurare che l'immagine negativa è quella prevalente.
Mi auguro che il Governo intervenga, perché vi è l'urgente necessità di difendere anche i nostri prodotti. Infatti, con molta facilità, in tutto il mondo, si utilizza in nome dell'Italia per cibi e piatti che nulla hanno a che vedere con la tradizione e con la cultura italiane. Quindi, a mio avviso, il Governo dovrebbe promuovere un osservatorio più attento; all'interno delle nostre rappresentanze diplomatiche dovrebbe esserci personale che non si limiti soltanto ad una burocrazia stanca, lenta e ripetitiva ma che abbia una parte attiva nel difendere l'onore del nostro paese e nel promuoverne l'immagine più vera, che non è certamente quella ritratta nello spot citato nell'interrogazione.
Mi farò parte diligente inviando la documentazione del caso al Governo e al sottosegretario di Stato. Mi auguro che, qualora la documentazione ci fosse e si dimostrasse esatta, non ci si limiti alle parole, ma si licenzino i funzionari che


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hanno riferito al Governo e, quindi, al Parlamento una notizia non veritiera.

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