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PRESIDENTE. L'onorevole Licastro Scardino ha facoltà di SIMONETTA LICASTRO SCARDINO. Signor Presidente, signor ministro, premesso che il caso della giovane nigeriana Amina Lewal, condannata a morte per lapidazione per aver avuto una figlia fuori dal matrimonio, ha riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica il problema dell'applicazione in alcuni Stati della sharia, della legge islamica, e, più in generale, di pene che offendono i principi fondamentali della civiltà e che sono in contrasto con le convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo e gravemente lesive della dignità della donna; premesso che la dolorosa vicenda della donna nigeriana ripropone a distanza di pochi mesi l'analogo caso di Safya, che è stata salvata solo grazie ad una forte mobilitazione internazionale; premesso che il movimento d'opinione, che oggi si ripropone per Amina Lewal, se ha evitato una singola barbarie, non è riuscito evidentemente a rimuovere le cause che fanno sì che tali barbarie si ripetano sistematicamente nei paesi in cui è in vigore la sharia; premesso che è intollerabile che in un consorzio internazionale che vuol dirsi civile vengano tollerate tali atrocità nei confronti delle donne...
PRESIDENTE. Onorevole Licastro Scardino...
SIMONETTA LICASTRO SCARDINO. ...si chiede se e quali interventi il Governo abbia intenzione di assumere, sia per evitare che Amina Lewal venga lapidata sia per scongiurare ulteriori ed analoghi atti di barbarie nei confronti delle donne.
PRESIDENTE. Il ministro per le pari opportunità, onorevole Prestigiacomo, ha facoltà di STEFANIA PRESTIGIACOMO, Ministro per le pari opportunità. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Licastro Scardino per aver sollevato in quest'aula un problema che, prima di ogni implicazione giuridica e politica, scuote le nostre coscienze.
per il singolo caso si lavora a soluzioni umanitarie, come abbiamo fatto per Safya e stiamo facendo per Amina, esiste un problema più ampio che coinvolge la comunità internazionale, i valori sanciti nelle convenzioni ONU sui diritti umani, sulla dignità delle donne e sui diritti dei minori.
PRESIDENTE. L'onorevole Licastro Scardino ha facoltà di SIMONETTA LICASTRO SCARDINO. La ringrazio, signor ministro. Sono molto soddisfatta della sua risposta e sono convinta che lei perseguirà, con il Governo, la difesa dei suddetti diritti.
Guardare le foto di Amina, come ieri quelle di Safya, con la sua bimba in grembo, che attende la lapidazione, leggere la minuta descrizione della grandezza delle pietre da usare perché non uccidano subito ma feriscano e lascino morire lentamente fra le sofferenze, sono elementi che ci sconvolgono innanzitutto come persone. È una reazione prepolitica e pregiuridica questa; una reazione umana, come umani sono i diritti che vengono calpestati.
Safya è stata salvata. Oggi si contano i minuti per Amina, per la quale tutta la comunità occidentale si sta battendo. Se
Va denunciato con forza che vi sono ancora regimi che adottano pene di inaudita crudeltà il cui bersaglio è sempre la parte debole, la donna o il bambino. Laddove si applica la sharia, se nasce un figlio fuori del matrimonio, la donna è condannata alla lapidazione, anche se è stata stuprata; l'uomo non ha mai colpa.
Il punto sollevato giustamente dalla collega è: cosa si può fare per evitare tali barbarie? Le mobilitazioni della società civile sono utili e necessarie ma, come conferma il ripetersi di tali episodi (oggi a Teheran un padre ha decapitato la figlia di sette anni sospettata di essere vittima di uno stupro), per risolvere il nodo di fondo di legislazioni che colpiscono la donna, occorre anche altro.
Il Governo di un singolo paese non può impedire che vengano emesse sentenze dai tribunali di altri Stati che sono sovrani e che, in molti casi, avendo un ordinamento giuridico a spiccata base religiosa, godono di una condivisione ampia e di una legittimazione spirituale. È necessaria allora una forte azione sovranazionale in grado di condizionare efficacemente i paesi che adottano sistemi che violentano la dignità della persona umana. Per questo il Governo ha deciso di farsi promotore di un'iniziativa politica.
Abbiamo interessato la Presidenza di turno dell'Unione europea affinché intervenga con la sua forza perché la comunità internazionale prenda atto di tali violazioni e reagisca attraverso la moral suasion o anche altre azioni, le più drastiche.
È giusto rispettare le culture differenti, ma non quando vengono calpestati principi, valori e diritti che stanno alla base delle regole della convivenza civile. Per il rispetto di questi principi abbiamo tutti il dovere di batterci: il Governo è impegnato a farlo in tutte le sedi perché la legalità internazionale passa anche per questi temi.